Le vendite di auto in Ue aumentano a settembre per il terzo mese consecutivo

Le immatricolazioni di auto nuove nell’Ue, sempre sostenute dai modelli ibridi, sono aumentate del 10% a settembre rispetto all’anno precedente, terzo mese consecutivo di crescita dopo il netto calo di giugno, secondo i dati pubblicati martedì dall’associazione dei costruttori Acea.

Nel solo mese di settembre, nei 27 paesi dell’Ue sono stati venduti circa 888.700 veicoli nuovi, il 10% in più rispetto a settembre 2024. Nei primi nove mesi, il numero di immatricolazioni ha raggiunto poco più di 8 milioni, con un aumento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le auto ibride rimangono le più popolari tra gli acquirenti europei e rappresentano il 34,7% delle vendite totali nel periodo da gennaio a settembre. Sono stati venduti quasi 2,8 milioni di veicoli ibridi nuovi (+16,4% rispetto allo stesso periodo del 2024). E quasi 723.000 ibridi ricaricabili (+31,1%), che ora rappresentano il 9% delle immatricolazioni totali nell’Ue, contro il 6,9% di un anno fa. Gli ibridi ricaricabili hanno un motore a benzina e una batteria di dimensioni modeste che si collega per ricaricarla.

Le auto elettriche vedono crescere la loro quota, raggiungendo il 16,1% delle vendite nel periodo, contro il 13,1% alla fine di settembre 2024. Una percentuale tuttavia “ancora inferiore al ritmo attualmente richiesto per la transizione”, osserva l’associazione dei costruttori europei. La scorsa settimana l’Acea ha nuovamente chiesto una “ricalibrazione pragmatica” della normativa europea, che prevede il divieto di vendita di auto nuove termiche e ibride dopo il 2035.

Tre dei quattro principali mercati nazionali dell’Ue hanno registrato un aumento delle immatricolazioni di veicoli completamente elettrici nei primi nove mesi: +38,3% in Germania, +12,4% in Belgio e +3,9% nei Paesi Bassi. In Francia hanno registrato un leggero calo (-0,2%), ma hanno recuperato nel solo mese di settembre (+11,2%).
Le vendite totali di veicoli elettrici nuovi hanno raggiunto 1,3 milioni di unità in nove mesi, il 24% in più rispetto ai primi nove mesi del 2024. La quota di vendite di auto nuove con motore a benzina o diesel continua a diminuire, attestandosi al 37% alla fine di settembre, contro il 46,8% di un anno prima.

Nei primi 9 mesi dell’anno in Italia sono state vendute 1.167.995 autovetture, in calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando le immatricolazioni erano state 1.202.483. Le ibride plug in hanno registrato la crescita maggiore: +72,6% con 68.871 immatricolazioni rispetto alle 38.895 dei primi 9 mesi del 2024. Le elettriche a batteria crescono del 26,6% con 61.055 auto vendute, a fronte delle 48.218 dei primi nove mesi del 2024. Aumentano anche le ibride elettriche (+9,2%). Calano, invece, le auto a benzina (-16,6%) e a diesel (-31,7%).

Il Gruppo Volkswagen, primo costruttore europeo, ha venduto 241.368 auto nel settembre 2025 (+11,1% su base annua) e 2,214 milioni di unità nei primi nove mesi (+4,8%), pari al 27,5% della quota di mercato totale (rispetto al 26,5% di un anno prima).
Il numero due, Stellantis, ha aumentato le vendite del 10,5% a settembre, raggiungendo le 133.305 unità, trainato dai marchi Citroën e Fiat, ma le vendite sono diminuite del 7,2% nei primi nove mesi (a 1,276 milioni). Rappresenta il 15,8% del mercato delle auto nuove nei nove mesi, contro il 17,2% di un anno prima.

Le vendite del Gruppo Renault hanno registrato un aumento del 14,4% a settembre su base annua (con un +27,6% solo per il marchio Dacia), raggiungendo le 100.817 unità, e del 6,6% nei nove mesi (+6,9% per il marchio Renault), con circa 915.000 auto nuove. Ciò rappresenta l’11,4% del mercato, contro il 10,7% alla fine di settembre 2024. Tesla continua a registrare un calo (-18,6% nel mese e -38,7% nei nove mesi, con circa 111.000 veicoli).

Mercato dell’auto europeo cresce ad agosto. Ma in Italia è a -2,7%

Le immatricolazioni di auto nuove nell’Ue hanno continuato a crescere in agosto (+5,3% su base annua), dopo un rimbalzo in luglio (+7,4%). Lo scorso mese sono stati venduti circa 678.000 veicoli, contro i circa 643.000 di agosto 2024. Il mercato dei 27 rimane tuttavia stagnante nei primi otto mesi dell’anno (-0,1%). Secondo i dati diffusi dall’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, nello stesso mese nell’Europa Occidentale (Ue + Efta + Regno Unito) sono state immatricolate 791.349 auto, in crescita del 4,7%% rispetto ad agosto 2024.

Nei Paesi Ue, le auto ibride rimangono le più popolari tra gli acquirenti, con il 34,7% delle immatricolazioni nel periodo da gennaio ad agosto. Le ibride ricaricabili hanno rappresentato l’8,8% del mercato. Benzina e diesel continuano a registrare un calo, rappresentando insieme il 37,5% del mercato, contro il 47,6% di agosto 2024.

Il numero di veicoli a benzina venduti in Europa tra gennaio e agosto è diminuito del 19,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È in Francia che il calo è stato più marcato nei primi otto mesi del 2025, con un crollo del 33,5% delle vendite. Gli acquisti di auto diesel sono diminuiti del 25,7% nello stesso periodo.

La quota delle auto elettriche si è mantenuta al 15,8% del mercato nei primi otto mesi dell’anno, “un ritmo ancora inferiore a quello richiesto in questa fase della transizione”, mentre le vendite di questo tipo di motorizzazione in Europa dovrebbero raggiungere il 100% nel 2035. Le immatricolazioni di veicoli elettrici nell’Ue sono aumentate del 30,2% tra agosto 2024 e agosto 2025 e del 24,8% nei primi otto mesi dell’anno.

Ad agosto in Italia sono state immatricolate 3.298 auto elettriche a batteria, in aumento del 27,3% rispetto alle 2.590 immatricolate ad agosto 2024. Le ibride plug in vendute sono state 4.669, in crescita del 94,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (erano 2.398). Crescono anche le ibride elettriche: nello scorso mese ne sono state immatricolate 30.415, registrando una crescita dell’8,9% rispetto ad agosto 2024 (erano 27.932). Calano, invece, le immatricolazioni di auto a benzina: sono state 16820, in calo del 13,9% rispetto al 2024 (erano 19.530). Cala del 40,2% anche il diesel: 5.634 auto registrate ad agosto, a fronte delle 9.416 dello stesso mese dello scorso anno. Complessivamente, nel nostro Paese, ad agosto sono state immatricolate 67.322 auto, in calo del 2,7% rispetto alle 69.160 registrate nello stesso mese dello scorso anno.

Per quanto riguarda i costruttori, le vendite di Stellantis (Peugeot, Citroën, Fiat, Jeep…) sono aumentate del 3,4% tra agosto 2024 e 2025. Le vendite dell’americana Tesla continuano a calare (-36,6% su base annua), mentre quelle della cinese Byd sono triplicate (+201,3% in un anno, +244% dall’inizio del 2025), anche se restano molto marginali (circa 9.000 veicoli venduti nell’Ue ad agosto).

Per Anfia, i dati di agosto parlano di un mercato “stagnante”. “L’Europa ha urgente bisogno di adottare una vera strategia di decarbonizzazione”, dice il presidente, Roberto Vavassori perché “l’immobilismo dell’Unione a fronte delle sfide dell’automotive rischia di causare danni irreversibili. Non possiamo più attendere: è necessario passare dalle parole ai fatti perché l’industria sta già pagando un prezzo altissimo – complessivamente, tra costruttori e componentisti, sono andati persi più di 100mila posti di lavoro”.

auto elettriche

A luglio cresce il mercato auto Ue. In Italia +83,2% le vendite di ibride plug in

Cresce il mercato dell’auto nell’Unione europea. Nei primi sette mesi dell’anno le immatricolazioni di nuove auto sono diminuite dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciononostante, le immatricolazioni di luglio su base annua sono aumentate del 7,4%. Lo rende noto Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili.

A luglio la quota di mercato delle auto elettriche a batteria nell’Unione europea si è attestata al 15,6%, in aumento rispetto al minimo del 12,5% registrato a luglio 2024. Le immatricolazioni di auto ibride elettriche continuano a crescere, conquistando il 34,7% del mercato e rimanendo la scelta preferita dai consumatori dell’Ue. Nel frattempo, la quota di mercato combinata delle auto a benzina e diesel è scesa al 37,7%, rispetto al 47,9% registrato nello stesso periodo del 2024.

Tre dei quattro mercati più grandi dell’Ue, che rappresentano oltre il 60% delle immatricolazioni di auto elettriche a batteria, hanno registrato incrementi: Germania (+38,4%), Belgio (+17,6%) e Paesi Bassi (+6,5%). La Francia, invece, ha registrato un calo del 4,3%, nonostante un aumento positivo del 14,8% su base annua a luglio 2025. I dati di luglio 2025 mostrano anche un aumento delle immatricolazioni di nuove auto ibride-elettriche nell’Ue, che hanno raggiunto quota 2.255.080 unità, trainate dalla crescita nei quattro mercati principali: Francia (+30,5%), Spagna (+30,2%), Germania (+10,7%) e Italia (+9,4%). I modelli ibridi-elettrici rappresentano il 34,7% del mercato totale dell’Ue. Nello stesso periodo, le immatricolazioni di Auto elettriche ibride plug-in hanno raggiunto le 561.190 unità. Questo risultato è stato trainato dall’aumento dei volumi in mercati chiave come Spagna (+94,5%) e Germania (+59,2%), ma anche in Italia (+60,3%). Di conseguenza, le auto elettriche ibride plug-in rappresentano ora l’8,6% delle immatricolazioni di auto nell’Ue, in aumento rispetto al 6,9%. La variazione su base annua di luglio 2025 ha mostrato un aumento del 39,1% per le elettriche a batteria e del 14,3% per le elettriche ibride, mentre le elettriche ibride plug-in hanno registrato il quinto mese consecutivo di forte crescita continua con un aumento del 56,9%.

Nel nostro Paese a luglio le immatricolazioni di auto ibride plug in sono state 8798, in aumento dell’83,2% rispetto allo stesso mese del 2024. Crescono anche le elettriche a batteria: 5864 quelle immatricolate a luglio, a fronte delle 4263 dello stesso mese del 2024 (+37,6%). Anche le ibride elettriche sono in crescita: 52496 quelle immatricolate lo scorso mese, in aumento del 5,3% rispetto a luglio 2024. Calano, invece, le auto a benzina: -22,4% rispetto a luglio 2024.

“I dati del cumulato 2025 mostrano un mercato auto europeo sostanzialmente piatto, ancora distante dai volumi pre-Covid e incapace di svecchiare un parco circolante che ha ormai un’età media di 12,5 anni – afferma Roberto Vavassori, Presidente di Anfia – Questa situazione pregiudica un sano rinnovo del parco veicolare che, da un lato, ridurrebbe in modo significativo le emissioni di CO2 e, dall’altro, darebbe nuova linfa occupazionale all’industria europea, oggi in costante perdita di posti di lavoro”.

Mercato auto europeo vacilla a giugno (-7,3%). Elettriche ferme al 15,6%

Il mercato europeo delle auto nuove ha registrato un netto calo nel mese di giugno (-7,3% su base annua) con diminuzioni particolarmente significative in Germania, Francia e Italia. Lo riferisce l’Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automobili. Questi mercati principali determinano anche un calo delle vendite europee nel primo semestre (-1,9%). I modelli a benzina (-21,2%) e diesel (-28,2%) hanno registrato un forte calo nel primo semestre, sostituiti dai modelli ibridi (+17,1%) che ora rappresentano oltre un terzo del mercato (34,8%). Anche le auto 100% elettriche continuano la loro crescita, ma a un ritmo più moderato (+22%) rispetto agli ultimi anni, con una forte spinta in Germania e in Belgio grazie ai vantaggi fiscali. Ora rappresentano il 15,6% del mercato europeo.

“Siamo ancora lontani dal raggiungere una diffusione su larga scala”, spiega l’Acea, che chiede una revisione delle norme sulle emissioni di CO2 (che condizionano le vendite di auto elettriche). “I consumatori rimangono chiaramente cauti e misure più incisive per incoraggiare la domanda rimarranno un elemento cruciale per accelerare la transizione. Il calo significativo delle nuove immatricolazioni è molto preoccupante per i costruttori, in un momento in cui stiamo già affrontando un contesto commerciale sempre più imprevedibile e altre minacce alla competitività”, spiega l’Acea.

Le auto ibride ricaricabili (con motore a benzina e batteria di dimensioni moderate che si ricarica collegandola alla rete elettrica) hanno registrato una leggera ripresa (+19,5%) grazie a una fiscalità vantaggiosa in alcuni paesi e rappresentano l’8,4% delle vendite nel primo semestre. Il gruppo Stellantis, numero due in Europa, ha subito il calo maggiore a giugno (-16,1%, ovvero 30.000 vendite in meno), in particolare sui marchi Fiat e Citroën, in piena fase di rinnovamento della gamma. Il leader Volkswagen segue il calo del mercato (-7,8%). Il numero tre Renault resiste (-0,5%), ma ha comunque rivisto al ribasso i suoi obiettivi annuali a causa delle difficoltà sul mercato dei veicoli commerciali. Anche i gruppi Toyota e Hyundai-Kia registrano quasi 10.000 vendite in meno a giugno e quote di mercato in calo nel primo semestre.

auto e furgoni

Camion e furgoni: l’elettrificazione in Europa è rallentata nel 2024

Secondo i dati pubblicati martedì dai costruttori, l’elettrificazione di nuovi furgoni e camion ha ristagnato in Europa nel 2024, anche se gli obiettivi europei sono stati inaspriti quest’anno. Considerando tutte le energie, il mercato dei furgoni (veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate) ha registrato una ripresa nel 2024 (+8,3%), in particolare in Germania, Paesi Bassi e Spagna, con quasi 1,6 milioni di furgoni venduti. Ma i furgoni elettrici hanno registrato un calo delle immatricolazioni del 9,1%, con 96.159 furgoni e una quota di mercato del 6,1% (rispetto al 7,2% del 2023). Gli ibridi hanno rappresentato solo il 2% delle vendite, mentre l’idrogeno, il gas naturale e l’etanolo insieme hanno rappresentato l’1,5%. Il diesel ha continuato a dominare il mercato europeo, con oltre 1,3 milioni di furgoni venduti e una quota di mercato dell’85,5%. Le emissioni di CO2 dei furgoni sono esplose in Europa (+55% tra il 1990 e il 2022), più velocemente di quelle delle auto e dei camion, e la crescente domanda di consegne è destinata ad aumentare, secondo il think tank Transport & Environment. Ciononostante, molte aziende di trasporto stanno cercando di ridurre le emissioni di CO2 e i produttori hanno potenziato la gamma di furgoni elettrici, portandola a oltre 400 chilometri. Ma questi modelli sono ancora frenati dagli alti prezzi di acquisto.

Questa battuta d’arresto nell’elettrificazione nel 2024 è particolarmente marcata in Germania (che ha abolito i sussidi all’acquisto per i furgoni e le auto elettriche alla fine del 2023), ma si registra anche in Italia e in Spagna. D’altro canto, i furgoni elettrici continuano a farsi strada nei Paesi Bassi e in Danimarca, dove sono previste maggiori agevolazioni fiscali per le aziende e dove alcune città stanno limitando l’uso dei veicoli più inquinanti. Il 2025 sarà un anno cruciale: gli obiettivi della Commissione Europea in materia di emissioni di CO2 sono stati inaspriti, imponendo ai produttori di ridurre le emissioni del 15% rispetto al 2019, pena pesanti sanzioni. Prima del passaggio all’elettricità totale nel 2035, come le auto.

Per Thomas Fabian, responsabile dei veicoli commerciali dell’Acea (Associazione europea dei costruttori di automobili), questo rallentamento “è un segnale preoccupante per la transizione verso i veicoli a emissioni zero e dimostra l’urgente necessità di creare le condizioni essenziali che consentiranno all’Europa di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, che sono i più ambiziosi al mondo”. In particolare, l’Acea chiede sussidi all’acquisto e un forte sostegno governativo per accelerare l’installazione di una fitta rete di stazioni di ricarica elettrica.

Per quanto riguarda gli autocarri (oltre le 3,5 tonnellate), il mercato europeo ha registrato un forte calo (-8,5%) con 268.952 veicoli immatricolati, di cui oltre il 95% a motore diesel. I camion elettrici hanno difeso la loro piccola quota di mercato del 2,3%, con 7.516 veicoli venduti. Le vendite variano da Paese a Paese, con un forte calo in Francia e una crescita in Germania e Italia. Tuttavia, secondo l’Acea, anche questi camion dovranno accelerare l’elettrificazione e puntare ad avere almeno un terzo delle immatricolazioni in versione elettrica e a idrogeno entro il 2030.

Musei Vaticani sempre più green: inaugurata la copertura vetrata fotovoltaica

È stata inaugurata oggi, ai Musei Vaticani, la nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze. All’evento hanno partecipato il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga e la presidente di Acea Barbara Marinali. Gli impianti sosterranno in modo significativo con una produzione di energia rinnovabile i consumi elettrici dei Musei e concorreranno ad abbattere la Carbon Foot Print dello Stato. L’intervento, realizzato in soli sei mesi da Areti, società del Gruppo Acea che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica a Roma, ha un ulteriore valore estetico e funzionale per un sito di per sé già iconico nell’immaginario collettivo: infatti la sostituzione dei vetri esistenti con i nuovi vetri fotovoltaici ha permesso di realizzare una copertura che garantisce un isolamento termico e un effetto di ombreggiamento che aumentano in modo significativo la vivibilità degli spazi. Così come la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione, ha consentito di migliorare l’efficienza illuminotecnica e una conseguente valorizzazione estetica del sito.

A rendere ancora più complessa la sfida per i tecnici, durante i sei mesi di lavoro, la necessità di non intralciare mai il flusso dei visitatori giornalieri attraverso l’ingresso dei Musei. Per questo motivo i tecnici hanno operato su ponteggi interni ed esterni progettati in modo tale da poter eseguire gli interventi in sicurezza e senza alcun intralcio ai visitatori. Oltre al cortile delle Corazze, nel progetto è prevista anche la copertura con vetri fotovoltaici del magazzino della Vignaccia nei Giardini Vaticani, che verrà completata entro i primi mesi del prossimo anno. Complessivamente, i due impianti, prevedono la realizzazione di 350 KW di picco fotovoltaico per una produzione complessiva di circa 500 MWh di energia elettrica all’anno. Sempre oggi sono stati inaugurati anche 20 punti di ricarica “veloci” su 10 colonnine e 2 punti di ricarica “ultra fast”, su una ulteriore colonnina al lato dell’ingresso dell’Aula Paolo VI per incentivare la diffusione della mobilità elettrica.

 “La bellezza dell’arte e l’innovazione tecnologica – spiega la presidente di Acea, Barbara Marinali – un binomio che si concretizza perfettamente nel progetto che inauguriamo oggi ai Musei Vaticani. È un’occasione per Acea per fornire il proprio contributo, grazie alle altissime professionalità del Gruppo, ad uno dei musei più importanti al mondo, supportando così il settore artistico-culturale. Oggi possiamo dire che il Vaticano diventa sempre più green. Continua così il nostro impegno nel migliorare le infrastrutture e offrire soluzioni che vanno nella direzione delle smart city in un futuro in cui la grande sfida passa attraverso i temi della new technology, della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale”.

Auto elettrica

Le auto elettriche risalgono a ottobre: +2,4% delle vendite nell’Ue. Quota mercato a 14,4%

Le immatricolazioni di nuove auto elettriche a ottobre sono cresciute leggermente nell’Unione Europea (+2,4% su base annua), mentre le vendite di modelli ibridi hanno registrato un consistente aumento (+17,5%), secondo i dati pubblicati giovedì dall’Associazione dei costruttori di automobili (ACEA). Con quasi 125.000 unità vendute, le auto elettriche hanno subito una flessione in ottobre sui principali mercati (Germania, Francia, Italia), ma hanno tenuto bene nei Paesi già ben elettrificati (Paesi Bassi, Danimarca, Belgio). Al di fuori dell’Europa, il Regno Unito continua a registrare un numero sempre maggiore di auto elettriche (+24,5% in ottobre).A livello mondiale, ottobre 2024 è stato un nuovo mese record per le vendite di auto elettriche, con 1,7 milioni di veicoli venduti (+50% rispetto all’anno precedente), due terzi dei quali in Cina, secondo l’azienda britannica Rho Motion.

Secondo l’ACEA, i dati europei “sottolineano la necessità urgente e critica di intensificare gli sforzi per sostenere la transizione verso i veicoli a emissioni zero”. Sebbene i produttori abbiano incrementato l’offerta di veicoli elettrici, l’acquisto è ancora molto più costoso rispetto agli equivalenti a combustione e ibridi. Tesla, il pioniere delle auto elettriche e numero due del settore in Europa dopo Stellantis, ha visto le sue vendite diminuire del 21% rispetto all’anno precedente. Secondo l’ACEA, l’aumento dei costi dell’energia, la mancanza di sovvenzioni all’acquisto e una rete inadeguata di punti di ricarica impediscono agli europei di passare alle auto elettriche.

I modelli ibridi, più economici, continuano a conquistare il mercato (+17,5%): per il secondo mese consecutivo rimangono i modelli più venduti in Europa, con un terzo del mercato, davanti ai modelli a benzina e diesel che sono in calo (rispettivamente -6,8 e -7,6%). La continua crescita delle vendite di ibridi ha avvantaggiato soprattutto Toyota e Renault.

Considerando tutti i tipi di alimentazione, dopo tre mesi di calo, il mercato europeo è tornato in lieve crescita (con un modesto aumento dell’1,1%), con una ripresa delle vendite in particolare in Spagna e Germania. Tuttavia, il mercato europeo è rimasto a un livello molto basso dall’inizio del 2024, con 8,9 milioni di auto immatricolate (+0,7% su base annua).

Il numero uno europeo Volkswagen ha tenuto bene e ha difeso la sua quota di mercato (28,7% a ottobre, +16,7% su base annua), mentre il numero due Stellantis ha avuto un altro mese negativo (15,1% del mercato, -16,9%), frenato dal calo delle immatricolazioni di Fiat e Citroën in particolare.

 

Cop29, Ferri (Acea): Riutilizzo delle acque reflue il futuro in agricoltura

La Dichiarazione sull’Acqua per l’Azione Climatica è tra gli impegni della Cop29 di Baku, in Azerbaigian e l’Italia sul dossier gioca un ruolo importante. Nella giornata dedicata all’alimentazione, all’agricoltura e all’acqua, Fabrizio Ferri, presidente esecutivo Acea International, spiega a Gea qual è il ruolo del gruppo nella spinta verso lo sviluppo delle infrastrutture e cosa aspettarci dalle sperimentazioni in corso nel settore. “Acea è il principale operatore nel settore idrico in Italia e il secondo in Europa. Serviamo 10 milioni di abitanti in 6 diverse regioni italiane. Lo stesso numero di abitanti lo serviamo anche all’estero, in America Latina, attraverso le nostre società in Honduras, Perù, Repubblica Dominicana”, ricorda. Nel settore idrico, spiega Ferri, è “indispensabile un piano di ammodernamento delle infrastrutture, visto che in Italia il 60% della rete ha più di 30 anni”. Da qui, il ruolo di Acea, nella gestione e nello sviluppo: “Abbiamo un know how all’avanguardia nella realizzazione di progetti di ingegneria nell’idrico – rivendica -. A breve partirà una delle opere più importanti in Italia dei prossimi anni, la realizzazione del secondo tronco dell’acquedotto Peschiera, uno dei più complessi e importanti d’Europa, gestito da Acea”.

Qual è il futuro della gestione sostenibile dell’acqua in agricoltura?

Il riutilizzo delle acque reflue trattate per applicazioni agricole è una soluzione importante per ridurre il consumo di risorse naturali e per contribuire all’apporto di nutrienti alle colture, in linea con i principi dell’economia circolare. Consideriamo che l’agricoltura rappresenta quasi il 60% del consumo totale di acqua in Italia. Acea ha già sviluppato diversi progetti per il riutilizzo delle acque reflue trattate e la gestione delle risorse idriche non convenzionali (NCW), puntando sull’innovazione tecnologica. In un momento in cui la disponibilità della risorsa sta diminuendo è necessario fare in modo che l’acqua venga riutilizzata più possibile, alleggerendo la pressione sulle fonti.

Quanto è importante il “lavoro di squadra”, le collaborazioni con altre realtà, come banche, fondi, centri di ricerca?

Il lavoro di squadra è imprescindibile. Molti territori non dispongono delle risorse finanziarie per investire in tecnologie avanzate come gli impianti di trattamento delle acque reflue. Spesso mancano anche le competenze tecniche necessarie. La collaborazione è necessaria per garantire che si sviluppino queste conoscenze specifiche che servono per mantenere con efficacia questi sistemi. Dall’altra parte, gli accordi con banche e fondi possono facilitare gli investimenti nel settore. Su questo ad esempio Acea e Intesa Sanpaolo hanno siglato un’intesa che metterà a disposizione 20 miliardi di Euro per supportare iniziative sulla gestione sostenibile dell’acqua.

Quanto è urgente adeguare le normative in materia, in Italia e in Europa?

È fondamentale un’evoluzione del quadro normativo, adottando un approccio più flessibile al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura. Questo soprattutto perché l’incertezza normativa rappresenta una barriera per gli investimenti. Per massimizzare la quantità d’acqua che si può riutilizzare sarebbe opportuno anche pensare a processi di trattamento non standard, in modo da abbinare le qualità dell’acqua alle esigenze delle colture circostanti.

Acea siede nella cabina di regia del Piano Mattei come water expert. Quali dei tanti progetti per la gestione dell’acqua è indispensabile esportare in Africa?

Acea partecipa attivamente all’attuazione del Piano Mattei nel continente africano, un programma del Governo italiano che mira a favorire la cooperazione in 5 diversi pilastri, uno dei quali è l’acqua. L’obiettivo è quello di creare sinergie che consentano un approccio globale alla gestione sostenibile dell’acqua, agendo su progetti specifici, politiche locali, infrastrutture verdi ed educazione alla gestione dell’acqua.

Il mercato europeo delle auto elettriche alza la testa: a settembre +9,8% di vendite

Dopo mesi di declino, a settembre le vendite di auto elettriche in Europa hanno registrato una ripresa, rappresentando il 17,3% delle vendite di veicoli nuovi in Europa (+9,8% su base annua), rispetto al 14,8% del settembre 2023. Secondo i dati mensili pubblicati da Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili, i risultati restano comunque lontani dai livelli sperati.

In particolare, le vendite di elettriche sono aumentate in Germania, dove le immatricolazioni erano crollate dopo lo stop dei bonus di acquisto alla fine del 2023, ma anche in Belgio, Italia e Spagna. Tuttavia, diversi mesi deboli hanno frenato la transizione elettrica, molto attesa dal settore: le vendite di auto elettriche dall’inizio dell’anno sono inferiori del 5,8% rispetto ai primi 9 mesi del 2023.

“I dati di oggi dimostrano che siamo ancora lontani dal fiorente mercato elettrico di cui l’Europa ha bisogno”, dice Sigrid de Vries, direttore generale dell’Acea, secondo il quale “dovremmo assistere a una crescita mensile costante e sostanziale, soprattutto in questo momento cruciale per lo sviluppo di questa tecnologia”. Invece, la quota di mercato delle auto elettriche su base annua “è inferiore di quasi l’1% rispetto all’anno scorso, mentre i volumi sono ancora inferiori di quasi il 6%”.

A settembre molti produttori hanno avvertito che i loro risultati annuali sarebbero stati inferiori alle aspettative a causa di un mercato europeo molto debole, in un contesto economico complicato e con acquirenti riluttanti a passare ai modelli elettrici, ancora troppo costosi. Diversi produttori rischiano multe di diversi miliardi di euro se non ridurranno le emissioni medie di CO2 per auto entro la fine del 2024 e soprattutto entro il 2025, principalmente vendendo più modelli elettrici. Molti produttori del settore hanno chiesto alla Commissione Europea di rivedere gli obiettivi di emissione di CO2 a breve termine, in modo da poter continuare a vendere auto a combustione più a lungo.

Allo stesso tempo, l’altro simbolo della transizione energetica del mercato, le auto ibride (con un motore a benzina e una piccola batteria elettrica), hanno raggiunto il 32,8% del mercato e ha superato per la prima volta le auto a benzina (29,8% del mercato, in calo del 17,9%). Le vendite (+12,5%) di questi modelli, che inquinano un po’ meno dei motori a combustione interna al 100% ma sono ancora molto più economici delle auto elettriche, sono aumentate in Francia e in Spagna. Toyota, pioniere della tecnologia ibrida, è stato il principale beneficiario di questo aumento.

Le auto diesel hanno continuato la discesa (-23,5%) e l’ex re dell’energia rappresenta ora solo il 10,4% del mercato. Considerando tutte le energie, il mercato europeo è rimasto debole, con un calo del 6,1% su base annua, dovuto in particolare ai mercati tedesco, francese e italiano. Il leader di mercato Volkswagen è rimasto stabile a settembre (+0,3%), mentre il gruppo Stellantis ha registrato un forte calo delle vendite (-27,1%, -5,9% dall’inizio del 2024).

auto e furgoni

Auto, ad agosto -18,3% immatricolazioni in Ue

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA, l’andamento delle immatricolazioni di auto in Ue e nei principali mercati. Secondo Acea, l’associazione dei produttori di autoveicoli europei, ad agosto 2024 hanno registrato un forte calo (-18,3%) rispetto ad agosto 2023, con risultati negativi nei quattro principali mercati della regione: perdite a due cifre sono state registrate in Germania (-27,8%), Francia (-24,3%) e Italia (-13,4%), con il mercato spagnolo in calo del 6,5%.