Auto, Pagliuca (Cnpr): Pubblicato decreto Mase su stazioni ricarica

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che stabilisce i criteri e le modalità per concedere benefici a fondo perduto per la realizzazione di stazioni di ricarica veloci per veicoli elettrici nei centri urbani come previsto dal Pnrr.
“Sono ammissibili le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di stazioni di ricarica – spiega Luigi Pagliuca, presidente della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – i costi di connessione alla rete elettrica, le spese di progettazione e autorizzazione, entro certi limiti”. Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili, con limiti di finanziamento per ciascun beneficiario e non sono cumulabili con altri incentivi pubblici.
“Le risorse verranno assegnate tramite procedure di selezione nel biennio 2023-2024. I beneficiari – conclude Pagliuca – dovranno garantire l’entrata in funzione delle stazioni di ricarica entro i termini stabiliti negli Avvisi pubblici”.

Auto elettrica

Ansia da autonomia? Arriva la batteria che si ricarica in cinque minuti

Addio ansia da ricarica. Gli ingegneri della Cornell University hanno creato una nuova batteria al litio in grado di caricarsi in meno di cinque minuti – più velocemente di qualsiasi altra batteria di questo tipo presente sul mercato – mantenendo prestazioni stabili per lunghi cicli di carica e scarica. Questa scoperta potrebbe alleviare l'”ansia da autonomia” degli automobilisti che temono che i veicoli elettrici non possano percorrere lunghe distanze senza una lunga ricarica. Una sensazione così diffusa nei Paesi del Nord Europa che in Norvegia ha anche un nome, ‘rekkevideangst’.

“L’autonomia è un ostacolo all’elettrificazione dei trasporti più grande di qualsiasi altro limite, come il costo e la capacità delle batterie, e abbiamo identificato un percorso per eliminarlo utilizzando un design razionale degli elettrodi”, ha dichiarato Lynden Archer, professore di ingegneria e preside del College of Engineering della Cornell, che ha supervisionato il progetto. “Se si riesce a caricare la batteria di un veicolo elettrico in cinque minuti, non è necessario avere una batteria abbastanza grande per un’autonomia di 300 miglia. Ci si può accontentare di meno, il che potrebbe ridurre il costo dei veicoli elettrici, consentendone una più ampia adozione”.

Il lavoro del team, Fast-Charge, Long-Duration Storage in Lithium Batteries, è stato pubblicato su Joule. L’autore principale è Shuo Jin, dottorando in ingegneria chimica e biomolecolare.

Le batterie agli ioni di litio sono tra i mezzi più diffusi per alimentare veicoli elettrici e smartphone. Sono leggere, affidabili e relativamente efficienti dal punto di vista energetico. Tuttavia, richiedono ore per essere caricate e non hanno la capacità di gestire grandi picchi di corrente.

I ricercatori hanno individuato nell’indio un materiale eccezionalmente promettente per le batterie a carica rapida. Si tratta di un metallo morbido, utilizzato soprattutto per produrre rivestimenti per i display touch-screen e i pannelli solari. La nuova tecnologia abbinata alla ricarica a induzione wireless sulle strade, ridurrebbe le dimensioni – e il costo – delle batterie, rendendo il trasporto elettrico un’opzione più praticabile per gli automobilisti.

Amazon lancia CHALET: strumento che supporta la pianificazione delle infrastrutture di ricarica elettrica

Amazon ha rilasciato oggi CHALET, una nuova tecnologia open-source per aiutare il settore privato, i governi, gli operatori delle reti elettriche e le autorità locali a determinare dove è più strategico collocare i punti di ricarica per veicoli elettrici. Individuare dove costruire le infrastrutture di ricarica è una delle sfide più urgenti che il settore dei trasporti deve affrontare nel suo percorso di decarbonizzazione e strumenti come CHALET possono dare un forte contributo verso questo obiettivo. CHALET, abbreviazione di Charging Location for Electric Trucks (in italiano ‘punti di ricarica per camion elettrici’), affronta questa sfida consentendo agli operatori dei trasporti e della logistica di indicare luoghi e percorsi specifici per la loro rete di distribuzione, oltre che parametri come la batteria del veicolo, l’autonomia e il tempo di transito. CHALET prende in considerazione tutti questi fattori e genera un elenco di posizioni ottimali per collocare le stazioni di ricarica per veicoli elettrici, ordinandole per priorità. CHALET è stato sviluppato nell’arco di 18 mesi da Amazon, che oggi ha reso accessibile a tutti il codice, affinché gli operatori del settore potessero trarre vantaggio da questo strumento. La Sustainable Freight Buyers Alliance (SFBA), un’associazione indipendente che riunisce gli acquirenti di servizi di trasporto merci, finalizzata ad accelerare la decarbonizzazione del settore, sta utilizzando questo tool per costruire insieme ai propri membri una mappa delle infrastrutture di ricarica basata su esigenze reali provenienti dal comparto. L’associazione invita il settore e i governi a partecipare, utilizzando i risultati di questo strumento per sviluppare nuove infrastrutture, ed esorta i principali fornitori di servizi di trasporto e logistica che operano in Europa a contribuire con le proprie informazioni, in modo che la mappa risultante possa riflettere pienamente le esigenze del settore.

I trasporti sono responsabili del 22% delle emissioni totali nell’Unione Europea. L’elettrificazione è una delle opportunità più promettenti per la decarbonizzazione delle emissioni dei trasporti, ma l’infrastruttura pubblica per la ricarica elettrica è rimasta indietro rispetto alla domanda di veicoli del settore pubblico e privato. Una delle sfide principali per lo sviluppo dell’infrastruttura pubblica è l’identificazione dei luoghi più strategici per massimizzare l’uso all’interno del comparto e fornire supporto alle rotte logistiche più trafficate tra i continenti.
Lo strumento è stato accolto con favore da altre organizzazioni di settore come Eurelectric, che intende incoraggiare tutti i propri membri a partecipare attivamente. Quanto maggiore sarà la partecipazione del comparto, tanto più accurata sarà la mappa integrata, in linea con le reali esigenze del settore. Tutte le informazioni relative alle aziende coinvolte sono anonime e riservate.
“L’elettrificazione dei trasporti di media distanza in Europa non potrà espandersi su larga scala fino a quando non sarà realizzata un’infrastruttura di ricarica efficiente e accessibile. I nostri team di ricerca hanno così sviluppato uno strumento efficace e basato sulla scienza, e oggi rendiamo open-source il codice per aiutare tutte le aziende, grandi e piccole, a prendere decisioni strategiche in materia di elettrificazione”, ha dichiarato Andreas Marschner, Vice President, Amazon Transportation Services.

Strumenti come CHALET sono cruciali per promuovere la decarbonizzzione del settore attraverso l’adozione di camion elettrici. Stiamo stimolando il comparto a trasferire informazioni in grado di creare una mappa dei bisogni del settore. L’identificazione di luoghi in cui installare infrastrutture di ricarica può costituire un elemento cruciale per la riduzione delle emissioni”, ha dichiarato Rik Arends, Direttore di Sustainable Freight Buyers Alliance, Smart Freight Centre. “Nel contesto del notevole incremento nell’adozione di veicoli elettrici in tutta Europa, la continua espansione delle infrastrutture di ricarica rappresenta uno snodo strategico nel promuovere una diffusa decarbonizzazione del settore dei trasporti”, ha affermato Kristian Ruby, Segretario generale di Eurelectric. “Per soddisfare la crescente domanda di infrastrutture di ricarica sia le aziende energetiche che le autorità trarranno beneficio dal contributo e dalla consulenza degli operatori di logistici al fine di identificare le migliori posizioni per posizionarle. In quest’ottica, lo strumento CHALET sviluppato da Amazon è uno strumento decisamente interessante”.

CHALET è l’ultimo risultato degli sforzi continui di Amazon per l’elettrificazione. Nell’ottobre 2022, Amazon ha annunciato che investirà oltre 1 miliardo di euro nei successivi cinque anni per elettrificare e decarbonizzare ulteriormente la rete di trasporti dei suoi partner di consegna in Europa. Come primo firmatario del Climate Pledge, Amazon si è impegnata a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, con 10 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito dall’Accordo di Parigi. Amazon sostiene inoltre l’implementazione di un ambizioso quadro normativo europeo per la decarbonizzazione dei camion, compresi standard più severi in materia di CO2 per i veicoli pesanti, che innalzerebbero gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti per il trasporto merci nell’UE ad almeno il 50% entro il 2030 e al 90% entro il 2040. Pertanto, sostiene inoltre gli sforzi per accrescere le infrastrutture di ricarica elettrica in Europa.

Francesco Bettoni

Ricarica a induzione dinamica pronta a diventare realtà in Brebemi

Trasformare le problematiche in opportunità: una filosofia da sempre vincente nel mondo della transizione ecologica, che spesso dà anche lo slancio per produrre soluzioni rivoluzionarie. Ne è un ottimo esempio la tecnologia Dwpt (Dynamic Wireless Power Transfer) testata con successo sulla A35 Brebemi. Se i veicoli elettrici potranno presto usufruire di una ricarica ad induzione dinamica finché viaggiano in autostrada, mediante l’azione di apposite spire posizionate sotto l’asfalto, il merito è anche delle prescrizioni imposte dalle autorità alla concessionaria. “Quando abbiamo vinto la gara europea per ottenere la concessione – spiega Francesco Bettoni, presidente di A35 il Cipe ha avanzato una serie di prescrizioni da rispettare per ridurre le emissioni di CO2”. Attraversando trasversalmente il cuore del corridoio padano, infatti, l’autostrada Brebemi si trova in una delle aree più a rischio inquinamento del Paese. “Per risolvere il problema abbiamo pensato subito al pantografo, storicamente utilizzato dai mezzi di trazione ferroviaria o tranviaria – prosegue Bettoni – salvo poi individuare insieme al Politecnico di Milano e la Concedente altre due soluzioni: doppio binario e Dwpt, appunto”. Solo dopo mesi di studio quest’ultima possibilità è emersa come la più performante. “A quel punto si trattava di fare una sperimentazione e in quelle che inizialmente dovevano essere due aree di servizio lungo l’autostrada abbiamo realizzato l’Arena del Futuro”, ricorda Bettoni.

Si tratta di un rivoluzionario circuito di 1050 metri, alimentato con una potenza elettrica di 1Mw. Brebemi si è quindi circondata di una serie di player leader nei rispettivi settori: Electreon, ABB, Fiamm Energy Technology, Iveco, Mapei, Pizzarotti, Prysmian, Stellantis, Tim, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Polizia Stradale. “I test ci hanno permesso di passare dalla corrente alternata a quella continua”, spiega il presidente Bettoni. “Dal 3 dicembre ci siamo dedicati alla fase di sperimentazione e lo step successivo è stata la presentazione al mondo, lo scorso 10 giugno. Abbiamo verificato che il sistema funziona perfettamente sia per i veicoli leggeri che per quelli pesanti, tramite l’impiego di una 500 elettrica e di un bus Iveco. Ora si punta a comparare gli effetti della ricarica sui vari tipi di motore e i relativi costi, ma già a ottobre contiamo di avere i primi risultati della sperimentazione”.

A dispetto di uno sviluppo arrivato attraverso lunghe ricerche ad hoc, la tecnologia Dwpt ha nella semplicità un altro punto a suo favore. Per ricaricarsi con questa tecnologia, infatti, i veicoli necessiteranno di un apposito ricevitore perfezionato durante le sperimentazioni all’interno dell’Arena del Futuro. “Fortunatamente non sarà un problema – precisa Bettoni – perché sia i veicoli full electric che quelli plug-in sono già costruiti in modo da rendere facile l’aggancio dei receiver. Da gennaio, inoltre, Stellantis uscirà con veicoli già attrezzati”.

E se il progetto di Brebemi ha avuto origine dalla necessità di limitare le emissioni di CO2, ora la concessionaria è decisa a perseguire questo obiettivo anche tramite l’utilizzo di energia al 100% rinnovabile. “Sfrutteremo il primis il fotovoltaico, attraverso una serie di parchi realizzati lungo l’autostrada, ma non solo”, spiega Bettoni. “Il tema delle rinnovabili è di fondamentale importanza per noi, insieme alla tecnologia Dwpt”. L’idea di Brebemi, a questo punto, è quella di proporre la ricarica dinamica come servizio supplementare agli utenti. “Le modalità di fruizione e pagamento sono in fase di valutazione – precisa il presidente di A35 – ma tramite l’impiego di un contatore e di trasferimenti elettronici l’utilizzo risulterà semplicissimo”. La possibilità di ricaricare il proprio veicolo in modalità dinamica, infine, non è l’unica rivoluzione a cui è pronta a dare il via la sperimentazione all’Arena del Futuro. La partnership con Tim e l’applicazione dell’internet of things al contesto autostradale sarà presto in grado di generare un’interconnessione tra mezzi e rete. “L’obiettivo, in questo senso, è migliorare la sicurezza futura, applicando il 5G”, spiega Bettoni. Un ulteriore passo verso una guida più connessa e intelligente, insomma, che presto potrà anche trasformarsi in autonoma.