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Nuova ondata di caldo: 10° oltre la media, picco tra giovedì-venerdì

Il caldo non è ancora finito. Anche nel mese di agosto si prevedono temperature roventi, con una nuova fiammata africana in arrivo sull’Europa centro-occidentale. Secondo i rilevamenti di ilmeteo.it, infatti, nei prossimi giorni l’alta pressione nordafricana, come ha già fatto almeno 5 volte dallo scorso mese di maggio, si spingerà verso Nord attraversando (idealmente) lo Stretto di Gibilterra. Non a caso sarà proprio la Penisola Iberica la prima regione a risentire dell’espansione del ‘Cammello‘, come viene definito in gergo meteorologico l’anticiclone africano. Poi, dalla Spagna il caldo anomalo si dirigerà lungo un percorso ormai collaudato, dai Pirenei verso le Alpi. Sono attese temperature di 10 gradi centigradi oltre la media agostana, già elevata, inizialmente sulla Francia poi tra Svizzera, Germania ed Austria.

Non sfugge alla morsa nemmeno l’Italia, ovviamente. Il nostro Paese sarà raggiunto dal picco del caldo tra giovedì e venerdì, soprattutto sulle regioni settentrionali e sul versante tirrenico, con possibili 39-40 gradi all’ombra. La redazione di ilmeteo.it ricorda che 40 gradi ormai è un valore che non crea più sorpresa, meraviglia o angoscia, ma i valori medi climatologici di inizio agosto sono comunque molto più bassi. Stando alla climatologia del trentennio 1971-2000, a Torino e Genova normalmente si registrano 28 gradi di massima, a Milano 29, a Bologna 31, a Firenze 33, a Roma 32. Mentre al Sud i valori sono ‘normali’: 31 gradi a Napoli, 30 a Bari, 32 a Cagliari. Tra le più calde ‘climatologicamente’ troviamo la stazione di Catania Sigonella, con il dato della prima decade di agosto che riporta 34 gradi: si tratta di un sito meteo nelle zone interne roventi della Sicilia orientale non troppo distante da Floridia in provincia di Siracusa, dove un anno fa, l’11 agosto furono registrati 48,8 gradi, nuovo record assoluto europeo.

In poche parole, sempre più spesso in Italia tocchiamo valori di 10 gradi più caldi della media, localmente anche 15. Questi valori esagerati sono un esempio di evento meteo estremo previsto dai ricercatori del Riscaldamento Globale, rappresentano la proiezione che numerosi Stati industrializzati hanno negato per decenni. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma invece che è tutto vero, l’ennesima ondata di caldo africano investirà l’Europa centro-occidentale, a poco meno di 15 giorni dai record storici assoluti francesi e tedeschi. Probabilmente questa volta batteremo i record per il mese di agosto e non i valori annuali, ma la scaldata europea sarà molto importante e decisa. In Italia si prevedono temperature fino a 38-39 gradi a Firenze, Roma, Bologna, Milano e anche 40 gradi sulle zone interne della Sardegna. Ma anche altre zone saranno colpite dall’anticiclone africano, o come viene definito il ‘Cammello’, che con le sue ‘gobbe’ spingerà l’aria maghrebina verso Nord in un revival ‘caldo 2022’.

siccità

Italia tropicale: temporali violenti poi ancora il gran caldo, soffrono i campi

Finisce un mese di luglio tra i più bollenti di sempre, segnato in media da 17 eventi estremi al giorno lungo la Penisola tra grandinate, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua e tempeste di vento. Una vera e propria tropicalizzazione del clima, con manifestazioni violente sempre più frequenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, un rapido passaggio dal caldo al maltempo.

Oggi una nuova linea instabile raggiunge le regioni settentrionali, alimentata da aria più fresca in quota che, mescolandosi con quella più calda preesistente, darà vita a numerosi focolai temporaleschi che dal Nordovest si incammineranno verso il Nordest in serata e poi nella successiva nottata. I fenomeni “potranno essere violenti“, avverte ilmeteo.it, localmente accompagnati da grandine di grosse dimensioni e sui settori alpini e prealpini potranno provocare frane, smottamenti e improvvisi ingrossamenti di torrenti. Da Lunedì 1 Agosto l’anticiclone africano inizierà ad abbracciare l’Italia invadendola poi completamente a partire da mercoledì 3, quando le temperature cresceranno nuovamente a sfiorare i 40°C sulla Pianura Padana, sulle zone interne del Centro e sulle due Isole maggiori.

Cambiamenti climatici che si ripercuotono sull’agricoltura, aggravando hanno aggravato i danni provocati dalla siccità che ammontano ad oltre 6 miliardi di euro nelle campagne. L’ultima ondata di maltempo ha diviso l’Italia in due, con dieci città da bollino rosso per il caldo e allerta maltempo in quattro città del nord, sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

I terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio come quello italiano reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 7252 i comuni, ovvero il 91,3% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra – denuncia la Coldiretti -. Senza dimenticare che nel 2022 si è verificato un aumento del +170% degli incendi spinti proprio in un mese di luglio bollente e siccitoso che ha favorito la corsa del fuoco lungo boschi e campagne di tutta la penisola con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo“.

A essere colpiti dalle ultime perturbazioni nelle campagne sono state le coltivazioni di mais, foraggi, vigneti e alberi da frutto ma anche danni alle coperture di fabbricati e capannoni delle aziende agricole con milioni di euro di danni senza peraltro contribuire a sconfiggere la situazione di emergenza idrica in agricoltura determinata dal caldo e dalla grave siccità. Il livello del fiume Po a 3,3 metri sotto lo zero idrometrico al Ponte della Becca è rappresentativo delle criticità presenti sull’intera Penisola a partire dalla Pianura Padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi laghi del Nord con il Maggiore che ha appena il 16% di riempimento dell’invaso e in quello di Como va ancora peggio con appena il 5% mentre nelle zone a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni, e persino il Garda è pieno poco meno di 1/3 (31%).

Tra le manifestazioni meteo estreme la caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni proprio alla vigilia della raccolta, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche dei danni da parte della Coldiretti che segnala peraltro l’aggravarsi del bilancio dei danni provocato dalla la siccità che ha un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno fatto stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale.

maltempo nord

Domani nuova ondata di temporali: tregua dal caldo fino al 30 luglio

Tregua dal caldo in gran parte d’Italia, almeno fino a sabato 30 luglio, quando inizierà una nuova fase meteorologica. In questi giorni l’anticiclone africano è stato ‘bucato’ nel suo bordo più settentrionale da infiltrazioni di aria fresca responsabili dei fortissimi temporali e grandinate che hanno colpito diverse zone del Nord nel corso di martedì 26.

Oggi le Alpi tornano a essere teatro di numerosi temporali che nel pomeriggio colpiranno anche il Piemonte per poi trasferirsi in serata e nottata in Lombardia.

Già dalle prime ore di domani, spiega Andrea Garbinato, responsabile di redazione del sito ilmeteo.it, una linea temporalesca dalle Alpi del Nordovest si estenderà gradualmente verso i settori di pianura di Piemonte e Lombardia per poi dirigersi, alimentata da aria fresca in quota, in serata e nella notte successiva, verso gran parte del Nordest. Come spesso accade i temporali colpiranno la Pianura Padana a macchia di leopardo e saranno accompagnati localmente da grandinate, anche intense, nonché da forti colpi di vento. Alcuni focolai potrebbero poi spingersi fin verso le Marche e l’Umbria. Il resto dell’Italia continuerà ad essere protetto dall’anticiclone per cui non si avvertirà nessun cambiamento importante.

Con questa nuova sferzata temporalesca le temperature subiranno un ulteriore flessione al Nord, perdendo ancora 1/2 gradi, mentre rimarranno sostanzialmente invariate altrove.

Infine, a partire dal weekend, l’alta pressione dovrebbe riuscire a riconquistare anche il Nord, allontanando il maltempo con gli ultimi temporali che potrebbero ancora interessare il Friuli Venezia Giulia e, in maniera più isolata, gli Appennini nella giornata di sabato. I venti si disporranno da Maestrale per cui le temperature, benché attese in aumento, non raggiungeranno valori eccessivi: ma a quanto pare la tregua durerà solamente pochi giorni.

temporale

Continua tregua dal caldo: al Nord temporali con grandine fino venerdì

L’anticiclone Apocalisse4800 si smorza con l’aria più fresca che arriva dal Nord Atlantico. Il nome non è stato dato a caso: il 4800 indica l’inusuale quota che ha raggiunto negli ultimi giorni lo zero termico, cioè la quota alla quale si registrano temperature di 0°C nella libera atmosfera, mai così alta. Anche sulla vetta più alta d’Europa, la cima del Monte Bianco (a 4809 metri), il ghiaccio si fonde, questo significa che tutte le Alpi sono a rischio di fusione dei ghiacci.

Fino a Venerdì l’atmosfera resterà instabile con altre occasioni per l’arrivo di temporali di forte intensità, specialmente al Nord, ma anche su parte del Centro. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito ilmeteo.it, avvisa che dove si svilupperanno i temporali si dovrà fare attenzione alla loro intensità, potrebbero essere accompagnati da importanti grandinate e forti colpi di vento. Oltre alle regioni settentrionali, nella giornata di mercoledì il maltempo interesserà anche il Centro, segnatamente gli Appennini e le coste adriatiche di Marche meridionali, Abruzzo e Molise in locale estensione anche al Gargano.

Dopo una parziale tregua giovedì, venerdì una nuova ondata di temporali e grandinate da Valle d’Aosta e Piemonte muoverà rapidamente verso Lombardia e Triveneto.

In questo contesto le temperature al Nord torneranno nei range tipici del periodo, dopo quasi due mesi di costante sopra media; i valori massimi non supereranno i 31/32°C. Qualche grado in meno lo si registrerà anche al Centro, mentre al Sud continuerà a fare molto caldo, con picchi di 39/40°C in Puglia e Sicilia.

Infine, per l’ultimo weekend di Luglio la pressione potrebbe tornare ad aumentare un po’ su tutto il nostro Paese, preludio a una possibile nuova ondata di caldo africano.

Temporale

Apocalisse4800 perde forza: da domani temporali e meno caldo

L’anticiclone africano Apocalisse4800 mostra i primi segni di stanchezza. A partire da martedì 26 e almeno fino a venerdì 29 luglio l’anticiclone africano perderà la sua forza, quanto meno sulle regioni settentrionali dell’Italia dove l’atmosfera diventerà più instabile e non mancheranno occasioni per lo sviluppo di forti temporali. Secondo www.iLMeteo.it questo è dovuto all’abbassamento di latitudine di un vortice ciclonico attivo sul Nord Europa. Il vortice invierà correnti più fresche che a contatto con il caldo rovente preesistente, daranno vita alla formazione di fortissimi temporali che dalle Alpi potranno scendere su Prealpi e pure su alcune zone della Pianura Padana. I sistemi perturbati colpiranno le regioni settentrionali a macchia di leopardo, ma potranno risultare molto forti ed essere accompagnati da eccezionali grandinate e in casi più rari pure da tornado.

Il Centro-Sud invece continuerà a essere protetto dall’anticiclone anche se non mancheranno dei temporali di calore sugli Appennini e zone vicine (localmente pure sulle coste adriatiche), anche qui molto forti (specie mercoledì).

Antonio Sanò, fondatore di www.iLMeteo.it avvisa inoltre che sotto il profilo termico le temperature massime cominceranno a calare anche di 4-5°C a partire da mercoledì 27, soprattutto al Nord e qualche grado in meno lo si registrerà pure al Centro. Non è attesa nessuna sostanziale variazione invece al Sud.

(Photo credits: CHANDAN KHANNA / AFP)

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Arriva ‘Apocalisse4800’: nuovo anticiclone che soffoca l’Europa

Cinque ondate di calore dal 10 maggio a oggi, 65 giorni di canicola (cioè il periodo di massimo caldo) e manca ancora un mese a Ferragosto. E la sesta ondata si sta già accanendo su Spagna e Portogallo, con punte di 45/46° all’ombra e si sta espandendo verso l’Italia. Si tratta di Apocalisse4800, il nuovo anticiclone che prende il nome dall’eccezionale caldo presente anche in quota, sulle nostre montagne.

Il clima ‘impazzito’, in prevalenza a causa dell’uomo, porterà fino a 4800 metri lo zero termico, cioè il dato meteorologico che indica l’altitudine sopra la quale la temperatura è sempre inferiore allo zero. In altre parole le temperature non andranno sottozero nemmeno sul tetto d’Europa, nemmeno sul Monte Bianco: il ghiaccio e la neve fonderanno a ritmi impressionanti. Il Monte Bianco, 4809 metri, il 18 giugno scorso ha già fatto registrare 10°C sulla vetta, ma in queste ore le condizioni sono addirittura peggiori.

Con questa nuova spinta africana, tra l’altro, nella lista ‘rovente’ delle nazioni a rischio caldo estremo potrebbero essere inserite anche Germania, Danimarca e persino Inghilterra, Irlanda e Scozia. Un’ondata europea di calore su gran parte del continente con 40°C attesi a Parigi, 37°C a Londra e 30°C a Dublino. In Inghilterra è prevista allerta ‘ambra’ da domenica a martedì per rischi legati al caldo, in Francia è già in vigore l’allerta ‘arancione’ per 7 dipartimenti del sud del Paese e l’allerta incendi anche nella Valle del Rodano dove è atteso il Mistral (Maestrale) tra oggi e domani.

In Italia, la nuova risalita nordafricana porterà un primo assaggio di una lunga fase calda che nella migliore delle ipotesi potrebbe durare fino a metà di questa settimana, nella peggiore fino alla fine di luglio. Antonio Sanò, direttore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque un rapido e netto aumento delle temperature: Lombardia ed Emilia saranno le zone raggiunte già oggi da 37/38 gradi all’ombra, tra Sabato e Domenica il caldo si espanderà anche verso il Centro-Sud.

La notizia è che valori ben oltre la media, tra 36 e 38°C ci accompagneranno per almeno una settimana su gran parte dell’Italia, con picchi localmente anche ben superiori. Una situazione estrema con una tendenza altrettanto preoccupante: il centro europeo ECMWF indica per il trimestre settembre-ottobre-novembre temperature decisamente sopra la media sul nostro continente, che porterebbero l’estate 2022 ad essere ricordata come la più lunga di sempre, una stagione composta da 5 mesi roventi.

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Da giovedì avanza il caldo africano: attesi picchi di 42 gradi

Temperature in costante aumento per almeno una settimana, assenza di piogge, massime che tornano a galleggiare intorno ai 40°C con punte anche superiori. È il quadro drammatico di un’estate 2022 che vuol continuare il percorso intrapreso dal primo semestre, il più caldo della storia per l’Italia.

Da dove nasce questa nuova fase calda e siccitosa? Ancora una volta dall’Algeria con la spinta di correnti calde fin verso le Isole Britanniche: sono attesi 35/37°C anche a Londra se la traiettoria della massa d’aria seguirà quanto previsto. In questi giorni intanto le massime hanno raggiunto cifre ‘algerine’ anche in Portogallo e Spagna, e si va verso i 46°C: il picco poi colpirà la Francia, anche quella settentrionale, e dal weekend dovrebbe raggiungere l’Inghilterra.

L’Italia inizierà a scaldarsi ancora già da domani, poi il gran caldo potrebbe arrivare da domenica per almeno 5 giorni: si prevede un’alta pressione decisamente forte, masse d’aria roventi e un intenso soleggiamento. A tutto ciò si aggiunge un mare molto caldo con valori fino a 28°C, tipici dei Caraibi. L’acqua così calda non permette alle temperature di scendere durante la notte e influisce in modo sensibile anche sul clima delle zone interne: inoltre i terreni privati dell’umidità, dopo lunghi mesi di siccità, non assorbono il calore ma, anzi, lo intensificano.

caldo italia

A questi ingredienti si aggiunge anche il dramma neve: sulle montagne ormai è sciolta da settimane e non si verifica il fondamentale effetto albedo, che consente un minore assorbimento del calore e quindi un abbassamento di temperature. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, con tutti conferma quindi una nuova ondata di caldo africano sull’Italia. La traiettoria è in fase di definizione, ma le temperature toccheranno nuovamente i 40°C all’ombra.

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In arrivo l’ondata di caldo più potente dell’estate

Sedici gradi oltre la media di luglio. Questa è la previsione per sabato prossimo in Francia, tra la Normandia e Parigi, uno dei Paesi europei più colpiti dall’ondata di siccità. Normalmente le massime in queste zone sono intorno ai 26°C e questo significa che si potranno toccare i 42°C anche nel nord Europa. E in Italia? I timori che la colonnina di mercurio toccherà anche da noi quelle temperature sono fondati.

Già dal 13 luglio sul nostro Paese il termometro tornerà a salire e ci abbandonerà il più ‘fresco’ Anticiclone delle Azzorre: ma il peggio arriverà all’inizio della prossima settimana. La bolla rovente della Normandia dovrebbe infatti espandersi verso Germania, regioni alpine e poi verso il nostro settentrione: anche sulla Pianura Padana si rischierebbero i 42°C all’ombra.

Le proiezioni indicano questo scenario, ma oltre i 5/6 giorni, anche in estate, la tendenza deve essere seguita e confermata: senz’altro tornerà il caldo africano, e sicuramente questa estate correrà veloce verso il podio delle più insopportabili e roventi.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, in questo contesto di caldo estremo, vede però anche “il bicchiere mezzo pieno” e suggerisce di godere ancora del caldo gradevole di queste giornate in compagnia dell’Anticiclone delle Azzorre: anche oggi le temperature saranno sotto la media del periodo al Centro-Sud. Inoltre, sono previsti acquazzoni diffusi lungo tutta la dorsale appenninica. Un po’ di refrigerio in montagna e localmente anche sulle zone di pianura adiacenti nel pomeriggio, con qualche rovescio anche tra Alpi e Prealpi orientali.

Una buona notizia per le prossime ore, con temperature sotto media ed acquazzoni: ma da domani è necessario prepararsi per il nuovo anticiclone africano già prepotente sulla Penisola Iberica. Sono stati raggiunti in modo diffuso i 42°C nelle zone interne ad est di Lisbona e su parte della Spagna, in Andalusia ed Estremadura, con valori in rapido aumento nel corso dei prossimi giorni.

Un modello meteorologico abbastanza attendibile prevede per martedì 19 Luglio un dato incredibile sulla Pianura Padana: anomalia positiva di +20°C rispetto alla media. Sembrerà di volare da Torino in Algeria o da Milano direttamente nel Sahara senza aver bisogno di un biglietto aereo.

(Photo credits: TIZIANA FABI / AFP)

irrigazione

Troppa acqua per irrigazione: tecnologia in soccorso dell’agricoltura

È braccio di ferro in queste settimane tra agricoltori e Autorità di bacino per i prelievi dai fiumi del Nord, ridotti ormai ai minimi termini causa siccità, per irrigare i campi. La richiesta di acqua è costante anche per salvare il primo raccolto. Ma i sistemi di irrigazione utilizzati sono efficienti? Utilizzano bene l’acqua senza sprecarla inutilmente? Gea ne ha parlato con l’azienda ‘Scarabelli irrigazione‘ di Bologna, attiva dal 1977 nel campo dell’irrigazione in agricoltura (che genera circa il 40 % del loro fatturato), in quella ornamentale e in quella dello sport (campi da golf, calcio e tennis). “In agricoltura – spiega il responsabile dei sistemi di irrigazione in agricoltura dell’aziendai sistemi di irrigazione sono sostanzialmente tre: quello a goccia, che spreca meno di tutti, va infatti a segno il 92% dell’acqua utilizzata; poi quello pivot, che garantisce il 70-75% dell’acqua utilizzata e infine quello a pioggia tradizionale, con appena il 55-60% dell’acqua che finisce nei campi“.

Il sistema a goccia è in sostanza una rete di piccoli tubi che corre sul terreno a fianco delle piante; con questo sistema l’acqua finisce direttamente nella terra e nelle radici, sprecandone appena l’8%. I pivot sono invece quei grandi ‘castelli’ metallici con le ruote che spruzzano acqua dall’alto sprecandone circa il 25%. Infine i sistemi a pioggia sono una sorta di cannoni spara acqua che innaffiano dall’alto, ma poco precisi. A tutti infatti è capitato di vedere questi sistemi di irrigazione che sparano acqua sulla strada o getti deviati dal vento. Quelli a pioggia infatti disperdono circa il 45% dell’acqua che utilizzano.

Quindi, non si potrebbero utilizzare i sistemi a goccia per tutti i terreni e tutte le coltivazioni?
In teoria sì – continua l’esperto – non ci sono infatti coltivazioni che prediligono un sistema irriguo rispetto a un altro, quindi quello a goccia sarebbe ideale dal punto di vista del risparmio idrico. C’è da dire però che il sistema a goccia è fisso; una volta sistemato sul terreno, non si può spostare. I pivot e quelli a pioggia invece si possono spostare a piacimento. Alcuni agricoltori poi prediligono l’irrigazione dall’alto per determinate colture, penso ad esempio l’insalata, per poter bagnare anche le foglie“.

Per contribuire a evitare sprechi d’acqua anche in agricoltura viene però in aiuto la tecnologia. Scarabelli, infatti, ha studiato, tra le altre cose, due sistemi intelligenti per irrigare in modo quasi chirurgico. Il primo metodo è un sistema di sensoristica: in pratica ci sono dei sensori nei terreni che avvertono l’agricoltore sullo stato di salute del terreno e lo invitano ad irrigare determinate aree del campo. Questo sistema, però, dovrebbe essere posizionato in maniera capillare: “Il campo infatti – prosegue il dirigente – non è uniforme, cioè non è formato dappertutto dallo stesso tipo di terreno. I sensori dunque, per essere efficaci, dovrebbero essere sistemati in maniera adeguata e diffusa“.

L’altro sistema è invece ‘un occhio dall’alto’, ovvero il sistema Irreo, una startup innovativa, sul mercato da un anno e mezzo, realizzata dai soci Andrea Pomente e Luca Calacci, di cui Scarabelli è distributore in Italia. Si tratta di un monitoraggio satellitare dei campi agricoli; grazie a una app o a un sito internet, a sistemi software e hardware, l’agricoltore può monitorare lo stress delle colture dei propri campi, controllare le previsioni meteo e programmare l’irrigazione in maniera ottimale. Irreo è totalmente basato su dati satellitari e non necessita di alcun tipo di installazione, non servono sensori da predisporre e non va fatta manutenzione; basta avere a portata di mano un computer o uno smartphone. Questo sistema aumenta l’efficienza irrigua, eliminando sprechi d’acqua e riducendo gli stress idrici e in più l’agricoltore sarà in grado di analizzare lo stato di salute delle colture, il livello dell’umidità del suolo, l’evapotraspirazione e l’andamento bioclimatico sul terreno. In questo modo non servirà irrigare random il terreno, ma si procederà in maniera precisa per ottenere i migliori risultati, evitando lo spreco dell’acqua.

maltempo

In arrivo nubifragi al nord. Caldo record a Roma: 40,7°C all’ombra

Un po’ di Scirocco, l’umidità scesa al 15%, la temperatura salita a 40,7°C all’ombra, ed ecco che ieri intorno alle ore 14 Roma ha disintegrato di 2 gradi il precedente record del 2019 per quanto riguarda giugno e superato di 0,2°C il record storico assoluto di sempre che risaliva all’agosto 2007. Ma anche a Firenze e Latina il valore massimo delle temperature è stato da record. Una breve intensa pausa temporalesca, però, è in arrivo oggi: i fenomeni più violenti colpiranno Piemonte, Lombardia e Liguria ma anche Emilia, nord Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli.

Saranno possibili downbursts, i colpi di vento associati ai temporali, grandine grossa e tornado, una situazione potenzialmente molto pericolosa nelle prossime ore. E questa situazione è strettamente legata al caldo infernale di Caronte: tutto il vapore, il calore, tutta l’energia accumulata in questi giorni fungerà da combustibile per la formazione di supercelle temporalesche, in particolare nell’umido catino padano.

La parentesi temporalesca colpirà il nord, mentre al centro-sud ci sarà ancora il super-picco di caldo: non sono esclusi 45-46°C nelle zone interne della Sicilia, 43-44°C tra Calabria, Basilicata e Puglia, 38-40°C ancora da record tra Firenze e Napoli.

I valori prossimi ai 45-46°C attesi in Sicilia potrebbero far vacillare anche il record europeo di caldo dell’anno scorso a Floridia, in provincia di Siracusa: l’11 agosto 2021 si erano toccati i 48,8°C battendo il precedente record di 48°C ad Atene nel 1977. Temperature tipiche dell’Algeria o del Medio Oriente in pieno giugno.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che Caronte ci accompagnerà per almeno altri 10 giorni al sud con frequenti 40°C all’ombra e oltre; al nord e in parte del Centro domani ci sarà una breve parentesi più fresca, ma poi il caldo africano tornerà almeno fino al 6 luglio.