A Rimini si apre Ecomondo: sul tavolo crisi climatica, economia circolare e transizione green

Nonostante lo sciopero dei treni che ha complicato gli arrivi, alla Fiera di Rimini si è aperta la 27esima edizione di Ecomondo, la manifestazione internazionale sulla transizione green e sulla circular economy organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), che fino all’8 novembre animerà 166.000 metri quadrati di esposizione. Oltre 1600 i brand espositori, 72 le organizzazioni, istituzioni e associazioni di settore a livello globale presenti, 100 i paesi rappresentati dai buyer e oltre 200 gli incontri e i convegni previsti dal programma. Come ha ricordato Maurizio Renzo Ermeti, presidente di IEG, durante il taglio del nastro si tratta della “più grande manifestazione mai realizzata nella Fiera di Rimini”.

Saranno quattro giorni intensi, durante i quali sul piatto ci sarà una panoramica completa e aggiornata sulle ultime innovazioni, tendenze e sfide nel campo della sostenibilità ambientale. Ecomondo è “un osservatorio privilegiato sull’economia nazionale”, ha ricordato in apertura il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, perché qui “c’è l’Italia vincente della transizione ecologica, naturalmente rivolta alla decarbonizzazione, all’efficienza, all’uso ragionato delle risorse naturali, all’innovazione nella produzione”. Sugli obiettivi climatici, ha ricordato Pichetto, non si torna indietro, ma “abbiamo bisogno della grande energia che proviene dalla green economy italiana e da modelli vincenti come quelli del riciclo, che continueremo a difendere in ogni sede”.

Gli occhi, quindi, sono puntati anche a Rimini sul mondo delle imprese italiane e sulle loro potenzialità per diventare leader della transizione ecologica e digitale. Imprese, ha sottolineato Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per la Promozione del Sistema Paese e direttore centrale per l’internazionalizzazione economica del ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, che sono “in grado di portare sui mercati qualità e innovazione verso gli obiettivi globali di sostenibilità e di diventare risorsa per il percorso di altri Paesi nello scenario internazionale”.

In mattinata si sono aperti anche gli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea. Il quadro aggiornato sui progressi e le sfide dell’Italia in settori chiave come decarbonizzazione, economia circolare ed efficienza energetica registra una riduzione delle emissioni di CO₂ di oltre il 6%, un Paese leader nell’economia circolare (3,6 euro di PIL per ogni kg di risorsa consumata), produzione biologica in crescita, ma anche sfide aperte, come il progressivo aumento del consumo di suolo e la mobilità sostenibile. Il 6 novembre parteciperanno alla sessione di apertura del mattino (alle 10 in Sala Neri 1), il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e, in collegamento video, il presidente della Commissione ambiente, sanità e sicurezza alimentare al Parlamento Europeo, Antonio Decaro. Nell’ambito del dialogo sul Grean Deal e sulle opportunità per le imprese europee interverranno Luca Dal Fabbro, presidente del gruppo Iren, Marco Codognola, ad di Itelyum, Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, Fabrizio Palermo ad di Acea.

Molti i temi al centro della discussione a Ecomondo: si va dal monitoraggio dei cambiamenti climatici alla Blue Economy, dal recupero degli scarti tessili alle strategie per un’industria sostenibile, dalla finanza green alla comunicazione della transizione ecologica. In mezzo si svolgerà la quarta edizione del Forum Africa Green Growth (7 novembre), che si concentra sulle opportunità di sviluppo sostenibile nel continente africano. Con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e RES4Africa, il Forum esplora le possibilità di cooperazione nei settori dell’acqua, dell’energia, dell’agroalimentare e della bioeconomia circolare. Spazio anche al Premio Lorenzo Cagnoni per l’Innovazione Green, assegnato alla tecnologia più all’avanguardia nei diversi settori espositivi​.

 

Si apre Ecomondo: a Rimini oltre 200 appuntamenti per la transizione green e l’economia circolare

Oltre 200 appuntamenti – di cui 25 internazionali – distribuiti in quattro giornate, una superficie espositiva lorda di 166.000 mq, operatori da oltre 100 Paesi e di 72 organizzazioni, istituzioni e associazioni di settore a livello globale. Ma anche 650 buyer provenienti da 65 Paesi del Nord Africa, Europa, Nord America, America Latina, con un notevole incremento di presenze dall’Asia. L’obiettivo? Una panoramica completa e aggiornata sulle ultime innovazioni, tendenze e sfide nel campo della sostenibilità ambientale. Si apre a Rimini il 5 novembre Ecomondo 2024, l’ormai tradizionale evento di Italian Exhibition Group, che porta sulla Riviera Romagnola una 27esima edizione dal layout rinnovato e ampliato, riflettendo la crescente importanza della transizione ecologica e dell’economia circolare.

Il taglio del nastro avverrà alle 10.30 presso l’Innovation Arena, nell’area sud. Parteciperanno, oltre al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, anche Maurizio Renzo Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Anna Montini, assessora alla Transizione Ecologica (Ambiente, Sviluppo Sostenibile, Pianificazione e Cura del Verde Pubblico), Blu Economy, Statistica del Comune di Rimini, Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna, Fabio Fava, presidente del comitato tecnico scientifico di Ecomondo, Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per la Promozione del sistema Paese e direttore centrale per l’internazionalizzazione economica del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.

Il 5 novembre alle 11.15 il Sala Neri, si aprirà anche la 13esima edizione anche gli Stati generali della Green economy, dedicati a ‘L’economia di domani: il Green Deal all’avvio della nuova legislatura europea’. Sono promossi dal Consiglio Nazionale, composto da 66 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, in collaborazione con il Mase, con i patrocini della Commissione europea e del Mimit. Interverranno, tra gli altri, il ministro Pichetto, Irene Priolo, Fabrizia Lapercorella (vice segretaria generale dell’Ocse), Edo Ronchi (presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile) e i deputati Chiara Braga e Mauro Rotelli. Il 6 novembre parteciperanno alla sessione di apertura del mattino (alle 10 in Sala Neri 1), il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e, in collegamento video, il presidente della Commissione ambiente, sanità e sicurezza alimentare al Parlamento Europeo, Antonio Decaro. Nell’ambito del dialogo sul Grean Deal e sulle opportunità per le imprese europee interverranno Luca Dal Fabbro, presidente del gruppo Iren, Marco Codognola, ad di Itelyum, Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, Fabrizio Palermo ad di Acea.

Molti i temi al centro della discussione a Ecomondo: si va dal monitoraggio dei cambiamenti climatici alla Blue Economy, dal recupero degli scarti tessili alle strategie per un’industria sostenibile, dalla finanza green alla comunicazione della transizione ecologica. In mezzo si svolgerà la quarta edizione del Forum Africa Green Growth (7 novembre), che si concentra sulle opportunità di sviluppo sostenibile nel continente africano. Con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri e RES4Africa, il Forum esplora le possibilità di cooperazione nei settori dell’acqua, dell’energia, dell’agroalimentare e della bioeconomia circolare. Spazio anche al Premio Lorenzo Cagnoni per l’Innovazione Green, assegnato alla tecnologia più all’avanguardia nei diversi settori espositivi​.

rinnovabili

La produzione di elettricità da rinnovabili in Germania è doppia rispetto all’Italia

Mercoledì 28 febbraio si apre a Rimini la seconda edizione di Key-The Energy Transition Expo, evento di riferimento in Sud Europa, Africa e bacino del Mediterraneo per il mercato delle rinnovabili e della transizione energetica, organizzato da Italian Exhibition Group. Lo spazio espositivo coprirà oltre 60.000 mq, coinvolgendo 16 padiglioni. Numerosi i convegni, i seminari e i dibattiti strategici, che discuteranno davanti a numeri record in Europa per le rinnovabili, riassunti dalla stessa fiera.

Nel 2023 Germania, Spagna e Portogallo hanno generato energia elettrica rinnovabile per oltre il 50% della produzione nazionale. In Germania, le rinnovabili hanno fornito circa 260 TWh (quota record del 59,7% sulla produzione elettrica annuale), con una crescita di circa il 7,2% rispetto al 2022, grazie soprattutto ad eolico (32%) e fotovoltaico (12%). In particolare, il fotovoltaico ha aggiunto 14 GW, superando l´obiettivo fissato dal governo. In Spagna, le rinnovabili hanno consentito di raggiungere quasi 135 TWh (il 50,4% del mix elettrico complessivo nazionale), con l´eolico (23,3%), il fotovoltaico (14%) e l´idroelettrico (9,5%) a fare da traino. In Portogallo, il 61% della domanda di energia nel 2023 è stato coperto dalle rinnovabili, con la produzione complessiva di 31,2 Terawattora. Secondo l´ultimo European Electricity Review di Ember, nel 2023 in Europa i combustibili fossili sono poi scesi del 19% al livello più basso mai registrato, pari a meno di un terzo della produzione di elettricità dell´Ue. E le rinnovabili sono salite alla quota record del 44%, superando per la prima volta il 40%, con l’eolico e il solare che hanno toccato la cifra record del 27% dell´elettricità europea nel 2023 (rispetto al 23% del 2022). La produzione combinata eolica e solare è aumentata di un record di 90 TWh e la capacità installata di 73 GW.

In Italia – si legge nel report di Key2024 – a fine 2023 c´erano 5.431 richieste di connessione alla rete in alta tensione per grandi impianti da fonti rinnovabili, per complessivi 328 GW, di cui la maggior parte (43% e 141 GW) relativi al fotovoltaico. Le iniziative realmente pronte a partire ammontano a 166 per 6,1 GW. Secondo le rilevazioni di Terna, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel 2023 ci sono state nuove attivazioni per circa 5,8 GW (+2,7 GW rispetto al 2022), dopo le nuove attivazioni pari a 1 GW nel 2021 e i circa 3 GW del 2022. Inoltre, circa 6 GW hanno ottenuto la cosiddetta Soluzione Tecnica Minima Definitiva di connessione alla rete elettrica nazionale. Passando ai consumi, sempre in base ai dati diffusi da Terna, nel 2023 c’è stato un calo del 2,8% in Italia rispetto al 2022, attestatisi a 306,1 miliardi di kWh. Le rinnovabili hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda (dal 31% del 2022), registrando comunque una crescita rilevante della produzione rinnovabile (+15,4%), raggiungendo il record del 43,8%. A livello territoriale la variazione della domanda elettrica è risultata ovunque in diminuzione: -4% al Nord, -2% al Centro e -0,9% al Sud e nelle Isole. La domanda italiana poi è stata soddisfatta per l´83,3% con produzione nazionale e per la quota restante (16,7%) dal saldo dell´energia scambiata con l´estero. Questo perché la produzione nazionale netta (257 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione del 6,4% rispetto al 2022 a causa del crollo di produzione da gas. Infatti sono risultati in crescita l’idrico (+36,1), l´eolico (+15,1%) e il fotovoltaico (+10,6%), mentre si è segnalata una flessione di termico (-17,4%) e geotermico (-1,9%). In un confronto europeo, anche nel 2024, resta infine una netta differenza tra il nostro Paese e quelli vicini. Secondo l’ultimo aggiornamento di Energy-Charts, da inizio anno la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili in Germania è pari al 62,5%, mentre quella italiana è ferma al 31,1%. La percentuale è del 59,4% in Spagna, del 29% in Francia (dove gran parte della produzione deriva dal nucleare), del 57,4% in Svizzera e dell’81,1% in Austria. L’indipendenza energetica tricolore è ancora lontana.

spiagge

Le spiagge di Rimini sposano il green: Ma i turisti si adattano poco

La spiaggia di Rimini, dal boom degli anni Sessanta ad oggi, ne ha fatta di strada in tema di sensibilità ambientale. Anche perché il mare e la sabbia e la loro tutela danno da ‘mangiare’ a migliaia di famiglie, tra gestori di stabilimenti balneari e ristoratori. GEA ne ha parlato con Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini, presidente nazionale di Confartigianato imprese demaniali e gestore del Bagno 62. Innanzitutto serve un quadro d’insieme: sui 15 km di costa riminese si trovano 240 stabilimenti balneari, 160 a sud del porto, che fa da spartiacque, e 80 a nord. E praticamente tutti i gestori, da 20 anni a questa parte, hanno mostrato interesse alle tematiche ambientali e della sostenibilità.

Tutto è partito nel 2003 con Agenda 21 – spiega Vanni -, in quell’occasione la Provincia di Rimini fece promozione e investimenti per rendere le spiagge più ecologiche. Si cominciò con la raccolta differenziata dei rifiuti, con un progetto di Hera (multiservizi dell’Emilia Romagna, ndr): pratica che dura ancora oggi ed è seguita da tutti gli affiliati. Vennero quindi distribuiti a tutti i Bagni i raccoglitori per recuperare vetro, carta e plastica e da allora non si è più smesso. Poi il Comune di Rimini propose di rendere accessibili tutti gli stabilimenti, eliminando le barriere architettoniche“. In questo caso furono costruite passerelle fino alla battigia e realizzati ingressi e bagni per le persone diversamente abili. Poi sempre nei primi anni 2000 iniziò a diffondersi la pratica dell’installazione di pannelli fotovoltaici, grazie ai finanziamenti della Provincia di Rimini, per sfruttare energia pulita e risparmiare sulla bolletta.

Più recentemente invece – prosegue Vanni – alcuni di noi hanno anche applicato riduttori di flusso nei rubinetti per risparmiare acqua. E sempre in tema idrico diversi stabilimenti fanno la raccolta delle acque reflue grigie, cioè quelle di docce e lavandini, per riutilizzarle per irrigare il verde o come acqua per gli scarichi del bagno“. Infine, come ulteriore servizio al cliente, sono state realizzate cabine e tabelle informative per non vedenti.

Tutte queste iniziative, a distanza di quasi 20 anni dalla loro prima applicazione, hanno poi portato benefici anche dal punto di vista economico? Una domanda che si porta dietro una risposta immediata: “I pannelli fotovoltaici, l’illuminazione con lampade a led e la raccolta delle acque reflue hanno portato a un risparmio notevole – spiega Vanni -. E pure la raccolta differenziata portò i suoi benefici anche perché all’inizio della sperimentazione il Comune di Rimini fece uno sconto del 5% sulla tassa per la raccolta rifiuti a tutti quelli che si adeguavano. Insomma, gli investimenti fatti sono stati ampiamenti ripagati“.

C’è sensibilità sull’uso di particolari materiali per sedie, sdraio o ombrelloni anche se, spiega Vanni, “alcuni esperimenti non hanno avuto successo, penso ad esempio agli ombrelloni in paglia. In questo particolare settore servono infatti materiali resistenti, che reggano l’usura; ma so che alcuni bagnini hanno invece posizionato pedane amovibili realizzate in materiali vegetali come l’ulivo. Ma più in generale quasi tutti gli stabilimenti hanno arredi in legno, materiale ecologico per eccellenza; certo questo richiede una maggiore cura“.

Vanni spiega che gli stabilimenti che seguono tutte le linee di Agenda 21 sono circa 5 o 6, mentre sono una cinquantina (quindi poco meno di un quinto) quelli che hanno installato pannelli fotovoltaici. Sono invece una decina quelli che riutilizzano le acque grigie, mentre sul fronte della differenziata e della piena accessibilità alla spiaggia, tutti si sono adeguati.
Ma i villeggianti dimostrano una sensibilità green? “Il cliente in generale è distratto – annota Vanni – soprattutto quello italiano; apparentemente gradisce iniziative di questo genere, ma poi si adatta poco. Alcuni sono più attenti, penso ad esempio agli stranieri, ma molti in vacanza non vogliono limitazioni, non vogliono pensieri. Pensi ad esempio che ad ogni ombrellone è applicato un posacenere, ma non sa quanti mozziconi di sigaretta troviamo sotto i lettini…“.

Infine, la nota dolente: la ‘Bolkestein’, vale a dire la direttiva europea del 2006, recepita dall’Italia nel 2010, ma mai applicata. Ma ora il governo ha deciso che le spiagge (demanio pubblico) dal 2024 dovranno essere date in concessione solo attraverso bandi pubblici. Questo potrebbe frenare i gestori di stabilimenti dal fare investimenti green: “Noi viviamo in questo limbo da decenni – conclude Vanni – nonostante tutto nel tempo abbiamo migliorato sempre di più i servizi, ma ancora adesso il settore non esprime tutto il suo potenziale. Chi ha ristrutturato, ha mostrato attenzione al green, ma servono politiche a sostegno del comparto. Quando abbiamo acquistato i primi pannelli solari, costavano l’ira di dio e non duravano tantissimo, ora invece sono più performanti. La sostenibilità ambientale ha anche un costo economico, quindi in futuro, da parte di chi ci amministra, serviranno certezze e sostegni per continuare sulla strada tracciata e dalla quale non si può tornare indietro“.

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‘Natura del Mare’: Summer Camp per professionisti sostenibili del futuro

Noi siamo la voce al mare, vogliamo trasmettere ai giovani la passione e le competenze indispensabili per la salvaguardia dell’ecosistema marino, perché si creino nuove professioni mirate alla salvezza del patrimonio ambientale“: con questo spirito Manuela Fabbri, presidente dell’associazione Aps Basta Plastica in Mare Network, ha presentato la seconda edizione del progetto di Summer Camp ‘La Natura del Mare’, che si svolgerà dal 22 al 25 giugno tra Rimini, Riccione e Cattolica, coinvolgendo 25 studenti provenienti da tutta Italia e professionisti per l’aggiornamento professionale previsto dai rispettivi Ordini.

Di cosa si tratta? Giunto alla seconda edizione, il Summer Camp vuol essere una scuola intensiva di alta formazione, con un approccio olistico ai temi che tratta, con l’obiettivo di arrivare a istituire un Master che crei una connessione fra le Università (sono tre quelle coinvolte: Bologna, Ferrara e Urbino) e le professioni, per diffondere una cultura ecologica alle nuove generazioni e creare così delle figure specifiche nel mondo del lavoro. Perché come avverte il professore Marco Zaoli, coordinatore scientifico di ‘Basta plastica in Mare’, docente alle Università di Ferrara e di Urbino ‘Carlo Bo’, “dobbiamo renderci conto che non c’è più molto tempo da perdere: le risorse non sono infinite e l’Italia consuma 2,7 volte le risorse che può consumare in un anno, negli Usa ben 5,3 volte, mentre l’Europa nel suo complesso consuma 3 volte quello che avrebbe a disposizione annualmente in maniera naturale ed equilibrata“.

Irene Priolo, assessora all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, ha annunciato che, mentre lo scorso anno la Regione ha dato il patrocinio, per l’edizione 2022 ha voluto fare un passo ulteriore, finanziando il progetto che è “un importante percorso di consapevolezza anche rispetto a quello che sta avvenendo nei nostri mari per la salvaguardia del nostro territorio e di tutte le problematiche molto complesse legate alla pesca“.

Roberta Frisoni, assessora al Demanio marittimo e all’Urbanistica del Comune di Rimini, sottolinea il valore aggiunto di una collaborazione tra istituzioni per un progetto partito dal basso e oggi dimostra che “Rimini non è soltanto divertimento, è accoglienza, studio e approfondimento dei temi che riguardano tutto il mondo, come la tutela del mare“.

A raccontare invece la Mostra fotografica ‘L’incanto delle donne’ è stata Nour Melehi Maraini, antropologa e nipote dell’esploratore Fosco Maraini, padre di Dacia che quest’anno sarà ospite d’onore del Summer Camp. “Vogliamo creare ponti, dare voce al mare, dare agli studenti ma non solo a loro, uno sguardo anche antropologico al rapporto con il mare, in modo ancestrale – ha spiegato l’antropologa – collegandoci a Fosco Maraini. Le sue foto alle donne Ama, scattate negli anni 50, saranno messe a confronto con quelle di una giovane fotografa tedesca che mostrano quanto è cambiato da allora“.

Ad inaugurare l’edizione 2022 del Summer Camp, al lapidario di Rimini, sarà una tavola rotonda coordinata dallo storico e scrittore Alessandro Vanoli, i lavori saranno suddivisi ogni giorno in due sessioni alle quali parteciperanno esperti e docenti universitari. La scrittrice Dacia Maraini, invece, il 24 giugno incontrerà gli studenti con i quali parlerà della sua esperienza nel campo di concentramento in Giappone con suo padre Fosco. A chiudere l’evento, il 25 giugno, sarà l’Esortazione ecologica, una nuotata di ben 7,5 chilometri, da Cattolica a Fiorenzuola di Focara, intorno al Parco Naturale di Monte San Bartolo. I nuotatori si tufferanno dalle antiche barche da lavoro di Romagna, le ‘Vele al Terzo’, la ‘Saviolina’ di Riccione e la riminese ‘Amarcord’.

La Natura del Mare, come ha spiegato Valentina Ridolfi, project manager dell’Agenzia Piano Strategico, darà crediti formativi ai partecipanti delle professioni tecniche e degli Ordini, che lo scorso anno sono stati tra studenti universitari e professionisti oltre 70.