Meteo estremo in Italia: supercelle al Nord, ancora 40°C al Centro-Sud

Doppio attacco con condizioni meteo estreme sull’Italia: ancora super caldo africano con picchi di 41°C al Centro-Sud, supercelle temporalesche in formazione al Nord con fulmini e grandine. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma un momento difficile per il nostro Paese, dal punto di vista meteorologico. L’anticiclone africano Minosse porterà altre 48 ore di caldo rovente dalla Toscana in giù, mentre al Nord sono in arrivo ben due cicloni.

Il primo ciclone, proveniente dalla Spagna, causerà già dalle prossime ore fenomeni violenti su Alpi e Prealpi centro-occidentali per poi spingere l’instabilità anche verso la Pianura Padana e le Alpi orientali: in sintesi, l’area di bassa pressione proveniente dalla Spagna, decreterà la fine del caldo al Nord sotto colpi di vento, grandine e intensi acquazzoni con possibile formazione di supercelle temporalesche.

Sul resto dell’Italia le temperature saranno stazionarie, bollenti: Benevento, Foggia e Taranto 41°C, Caserta e Terni 40°C, Frosinone, Matera e Siracusa 39°C, 38°C ancora a Forlì (Romagna come ultimo baluardo del caldo al Nord) e Isernia.

Sabato avremo ancora il super caldo di Minosse al Sud, in pratica con temperature solo leggermente più basse: Lecce, Taranto e Siracusa 40°C, Agrigento e Matera 39°C, Bari, Catania, Ragusa 38°C con leggera febbre umana a 37°C tra Andria, Barletta, Crotone e Foggia. Al Nord invece proseguiranno i temporali, anche se nella prima parte della giornata saranno confinati alle Alpi; dal pomeriggio-sera arriverà invece un secondo ciclone verso il Nord ed il Centro Italia.

Domenica 23 giugno, infatti, con il secondo ciclone in arrivo dall’Irlanda avremo maltempo diffuso sul settentrione in spostamento verso Toscana, Umbria e Marche. Dobbiamo ricordare, purtroppo, che dopo una fase calda e umida i temporali sono più forti. Si temono supercelle temporalesche in Val Padana con raffiche di vento (downbursts) e grandine grossa: monitoreremo per capire bene lo sviluppo dei temporali e la loro localizzazione più probabile.

La ferita irlandese resterà, infine, attiva al Centro-Nord anche nella nuova settimana: almeno fino a mercoledì i temporali saranno frequenti, anche se a prevalente sviluppo diurno, con cielo poco nuvoloso al mattino e piogge nel pomeriggio.

Con la nuova settimana Minosse sarà solo un ricordo, le temperature più alte si attesteranno sui 32-34°C al Sud, 29-30°C al Centro e, al più, sui 23-25°C al Nord: un crollo di 10 gradi repentino, anomalo, figlio dei cambiamenti climatici sempre più estremi.

piogge al sud/imago

Italia divisa: supercelle temporalesche al Nord, caldo africano al Sud

Non tutti i temporali sono uguali. In presenza di determinate condizioni, perlopiù legate alla forza del vento e all’instabilità termica, ecco che si possono formare le Supercelle Temporalesche con diametri anche di 50 km ed altezze oltre i 10.000 metri. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, ricorda che questi mostri temporaleschi possono essere molto pericolosi: dall’aspetto di un’astronave, con il moto delle nubi rotante, spesso provocano forti grandinate e violente raffiche di vento. Le Supercelle Temporalesche possono durare per ore, rigenerandosi continuamente e portando anche allo sviluppo di locali tornado.

In sintesi, in presenza di importanti ‘tagli di vento’ (come in questa occasione, con forti venti da Sud-Est a bassa quota e da Sud-Ovest in alta quota) le nubi possono iniziare a ruotare creando una zona ciclonica associata a fenomeni violenti e persistenti fino a 24 ore: il famoso 24 luglio 2023 numerose Supercelle Temporalesche attraversarono tutto il Nord con danni ingenti e grandine record di 19 cm in Friuli. In quella occasione, venivamo da giorni molto caldi ed umidi, adesso mancano queste condizioni iniziali, ma il rischio di fenomeni violenti insisterà in Pianura Padana per 48 ore, poi da venerdì 17 il tempo migliorerà.

Intanto, già dalle prossime ore, fenomeni intensi continueranno a colpire Piemonte e Lombardia per poi scivolare rapidamente verso Emilia, Veneto e gran parte del Nord-Est: tra il pomeriggio e la sera l’attività temporalesca maggiore è prevista fin sulle coste adriatiche dove non si escludono isolate trombe marine con la possibilità di grandine di grosse dimensioni. Di contro al Centro-Sud avremo bel tempo, in prevalenza asciutto (salvo rovesci in Toscana e nord Marche) e via via più caldo: le massime toccheranno i 30°C anche al Centro.

Giovedì 16 maggio arriverà il bis al Nord con la possibilità di altre Supercelle Temporalesche: questi mostri potrebbero attraversare la Pianura Padana da Ovest verso Est con rovesci, fulmini, grandine e downbursts: per downbursts si intendono venti in discesa verticale dalla nube temporalesca ed impattanti la superficie con raffiche orizzontali superiori ai 100 km/h. Un fenomeno sempre più frequente anche a causa dei cambiamenti climatici e della maggior energia in gioco. Ancora una volta, invece, l’Italia spaccata in 2 vedrà il Centro-Sud alle prese con le prove generali dell’estate 2024: ci sarà il sole e farà caldo, fino a 35°C al Sud.

Venerdì 17 porterà fortuna: il tempo è previsto in deciso miglioramento anche al Nord e si prevedono solo rovesci su Alpi e Prealpi. Il caldo, invece, aumenterà sempre di più con i primi picchi da febbre umana in Sicilia con 38°C all’ombra a maggio.

Infine, il weekend vedrà alcune novità: ci sarà un aumento del pulviscolo sahariano nell’aria (la cosiddetta ‘Sabbia del Deserto’) con cieli più lattiginosi e anche delle piogge rosse o ocra sulle regioni del Centro-Sud nella giornata di domenica. Per quanto riguarda il Nord vivremo una tregua, in quanto da lunedì sono previste nuove piogge atlantiche. Ma intanto prestiamo attenzione alle astronavi meteorologiche, le Supercelle Temporalesche pronte ad attraversare la Pianura Padana.

piogge al sud/imago

Crollo termico, neve e temporali: alle porte di Milano si sfiorano gli zero gradi

L’Italia rimarrà in balìa di correnti instabili fredde da Nord almeno fino al 25 aprile, se non oltre: sono previsti frequenti temporali, specie al Centro-Sud, neve sulle Alpi e sugli Appennini fino a 1000 metri di quota, venti forti e temperature simil-invernali. Questo per una spinta anomala dell’Anticiclone delle Azzorre verso Nord-Est: nel corso delle prossime ore l’alta pressione si espanderà verso le Isole Britanniche, con il massimo centrato sull’Irlanda per almeno 7-8 giorni.

Con l’Anticiclone delle Azzorre in Irlanda, conferma Lorenzo Tedici, meteorologo del sito ilmeteo.it, non ci saranno barriere o ostacoli contro la discesa di aria polare dalla Scandinavia verso il Mediterraneo Centrale. Il primo impulso scandinavo attraverserà l’Italia nelle prossime ore dalle Marche verso il Sud, dopo aver colpito il Nord: le temperature crolleranno anche di 12°C sul versante adriatico scendendo sotto la media del periodo. I valori minimi caleranno nelle zone serene durante la notte, mentre le massime continueranno a scendere almeno fino a sabato quasi ovunque. Dal punto di vista delle precipitazioni avremo i fenomeni più intensi nel pomeriggio su Abruzzo, Molise e Sud peninsulare, localmente anche sul Triveneto. Giovedì scenderà la neve sugli Appennini oltre i 1000 metri: i fiocchi sono attesi dalla Toscana al Molise, seppur non particolarmente abbondanti. Neve anche sulle Alpi, con temporali a carattere sparso e calo delle temperature.

Questo primo impulso perturbato e freddo per il periodo lascerà il Paese venerdì 19 aprile in serata, allontanandosi verso la Grecia: saranno ancora protagoniste le piogge al Centro-Sud con fenomeni a tratti diffusi e persistenti. Anche la Sardegna vivrà una fase instabile e solo al Nord si apriranno ampie schiarite in un contesto più frizzante, specie al mattino. Le massime, dopo aver toccato domenica scorsa i 33°C anche al Nord, non supereranno nemmeno al Sud i 19°C. Durante il weekend arriverà un secondo impulso scandinavo: altra aria instabile provocherà temporali specie sulle regioni centro-meridionali; la barriera alpina favorirà qualche schiarita in più in Pianura Padana, associata però ad un maggiore raffreddamento notturno: si temono possibili gelate tardive, dannose per l’agricoltura. Anche alle porte di Milano si potranno sfiorare gli zero gradi.

NEL DETTAGLIO

Mercoledì 17. Al nord: instabilità pomeridiana sul Triveneto. Al centro: temporali e piogge più probabili sui rilievi e zone vicine. Al sud: tempo instabile.

Giovedì 18. Al nord: piovoso su Emilia Romagna, Lombardia e Triveneto. Al centro: molto instabile con rovesci. Al sud: tempo instabile con temporali specie sulle regioni peninsulari.

Venerdì 19. Al nord: soleggiato, nubi in aumento al Nord-Est. Al centro: maltempo fino al mattino poi schiarite. Al sud: tempo instabile con temporali diffusi fino al primo pomeriggio.

Tendenza: secondo impulso scandinavo in arrivo con tempo perturbato e freddo al mattino.

Settimana con forti temporali: poi torna l’anticiclone africano

Manca ancora qualche giorno dopo di che l’Italia dovrà nuovamente fare i conti con una nuova (la seconda) ondata di caldo africano provocata dal ritorno dell’anticiclone sub-tropicale. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi. Fino a giovedì il nostro Paese, specie centro-settentrionali, dovrà vedersela con un insistente flusso instabile proveniente dal nord Europa. Proprio tra il Regno Unito e la Scandinavia è in azione una vasta area depressionaria che continua a inviare perturbazioni che puntano dritte agli Stati centrali e ogni tanto raggiungono pure il bacino del Mediterraneo. Fino a giovedì quindi, soprattutto il Nord, ma a tratti pure gli Appennini centrali, si potranno verificare dei temporali, localmente forti e con grandine, non solo sui settori alpini e prealpini, ma anche sulla Pianura Padana, seppure a carattere irregolare. Soltanto il Sud sarà completamente protetto da un campo di alta pressione.

Le cose muteranno radicalmente per tutta l’Italia a partire da venerdì 7. L’anticiclone africano dal cuore del deserto del Sahara inizierà a invadere il Mediterraneo e quindi l’Italia a partire dalle Isole Maggiori e il Sud. A questo punto l’atmosfera si stabilizzerà su tutte le regioni e oltre al sole che sarà prevalente ovunque, le temperature cominceranno ad assumere connotati africani.
Se fino a giovedì i valori termici massimi non supereranno i 31°C al Centro-Nord e i 33°C al Sud (ad eccezione di Sardegna e bassa Sicilia), da venerdì si torneranno a raggiungere 40°C sulle Isole Maggiori, 36°C a Roma, a Firenze e molte zone del Sud e oltre i 33°C anche al Nord. Infine, se tutto verrà confermato il secondo weekend di luglio trascorrerà sotto il sole cocente su tutta l’Italia.

piogge al sud/imago

Arriva perturbazione atlantica: allerta maltempo

Perturbazione atlantica nel cuore dell’estate: tra la fine di giugno e l’inizio di luglio un ciclone, raro per il periodo, attraverserà il Centro-Nord Italia. Avremo 48 ore di maltempo, addirittura con qualche fiocco di neve sulle Alpi fino ai 2900 metri di quota. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma questa fase di rottura estiva, ma indica che non si tratta della tipica ‘rottura estiva di ferragosto’: già da domenica il tempo tornerà quasi ovunque soleggiato seppur con qualche temporale pomeridiano. Ciò nonostante, avremo un break perturbato piuttosto significativo: nelle prossime ore si avvertiranno già i primi segnali.

Nel corso della giornata le nubi diventeranno via via più diffuse sul settore nordoccidentale, con qualche acquazzone tra Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, specie a ridosso del settore alpino. Anche al centro si formeranno dei temporali, specie sull’Appennino laziale.

Venerdì 30 giugno, giorno del ‘raro arrivo’ del ciclone atlantico, inizierà con qualche rovescio al mattino sul Nord e possibili fenomeni intensi tra Piemonte e Lombardia; nel pomeriggio il maltempo si sposterà verso levante con possibili nubifragi tra Nord-Ovest ed Emilia Romagna e con piogge via via più diffuse anche sul resto del Nord-Est e verso la Toscana, l’Umbria e le Marche. Al sud, e sul resto del centro, il tempo resterà più stabile e soleggiato.

Il mese di luglio inizierà poi zoppicante, con fenomeni ancora intensi al Nord-Est e verso le regioni centrali al mattino, sulle Alpi rivedremo addirittura la neve oltre i 2900 metri; nel pomeriggio l’instabilità sarà ancora presente sul versante adriatico e marginalmente su Alpi centro-orientali, Toscana ed Umbria. Un primo luglio anomalo, diverso da quello degli anni passati: nel 2022 il primo luglio fu soleggiato con massime di 39°C a Lamezia Terme e Cagliari, nel 2021 i 39°C si toccarono a Marina di Ginosa, mentre nel 2020 il primo luglio regalò 37°C ad Alghero e Lecce.

Un’estate diversa quella che stiamo vivendo, ricca di colpi di scena: le previsioni meteo stagionali avevano da mesi indicato la triade maggio-giugno-luglio un po’ particolare, con frequenti passaggi temporaleschi almeno fino a metà luglio. Previsioni fino ad oggi decisamente confermate.

Meteo, ciclone Thor si intensifica: week-end con temporali e vento

Pieno inverno in Italia con il freddo che si sposta anche verso le regioni meridionali: il Ciclone Thor è in piena azione e ci accompagnerà almeno fino alla fine del mese. Tanta la neve caduta in montagna, qualche incertezza in più sulle città di pianura del Nord con fiocchi timidi nascosti tra la pioggia: come mai non nevica più in modo intenso in alcune città del Nord a gennaio? Molti si saranno domandati come mai scendiamo spesso fino a temperature di 2-3°C sopra lo zero, non riusciamo ad arrivare a zero e dal cielo arriva solo una pioggia fredda. La risposta sta nel Global Warming, nel riscaldamento globale: solo negli ultimi 10 anni, in alcune città italiane, la temperatura media è aumentata almeno di 1 grado; se sottraiamo questo grado alle temperature degli ultimi giorni avremmo avuto nevicate abbondanti anche a Milano, Genova e Torino sia martedì che ieri. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque questa tendenza verso un riscaldamento globale anche se, laddove l’aria fredda più pesante è ristagnata nei bassi strati, le nevicate sono arrivate anche in pianura, come avvenuto ieri al Nord-Est ed in particolare in Emilia. Ne sarebbe caduta di più senza il Global Warming.

Nelle prossime ore altra aria fredda affluirà comunque dall’Atlantico settentrionale, aria polare marittima che farà scendere la neve fino ai 300-400 metri di quota anche al Sud: questa aria fredda, a contatto con il mare ancora caldo (dopo l’estate rovente del 2022 le temperature dell’acqua sono ancora miti), formerà un vortice profondo e pericolosissimo. In serata è prevista una pressione quasi da uragano, 988 hPa, che causerà venti di tempesta sul Basso Tirreno e onde fino a 9 metri verso la Calabria tirrenica. Al momento la previsione indica un fortissimo aumento del moto ondoso in serata soprattutto verso le coste tirreniche delle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.

Oltre al vento e alle mareggiate sarà un venerdì nero dal punto di vista meteo con forti piogge su Isole Maggiori, Sud peninsulare ed alto versante adriatico: la neve cadrà a quote bassissime tra Romagna e Marche e fino ai 400 metri al meridione. In sintesi, in Calabria potremo avere dei blizzard di neve tipici del Canada, tantissimo vento e abbondanti nevicate. Un giorno polare anche al Sud. Nel weekend poi il vortice tempestoso risalirà verso le regioni adriatiche continuando a portare tanta neve dalle Marche fino al Molise a quote basse fino ai 200 metri, (la neve cadrà anche tra Calabria e Basilicata ma in attenuazione), poi domenica la situazione rimarrà simile con maltempo al meridione e sul settore orientale. Altrove troveremo anche delle schiarite che favoriranno però intense gelate notturne: le minime saranno intorno ai -5°C in Pianura Padana, intorno allo zero al Centro, 3-4 gradi al Sud. In sintesi il Ciclone Thor si intensificherà e ci aspetterà per un appuntamento importante lunedì 23 gennaio: 40-70 centimetri di neve fresca in Abruzzo e Marche oltre i 300 metri; se questo appuntamento venisse confermato prepariamoci ad una Big Snow adriatica, una grande nevicata tipica del mese di gennaio, nonostante il Global Warming.

 

Venerdì 20. Al nord: neve in Emilia Romagna anche in pianura poi migliora, variabile altrove con schiarite ad Ovest. Al centro: maltempo su Sardegna, Lazio ed adriatiche con neve a bassissima quota. Al sud: maltempo con neve a quote collinari, venti in rinforzo fino a tempesta con forti mareggiate entro sera.

Sabato 21. Al nord: asciutto, ma con nuvole sparse e forti gelate notturne. Al centro: maltempo sulle adriatiche con neve a bassa quota. Al sud: maltempo forte e neve in collina.

Domenica 22. Al nord: neve in Emilia, tante nubi altrove. Al centro: neve in collina specie sulle adriatiche. Al sud: instabile con neve in collina.

Lunedì 23 tanta neve sulle Adriatiche con possibile nuovo peggioramento nevoso anche verso il Nord; Ciclone Thor previsto in azione invernale fino alla fine del mese.

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Meteo, arrivano piogge e neve sul Ponte dell’Immacolata

Inverno pieno con gelo oltralpe, clima mite ed oltre la media termica del periodo in Italia. Continua in questi giorni una situazione abbastanza estrema, con il freddo gelido confinato subito oltralpe, dalla Svizzera all’Austria, fino ovviamente alla Scandinavia passando per Germania, Francia ed Isole Britanniche; di contro si registrano massime di 19-22°C sull’Italia centro meridionale. In altre parole si ha una netta linea di confine tra l’Europa che gela e il nostro paese che vive una fase quasi primaverile. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che in Italia le temperature sono oltre la media del periodo, ad esclusione della fredda Pianura Padana, interessata da nebbie ed inversione termica. Ma in Europa è tutto il contrario: le temperature massime di Parigi e Londra, anche nei prossimi giorni, stenteranno a superare i 2-3°C in pieno giorno, così come Berlino con qualche fiocco bianco e termometro fisso sugli zero. Oslo e Stoccolma toccheranno ancora i -6/-8°C a pranzo, così come la capitale svizzera che faticherà a diventare ‘positiva’ e continuerà a registrare valori negativi, cioè sottozero.

In Italia si sta vivendo una fase relativamente mite, ma siamo appesi ad un filo: siamo al limite tra il gelo e il caldo anomalo; una normale e blanda perturbazione potrebbe far scendere le masse d’aria gelida, presenti oltralpe, verso il nostro Paese, causando le prime vere nevicate in Pianura Padana.
E’ quello che potrebbe accadere già giovedì 8 dicembre in serata, quando un ciclone sul Mar Ligure potrebbe causare nevicate ‘da rovesciamento’ sul Basso Piemonte: in altre parole l’aria fredda in quota si rovescerebbe nei bassi strati, a causa dell’intensità delle precipitazioni, favorendo nevicate localmente anche in pianura o a quote di bassa collina.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le previsioni, sono previste ancora delle piogge al Centro, poi da domani anche il Nord-Ovest vivrà un graduale peggioramento delle condizioni meteo dal pomeriggio. Il Ponte dell’Immacolata potrebbe iniziare benino e finire benino, il problema è che sia venerdì sia sabato saranno due giornate perturbate con piogge diffuse, più intense in Liguria, Toscana e Triveneto; e al di là di qualche fiocco in Pianura Padana, la neve tornerà abbondante soprattutto sulle Alpi. Infine, attenzione anche al vento che nel weekend soffierà teso o forte in particolare al Centro-Sud. Insomma un Ponte dell’Immacolata compromesso ma in grado di regalare anche momenti asciutti e a tratti soleggiati specie al Sud ed al Nord-Ovest.

NEL DETTAGLIO
Mercoledì 7. Al nord: nebbie in pianura con clima freddo, sole sui monti. Al centro: qualche pioggia in Toscana ed Umbria. Al sud: tempo stabile e caldo per il periodo.
Giovedì 8. Al nord: piogge sparse dalla sera, neve localmente in pianura sul Basso Piemonte. Al centro: piogge verso le regioni tirreniche. Al sud: bel tempo e clima caldo per il periodo.
Venerdì 9. Al nord: maltempo con neve fino ai 400 metri sulle Alpi. Al centro: piogge diffuse. Al sud: piogge in arrivo in Campania, soleggiato altrove.
Tendenza. Ciclone nel weekend con crollo termico, piogge e venti tesi; migliora domenica, specie al Nord-Ovest.

siccità

La siccità 2022 sarà la peggiore degli ultimi 500 anni nell’Ue

La peggiore da almeno 500 anni, in tutto il continente. La siccità del 2022 in Europa potrebbe aver toccato un livello epocale, come anticipa la valutazione preliminare dell’ultimo rapporto del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione Ue ‘Siccità in Europa – Agosto 2022’ e che dovrà essere confermata dai dati finali alla fine della stagione. L’emergenza potrebbe durare fino a novembre, avvertono gli esperti del Ccr: “È probabile che nella regione euro-mediterranea occidentale si verifichino condizioni più calde e secche del solito“.

siccità

L’aggiornamento della valutazione sulla situazione della siccità in Europa è basato sui dati e le analisi dell’Osservatorio europeo della siccità ed evidenzia la situazione “ancora grave” in molte regioni Ue. L’evoluzione e gli impatti della prolungata siccità sul territorio comunitario confermano la situazione di luglio, con il 64% del territorio dell’Unione europea complessivamente in stato di allerta: questo contribuisce a diffondere “ampiamente le aree a rischio incendio in tutta l’Ue“, si legge nel rapporto, a proposito dell’emergenza che sta colpendo le zone boschive dalla Francia al Portogallo e la Spagna. Il 47% del territorio è ancora “in condizioni di allerta” – e questo significa che le precipitazioni sono state inferiori alla norma e l’umidità del suolo è in deficit – mentre il 17% si trova “in allerta“, con la vegetazione e le colture che mostrano gli effetti negativi della siccità.

Le attuali previsioni di resa per il mais, la soia e i girasoli a livello europeo sono crollate rispettivamente del 16%, 15% e 12% al di sotto della media quinquennale e il “grave deficit di precipitazioni ha interessato quasi tutti i fiumi europei“. Le ripercussioni sono state avvertite in particolare sul settore energetico – sia per la produzione di energia idroelettrica sia per i sistemi di raffreddamento di altre centrali – ma anche sul trasporto fluviale. È per questo motivo che diversi Stati membri Ue hanno adottato quest’estate misure di restrizione idrica, considerato anche l’allarme per cui “le forniture potrebbero essere ancora compromesse nelle prossime settimane“. Il rapporto Centro comune di ricerca della Commissione avverte inoltre che, nonostante le precipitazioni degli ultimi giorni hanno alleviato le condizioni di siccità in alcune regioni europee, si sono presentate “nuove sfide” sotto la forma di forti fenomeni temporaleschi.

Arriva l’apice del caldo ma da domenica 10° in meno al Nord

Il 10 maggio per l’Italia è iniziata una delle peggiori e lunghe fasi calde degli ultimi anni, forse più intensa anche di quella dell’estate 2003: faremo i conti alla fine della stagione, ma numerosi record di caldo sono stati stracciati, polverizzati. Ben cinque ondate di calore africano hanno investito il nostro paese senza significative interruzioni, con temperature vicine o superiori ai 40° all’ombra: siamo più caldi di alcune zone del Marocco, abbiamo il mare bollente quasi come il Mar Rosso ed il Golfo Persico, Genova e molte altre città italiane registrano notti tropicali da giugno senza interruzione. Lo zero termico che ha raggiunto i 5.000 metri e stabilmente si è posizionato sui 4.800 metri da metà luglio, portando valori positivi di temperatura anche sul Monte Bianco, la montagna più alta d’Europa. Insomma di freddo e pioggia abbiamo perso il ricordo.

Poi, all’improvviso, dalla Svezia, un colpo di scena. Una rapida incursione di aria leggermente più fresca dalle terre vichinghe provocherà dei temporali ad iniziare dal Nord: i fenomeni potranno essere anche intensi a causa dello scontro con l’aria umida, appiccicosa e calda presente al momento nel catino padano.

Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque che l’attuale ondata di calore sarà molto intensa, ma di durata inferiore rispetto alle precedenti: al Nord avremo un calo delle temperatura già domenica, al Centro da lunedì e probabilmente da martedì torneremo a respirare anche al Sud, pure con qualche pioggia sparsa.

In sintesi, nelle prossime 24-36 ore vivremo l’apice del caldo con picchi di 38-40°C all’ombra, in particolare su Pianura Padana, Toscana, Umbria e Lazio: domani qualche primo temporale potrebbe già raggiungere le pianure del Nord, specialmente dal pomeriggio verso il Triveneto. Domenica sarà comunque la giornata della svolta al settentrione: dalla Svezia i temporali dovrebbero raggiungere Alpi e pianure già nella notte e fino alla prima parte della giornata in modo a tratti anche intenso; in seguito il tempo sarà più fresco e variabile con qualche acquazzone diretto anche verso la Toscana. Da lunedì gradualmente le correnti ‘vichinghe’ sono poi attese verso il resto del Centro ed al Sud dove potrebbero portare fresco e piogge sparse.

In questo contesto più dinamico troveremo, se la previsione sarà confermata, anche del vento più secco da Nord-Est soprattutto sulla fascia adriatica, ottimo per percepire temperature più ‘allegre’ e gradevoli.

pioggia

Caldo in escalation fino a 40°: ma da domenica tornano i temporali

Breve fortissima fiammata africana con punte di 38-40°C e caldo insopportabile. Ma all’orizzonte arriva una buona notizia: da domenica il possente anticiclone africano potrebbe perdere potenza e lasciare spazio a temporali e veloci rinfrescate ad iniziare dal Nord. Le prossime ore vedranno l’ulteriore espansione di un cuneo di alta pressione nordafricana (con temperature 10-12°C superiori alle medie del periodo) lungo un asse sudovest-nordest: l’ondata di calore investirà in modo intenso Francia, Germania e regioni alpine. Anche in Italia vivremo una breve fortissima fiammata africana fino a sabato in estensione graduale dal centro-nord verso il meridione.

Gli ultimi aggiornamenti modellistici indicano la probabilità di un parziale cedimento del campo anticiclonico africano da domenica, con l’arrivo di temporali a tratti intensi al Nord: potremo avere anche un calo delle massime di 7-8°C. Buona notizia seguita da un’altra altrettanto buona: la prossima settimana, temporali e calo delle temperature potrebbero interessare quasi tutta l’Italia, soprattutto nel pomeriggio.

Andrea Garbinato, Responsabile Redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma la possibilità di rovesci dalle Alpi alla Sicilia per la prossima settimana, in un contesto più tardo primaverile che estivo: al mattino prevalenza di sole, nel pomeriggio acquazzoni a macchia di leopardo. Va detto che, essendo nel periodo del Solleone, quello climatologicamente più caldo per l’Italia, le temperature massime saranno ancora ben oltre i 30°C, ma decisamente più sopportabili.