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Il pianeta brucia: dalla California al Giappone battuti tutti i record di caldo

L’Europa, l’Asia e il Nord America bruciano per l’effetto delle temperature roventi e delle tante conseguenze per l’ambiente e la salute umana. Dalla California alla Cina, le raccomandazioni sono le stesse: ripararsi dal sole, bere molta acqua e tenere d’occhio le persone più fragili. E gli incendi sono praticamente ovunque.

Secondo l’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet), martedì le temperature hanno raggiunto i 45,3°C a Figueres, in Catalogna (nord-est), e i 43,7°C nelle Isole Baleari. Martedì sono stati battuti record di temperatura in tutto il mondo e mercoledì sono previste altre ondate di calore. Pechino ha battuto un record durato 23 anni con 27 giorni consecutivi di temperature superiori a 35 gradi. Phoenix, la capitale dell’Arizona negli Stati Uniti meridionali, ha battuto un analogo record di 49 anni con il 19° giorno consecutivo di temperature pari o superiori a 43,3 gradi. Nel sud della Francia, i record sono stati battuti soprattutto in altitudine sulle Alpi, sui Pirenei e sull’isola di Corsica, hanno annunciato i servizi meteorologici. Questi record sono da 8°C a 11,9°C al di sopra della norma stagionale.

L’Onu ha invitato il mondo a prepararsi a “ondate di calore più intense”, esortando tutti a predisporre i propri “piani di emergenza” per far fronte a queste temperature estreme giorno e notte. Dopo Cerbero, è l’ondata di calore di Caronte, dal nome del traghettatore degli Inferi, che sta avvolgendo le coste del Mediterraneo settentrionale. In Grecia, secondo i vigili del fuoco, nelle ultime 24 ore sono scoppiati ben 47 incendi. Due di essi, a ovest di Atene, non erano ancora stati messi sotto controllo alla fine della giornata di martedì. Una nuova ondata di calore, con temperature massime di 44°C, è prevista in Grecia a partire da domani.

In Italia, 23 città sono in allerta rossa. A Roma, il termometro ha raggiunto i 40°C, appena al di sotto del record locale di 40,5°C stabilito nell’agosto 2007. Ma questo non ha impedito ai turisti di visitare la Città Eterna, dove 2.500 fontane di acqua potabile fresca erano a disposizione per dissetarsi. Nel primo pomeriggio di martedì, la temperatura più alta registrata in Italia, che detiene il record di calore per l’Europa continentale, con 48,8°C misurati in Sicilia l’11 agosto 2021, è stata di 44°C a Ragusa, nella stessa regione. Le autorità hanno dovuto prendere speciali precauzioni per proteggere dal caldo grandi e piccini. “Non facciamo fare sport ai bambini e li alterniamo, tre giorni al mare, tre giorni in montagna”, ha spiegato all’AFP Morgana Cucca, responsabile di un centro di Lanusei, in Sardegna.

Negli Stati Uniti, i servizi meteorologici stanno osservando un’ondata di caldo “opprimente” nel sud. Diversi incendi molto violenti in California hanno portato all’evacuazione della popolazione. Il più grande, il Rabbit Fire, ha bruciato circa 3.200 ettari. In Canada, più di dieci milioni di ettari sono già andati in fumo quest’anno, con 882 incendi ancora attivi lunedì, 579 dei quali considerati fuori controllo, secondo il Canadian Interagency Forest Fire Centre. Il Giappone, nel frattempo, ha emesso allarmi per colpi di calore per 32 delle sue 47 prefetture, che stanno sperimentando temperature vicine al record assoluto di 41,1°C raggiunto nel 2018. “Il clima è chiaramente cambiato. Prima la temperatura (nella prefettura di Yamanashi, vicino a Tokyo) non raggiungeva mai i 30°. Ora lo fa facilmente”, lamenta Tomoya Abe, 50 anni, appena tornato da un campeggio per sfuggire al suo appartamento nella capitale “dove la temperatura può arrivare a 37°C”.

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Tempesta di caldo da record: attesi 43 gradi a Roma e 47 in Sardegna

La tempesta di caldo che si è abbattuta sull’Italia a causa dell’anticiclone Caronte farà battere all’Italia alcuni primati storici sul fronte delle temperature. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it conferma che una delle città che quasi sicuramente batterà il suo precedente record di caldo (+40,7°C nel giugno 2022) sarà Roma con i 42°-43°C previsti. “Non a caso pure il Times“, continua Sanò, “mi ha interpellato per chiedere informazioni sugli sviluppi su Roma definendola Infernal City”.

Il gran caldo, spesso afoso, sarà infernale anche nelle altre città italiane. In alcune località si batterà addirittura il caldo dell’estate 2003. Per fare qualche esempio sia oggi che domani si potranno raggiungere i 38-40°C al Centro-Nord come a Padova, Bologna, Rovigo, Ferrara, Mantova, Pavia, Alessandria e poi a Firenze, Arezzo, Frosinone, Isernia, Campobasso. Oltre i 40°C, dopo Roma, si toccheranno soprattutto al Sud e sulle Isole Maggiori come in Puglia (Foggia e Taranto), Sardegna (Olbia, Oristano, ma nelle zone interne anche 45-47°C come a Decimomannu), Sicilia (in provincia di Catania, Siracusa ed Enna).

Nei prossimi giorni il sole sarà prevalente e la nuvolosità davvero scarsa, occasionale e più diffusa soltanto sui confini alpini dove tra l’altro un velocissimo temporale di calore ci potrà sempre scappare.

Non sarà solo il caldo a rendere ‘feroce’ questa tempesta di calore, ma anche l’afa, provocata dagli elevati tassi di umidità che faranno peggiorare il disagio fisico. Un disagio particolarmente pericoloso per le persone fragili come anziani e bambini o persone con problemi respiratori e cardiovascolari. Al calar del sole e fino alle ore prossime alla mezzanotte le temperature continueranno a mantenersi piuttosto alte con valori prossimi ai 30°C, soprattutto nelle grandi città. Su gran parte dei centri abitati italiani si vivranno quindi le notti tropicali, ovvero quando la temperatura minima non scende mai sotto i 20°C. Finirà questa super ondata di caldo? Gli ultimi aggiornamenti indicano una smorza dal calore africano a partire da giovedì e venerdì, ma soltanto al Nord. Da questi giorni infatti l’anticiclone africano Caronte perderà potenza e permetterà l’arrivo di violenti temporali che dapprima colpiranno le Alpi e poi anche alcune zone della Pianura Padana. Al Sud invece il caldo aumenterà ulteriormente.

ONDATA DI CALDO

Al via la ‘tempesta’ di caldo: nei Pronto Soccorso il ‘Codice calore’

E’ iniziata la settimana dell’anticiclone africano Caronte, che traghetterà l’Italia velocemente nel cuore dell’estate con una storica tempesta di caldo infernale: ‘Hot storm’. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avvisa che il caldo in arrivo sarà intenso, afoso e in alcune città storico. Una di queste sarà Roma. La capitale d’Italia sta già boccheggiando con i 37°C di domenica, ma oggi dovrebbe raggiungere i 40-41°C e addirittura martedì 42-43°C; sarebbe dunque record (visto il precedente di 40°C).

Hot Storm sarà un’autentica tempesta di calore di portata storica. Infatti, analizzando le carte meteorologiche dei periodi di caldo estremo degli ultimi due decenni, in cui si sono concentrate quasi tutte le più intense ondate di calura, in Italia non si trovano riscontri di episodi con l’isoterma +26/+28°C estesa così su tutte le nostre regioni, e più che mai per periodi così lunghi. L’isoterma è una linea che rappresenta la temperatura prevista alla superficie isobarica di 850 hPa, corrispondente a quote intorno a 1550 m in libera atmosfera. Ecco dunque l’eccezionalità che fa dire che Hot storm sarà un’ondata di caldo storica anche in tempi di cambiamenti climatici. Ricordiamo infatti che non è assolutamente normale avere valori oltre i 42-44°C in Italia per così tanti giorni.

23 CITTA’ DA BOLLINO ROSSO. Fino a mercoledì 19 il caldo aumenterà. Di giorno e all’ombra si potranno toccare i 38-39°C sia sulla Valle Padana, come a Bologna, Ferrara, Rovigo, Mantova, Alessandria e Pavia, sia al Centro come a Firenze e in Umbria (la parte più meridionale). Sul Lazio invece si toccheranno punte di 42-43°C, specie a Roma. Ma il caldo più intenso interesserà le Isole Maggiori e la Puglia. Attesi in Sardegna picchi fino a 47°C sulle zone interne meridionali, come a Decimomannu nel Cagliaritano, in Sicilia 45-46°C come a Siracusa, Agrigento e Catenanuova (Enna) e in Puglia 44-45°C a Foggia.

Saranno 20 martedì le città da bollino rosso per l’ondata di calore che sta colpendo l’Italia. Si tratta di Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Bollino arancione, invece per Bari, Catania, Civitavecchia, Milano, Reggio Calabria e Torino. Tra le grandi città solo Genova farà registrare allerta gialla. Mercoledì 19 luglio allerta rossa in 23 città: Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Le ondate di calore, come spiega il ministero della Salute, si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione.

ANCORA NOTTI TROPICALI. Ma se di giorno il clima sarà rovente di notte sarà l’afa a farla da padrona. Con Caronte sono attese notti tropicali, ovvero con temperature che non scenderanno mai sotto i 20-24°C. Nelle città più grandi ed urbanizzate il fenomeno del rilascio del calore accumulato da strade ed edifici potrebbe portare ad avere fino ad oltre 30°C fin quasi mezzanotte. Per finire, un accenno anche alle temperature eccezionali dei mari; sulla superficie si misurano già 30°C: un livello tropicale da mar libico.

AL VIA CODICE CALORE NEI PRONTO SOCCORSO. Intanto il ministero della Salute, in una circolare inviata alle Regioni, raccomanda di valutare la predisposizione di azioni organizzative per rafforzare la risposta ordinaria alle richieste di assistenza sanitaria, in particolare per i soggetti vulnerabili. Tra queste, è fortemente raccomandata l’attivazione del “codice calore”, sette giorni su sette, 12 ore al giorno, ovvero un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto Soccorso. La circolare indica anche di dare massima diffusione alla campagna di comunicazione predisposta dal ministero della Salute “Proteggiamoci dal Caldo” per una capillare informazione ai cittadini sui comportamenti da adottare per affrontare e difendersi dall’ondata di calore.

ONDATA DI CALDO

Al via la ‘tempesta’ di caldo: in Sardegna attesi picchi di 47°C

E’ iniziata la settimana dell’anticiclone africano Caronte, che traghetterà l’Italia velocemente nel cuore dell’estate con una storica tempesta di caldo infernale: ‘Hot storm’. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it avvisa che il caldo in arrivo sarà intenso, afoso e in alcune città storico. Una di queste sarà Roma. La capitale d’Italia sta già boccheggiando con i 37°C di domenica, ma oggi dovrebbe raggiungere i 40-41°C e addirittura martedì 42-43°C; sarebbe dunque record (visto il precedente di 40°C).

Hot Storm sarà un’autentica tempesta di calore di portata storica. Infatti, analizzando le carte meteorologiche dei periodi di caldo estremo degli ultimi due decenni, in cui si sono concentrate quasi tutte le più intense ondate di calura, in Italia non si trovano riscontri di episodi con l’isoterma +26/+28°C estesa così su tutte le nostre regioni, e più che mai per periodi così lunghi. L’isoterma è una linea che rappresenta la temperatura prevista alla superficie isobarica di 850 hPa, corrispondente a quote intorno a 1550 m in libera atmosfera. Ecco dunque l’eccezionalità che fa dire che Hot storm sarà un’ondata di caldo storica anche in tempi di cambiamenti climatici. Ricordiamo infatti che non è assolutamente normale avere valori oltre i 42-44°C in Italia per così tanti giorni.

23 CITTA’ DA BOLLINO ROSSO. Fino a mercoledì 19 il caldo aumenterà. Di giorno e all’ombra si potranno toccare i 38-39°C sia sulla Valle Padana, come a Bologna, Ferrara, Rovigo, Mantova, Alessandria e Pavia, sia al Centro come a Firenze e in Umbria (la parte più meridionale). Sul Lazio invece si toccheranno punte di 42-43°C, specie a Roma. Ma il caldo più intenso interesserà le Isole Maggiori e la Puglia. Attesi in Sardegna picchi fino a 47°C sulle zone interne meridionali, come a Decimomannu nel Cagliaritano, in Sicilia 45-46°C come a Siracusa, Agrigento e Catenanuova (Enna) e in Puglia 44-45°C a Foggia.

Saranno 20 martedì le città da bollino rosso per l’ondata di calore che sta colpendo l’Italia. Si tratta di Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Bollino arancione, invece per Bari, Catania, Civitavecchia, Milano, Reggio Calabria e Torino. Tra le grandi città solo Genova farà registrare allerta gialla. Mercoledì 19 luglio allerta rossa in 23 città: Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Le ondate di calore, come spiega il ministero della Salute, si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione.

ANCORA NOTTI TROPICALI. Ma se di giorno il clima sarà rovente di notte sarà l’afa a farla da padrona. Con Caronte sono attese notti tropicali, ovvero con temperature che non scenderanno mai sotto i 20-24°C. Nelle città più grandi ed urbanizzate il fenomeno del rilascio del calore accumulato da strade ed edifici potrebbe portare ad avere fino ad oltre 30°C fin quasi mezzanotte. Per finire, un accenno anche alle temperature eccezionali dei mari; sulla superficie si misurano già 30°C: un livello tropicale da mar libico.

AL VIA CODICE CALORE NEI PRONTO SOCCORSO. Intanto il ministero della Salute, in una circolare inviata alle Regioni, raccomanda di valutare la predisposizione di azioni organizzative per rafforzare la risposta ordinaria alle richieste di assistenza sanitaria, in particolare per i soggetti vulnerabili. Tra queste, è fortemente raccomandata l’attivazione del “codice calore”, sette giorni su sette, 12 ore al giorno, ovvero un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto Soccorso. La circolare indica anche di dare massima diffusione alla campagna di comunicazione predisposta dal ministero della Salute “Proteggiamoci dal Caldo” per una capillare informazione ai cittadini sui comportamenti da adottare per affrontare e difendersi dall’ondata di calore.

Fa troppo caldo anche per gli animali: ghiaccioli alla frutta al Bioparco Zoom di Torino

La grande ondata di calore che sta colpendo l’Italia si fa sentire anche al Bioparco Zoom di Torino e per sconfiggerlo, gli animali che amano l’acqua – come pinguini, ippopotami, lontre e tigri – passano le loro giornate nelle piscine presenti nei loro habitat, ma per tutti gli altri i keeper hanno preparato freschi e gustosi ghiaccioli.

“Negli ultimi giorni il termometro è arrivato a toccare i 35°C e con questo gran caldo arricchire la dieta dei nostri animali tramite i ghiaccioli è di grande utilità per il loro benessere – dichiara Irene Carnovale, Responsabile animal keeper – Li prepariamo utilizzando frutta, verdura, carne o pesce, ma soprattutto tanta acqua: non si tratta infatti solamente di un pasto gustoso e rinfrescante, ma è soprattutto un modo per assicurarci che i nostri animali rimangano adeguatamente idratati assumendo la corretta quantità di liquidi durante i giorni più roventi. Inoltre, per alcune specie si tratta anche di un ottimo esercizio: per le giraffe, ad esempio, è fondamentale mantenere una lingua forte ed elastica e leccare i ghiaccioli sospesi posizionati dai nostri keeper è per loro un utile allenamento”.

Inseriti all’interno dei loro habitat, spesso nascosti o appesi come attività di arricchimento e premio, è anche un divertimento per gli animali oltre che un modo originale per nutrirli e permettere loro di sopportare meglio e con gusto il clima torrido di questi giorni.

Dopo Cerbero arriva Caronte: il fine settimana sarà ancora più caldo

L’Italia sta vivendo un periodo di caldo africano con l’anticiclone Cerbero. Oltre alle temperature roventi che di giorno raggiungono facilmente i 35-37°C su molte città e ancora di più sulla Sardegna, ci si mettono anche l’afa e le notti tropicali a rendere ancora più insopportabile questa seconda ondata di caldo. Finirà questa canicola? Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi. “Il caldo – dice – non finirà e anzi, raddoppierà; infatti da domenica 16 l’anticiclone Cerbero lascerà il testimone al più potente e rovente anticiclone Caronte che seguendo le orme del personaggio dantesco, ci traghetterà nel cuore dell’estate. Prima di ciò su alcune regioni la pressione cederà temporaneamente”.

Tra mercoledì e giovedì un vortice ciclonico attivo tra Islanda, Regno Unito e Scandinavia, invierà la coda di una perturbazione fin verso l’Italia. Il fronte instabile si manifesterà sotto forma di forti temporali accompagnati da improvvise grandinate (con chicchi di grosse dimensioni) e violenti colpi di vento. Le zone maggiormente interessate saranno le Alpi, ma non è da escludere che alcune celle temporalesche, particolarmente intense, possano raggiungere anche la Pianura Padana. Con il sopraggiungere dei temporali le temperature, quantomeno al Nord, perderanno qualche grado, pur rimando sempre molto calde. Oggi bollino rosso a Bologna, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo.

Continuerà a essere soleggiato con caldo in aumento al Sud, soprattutto in Puglia dove si toccheranno i 40-41°C sul foggiano. Dopo questo veloce break temporalesco, la pressione tornerà ad aumentare al Nord e dopo un sabato di sole e caldo, da domenica ecco arrivare il potente anticiclone Caronte.
Questa nuova pulsazione dell’anticiclone africano sarà più estesa della precedente con temperature ancora più calde, questa volta su gran parte d’Italia. Sarà proprio da domenica che di giorno si potranno toccare i 39-40°C non solo al Sud, ma anche a Roma, Firenze, Bologna, Padova, Pavia, Mantova, Ferrara. Insomma, con l’anticiclone africano Caronte inizierà la terza ondata di calore di questa stagione.

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In Europa 61mila morti per il caldo nell’estate del 2022: Italia più colpita

E’ sempre più alto il legame tra ondate di calore e mortalità. Sarebbero infatti oltre 61mila le vittime in Europa attribuibili alle alte temperature nell’estate del 2022: tra queste, il triste primato spetta all’Italia, con 18.010 persone uccise dal caldo. Sullo sfondo del riscaldamento globale, lo scorso anno il continente europeo ha vissuto un’intensa serie di ondate di calore che hanno battuto i record di temperatura, con l’estate più calda mai registrata che ha provocato siccità e incendi boschivi. L’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, aveva già segnalato un eccesso di mortalità insolitamente elevato, ma la quota di mortalità attribuibile al caldo non era stata finora quantificata. Ora è certo: gli scienziati dell’Istituto nazionale francese di sanità (Inserm) e dell’Istituto di salute globale di Barcellona (ISGlobal) hanno ottenuto i dati di temperatura e mortalità per il periodo 2015-2022 in 823 regioni di 35 paesi europei, ovvero una popolazione totale di oltre 543 milioni di persone.

Secondo il loro studio, pubblicato su Nature Medicine, tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022 ci sarebbero stati 61.672 decessi correlati al caldo in Europa. Durante questo periodo, tra il 18 e il 24 luglio, si è verificata un’ondata di caldo particolarmente intensa, a cui sono stati associati un totale di 11.637 decessi. “È un numero di decessi altissimo”, ha commentato Hicham Achebak, ricercatore dell’Inserm e coautore dello studio. “Conoscevamo gli effetti del caldo sulla mortalità con il precedente del 2003, ma con questa analisi vediamo che c’è ancora molto lavoro da fare per proteggere le popolazioni“. L’eccesso di mortalità nell’estate del 2003, durante la quale l’Europa ha sperimentato una delle più grandi ondate di calore della sua storia, aveva infatti superato la cifra di 70mila morti in Europa. Tuttavia, è difficile fare un confronto, poiché le metodologie variano tra le due stime.

Per quanto riguarda l’estate 2022, scomponendo per Paese, la Francia ha registrato l’incremento di temperatura più elevato rispetto alle medie stagionali, con +2,43ºC sopra i valori medi del periodo 1991-2020, seguita dalla Svizzera (+2,30ºC) , Italia (+2.28ºC), Ungheria (+2.13ºC) e Spagna (+2.11ºC). Ma in termini assoluti, il Paese con il maggior numero di vittime è stato l’Italia, con 18.010 morti, seguita da Spagna (11.324) e Germania (8.173). La Francia arriva al 4° posto, con 4.807 morti. Lo studio specifica che la stragrande maggioranza dei decessi si è concentrata nelle persone di età pari o superiore a 80 anni. Inoltre, la mortalità attribuibile al calore è stata del 63% più alta nelle donne che negli uomini. Questa maggiore vulnerabilità si è osservata soprattutto tra gli ultraottantenni, con un tasso di mortalità superiore del 27% a quello degli uomini. L’Europa è ancora il continente che sta vivendo il maggior riscaldamento globale, fino a 1°C in più rispetto alla media. In questo contesto, le stime effettuate dai gruppi di ricerca suggeriscono che, in assenza di una risposta efficace, il continente dovrà affrontare una media di oltre 68mila morti in più ogni estate entro il 2030 e oltre 94mila entro il 2040. “Queste previsioni si basano sull’attuale livello di vulnerabilità e sulle temperature future“, ha spiegato Hicham Achebak. “Se adottiamo misure molto efficaci, la vulnerabilità può essere ridotta“. “Lo studio dimostra che le strategie di prevenzione del caldo devono essere rivalutate, tenendo conto in particolare del genere e dell’età“, ha reagito Chloe Brimicombe, ricercatrice climatica dell’Università di Graz (Austria), in una nota del Science Media Center del Regno Unito. Emerge dallo studio “un’urgente necessità di proteggere le popolazioni più vulnerabili”, ha sottolineato anche Raquel Nunes, docente all’Università di Warwick (Inghilterra).

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Arriva la settimana di Cerbero: attesi picchi di 45 gradi in Sardegna. Bollino rosso in 8 città

Il fine settimana appena trascorso ci ha dato una assaggio di quello che ci attenderà nei prossimi giorni. Nel corso della settimana appena iniziata, infatti, il caldo sarà il protagonista assoluto: l‘anticiclone africano Cerbero è pronto a infiammare l’Italia con punte massime di temperature ben oltre i 40°C, e non è escluso che qualche record possa essere abbattuto. Questa ondata di calore proveniente dal cuore del deserto africano poi durerà almeno per altri 7 giorni: l’estate, insomma, entra nel vivo.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it spiega che si sta preparando la seconda ondata di calore di questa stagione estiva 2023. “Nella mitologia – dice – Cerbero è il cane-mostro a tre teste cantato da Dante nella sua Divina Commedia e posto a guardia degli Inferi: ebbene, l’anticiclone africano distribuirà l’intensità del caldo in maniera diversa su tre zone d’Italia, rappresentate metaforicamente dalle tre teste: la prima zona è quella del Sud e delle Isole Maggiori; la seconda zona è rappresentata dall’Italia centrale, soprattutto la fascia tirrenica; la terza zona è il Nord”.

Già da oggi è attesa una pulsazione di questa importante figura atmosferica, una bolla rovente in risalita dal Nord Africa, con valori di circa 28-32°C alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1550 metri d’altezza); solitamente viene presa la misura a questa quota in quanto le masse d’aria sono libere di muoversi nell’atmosfera conservando le loro caratteristiche senza subire condizionamenti esterni (dal mare, dalle montagne etc.).

Nei prossimi giorni sono previsti picchi massimi di temperatura fino a 35-37°C sulle pianure del Nord, fino a 38°C e al Centro, e addirittura fin sopra i 42°C sulle due isole maggiori. La giornata più rovente potrebbe essere quella di mercoledì 12 luglio quando, in alcune località della Sardegna, potrebbero addirittura toccarsi i 45°C, se non oltre. Il record assoluto di temperatura massima in Italia è attualmente di 48,8°C, registrato nell’agosto 2021 in provincia di Siracusa; insomma, si rischia di battere un valore ritenuto quasi inarrivabile solo fino a pochi anni fa.

Saranno otto domani le città italiane da bollino rosso (livello 3, il massimo) a causa dell’ondata di calore che si è abbattuta sull’Italia. Si tratta di Firenze, Perugia, Roma, Latina, Frosinone, Rieti, Bolzano e Torino. Il giorno successivo le città con il livello più alto di caldo scenderanno a sette: Bologna, Firenze, Perugia, Rieti, Roma, Frosinone e Latina.

Nel corso delle ore notturne poi non andrà certamente meglio, anzi: umidità alle stelle (afa) e valori che non scenderanno al di sotto dei 22/23°C su gran parte del Paese. In meteorologia, infatti, si parla di notti tropicali proprio quando le temperature minime non scendono mai a livelli inferiori ai 20°C.

Da giovedì 13 luglio, l’alta pressione perderà un po’ della sua forza sulle regioni del Nord: l’ingresso di correnti d’aria più instabili in quota pilotate da una depressione centrata sulle isole britanniche potrebbe fungere da innesco per lo scoppio di qualche forte temporale specie sulla Lombardia e poi sul Triveneto. Sul resto d’Italia invece ancora spazio all’anticiclone col suo carico di caldissima stabilità atmosferica.

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Arriva il caldo feroce di Cerbero, ecco tutti i consigli dei medici su come difendersi

Ci aspetta un fine settimana a dir poco bollente, se non infuocato. La colpa sarà del potente anticiclone tropicale Cerbero che dal deserto del Sahara sta iniziando inesorabilmente ad avanzare verso l’Italia. Nei prossimi giorni l’anticiclone Cerbero farà schizzare le temperature massime fino ad oltre 43°C sulle Isole Maggiori.

Cerbero inizia a influenzare l’Italia già da oggi portando condizioni di tempo ampiamente soleggiato su tutte le regioni. Da segnalare soltanto qualche residua precipitazione sul Piemonte occidentale, specie sul torinese, anche per sabato mattina. Le temperature massime inizieranno a salire con valori prossimi ai 40°C soltanto in Sardegna, altrove rimarranno ancora stazionarie.
Nel corso del weekend l’anticiclone africano Cerbero conquisterà completamente l’Italia e il suo cuore bollente si avvicinerà pericolosamente alla Sardegna. Sia sabato che domenica il sole sarà prevalente mentre le temperature subiranno un’improvvisa impennata proprio domenica 9 luglio. Basti pensare che al Nord si toccheranno punte di 35-36°C, come a Bologna, Padova, Milano, al Centro i valori saliranno fino a 36-37°C come a Roma e Firenze mentre al Sud si supereranno di poco i 40°C sulle zone interne di Sardegna e Sicilia. Ma questo sarà nulla in confronto a quello che succederà la prossima settimana. Il bel tempo continuerà a prevalere su tutte le regioni, ma saranno le temperature che faranno parlare di sé. I valori termici diurni aumenteranno ulteriormente dato che il cuore rovente di Cerbero raggiungerà addirittura la Sardegna e sfiorerà la Sicilia. Tra lunedì 10 e mercoledì 12 di giorno si potranno toccare addirittura i 47-48°C in Sardegna e 45°C in Sicilia, 36-38°C al Centro-Nord come a Firenze, Milano, Ferrara, Bologna e Roma.

Questa seconda ondata di calore di inizio estate ha tutte le caratteristiche per candidarsi ad essere una delle più potenti mai avvenute in Italia, infatti ricordiamo che il record di caldo è di +48.8°C, raggiunti il 12 agosto 2021 a Floridia, nel siracusano. Come detto, nei prossimi giorni questa cifra potrebbe essere superata in Sardegna. Staremo a vedere.

Gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha diffuso una guida con i consigli pratici per difendersi dal caldo:
– Evitare di esporsi al caldo e al sole diretto e uscire di casa solo nelle ore più fresche
– Assicurare un adeguato ricambio di aria in casa e agevolare la ventilazione naturale
– Mantenere le stanze fresche schermando le finestre esposte al sole (utilizzando tapparelle, persiane, tende, ecc.)
– Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte)
– Fare bagni e docce frequenti e con acqua tiepida
– Assumere almeno 3 litri di acqua durante la giornata, evitare alcolici e preferire cibi che contengono molta acqua, come frutta e verdura
– Quando si esce di casa, proteggere gli occhi con occhiali da sole e prevenire scottature con creme solari ad alto fattore protettivo
– Evitare l’attività sportiva all’aperto nelle ore più calde

Giugno da record: per Copernicus è stato il più caldo della storia

Photo credit: AFP

Il surriscaldamento degli oceani dovuto ai cambiamenti climatici e al ritorno del fenomeno El Nino ha portato quest’anno a una temperatura media globale record per il mese di giugno. Lo ha annunciato l’osservatorio europeo Copernicus. “Giugno 2023 è stato il più caldo di sempre, poco più di 0,5 gradi Celsius al di sopra della media 1991-2020, superando di gran lunga il precedente record stabilito nel giugno 2019“, ha dichiarato in un comunicato l’osservatorio sui cambiamenti climatici Copernicus (C3S) dell’Unione Europea. La temperatura media globale è stata calcolata a 16,51°C.

L’estate 2023 si sta gradualmente configurando come una delle più insolite della storia dell’umanità, con la conferma da parte dell’osservatorio europeo Copernicus che l’effetto combinato del cambiamento climatico e del ritorno del fenomeno El Niño sta spingendo le temperature degli oceani e delle terre emerse a livelli senza precedenti. Anche se non si sa cosa ci riserverà il resto dell’estate, da aprile si è registrato un record di temperatura dopo l’altro in tutto il mondo, dalla Cina alla Spagna passando per l’Oceano Atlantico. Questo è il segno più diretto dello sconvolgimento del clima del pianeta, insieme ai disastri che sta alimentando in modi meno prevedibili: incendi boschivi, siccità, precipitazioni estreme, ecc. Le temperature hanno superato i record nell’Europa nord-occidentale, mentre alcune zone del Canada, degli Stati Uniti, del Messico, dell’Asia e dell’Australia orientale “sono state significativamente più calde del normale, osserva Copernicus, che sottolinea l’entità dello scarto rispetto alla norma. D’altra parte, è stato più fresco del normale nell’Australia occidentale, negli Stati Uniti occidentali e nella Russia occidentale.

Negli ultimi 15 anni, il mese di giugno è stato costantemente al di sopra delle medie del periodo 1991-2020, ma “il giugno 2023 è ben al di sopra degli altri, è un tipo di anomalia a cui non siamo abituati“, ha dichiarato all’AFP Julien Nicolas, scienziato del C3S. Alla fine, la temperatura media globale è stata di 16,51°C a giugno, ovvero 0,53°C sopra la media dei tre decenni precedenti. Il record precedente, nel giugno 2019, era di soli 0,37°C al di sopra di questi valori normali. “Il record di giugno 2023 è in gran parte dovuto a temperature molto elevate sulla superficie dell’oceano“, che costituisce il 70% della superficie terrestre, ha sottolineato. Le temperature avevano già raggiunto livelli record a maggio nell’Oceano Pacifico per effetto dell’inizio del fenomeno climatico El Niño. A giugno, a sua volta, il Nord Atlantico ha sperimentato ondate di calore marino “che hanno sorpreso molte persone, raggiungendo livelli davvero senza precedenti“, secondo l’esperto del C3S. “Uno dei fattori è la minore velocità del vento in ampi settori del Nord Atlantico“, a causa di un’alta delle Azzorre misurata come “la più debole per un mese di giugno dal 1940“, che ha ridotto il rimescolamento delle acque superficiali e quindi il loro raffreddamento. “A questo si aggiunge la tendenza al riscaldamento degli oceani, che assorbono il 90% del calore prodotto dall’attività umana“, ha aggiunto Nicolas, mentre le emissioni di gas serra dell’uomo continuano ad aumentare.

Ondate di calore marino estremo” sono state misurate nel Mar Baltico, in Irlanda e in Gran Bretagna, che pochi giorni fa ha confermato il suo giugno record, ancora una volta ben al di sopra del record precedente. La tendenza continua anche a luglio: martedì è stato il giorno più caldo mai misurato in tutto il mondo, per tutti i mesi messi insieme, secondo i dati preliminari degli Stati Uniti. Il riscaldamento sarà alimentato nei prossimi mesi da El Niño, che continuerà per tutto l’anno con un’intensità “almeno moderata“, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO, l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite). Allo stesso tempo, “il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la sua più bassa estensione per il mese di giugno dall’inizio delle osservazioni satellitari, cioè il 17% al di sotto della media“, secondo Copernicus, ancora una volta con un margine significativo. A febbraio, alla fine dell’estate australe, la sua superficie aveva raggiunto il minimo storico per il secondo anno consecutivo.