Nasce Pioneer, il maxi-sistema stoccaggio Enel-Adr che riutilizza batterie auto elettriche

Un sistema innovativo che immagazzina energia rinnovabile per usarla anche quando il sole non c’è, valorizzando batterie usate di veicoli elettrici e donando loro una seconda vita. Il più grande sistema di stoccaggio energetico italiano che utilizza batterie di auto elettriche è stato presentato questa mattina all’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino. Si tratta del progetto Pioneer, realizzato da Enel e Adr con l’obiettivo di applicare concretamente i principi di economia circolare e sostenibilità ambientale nel rispetto della decarbonizzazione dell’hub.

Cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dell’Innovation Fund, il progetto sfrutta le potenzialità delle fonti rinnovabili e dell’economia circolare riutilizzando 762 batterie esauste, provenienti da tre grandi brand automobilistici (Nissan, Mercedes e Stellantis) grazie all’allacciamento con l’impianto fotovoltaico realizzato in parallelo alla pista 3 dell’aeroporto di Fiumicino.

Pioneer consentirà dunque di alimentare l’infrastruttura con energia pulita prodotta localmente, riducendo la dipendenza dalla rete. I moduli sono stati riconvertiti in un grande sistema di accumulo da 10 megawattora, capace di immagazzinare energia e restituirla quando necessario. Grazie a Pioneer, che sta per ‘airPort sustaInability secONd lifE battEry stoRage’, verranno abbattute 16mila tonnellate di anidride carbonica nell’arco di dieci anni.

Innovazione, sostenibilità ed eccellenza europea sono i tratti distintivi del progetto Pioneer. Gli storage sono infatti ritenuti ormai imprescindibili per la transizione energetica e il sistema realizzato da Enel e ADR accelera il percorso di decarbonizzazione del “Leonardo da Vinci”, recentemente incluso nella Top10 dei migliori scali al mondo da parte di Skytrax, dando nuova vita a batterie ormai inutilizzabili in campo automotive ma ancora molto preziose per applicazioni stazionarie. Il risultato è un progetto di dimensioni industriali che accumula l’energia verde prodotta, per poi rilasciarla quando se ne abbia necessità. “Progetti come questo dimostrano come l’Italia sia in grado di coniugare sostenibilità ambientale e competitività produttiva: una sfida cruciale per il futuro dell’Italia e dell’Europa”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il progetto appartiene ad un modello virtuoso e innovativo di economia circolare riconosciuto anche a livello europeo, che ha visto il progetto Pioneer selezionato tra i vincitori del bando Innovation Fund SSC-2020 promosso dall’Agenzia Europea per il Clima, l’Ambiente e le Infrastrutture (Cinea). Pioneer “mostra che l’innovazione è la prima alleata della transizione energetica, accelera l’elettrificazione su larga scala grazie a un modello di economia circolare che dà nuova vita alle batterie esauste”, ha aggiunto Francesca Gostinelli, Head of Enel X Global Retail di Enel. Si tratta “di un simbolo concreto della nostra strategia – ha dichiarato Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma – perché in esso convergono il nostro forte impegno nella sostenibilità ambientale, la capacità di valorizzare l’innovazione tecnologica e la determinazione di fare efficacemente sistema con le eccellenze del Paese, come Enel”.

Auto, Nissan e Honda annunciano partnership sui veicoli elettrici: “Serve nuovo approccio”

Contrastare l’avanzata cinese e rilanciare la produzione giapponese. Nasce con questi obiettivi la partnership strategica tra Nissan e Honda, che hanno annunciato una collaborazione futura nei veicoli elettrici e nel software. Come primo passo, i due gruppi avvieranno uno studio di fattibilità sulle prospettive di collaborazione nelle piattaforme software per autoveicoli, nei componenti chiave per i veicoli elettrici e in altri prodotti complementari.

Entrambe le case costruttrici stanno cercando di rafforzare rapidamente le loro posizioni nei veicoli elettrici, un segmento di mercato il cui decollo globale negli ultimi anni, soprattutto in Cina e in Europa, ha colto di sorpresa l’intera industria automobilistica giapponese. Anche in Giappone, sebbene l’ondata elettrica sia più debole che altrove, il mercato automobilistico locale è scosso dall’americana Tesla, dal recente arrivo del campione elettrico cinese BYD e dal ritorno della sudcoreana Hyundai, sempre con veicoli elettrificati.

UN NUOVO APPROCCIO. “Il nostro settore è a un punto di svolta significativo” con l’arrivo di “nuovi attori” oltre alle case automobilistiche storiche, ha dichiarato l’amministratore delegato di Nissan Makoto Uchida in una conferenza stampa a Tokyo con il suo omologo di Honda, Toshihiro Mibe. “Questi marchi emergenti, con prodotti innovativi e nuovi modelli di business, stanno irrompendo nel mercato automobilistico e cercano di diventare dominanti sfruttando la loro straordinaria competitività in termini di prezzo e la loro straordinaria velocità”, ha aggiunto Uchida, con un riferimento poco velato alle case automobilistiche elettriche cinesi. “Non possiamo vincere questa gara con un approccio tradizionale”, ha aggiunto. Qualsiasi cooperazione tra i due gruppi dovrà stabilire “un rapporto vantaggioso per tutti, questa è la condizione di partenza”, ha dichiarato Mibe.

L’OMBRA DELLA CINA. Le azioni dei due gruppi hanno registrato un forte aumento venerdì alla Borsa di Tokyo, dove gli investitori avevano anticipato questi annunci in seguito alle indiscrezioni della stampa giapponese. Nissan è balzata del 3,19% alla chiusura e Honda dell’1,74%, in un mercato in calo dello 0,26%.  Secondo il quotidiano economico giapponese Nikkei, sia Nissan che Honda stanno attualmente incontrando grandi difficoltà in Cina e stanno valutando di ridurre drasticamente la loro capacità produttiva nel Paese. Una fusione Nissan-Honda “sarà vantaggiosa per entrambe” per ridurre i costi dei veicoli elettrici, un segmento “in cui dobbiamo essere presenti ma pieno di incertezze”, ha dichiarato all’AFP Tatsuo Yoshida, analista del settore automobilistico presso Bloomberg. I due gruppi “non hanno una massa critica sufficiente” per generare margini significativi, quindi “sono sotto pressione per formare partnership”, ha detto Chris Redl, un analista automobilistico con sede in Giappone intervistato da AFP. Tuttavia, l’alleanza Renault-Nissan, ristrutturata l’anno scorso su una base più equilibrata e con una portata più modesta, “sta per essere sciolta”, secondo Redl, mentre Honda e l’americana GM l’anno scorso hanno rinunciato all’idea di produrre insieme veicoli elettrici.

L’anno scorso, Nissan ha annunciato ingenti investimenti per la produzione di veicoli elettrici nel suo stabilimento di Sunderland (Inghilterra nord-orientale) e prevede di investire 600 milioni di euro in Ampere, l’unità di Renault che si occupa di veicoli elettrici. Honda, da parte sua, è già impegnata nei veicoli elettrici dal 2022 con il gigante tecnologico giapponese Sony, con cui ha creato un nuovo marchio di auto di alta gamma, Afeela, anche se non è ancora stato lanciato alcun modello.

Nissan investe oltre 1mld sterline in 2 nuove auto elettriche nel Regno Unito

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La giapponese Nissan investe fino a 1,12 miliardi di sterline (1,29 miliardi di euro) per costruire due nuovi modelli di auto elettriche nello stabilimento di Sunderland, nel Regno Unito, mentre l’investimento totale salirà a 2 miliardi di sterline con il progetto di una nuova fabbrica di batterie.

L’ultimo investimento di Nissan include fino a 1,12 miliardi di sterline per le sue attività nel Regno Unito e una più ampia catena di fornitura per la ricerca e lo sviluppo e la produzione dei due nuovi modelli“, annuncia la casa automobilistica in un comunicato.

L’investimento di Nissan è un enorme voto di fiducia nell’industria automobilistica del Regno Unito, che già contribuisce per 71 miliardi di sterline all’anno alla nostra economia“, commenta il primo ministro britannico, Rishi Sunak. “Con le versioni elettriche dei nostri principali modelli europei in arrivo, ci stiamo dirigendo verso una nuova era per Nissan“, spiega l’amministratore delegato del gruppo, Makoto Uchida, in una dichiarazione all’AFP.

Il produttore giapponese sta progettando versioni elettriche dei suoi modelli Qashqai e Juke, e sta anche pianificando una nuova generazione della sua Leaf, un’auto elettrica uscita circa dieci anni fa e già prodotta a Sunderland. Il gruppo aveva già investito molto nel Paese e “i piani di Nissan per le future versioni elettriche della Qashqai, della Juke e per la sostituzione della Leaf consentiranno un investimento fino a 3 miliardi di sterline nel Regno Unito“, dichiara il gruppo con sede a Yokohama. Secondo Nissan, il governo britannico “ha fornito un finanziamento di 15 milioni di sterline per un progetto di collaborazione da 30 milioni di sterline guidato da Nissan” a Cranfield, nel Bedfordshire. In occasione della dichiarazione di bilancio autunnale di mercoledì, il cancelliere britannico Jeremy Hunt ha stanziato 4,5 miliardi di sterline in aiuti per i settori industriali strategici, tra cui l’industria automobilistica. Il Regno Unito vuole consolidare la propria posizione nella corsa globale all’elettrificazione dell’industria automobilistica, nel bel mezzo della transizione energetica.