Clima, attivisti Ultima Generazione bloccano traffico in viale Tor di Quinto a Roma

Questa mattina, verso le 8.10, nove cittadini e cittadine di Ultima Generazione hanno interrotto il traffico in viale Tor di Quinto, all’altezza di Ponte Milvio. Reggevano degli striscioni con su scritto ‘Non paghiamo il fossile’, la campagna di disobbedienza civile nonviolenta promossa da Ultima Generazione. Per tutta la durata dell’azione i cittadini hanno discusso con gli automobilisti presenti sulla gravità della situazione climatica corrente e “dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per mitigarne i danni”. Verso le 8.15 sul posto sono arrivate le forze dell’ordine che alle 8.35 hanno spostato i presenti dalla strada. Infine i cittadini di Ultima Generazione sono stati portati in questura. Il tempo effettivo del blocco è stato di 25 minuti. “Nulla – si legge in una nota del movimento – in confronto ai disagi e ai rallentamenti dovuti alle grandinate straordinarie degli ultimi giorni”.

“Ci dispiace creare disagio a queste persone – spiegano gli attivisti di Ultima Generazione – ma è l’unico modo. Stiamo facendo grossi sacrifici per il bene di tutti e stiamo andando nella direzione giusta, i risultati li stiamo ottenendo. Non possiamo fare finta di nulla, la situazione è drammatica. Ho paura per la mia casa. In Italia nel 91% dei comuni italiani oltre 3 milioni di famiglie vivono in zone a rischio alluvioni e frane. Ce le siamo già dimenticate le persone e i bambini morti nelle Marche e a Ischia? “

Per gli attivisti “bisogna investire nella messa in sicurezza delle case, nell’abbassamento delle emissioni e non nel fossile. Gli eventi climatici estremi nel 2022 sono raddoppiati. Il disagio che stiamo creando noi in questo momento è nettamente inferiore ai disagi creati dalle grandinate di questi giorni. Chiediamo solo un po’ di fiducia agli automobilisti, lo stiamo facendo per tutti”, hanno spiegato le cittadine e i cittadini che hanno preso parte all’azione di questa mattina.

Expo2030, a Roma il più grande parco solare urbano al mondo

Per la candidatura di Roma a Expo 2030 verrà realizzato il più grande parco solare urbano al mondo. Coprirà un’area di 150mila metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, il che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico.

Il parco sarà composto da centinaia di “alberi energetici” unici che aprono e chiudono i pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo ai visitatori molta ombra. Una complessa rete energetica completata dal padiglione ‘Eco-system 0.0‘, l’edificio più alto dell’Expo, che fornisce il raffreddamento attraverso l’evaporazione.

Il masterplan suddivide il sito di Expo Roma 2030 in tre aree principali: la Città, il Boulevard e il Parco, in una disposizione da Ovest a Est tra il mondo artificiale e il mondo naturale. La Città dell’Ovest fa da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università di Tor Vergata. Il Boulevard, l’asse pedonale centrale, è un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali. Infine, il Parco a est è ricoperto da vegetazione e accentuato da padiglioni tematici, tra cui ‘Pale Blue Dot‘, dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale.
Le Vele, un imponente complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, diventerà uno dei padiglioni principali, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata. Accanto, l’ingresso principale del sito espositivo fa da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità. Tra questi, un lungo corridoio verde collega Expo 2030 Roma ai siti archeologici adiacenti della via Appia e agli altri edifici e monumenti storici di Roma.

Fino a sabato 22 aprile si terrà nella Capitale la visita ispettiva del Bie, Bureau International des Expositions, uno dei momenti più importanti nel percorso verso il voto finale di Expo 2030, previsto il 23 novembre prossimo con il voto di 171 Paesi. La commissione in arrivo a Roma è composta da quattro delegati provenienti da Angola, Kazakistan, Perù, e Svezia, e accompagnati dal segretario generale Bie, Dimitri Kerkentzes. L’ultima Expo è stata a Dubai, la prossima nel 2025 a Osaka in Giappone. La prima, nel 1851, a Londra. Milano è l’unica città italiana ad aver ospitato Expo nel 1906 e nel 2015. Il valore complessivo dell’impatto economico generato da Expo Roma sarebbe di 50,6 miliardi, l’effetto economico indiretto a breve termine di 18,2 miliardi, l’effetto economico diretto (investimenti pubblici e privati e dei partecipanti) di 10 miliardi, le presenze stimate di 30 milioni, le nuove aziende che verrebbero generate a Roma 11 mila, per 300 mila potenziali nuovi posti di lavoro creati.

Durante la settimana i delegati del comitato promotore di Roma 2030, accompagnati dal presidente del Comitato, Giampiero Massolo, e dal direttore generale, Giuseppe Scognamiglio, incontreranno le principali istituzioni italiane: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione, Francesco Rocca, con lo scopo principale di dimostrare l’appoggio di tutti i più alti livelli Istituzionali alla candidatura. Il Bie verificherà i contenuti e la fattibilità del dossier di candidatura presentato dal Comitato promotore il 7 settembre scorso a Parigi.

Negli incontri tecnici verranno coinvolti tutti i rappresentanti dei partner promotori per dimostrare il coinvolgimento inclusivo nella stesura del Dossier della società civile, italiana e straniera, residente Italia, includendo rappresentanti delle imprese, delle Ong, dello sport e della cultura. Mercoledì 19 i delegati effettueranno un sopralluogo a Tor Vergata, con l’architetto Carlo Ratti. Venerdì 21 aprile, al Colosseo, si terrà un cameo pensato appositamente per i delegati e per la promozione di Expo e dell’Italia del mondo, dal titolo ‘Humanlands‘.
Una bambina “gigante” pianta un albero tra la storia di Roma al Colosseo, una pittrice, sempre versione gigante, ridipinge il Gazometro, tre ragazzi siedono sul Parco dell’acquedotto. È la campagna che il Comitato promotore Expo 2030 Roma ha lanciato in occasione della visita ispettiva: elemento centrale è una sproporzione surreale tra le persone rappresentate e le costruzioni della città per raccontare la centralità dell’elemento umano, immaginandolo in grado di prendersi cura allo stesso tempo del proprio habitat e del paesaggio. La bambina al Colosseo rappresenta l’area di rigenerazione del territorio e di politiche ambientali. I tre ragazzi all’Acquedotto esprimono l’innovazione e le nuove soluzioni per l’accessibilità e la mobilità. La ragazza al Gazometro rappresenta il tema dell’inclusione e di espressioni culturali ed artistiche.

Ue, il nuovo approccio alla salute è integrato: ambiente centrale

Se sta bene il Pianeta, stiamo meglio anche noi, perché salute e ambiente sono facce della stessa medaglia. L’Unione europea l’ha capito bene, con l’approccio One Health. “Solo in Italia ci sono stati 70mila morti per inquinamento da polveri sottili nel 2020. Come legislatori e politici dobbiamo tener presente la grande sfida ambientale”, scandisce Beatrice Covassi, eurodeputata dem della commissione Itre (industria, ricerca ed energia) del Parlamento europeo. Ne ha parlato durante l’evento organizzato da Withub (con la direzione editoriale di Gea ed Eunews) ‘Il nuovo approccio europeo alla salute e le ricadute per il sistema italiano‘, a Roma, nella sede di Europa Experience – David Sassoli.

La salute va tutelata con una politica integrata“, le fa eco Maria Angela Danzì, eurodeputata pentastellata della commissione Envi (ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare). La salute umana, sottolinea, va preservata “tutelando l’ambiente, l’alimentazione, lottando contro la povertà e il disagio sociale che aggravano alcune patologie, come quelle di natura mentale“, osserva. Tutto questo non si può fare se l’Europa non cambia fino in fondo “e sta cambiando“, garantisce l’eurodeputata. I temi ambientali sono diventati centrali, sottolinea, e “non sono riserva di alcune forze politiche“. “Solo l’Italia – ammette – non ha ancora la consapevolezza che la transizione ecologica vada affrontata in maniera strutturale con risorse e fondi sovrani europei”.

La nuova strategia ‘Farm to fork‘ ha in primo piano non solo il Pianeta, ma la nostra salute, ricorda Carlo Corazza, direttore dell’ufficio di collegamento dell’Europarlamento in Italia. “Alcune iniziative sono controverse, penso a Nutriscore ed etichettatura degli alcolici, ma il dibattito è aperto. Si sta ragionando su come si avrà una politica agricola che tutelerà sempre più la nostra salute. Così la strategia del Green Deal, come le politiche di tutela dell’ambiente, hanno al centro anche la salute delle persone”, conferma.

Salute è anche alimentazione. Su questo fronte, la tradizione italiana della dieta mediterranea è un vantaggio: “Ci ha protetti fino a oggi“, spiega Michele Carruba, presidente Centro studi e ricerche sull’obesità. Gli adulti sono più protetti rispetto agli altri Paesi d’Europa, con meno casi di obesità, ma non è più così per i bambini, avverte: “Questa tradizione si sta interrompendo. Oggi stiamo perdendo le nostre abitudini alimentari e questo ci porta a orrori alimentari che hanno un impatto sulla salute notevole“. Carruba esorta a tornare alla dieta mediterranea che ha dimostrato di essere in assoluto, a livello mondiale, “la più sana e salubre“: “La gente pensa di mangiar bene ma non sa, perché nessuno glielo insegna”.

Cruciale è passare dalle scuole: “Educare i bambini alla sana alimentazione è fondamentale”, ribadisce Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss. Oltre a questo, è la raccomandazione del professore, non bisogna trascurare le abitudini quotidiane: “Cose molto semplici come salire le scale a piedi o fare 30 minuti di camminata veloce sono semplici azioni di attività fisica da integrare nelle nostre abitudini di salute, a cui poi aggiungere l’attività sportiva“.

La Figc organizza progetti educativi nelle scuole, ma anche per i minori non accompagnati in cerca d’asilo, per i ragazzi con difficoltà cognitive, “sono progetti sociali straordinari“, racconta il segretario generale, Marco Brunelli. “La leva dello sport come educazione ai corretti stili di vita è una chiave fondamentale”, afferma. Secondo l’Ocse, oltre il 44% degli italiani non pratica adeguata attività fisica, siamo il 4° peggior Paese a livello Ocse. L’Italia non lo pratica e non investe neanche abbastanza nello sport. Pochi soldi, ma anche poche infrastrutture e pochi impianti sportivi. La quota di investimenti per rilanciare le infrastrutture all’interno del Pnrr è di un miliardo di euro circa, diviso tra scuole e impianti sportivi, appena lo 0,5 per cento dell’intero Piano, che conta quasi 200 miliardi di euro. Molti dei soggetti beneficiari del Pnrr, come regioni e enti locali, “si trovano di fronte a un aumento dei costi e si rischia di non completare le opere”, denuncia Giovanni Malagò, presidente del Coni, in un videomessaggio trasmesso nel corso dell’evento. Luca Torresan, direttore marketing e comunicazione di McFit Italia, si spinge a chiedere che lo Stato consideri l’attività sportiva come un “farmaco naturale” e in quanto tale preveda degli incentivi allo sport: “la detrazione fiscale dell’iscrizione in palestra e portare l’Iva al 10%”: “E’ inutile prenderci in giro, una popolazione in salute costa meno a tutti“.

Cinghiali a Villa Pamphilj a Roma: cattura in corso

È scattata stamattina la caccia ai cinghiali che nelle ultime due settimane hanno colonizzato Villa Pamphilj, polmone verde di Roma. Come fa sapere il Comune, su 11 esemplari, di cui 3 adulti e 8 cuccioli, ne sono già stati catturati 8. Sul posto, polizia provinciale, carabinieri, polizia di Stato, Asl e polizia locale. Gli animali dovrebbero essere addormentati e poi portati altrove, ma l’Oipa ha già fatto sapere che “chiederà l’accesso agli atti per essere informati nel dettaglio sulle procedure seguite e sul destino degli animali”.

L’associazione torna a chiedere alle istituzioni un’azione di prevenzione e non di persecuzione di una specie che si sta presentando nei centri abitati solo a causa di una scorretta gestione del territorio. “Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute”, ribadisce il responsabile Fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza. “Quanto agli esemplari che si vogliono “rimuovere” dall’abitato, chiediamo che siano trasferiti in rifugi e santuari e non abbattuti, nel rispetto della loro vita e anche dell’articolo 9 della Costituzione che tutela anche gli animali“. Per l’Opia, sguinzagliare i cosiddetti ‘selettori’ fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane è un’inutile caccia alle streghe. Gli abbattimenti non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa.

A Roma si accende l’albero di Natale ‘green’ ma è polemica: Pannelli deturpano paesaggio

Non c’è pace per l’albero di Natale di piazza Venezia a Roma, sempre al centro delle polemiche. E se per molti il ricordo corre all’abete della Val di Fiemme che arrivò già spoglio e agonizzante, guadagnandosi il soprannome di ‘Spelacchio’ e un titolo sul Guardian che lo ribattezzò ‘toilet brush’, quest’anno lo scontro è sull’alimentazione. Perché, al passo con i tempi, l’albero si illumina a risparmio energetico, con un impianto fotovoltaico per ridurre i consumi.
È stato acceso giovedì 8 dicembre, alimentato dall’impianto da 16 kWp, con accumulo di energia attraverso batterie agli ioni di litio da 25 kWh. Un sistema che consente un risparmio atteso di 27 kWh al giorno e che fornirà l’eventuale energia eccedente direttamente alla rete di distribuzione. Il taglio delle emissioni di CO2 si stima in 17,55 kg al giorno che, per tutta la durata dell’illuminazione, equivalgono a 526 kg di CO2.
“Il messaggio che intendiamo lanciare anche per queste festività – osserva il sindaco di Roma, Roberto Gualtieriè che bastano gesti semplici per fare la differenza. Una scelta forte, innovativa che non è solo simbolica ma che vuole rappresentare l’impegno di Roma nel promuovere con forza una cultura della sostenibilità, anche tenendo conto del delicato momento storico internazionale legato alla guerra in Ucraina e al protrarsi di una pesante crisi energetica. Rispetto dell’ambiente, risparmio energetico, pace: celebriamo questo Natale illuminando la piazza e la via più importante della città con un messaggio di fiducia e speranza verso un futuro sostenibile e solidale”.

Un gesto che voleva essere al tempo stesso concreto e simbolico, ma non compreso da tutti. Secondo il consigliere comunale leghista Daniele Giannini, i pannelli fotovoltaici deturperebbero la bellezza della piazza: “Dopo Spelacchio arriva ‘Fotovoltacchio'”, afferma, chiedendo: “Dov’è finita la vera magia del Natale romano? Possibile che la Capitale d’Italia non possa avere un abete degno e bello come le altre più grandi metropoli del pianeta?”.
Per il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, si tratta di “una finta battaglia ambientalista, diseducativa. Un’idea alla Greta Thunberg…come se bastasse mettere lì due pannelli per quattro palle mentre al Gianicolo, davanti alla Fontana dell’Acqua Paola, sostano i compattatori dell’Ama”.
Il critico d’arte si è rivolto alla Sovrintendenza perché, spiega, “questi pannelli non sono autorizzati e per il suolo pubblico occorre avere un’autorizzazione”. Da sempre, Sgarbi è contrario al fotovoltaico e all’eolico: “Le ritengo forme di pornografia rispetto all’Italia, però tutto questo è una mia posizione che ho fatto diventare anche istituzionale e ne faccio una battaglia in difesa del paesaggio”. E conclude sottolineando come sia “tutto sbagliato. È sbagliato rispetto al paesaggio, è sbagliato rispetto al luogo perché lo contamina. È sbagliato rispetto a un messaggio simbolico, quindi un messaggio che dà l’idea che quello è il bene, ed è sbagliato sul piano estetico”.

Credits photo: Imagoeconomica

Sfide dell’Ue tra energia e transizione ecologica: al via How can we govern Europe?

‘How Can We Govern Europe?‘: è la domanda che, per la nona edizione, si pone la redazione di Eunews, insieme a quella di GEA. Il più importante evento italiano sugli affari europei si tiene oggi, martedì 29 e mercoledì 30 novembre presso i nuovi spazi di Esperienza Europa David Sassoli a Roma, in Piazza Venezia 6/7, messi a disposizione dall’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Ue, come sempre partner dell’iniziativa.

La nona edizione di HGE punterà i riflettori sul percorso di integrazione europea e la discussione sulla modifica dei trattati; sui progressi nell’ambito dell’Unione della sicurezza e della difesa; sulle politiche energetiche, dei trasporti e della produzione industriale alla luce delle transizioni ecologica e digitale; sulla gestione dei flussi migratori e delle politiche agricole.

Tra i relatori confermati: Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri; Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti; Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, le Politiche di coesione e l’attuazione del Pnrr.

IL PROGRAMMA.

MARTEDI’ 29 NOVEMBRE

9.15: Welcome coffee e registrazione partecipanti

9.45: Presentazione. Lorenzo Robustelli, Direttore responsabile di Eunews.it

9.50: Saluti di benvenuto: Fabrizio Spada, Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia, Responsabile Relazioni istituzionali. Massimo Pronio, Rappresentanza della Commissione Ue in Italia, Responsabile comunicazione

10.00: Intervento di apertura: Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri

10.10: Dal NextGenerationEU al fronte comune sull’Ucraina: i progressi dell’integrazione UE e le spinte per la modifica dei trattati. Intervengono: Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo; Salvatore De Meo, Eurodeputato, Presidente comm. AFCO; Christian Masset Ambasciatore di Francia in Italia; Michele Valensise, Presidente di Villa Vigoni. Modera: Lorenzo Robustelli, Direttore responsabile di Eunews

11.10: Coffee break

11.30: Quale energia per l’Ue? L’energy mix italiano ed europeo per i prossimi cinque mesi, cinque anni, cinque decadi. Intervengono: Patrizia Toia, Eurodeputata, Vicepresidente comm. ITRE; Claudia Canevari, Commissione Ue, Capo unità efficienza energetica DG ENER; Gilberto Dialuce, Presidente ENEA; Giuseppe Calabrò, Università della Tuscia, Prorettore alla ricerca; Ilaria Restifo, EDF Europe, Responsabile per l’Italia. Modera: Vittorio Oreggia, Direttore editoriale Withub e Direttore responsabile di Gea

12.30: Dall’economia circolare al riuso prima del riciclo: l’evoluzione del modello produttivo UE. Intervengono: Alberto Gusmeroli, Deputato, Presidente comm. Attività produttive; Alessandra Moretti, Eurodeputata, comm. ENVI; Mattia Pellegrini, Commissione UE, Capo unità DG ENV; Giuseppe Vadalà, Commissario unico per la bonifica delle discariche; Edo Ronchi, Presidente Circular economy network. Modera: Filiberto Zovico, Fondatore di ItalyPost.

13.30: Pausa lavori

14.30: Mobilità sostenibile: i nuovi paradigmi del trasporto e della logistica e il ruolo del PNRR nell’adeguamento delle infrastrutture. Intervengono: Roberto Morassut, Deputato, Vicepresidente comm. Trasport; Lucia Vuolo, Eurodeputata, comm. TRAN; Pierpaolo Settembri, Capo unità Coordinamento e pianificazione DG MOVE; Ivano Russo, Amministratore unico di RAM. Modera: Yann Ollivier, Giornalista di AFP.

15.30: Coffee break

16.00: Finanziare la transizione verde e digitale: più accesso al credito per le imprese in un ambiente più sicuro per gli investitori. Intervengono: Marco Osnato, Deputato, Presidente comm. Finanze; Giuseppe Ferrandino, Eurodeputato, comm. ECON; Marcel Haag, Commissione Ue, Direttore Horizontal policies DG FISMA; Luca D’Agnese, CDP, Direttore Policy, Valutazione e Advisory. Modera: Roberto Sommella, Direttore di Milano Finanza

17.00: Bussola strategica: coordinare l’industria europea per costruire l’Unione della sicurezza e della difesa. Keynote speech: Jiří Šedivý, Agenzia europea per la difesa, Direttore esecutivo Intervengono: Fabio Massimo Castaldo, Eurodeputato, comm. AFET e sottocomm. Difesa e Sicurezza; Giovanni Ghini, Presidente ANPAM; Pietro Batacchi, Direttore di Rivista italiana difesa Karolina Muti, IAI, Ricercatrice, Programmi Sicurezza e Difesa. Modera: Alessandro Marrone, IAI, Responsabile programma Difesa

18.00: Fine lavori

MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE

9.30: Welcome coffee e registrazione partecipanti

10.00: Comunicare l’Ue coinvolgendo i cittadini: l’Esperienza Europa. Carlo Corazza, Direttore dell’Ufficio di collegamento del Parlamento europeo in Italia

10.10: Presentazione del Progetto didattico Gea EDU. Vittorio Oreggia, Direttore editoriale Withub e Direttore responsabile di Gea

10.45: Il sostegno della BEI alla transizione ecologica. Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente BEI

11.00: Coffee Break

11.15: Sicurezza alimentare: PAC, Fit for 55 e Farm to Fork di fronte alla guerra e alla siccità. Intervengono: Luca De Carlo, Senatore, Presidente della comm. Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e produzione agroalimentare; Herbert Dorfmann, Eurodeputato, comm. AGRI; Michael Niejarh, Commissione UE, Direttore generale aggiunto DG Agri; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura e Coordinatore nazionale Agrinsieme; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Cristiano Fini, Presidente di Cia-agricoltori italiani; Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia; Massimo Pasquali, Banco Bpm, Responsabile del coordinamento Aziende Modera: Marco Liberati, giornalista di Agricolae

12.45: Il nuovo ruolo dell’Italia nell’UE

Gualtieri

Più differenziata e meno discarica: il Piano gestione rifiuti di Roma

Un Piano per la gestione integrata dei rifiuti e la pulizia di Roma Capitale per risolvere una situazione che il sindaco Roberto Gualtieri definisce “senza eguali in Europa per inefficienza, impatto ambientale negativo e costo esagerato”. La proposta è stata presentata dal primo cittadino e ha come obiettivi la riduzione della produzione di rifiuti, l’aumento della differenziata, del riciclo e del recupero energetico, la realizzazione di un sistema impiantistico integrato per rendere autosufficiente il territorio, la drastica riduzione del conferimento in discarica, l’abbattimento delle emissioni di gas serra, il miglioramento dell’intero sistema della raccolta.

Gualtieri prevede l’approvazione del Piano il 15 ottobre. La roadmap vede il 12 agosto l’avvio la procedura di valutazione ambientale strategica. Il 30 settembre si concluderà la consultazione finalizzata alla raccolta delle osservazioni nell’ambito della procedura di Vas. Entro la fine del mese di ottobre sarà definito il piano industriale di Ama che rappresenta il riferimento fondamentale per l’attuazione del Piano Rifiuti.

termovalorizzatore

GLI OBIETTIVI DEL PIANO

Tra i primi obiettivi del Piano Rifiuti commissariale c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 45,2% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un processo che passa attraverso l’ottimizzazione della logistica e la razionalizzazione del servizio di raccolta. Per quanto riguarda la riduzione nella produzione di rifiuti il Piano punta ad un abbattimento dell’8,3% in otto anni, da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035, attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, centri del riuso. Il Piano consentirà una sensibile riduzione dei rifiuti che non è possibile avviare al riciclaggio di circa un terzo, passando da 1 milione di tonnellate l’anno del 2019 a oltre 700mila tonnellate nel 2030 che si potrà ridurre ulteriormente a circa 660mila nel 2035. Strategici gli obiettivi legati ad un rendimento elevato del recupero di materia da raccolta differenziata (65% al 2035), basato su una qualità migliore dei conferimenti, a partire dal recupero del servizio destinato alle Unità non domestiche (attività commerciali), oltre che al ricorso a nuovi impianti. Altrettanto importante sarà il recupero dalle frazioni organiche avviate ai nuovi impianti di digestione anaerobica (compost e metano), e la gestione efficiente degli scarti degli impianti di selezione di frazioni secche. Questo contribuirà ad una netta riduzione del conferimento di rifiuti in discariche, che saranno così destinate al solo smaltimento degli scarti non destinabili a recupero energetico, passando da 500mila tonnellate a 23mila nel 2030, fino a circa 24mila nel 2035. Tali risultati consentiranno di andare ben oltre gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, che individuano una percentuale massima del 10% di ricorso alla discarica entro il 2030; Roma Capitale, partendo dal 30% attuale, raggiungerà il 4,8% nel 2030 e il 3,2% nel 2035. Lo scenario descritto dal Piano porterà ad una riduzione del 90% circa delle emissioni di CO2, rispetto allo ‘scenario 0’ (raccolta differenziata al 65% ma con la situazione impiantistica immutata) e ancora di più rispetto a quello attuale con la differenziata al 45%. Il contributo al percorso di Roma verso la neutralità climatica arriverà grazie al recupero di energia da rifiuti residui, alla diminuzione sostanziale di emissioni di gas climalteranti, alla chiusura delle discariche. Fondamentale anche l’ottimizzazione dei trasporti, grazie all’eliminazione delle lunghe percorrenze per il conferimento ad impianti collocati fuori regione e all’estero.

COMPLETAMENTO DELLA RETE IMPIANTISTICA

Il Piano prevede la realizzazione di impianti basati sulle migliori tecnologie di settore disponibili. Da quelli di selezione di carta e plastica da raccolta differenziata ai biodigestori anaerobici. Le attività di progettazione per la realizzazione di questi impianti sono affidate ad Ama che ha partecipato ai bandi PNRR per il loro finanziamento. Verranno realizzati nelle aree di Rocca Cencia e Ponte Malnome due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata da 200mila tonnellate complessive (carta, cartone e plastica) con un investimento totale di 43 mln di euro. A Cesano e a Casal Selce di 2 impianti per la digestione anaerobica della frazione organica (produzione biometano per trasporti e di compost per agricoltura), da 200mila tonnellate complessive, per un investimento di 59 milioni di euro ciascuno.

TERMOVALORIZZATORE

Il nostro obiettivo – ha spiegato Gualtieri – è di avviare l’operatività del termovalorizzatore entro la fine 2025 e di avere una piena operatività nel 2026”. Per quanto riguarda il terreno sul quale sorgerà, “stiamo completando le procedure di individuazione e selezione”, ha aggiunto. L’impianto tratterà i rifiuti indifferenziati residui e gli scarti non riciclabili derivanti dagli impianti di selezione e trattamento. Avrà una capacità di trattamento di 600mila tonnellate annue e sarà realizzato adottando la tecnologia di combustione più consolidata e ad alta efficienza per il recupero energetico con i sistemi più avanzati per la riduzione delle emissioni in atmosfera; allo stesso tempo saranno gestite ceneri da combustione e si avvierà la sperimentazione per la cattura di anidride carbonica. L’investimento complessivo sarà di circa 700 milioni di euro ai quali si aggiungeranno ulteriori 150 milioni circa per la tecnologia di trattamento e riciclo degli scarti di lavorazione.

Cop27 e Cop15 vicine. Il Papa: “Esiste ‘debito ecologico’”

Papa Francesco guarda con ansia e speranza ai prossimi due appuntamenti internazionali sul clima: il Cop27 in Egitto a novembre e il Cop15 sulla Biodiversità in Canada a dicembre. Si appella ai leader, ma avverte: gli impegni siano proporzionali.

Esiste un ‘debito ecologico’ impossibile da ignorare, ricorda, delle nazioni economicamente più ricche, che “hanno inquinato di più negli ultimi due secoli. Questo significa, scrive nel messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera della Cura del creato (1 settembre), che i ricchi dovranno compiere “passi più ambiziosi” nei propri confini e sostenere finanziariamente e tecnicamente le i poveri, che “stanno già subendo il peso maggiore della crisi climatica“, puntualizza.

Anche i Paesi meno ricchi hanno responsabilità significative, ma “diversificate”, è la posizione del Pontefice: “I ritardi degli altri non possono mai giustificare la propria inazione“. Esorta ad agire, tutti, “con decisione” prima del “punto di rottura“.

L’obiettivo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C è “impegnativo” da raggiungere, riconosce, ma proprio per questo richiede la collaborazione tra tutte le nazioni a presentare piani climatici, o contributi più ambiziosi, per ridurre a zero le emissioni nette di gas serra “il più urgentemente possibile“. A livello pratico, si tratta di ‘convertire’ i modelli di consumo e di produzione, ma anche gli stili di vita, in una direzione “più rispettosa nei confronti del creato e dello sviluppo umano integrale di tutti i popoli presenti e futuri, uno sviluppo fondato sulla responsabilità, sulla prudenza/precauzione, sulla solidarietà e sull’attenzione ai poveri e alle generazioni future“.

Va ascoltato quindi il coro di grida che si leva dal Pianeta: quello di “sorella madre terra“, che geme in balia dei “nostri eccessi consumistici” e implora di “fermare i nostri abusi e la sua distruzione“; quello dei “nostri figli“, adolescenti “minacciati da miope egoismo” che chiedono aiuto e si appellano continuamente agli adulti; quello dei popoli nativi, i cui territori, a causa di “interessi economici predatori“, vengono “invasi e devastati“. “Dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita“, esorta, perché lo stato di degrado della nostra casa comune “merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici“.

reamerei

Reamerei, passamontagna e uncinetto: l’eco-rivoluzione delicata

Per i vicoli acciottolati del centro storico di Roma si respirano ancora gli echi di The Beginning, la grande sfilata Coture di Valentino, un omaggio di Pierpaolo Piccioli a Garavani e alla sua piazza Mignanelli. Il defilee, seicento metri tra la Maison e la scalinata di Trinità dei Monti a Piazza di Spagna, è andato in scena alla vigilia di Altaroma, come ogni anno vetrina importante per la moda del futuro. E qui, non si può non parlare di Showcase, l’iniziativa nata per connettere i giovani designer con buyer e giornalisti nazionali e internazionali.

Assaggi di avanguardia, nuove sensibilità, percezione della direzione che prenderà la moda, seguendo tempi, esigenze, elaborando crisi.
Parola agli emergenti, che, specchio dei giovani attivisti nel mondo, hanno dimostrato di avere una priorità che li accomuna: la tutela del Pianeta.

Uno su tutti, perfetta sintesi delle nuove tendenze, è Reamerei, un collettivo, un trio composto dalla fondatrice Marzia Geusa con Enrico Micheletto e Davide Melis. 100% Made in Italy, attento ai materiali biologici rigenerati, ‘praticante’ dell’upcycling. Una moda genderless e consapevole: “Interrogativi riguardanti il futuro ed i binomi tecnologia-natura e atomico-anatomico ci portano a intraprendere un processo simile ad un trip eterotopico, tramite il quale riflettiamo sul superamento del dualismo di genere, combattendo un’ironica guerra contro il dimorfismo sessuale”, spiegano.

Si gioca ad armonizzare tecnologia e natura, in un futuro che è anche presente, con forme che ridisegnano il corpo e dettagli che emergono inaspettati, per creazioni “slow-fashion” narrative, con riferimenti punk. Ma anche richiami a vecchie e nuove ribellioni, associati a materiali e forme gentili: “Una risposta emotiva e disillusa alla ricerca del senso delle cose”, scrivono, postando su Instagram la foto di una sfilata al Teatro India di Roma, dove top e pantaloni stretti di velluto arricciato vengono indossati con passamontagna all’uncinetto: “Li abbiamo pensati come giovani creature ribelli nate da un fiore magico”.

(Photo credits: Instagram @REAMEREI)

Roma, stop parcheggio selvaggio monopattini: Bird lancia stalli virtuali

Da lunedì prossimo, 13 giugno, Bird, azienda leader nel settore dei trasporti elettrici ecologici e operatore per la micromobilità in città, istituirà la sosta a stalli nel Municipio I e lancerà a Roma una nuova tecnologia per i propri monopattini, così da offrire una risposta concreta al problema del parcheggio selvaggio nella capitale. Gli utenti di Bird, infatti, potranno chiudere correttamente il proprio noleggio esclusivamente nei parcheggi virtuali individuati: luoghi idonei e sicuri, distribuiti in modo capillare nel pieno rispetto del decoro cittadino e delle norme di parcheggio, ad esempio mantenendo i passaggi pedonali e i marciapiedi liberi da ostacoli. Da lunedì saranno infatti visibili sulla app di Bird i parcheggi virtuali in tutto il Municipio 1, dando un primo contributo concreto alle esigenze dell’Amministrazione e dicendo addio alla sosta selvaggia ovunque. Non solo stop al free floating: Bird porta inoltre a Roma la più avanzata delle sue tecnologie di parcheggio, Bird Visual Parking System (VPS), frutto di un lungo lavoro da parte del team di ricerca e sviluppo dell’azienda. Dopo New York, San Francisco e San Diego, Roma è la prima città europea in cui l’azienda sperimenta il nuovo tool di parcheggio.

Bird Vps utilizza una tecnologia scalabile e rivoluzionaria che, grazie all’Api geospaziale ArCore di Google, consente all’azienda di geo-localizzare i monopattini parcheggiati con una precisione millimetrica, sfruttando anni di scansioni 3D di Google, la realtà aumentata (Ar) e i dati di Street View di tutto il mondo. Questo rappresenta un forte miglioramento nelle modalità di parcheggio da parte degli utenti, senza investimenti infrastrutturali o tecnologici da parte della comunità: Bird VPS sarà disponibile inizialmente in fase sperimentale nei 50 stalli virtuali a Prati e potrà gradualmente essere estesa ad altre zone del Municipio 1. “Bird Vps è una novità assoluta nel settore della micromobilità – ha spiegato Cristina Donofrio, general manager di Bird Italia – perché permette di offrire alle città un sistema di parcheggio unico nel suo genere, ineguagliabile in termini di precisione e scalabilità. Abbiamo voluto portarlo a Roma, come prima città in Europa, perché l’esigenza di regolamentare la sosta è molto sentita e perché condividiamo con l’Amministrazione l’obiettivo di incrementare la mobilità sostenibile nel rispetto delle regole e del decoro. L’assoluta innovazione dello strumento e l’introduzione del parcheggio vincolato in tutto il Municipio 1 sono il nostro contributo concreto alle sollecitazioni dell’Amministrazione”.

In concomitanza con l’avvio del nuovo sistema di parcheggio, Bird ha anche annunciato il ritorno dei suoi “Bird Watchers”: gli addetti che circolano in tutta la città con speciali mezzi per riordinare i monopattini parcheggiati in modo improprio. Infine, per completare la politica per garantire parcheggi idonei e rispettosi, nelle prossime settimane Bird lancerà a Roma una campagna per sensibilizzare gli utenti a parcheggiare correttamente, con la convinzione che il binomio tecnologia e sensibilizzazione sia la chiave per andare incontro alle esigenze della città.