Sul termovalorizzatore di Roma è sfida aperta tra Pd e M5S

Sfida tra opposizioni sul termovalorizzatore di Roma. Gli ordini del giorno presentati da Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle al decreto sulla riorganizzazione della governance del Pnrr, che sostanzialmente chiedono di stoppare il progetto del Campidoglio, anche se ormai è in avanzata fase di avviamento. Una mossa che dalle parti del Pd non è stata presa certo bene. “Scopro dai giornali che nel Pnrr compare il tema del termovalorizzatore a Roma, che col Pnrr non c’entra nulla. Noi facciamo opposizione al governo Meloni, mi auguro che gli altri partiti di opposizione facciano lo stesso, perché se c’è qualcuno che si illude con un odg di provare a creare problemi ad altri partiti di opposizione, io penso che questa pratica non aiuti nessuno“, dice il capogruppo dem al Senato, Francesco Boccia. Che rincara la dose: “Troviamo inaccettabile aprire una discussione su un ordine del giorno che non c’entra nulla col provvedimento di cui si sta discutendo“.

La risposta di Giuseppe Conte non tarda. “Gualtieri, ministro dell’Economia del Conte 2, aveva sottoscritto con tutto il governo un programma che diceva no ai termovalorizzatori. Quindi è stata una ‘piroetta’, un capovolgimento a 360 gradi da parte del sindaco di Roma“, dice il presidente dei Cinquestelle. Che insiste: “Mi auguro recuperi la linearità che c’era prima di questa piroetta, confido che questa segreteria ce l’abbia la linearità, che voti con noi, anche se questo è un ordine del giorno rivolto al governo“. Anche Avs prova a “sgombrare il campo da qualunque equivoco: non c’è nessuno sgarbo fatto a Elly Schlein. C’è solo una questione di merito, l’inceneritore proposto da Gualtieri, che in campagna elettorale tra l’altro aveva detto cose diverse, porterà all’incenerimento 600mila tonnellate di rifiuti“, sottolinea il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli.

Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, invece, è favorevole all’infrastruttura. E sul rischio che il suo partito si spacchi, risponde: “Mi auguro di no, i gruppi parlamentari hanno la loro autonomia, si sa come la penso io e come la pensa la gran parte del Pd“. La segretaria del Pd, Elly Schlein, intanto, non si esprime ma domani (mercoledì 19 aprile) terrà la prima conferenza stampa, al Nazareno, dal varo della nuova segreteria. Proprio nel giorno in cui si voterà sugli odg. Segno che la partita è aperta e i dem già studiano le contromosse.

Gualtieri

Più differenziata e meno discarica: il Piano gestione rifiuti di Roma

Un Piano per la gestione integrata dei rifiuti e la pulizia di Roma Capitale per risolvere una situazione che il sindaco Roberto Gualtieri definisce “senza eguali in Europa per inefficienza, impatto ambientale negativo e costo esagerato”. La proposta è stata presentata dal primo cittadino e ha come obiettivi la riduzione della produzione di rifiuti, l’aumento della differenziata, del riciclo e del recupero energetico, la realizzazione di un sistema impiantistico integrato per rendere autosufficiente il territorio, la drastica riduzione del conferimento in discarica, l’abbattimento delle emissioni di gas serra, il miglioramento dell’intero sistema della raccolta.

Gualtieri prevede l’approvazione del Piano il 15 ottobre. La roadmap vede il 12 agosto l’avvio la procedura di valutazione ambientale strategica. Il 30 settembre si concluderà la consultazione finalizzata alla raccolta delle osservazioni nell’ambito della procedura di Vas. Entro la fine del mese di ottobre sarà definito il piano industriale di Ama che rappresenta il riferimento fondamentale per l’attuazione del Piano Rifiuti.

termovalorizzatore

GLI OBIETTIVI DEL PIANO

Tra i primi obiettivi del Piano Rifiuti commissariale c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 45,2% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un processo che passa attraverso l’ottimizzazione della logistica e la razionalizzazione del servizio di raccolta. Per quanto riguarda la riduzione nella produzione di rifiuti il Piano punta ad un abbattimento dell’8,3% in otto anni, da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035, attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, centri del riuso. Il Piano consentirà una sensibile riduzione dei rifiuti che non è possibile avviare al riciclaggio di circa un terzo, passando da 1 milione di tonnellate l’anno del 2019 a oltre 700mila tonnellate nel 2030 che si potrà ridurre ulteriormente a circa 660mila nel 2035. Strategici gli obiettivi legati ad un rendimento elevato del recupero di materia da raccolta differenziata (65% al 2035), basato su una qualità migliore dei conferimenti, a partire dal recupero del servizio destinato alle Unità non domestiche (attività commerciali), oltre che al ricorso a nuovi impianti. Altrettanto importante sarà il recupero dalle frazioni organiche avviate ai nuovi impianti di digestione anaerobica (compost e metano), e la gestione efficiente degli scarti degli impianti di selezione di frazioni secche. Questo contribuirà ad una netta riduzione del conferimento di rifiuti in discariche, che saranno così destinate al solo smaltimento degli scarti non destinabili a recupero energetico, passando da 500mila tonnellate a 23mila nel 2030, fino a circa 24mila nel 2035. Tali risultati consentiranno di andare ben oltre gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, che individuano una percentuale massima del 10% di ricorso alla discarica entro il 2030; Roma Capitale, partendo dal 30% attuale, raggiungerà il 4,8% nel 2030 e il 3,2% nel 2035. Lo scenario descritto dal Piano porterà ad una riduzione del 90% circa delle emissioni di CO2, rispetto allo ‘scenario 0’ (raccolta differenziata al 65% ma con la situazione impiantistica immutata) e ancora di più rispetto a quello attuale con la differenziata al 45%. Il contributo al percorso di Roma verso la neutralità climatica arriverà grazie al recupero di energia da rifiuti residui, alla diminuzione sostanziale di emissioni di gas climalteranti, alla chiusura delle discariche. Fondamentale anche l’ottimizzazione dei trasporti, grazie all’eliminazione delle lunghe percorrenze per il conferimento ad impianti collocati fuori regione e all’estero.

COMPLETAMENTO DELLA RETE IMPIANTISTICA

Il Piano prevede la realizzazione di impianti basati sulle migliori tecnologie di settore disponibili. Da quelli di selezione di carta e plastica da raccolta differenziata ai biodigestori anaerobici. Le attività di progettazione per la realizzazione di questi impianti sono affidate ad Ama che ha partecipato ai bandi PNRR per il loro finanziamento. Verranno realizzati nelle aree di Rocca Cencia e Ponte Malnome due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata da 200mila tonnellate complessive (carta, cartone e plastica) con un investimento totale di 43 mln di euro. A Cesano e a Casal Selce di 2 impianti per la digestione anaerobica della frazione organica (produzione biometano per trasporti e di compost per agricoltura), da 200mila tonnellate complessive, per un investimento di 59 milioni di euro ciascuno.

TERMOVALORIZZATORE

Il nostro obiettivo – ha spiegato Gualtieri – è di avviare l’operatività del termovalorizzatore entro la fine 2025 e di avere una piena operatività nel 2026”. Per quanto riguarda il terreno sul quale sorgerà, “stiamo completando le procedure di individuazione e selezione”, ha aggiunto. L’impianto tratterà i rifiuti indifferenziati residui e gli scarti non riciclabili derivanti dagli impianti di selezione e trattamento. Avrà una capacità di trattamento di 600mila tonnellate annue e sarà realizzato adottando la tecnologia di combustione più consolidata e ad alta efficienza per il recupero energetico con i sistemi più avanzati per la riduzione delle emissioni in atmosfera; allo stesso tempo saranno gestite ceneri da combustione e si avvierà la sperimentazione per la cattura di anidride carbonica. L’investimento complessivo sarà di circa 700 milioni di euro ai quali si aggiungeranno ulteriori 150 milioni circa per la tecnologia di trattamento e riciclo degli scarti di lavorazione.

M5S contro Draghi dopo bocciatura Superbonus

L’eco della stroncatura per il Superbonus 110% fatta a Strasburgo da Mario Draghi, rimbomba forte nei palazzi della politica romana, anche a distanza di oltre 24 ore. Sono soprattutto i Cinquestelle – ça va sans dire – a non aver gradito l’uscita del premier, che parlando per la prima volta alla Plenaria del Parlamento Ue non ha nascosto la sua contrarietà per una misura che, a sua detta, ha più che triplicato i costi per l’efficientamento degli edifici e delle abitazioni. Parole dure, che spiazzano il partito di maggioranza relativa. “Mi meraviglia che difronte all’Europarlamento il presidente Draghi trovi l’esigenza di parlar mal di una misura che sta facendo correre l’economia” e “che ha consentito a lui di andare in Europa e in tutto il mondo, a testa alta, a fregiarsi del 6,6% di Pil“, replica il leader M5S, Giuseppe Conte. “Lo dicono tutti gli economisti: l’incertezza rischia di frenare o rallentare l’economia, qui sul Superbonus si sta bloccando tutto, prima mistificando sulle frodi, poi con il dibattito sulla cessione dei crediti – aggiunge -. Gli operatori quotidianamente ci chiedono come possono programmare se non sappiamo qual è la posizione del governo. Quindi, obiettivamente, tutto questo crea incertezza”.

Si accoda all’analisi anche Stefano Patuanelli, che non solo è il ministro delle Politiche agricole dell’esecutivo presieduto dall’ex Bce, ma è anche il capodelegazione pentastellato. “Dispiace che il presidente del Consiglio del nostro Paese critichi una misura del suo governo in un consesso europeo. Ue che – sottolinea –, quando ci ha comunicato la tranche di pagamento del Pnrr qualche settimana fa, ha citato come prima misura virtuosa la proroga degli strumenti di efficientamento degli edifici“. Per il responsabile del Mipaaf “non si possono dare messaggi sbagliati”, inoltre “anche tecnicamente le cose dette dal premier non sono corrette. E’ un provvedimento che ha fatto ripartire un settore fermo dal 2008“. Lo stupore dei Cinquestelle è doppio, riflettendo sul fatto che solo lunedì scorso il Cdm, nel dl Energia2, con gli aiuti a famiglie e imprese, ha prorogato i termini per le villette unifamiliari.

Non è solo il Movimento 5 Stelle a difendere il Superbonus, però. Forza Italia, infatti, da tempo sostiene la misura e il vice presidente e coordinatore nazionale degli azzurri, Antonio Tajani, pur con toni e parole differenti, replica a Draghi: “E’ uno strumento per fare ripartire l’edilizia, ha ancora effetti positivi. Si tratta di un provvedimento a tempo, è chiaro che deve aver un termine, che può essere fine anno“, ma occorre dare “certezze alle imprese“, dunque “le informazioni contraddittorie rischiano di fare fallire le aziende, con ripercussioni sull’occupazione“.

Ad agitare le acque nella maggioranza c’è anche un altro tema: il termovalorizzatore di Roma. Altro terreno di scontro con il M5S, ma stavolta più all’interno della cosiddetta area progressista. L’obiettivo è soprattutto il Pd, che appoggia il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, nel progetto. Conte vuole un chiarimento dagli alleati dem e si augura che non venga posta la fiducia sul decreto Energia2 (che contiene la norma che autorizza il commissario per il Giubileo ad accorciare i tempi di realizzazione), lasciando intendere che in quel caso sarebbe difficile votarla per i suoi parlamentari. L’ex ministro dell’Economia, però, non sembra preoccupato: “Un partito che a Roma è all’opposizione si è astenuto (in Consiglio dei ministri, ndr), non mi pare un dramma – sintetizza il concetto Gualtieri -. Il nostro piano è razionale, green e comporta un abbattimento delle emissioni ben superiore di tutte le alternative disponibili“. Dunque, il termovalorizzatore si farà: “E’ il momento che la città recuperi il tempo perduto. Non mi interessano le polemiche, ma dare ascolto ai cittadini e utilizzare le tecnologie green più avanzate. Metteremo Roma all’avanguardia nell’economia circolare“. Con buona pace dei Cinquestelle, che sentono puzza di bruciato: “Dicono spesso che il Movimento voglia far cadere il governo, inizio a pensare che qualcuno voglia spingerci fuori dal governo. Se fosse questa l’intenzione ce lo dicano chiaramente“, rimarca Conte alzando il sopracciglio.

Per usare una metafora meteorologica, sull’esecutivo si addensano nuvole grigie, con possibili rovesciamenti. Se a ‘carattere temporalesco’, però, sarà solo il tempo a dirlo.

Superbonus