Maltempo, è stato di mobilitazione per Toscana ed Emilia Romagna: Arno in piena

E’ allerta rossa per il maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna con innalzamento dei fiumi, frane e allagamenti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto sta seguendo, con le strutture del Mase, l’evoluzione della situazione. “Il governo è vicino alle popolazioni” particolarmente “colpite in queste ore dall’ondata di maltempo, ormai non più eccezionale”, fa sapere il ministro. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si tiene costantemente aggiornata.

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, dispone la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile a supporto di entrambe le Regioni. In questo modo, per fronteggiare la situazione emergenziale in atto, si potrà assicurare il coordinamento dell’intervento a supporto delle autorità regionali di protezione civile, per concorrere al contrasto degli eventi. Sono tre, quindi, i decreti di stato di mobilitazione delle strutture di protezione civile adottati nelle ultime 24 ore, a supporto delle istituzioni impegnate in aree colpite da eventi calamitosi (Campi Flegrei, Emilia Romagna e Toscana).

In Toscana, il livello di attenzione è salito nel corso del giornata a causa dei forti temporali che stanno colpendo il centro Italia. La situazione resta preoccupante ed è in evoluzione nelle province di Prato, Pistoia, Firenze, Pisa, Livorno e Lucca. A Firenze, dove in mattinata, in un’ora, sono caduti oltre 11 millimetri di pioggia, è attesa la piena dell’Arno in serata, intorno alle 20, ma il Comune fa sapere che al momento è lontano dal secondo livello di guardia, fissato a 5.50 metri. “Gli ultimi dati delle tre stazioni di rilevamento di Firenze-Uffizi vedono il fiume attestarsi tra i 3,69 e i 3,76 metri (il primo livello di guardia è a tre metri)”, spiega Palazzo Vecchio. La situazione peggiore si è registrata a Sesto Fiorentino, dove l’acqua è arrivata fino a 40 centimetri: i punti più critici sono in piazza del Mercato e in piazza della Chiesa.

Intanto, è stato attivato lo Scolmatore della Toscana a Pontedera” (Pisa) “per alleggerire la portata dell’Arno su Pisa: verranno aperte tre paratoie dell’opera idraulica di presa del canale”. Giani ha anche “disposto l’apertura anche delle casse di espansione del bacino di Roffia lungo l’Arno a San Miniato. La portata dell’Arno a Empoli è a 2000 metri cubi al secondo, mentre è a 2200 mc/s a Pontedera. E stanno invasando anche le casse di espansione dell’Arno ai Renai, alle porte di Firenze”.Anche per la giornata di sabato tutto chiuso (scuole, musei, parchi, cantieri) fino alle 14. A Prato, Calenzano e Campi Bisenzio chiusura di tutte le attività, imprese e negozi. Solo nella giornata di oggi, la centrale della Protezione civile ha ricevuto 682 chiamate: sono 21 gli interventi, parte dei quali ancora in corso.

Diverse le strade chiuse o interrotte a causa degli allagamenti. Sull’A1 in direzione Roma è stata chiusa l’uscita di Calenzano, ma si segnalano allagamenti anche in direzione Bologna. Chiuso inoltre il raccordo tra Firenze Scandicci e la FiPiLi in direzione della superstrada. A causa del crollo di alcune piante sulla carreggiata, è ancora chiuso il raccordo Siena-Firenze in direzione Firenze all’altezza dello svincolo di San Casciano, con traffico deviato sulla Ss2 Cassia e uscita a San Casciano. L’azienda per i trasporti toscana avverte gli utenti dei possibili disagi per la rete degli autobus.
La situazione non è diversa in Emilia Romagna. Temporali intensi si sono abbattuti nel Bolognese, con torrenti verso l’innalzamento. Desta molta preoccupazione il Lamone che a Marradi, sul versante toscano, sta registrando valori di piena senza precedenti: oltre 3 metri alle 12.15, 2.32 a Strada Casale, sull’Appennino romagnolo. A Imola 35 persone sono state evacuate a causa di una frana: il Comune chiede di evitare spostamenti nella zona. Diverse chiusure anche per ponti e strade a rischio. È stata prolungata anche per domani l’allerta rossa: i territori interessati sono quelli di Bologna, Ferrara e della Romagna. Sono previsti innalzamenti dei livelli dei fiumi oltre soglia 3.

Maltempo, Buselli (Cnpr): Polizze anticalamità entro il 31 marzo 2025

Con il decreto legge Milleproroghe, approvato lo scorso 9 dicembre dal Consiglio dei Ministri, vengono introdotte una serie di proroghe e modifiche normative che hanno l’obiettivo di garantire la continuità amministrativa e migliorare l’efficacia dell’azione delle Pubbliche Amministrazioni.
“Il provvedimento proroga al 31 marzo 2025 per la stipula di contratti assicurativi obbligatori da parte delle imprese per coprire i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Questa misura – spiega Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabilimira a consentire una maggiore sensibilizzazione e un’approfondita scelta da parte delle imprese per polizze che coprano terreni, fabbricati, impianti, attrezzature industriali e commerciali”. Tra le novità per il settore del turismo ci sono la proroga al 31 marzo 2025 per l’erogazione di contributi a fondo perduto destinati alle imprese colpite dalla diminuzione delle presenze turistiche causata dalla scarsità di precipitazione nevose e la proroga al 31 dicembre 2025 per completare interventi con doppia agevolazione.
“Il decreto proroga poi al 31 dicembre 2025 la misura che consente la rateizzazione di impianti fotovoltaici nelle strutture turistiche o termali tramite dichiarazione d’inizio lavoro asseverata e riconferma la possibilità per i datori di lavoro privati – prosegue Buselli – di stipulare contratti a termine superiori a 12 mesi, e fino a 24 mesi, senza specifiche previsioni nei contratti collettivi, in presenza di esigenze tecniche, organizzative o produttive definite dalle parti”.

Maltempo fino al weekend, poi arriva l’Estate di San Martino in anticipo

In arrivo la tanto attesa svolta, da domenica tornerà il bel tempo quasi ovunque. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento meteo già sabato al Sud e su parte del Centro, poi da domenica su quasi tutta l’Italia. La prossima settimana sarà in prevalenza soleggiata seppur con l’insidia di nubi basse, foschie e locali nebbie in pianura.

Nelle prossime ore, intanto, avremo diffuso maltempo con piogge sparse su tutto il Centro e al Nord-Est prima e al Nord-Ovest poi; attenzione a fenomeni persistenti su Toscana, Umbria e Lazio, ma anche a qualche rovescio intenso verso le regioni adriatiche. In sintesi, un deciso miglioramento interesserà ancora solo il Sud.

Le temperature, a quasi 2 mesi dal Natale, risultano ancora anomale ed elevate per il periodo: ancora notti tropicali con 21°C a Cagliari, Messina, Palermo e Reggio Calabria, 19°C anche al Centro Italia tra Ancona, Rimini ed Ascoli Piceno. Firenze e Roma con 18°C risultano circa 7-8°C oltre la media all’alba, così come molte altre città, non solo del Centro-Sud ma anche del Nord (Genova, Forlì, La Spezia con 18°C). E dopo le ‘notti tropicali’, anche di giorno le massime vanno ‘fuori stagione’: su tutto il Sud sono previsti valori sui 25-26°C, con picchi in Sicilia di 28°C, al 24 di ottobre. A 2 mesi esatti dal Natale, venerdì 25 ottobre, sembrerà di essere ancora in Estate, soprattutto per le temperature minime: a Bolzano sono previsti addirittura 18°C durante la notte.

Oltre al caldo anomalo dobbiamo, però, sottolineare il maltempo che colpirà ancora soprattutto il Nord-Ovest e le regioni centrali tirreniche: venerdì sono attese piogge moderate, non particolarmente abbondanti, ma i terreni sono saturi e i fiumi in piena.

Nel weekend assisteremo a due situazioni meteorologiche importanti e contrapposte: persisterà il rischio alluvioni al Nord-Ovest a causa di un altro carico di pioggia atteso sia sabato sia sabato, anche in Sardegna e localmente sul Triveneto (al Centro-Sud comunque il tempo sarà perlopiù soleggiato).

Aspettiamo dunque domenica 27 ottobre che, con il ritorno all’ora solare, ci regalerà tramonti anticipati di un’ora ma ricchi di raggi solari soltanto al Centro-Sud, pioverà ancora al Nord, specie a ovest. Buone notizie invece per la prossima settimana, giorni di Halloween e Ognissanti compresi; il bel tempo infatti dovrebbe dominare su tutta l’Italia a partire da martedì con la rimonta di un campo di alta pressione. Arriva l’Estate di San Martino in anticipo.

Alta pressione in autunno-inverno significa, però, anche la possibilità di persistenza di nubi basse, foschie e nebbie in pianura e nelle valli: il sole sarà prevalente lungo le coste, in montagna e al Sud, non ci dovremo sorprendere altrove di giornate a tratti grigie e meno calde.

Maltempo, Musumeci: “Serve il coraggio di una legge contro l’eccessivo consumo di suolo”

Il maltempo mette nuovamente in ginocchio un pezzo importante del territorio italiano. Le istituzioni sono in allerta ma si riaccende il dibattito su uno dei temi sempre in primo piano nell’agenda politica. Per il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, bisogna partire “dal principio che tutto quello che è stato fatto finora dal punto di vista dell’ingegneria idraulica non basta più, non serve più”. Anzi, “molte volte il cambiamento climatico rischia di diventare una sorta di alibi per la mancanza di prevenzione”, avverte. Ad essere precisi, il monito di Musumeci è che proprio “manca la priorità della prevenzione, in tutti gli enti locali ma anche a livello nazionale”.

Dunque, in concreto, il ministro individua “l’eccessivo consumo di suolo” tra le maggiori cause, ragion per cui “bisogna avere il coraggio di una legge che ponga un freno a questa prassi assolutamente deplorevole, perché dove arriva il cemento diventa il migliore complice dell’acqua”.

Un concetto che per una volta diventa trait d’unione tra maggioranza e opposizione. L’Italia “è un territorio fragile e serve un salto di qualità sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. C’è bisogno di una legge per contrastare il consumo di suolo, perché si è cementificato troppo”, dice infatti la segretaria del Pd, Elly Schlein. Mentre il portavoce nazionale di Europa verde e deputato Avs, Angelo Bonelli, ‘invita’ la premier, Giorgia Meloni, a portare una norma su questo argomento in Cdm “invece di sfidare la magistratura”. I Cinquestelle, invece, si prendono qualche ‘rivincita’ su Musumeci: “Siamo contenti che dalle sue parti sia suonata una sveglia, ma è in ritardo. È da due anni che diciamo che il contrasto al dissesto idrogeologico deve essere messo in cima all’agenda politica”.

Sullo sfondo di questo nuovo capitolo del dibattito politico restano le parole del capo dello Stato al Festival delle Regioni, che si svolge a Bari. Domenica scorsa, infatti, Sergio Mattarella ha ribadito che “contrastare il cambiamento climatico e proseguire con decisione sulla via della decarbonizzazione sono obiettivi non rinunziabili”. Semmai, “le politiche ambientali vanno integrate nelle politiche per la crescita, non considerate un freno allo sviluppo. Lo sviluppo deve essere sostenibile, diversamente è vano e illusorio”.

Sono tanti i punti toccati dal presidente della Repubblica, a partire dalla necessità di “fare leva su una governance sovranazionale” per raggiungere i target delle transizione ecologica e digitale. Tenendo presente che non esiste una sola ricetta, anzi questi processi “vanno affrontati tenendo conto delle specificità culturali, economiche e sociali delle diverse aree del Pianeta”. Mattarella suggerisce di utilizzare lo sguardo dei più giovani sui temi ambientali: “A loro è chiaro come la natura non possa più essere considerata come una risorsa da utilizzare e da sfruttare”. Anche per evitare uno dei fenomeni più odiosi causati dai cambiamenti climatici: “Sovente sono all’origine delle disuguaglianze e, in ogni caso, le accrescono – ha messo in luce il capo dello Stato -. Basti pensare alla carenza di acqua potabile che interessa interi Stati o al fenomeno della desertificazione, entrambi causa di conflitti e di grandi migrazioni di massa”. Ecco perché, ha ripetuto ancora una volta Mattarella, “le politiche ambientali devono salvaguardare, quindi, le condizioni personali e sociali più deboli”.

Sperando che almeno su alcuni temi centrali per il futuro del Paese (e dell’Europa) ci possa essere, se non unità di intenti, quantomeno un fronte comune della politica.

Maltempo, Toscana in piena emergenza. Si attende il ‘ciclone’ al sud nel weekend

Mentre la Liguria sta faticosamente uscendo dall’allerta arancione, l’emergenza maltempo sta colpendo la Toscana. Squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro da ieri proprio tra Liguria, Emilia Romagna e la Toscana, con oltre 350 interventi di soccorso.

In Liguria sono stati circa 100 gli interventi effettuati da ieri, soprattutto nel genovese, per allagamenti, frane e soccorsi a persone bloccate in auto e ai piani bassi di abitazioni per l’innalzamento dell’acqua. Colpite in particolare le zone di Rapallo, Chiavari, Recco e Sestri Levanti. In Toscana la situazione è più complessa. Qui le squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro dalla serata di ieri nelle province di Siena e Livorno per le intense precipitazioni. Nel senese sono stati svolti 60 soccorsi connessi al Maltempo, la maggior parte dei quali tra Siena e Sovicille. A Campiglia Marittima, provincia di Livorno, sono state soccorse stanotte dalle squadre del Corpo nazionale 30 persone minacciate dall’innalzamento dell’acqua generato dalla rottura dell’argine del fiume Cornia. A Suvereto (LI) evacuati gli ospiti di una casa di cura. Nel livornese da ieri sono stati portati a termine 100 soccorsi dalle squadre del Corpo nazionale per allagamenti, salvataggi di persone bloccate in auto o ai piani bassi di edifici. A Bologna sono stati effettuati 90 interventi. A Savigno sono stati evacuati tre nuclei familiari rimasti isolati a causa dell’esondazione del torrente Samoggia.

Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, sta partecipando all’unità di crisi con i Comuni e territori colpiti dalla fortissima perturbazione”. “Sono proseguiti tutta la notte – dice – gli interventi del sistema di Protezione Civile della Toscana per assistenza e soccorso ai cittadini e ripristino della viabilità”. A Campiglia Marittima, riferisce il presidente della Regione, “dove è piovuto in un’ora più di quello che piove in un mese, si è verificata una rottura del Cornia lato campagna che ha superato il livello massimo storico di oltre 8 metri. È stata ritrovata e soccorsa nella notte una persona che risultava dispersa. Nelle prossime ore saranno ancora possibili rovesci sparsi e isolati temporali, più frequenti sul centro-nord della regione”.

Giani traccia anche il quadro della situazione dei fiumi. Sta transitando la piena del Cecina a Cecina; il servizio di piena è attivo anche sull’Ombrone grossetano che ha raggiunto il secondo livello a Buonconvento. “Transito della piena dell’Arbia a Monteroni – dice – e piena in transito dell’Elsa a Ponte a Elsa e dell’Era a Capannoli”. Il Bisenzio e l’Ombrone pistoiese sono in diminuzione al primo livello. L’Arno è sotto i livelli di riferimento”.

Le previsioni per i prossimi giorni non sono buone. Nel weekend, addirittura, il meteo peggiorerà con piogge e nubifragi per tutti: il ciclone tirrenico si approfondirà fino a sfiorare configurazioni simil-tropicali (con un cuore caldo e piogge torrenziali) tra Basso Tirreno e Ionio. Intorno a Sicilia e Calabria si prevedono accumuli fino a 400-500 litri per metro quadrato di pioggia, metà di quanto piove in un anno intero, il tutto in un paio di giorni. Sabato le regioni più colpite saranno quelle del Nord-Est e tutto il Sud, meno la Campania; avremo delle schiarite al Nord-Ovest e questa, se confermata, potrebbe risultare un’ottima notizia. Domenica, infine, nonostante un miglioramento al Centro-Nord, il ciclone intorno alla Sicilia potrebbe continuare a causare piogge eccezionali e potenziali situazioni alluvionali, anche in Calabria, Basilicata e Puglia.

Maltempo, frane e allagamenti in Liguria. Allerta arancione per forti temporali

Da questa mattina alle 9 l’allerta è diventata arancione per temporali (la massima) per il centro levante della Liguria (zona B-C-D-E), mentre il ponente resta in giallo. Da due ore i temporali si sono concentrati sul Mar Ligure e in particolare si stanno spostando verso il levante, in particolare fra Framura e Bonassola. La Protezione civile della Regione ha avvertito tutti i sindaci del levante circa eventuali situazioni di criticità idrologica che potrebbero verificarsi e per l’arrivo di un nuovo fronte temporalesco. Il terreno è saturo per cui è necessario prestare la massima attenzione.

Alcune frane e smottamenti si sono registrate in Liguria tra la serata di ieri e la notte. Nella zona di via Aurelia in corrispondenza di Finale Ligure si è verificato un cedimento di un muro a secco, un’altra frana ieri sera in via Argonauti a Varazze con l’evacuazione di tre famiglie. A Genova Voltri nella zona di Fabbriche un’altra frana ha isolato tre abitazioni; nel quartiere di San Fruttuoso in via delle Rovare è crollato un muro di contenimento, determinando la chiusura di un tratto di strada per rimuovere i detriti. Dal pomeriggio di ieri sono oltre 100 gli interventi svolti dai vigili del fuoco in Liguria, impegnati soprattutto in provincia di Savona per il soccorso ad autisti in difficoltà, allagamenti e danni d’acqua. La situazione, riferiscono, è in miglioramento.

Intanto stamani è stata aperta una corsia, da parte di ANAS, con un senso unico alternato, nel tratto di Aurelia compreso tra Albissola Marina e Celle Ligure chiuso ieri a causa di una frana. A Genova chiusa per allagamenti la rotatoria Tea Benedetti e quella di via San Giovanni d’Acri.

Fronte caldo nordafricano più ciclone atlantico uguale estremo maltempo in Italia. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma il risultato della somma delle due perturbazioni: entro martedì 22 ottobre avremo accumuli eccezionali concentrati in 3-4 giorni, anche oltre i 400 litri per metro quadrato, in pratica quasi la metà di quanto piove in un anno. Nelle ultime ore, intanto, il fronte caldo nordafricano ha spinto tanta sabbia del deserto nei cieli italiani ma soprattutto ha già favorito nubifragi e alluvioni sul Nord-Ovest, soprattutto lungo la linea di convergenza tra Scirocco e Tramontana.

Questo fronte sarà ancora attivo giovedì, con piogge abbondanti su Nord-Ovest e Toscana costiera nella prima parte della giornata, poi tra pomeriggio e sera anche verso le restanti regioni centrali tirreniche. Anche sul Nord-Est ci saranno acquazzoni intensi nella seconda parte del giovedì con l’ingresso del ciclone atlantico e di un fronte freddo molto attivo.

Venerdì ritroveremo infatti maltempo su quasi tutta l’Italia e un graduale calo delle temperature: le massime più elevate sono previste sul versante centro-meridionale adriatico ma non andremo oltre i 25°C. Dopo numerose giornate tipiche dell’Ottobrata, con punte di 33-34°C sulle Isole Maggiori, possiamo dire che l’autunno è arrivato ovunque.

Ma attenzione, durante il weekend la probabile formazione di un ciclone simil-tropicale con tanto vapore all’interno e un cuore caldo (temperatura dell’occhio del ciclone maggiore delle spire nuvolose esterne) potrebbe portare alluvioni al Sud: al momento, si prevedono quantitativi di pioggia incredibili. Purtroppo la temperatura del mare ancora calda e la potenza prevista del ciclone simil-tropicale potrebbero scaricare più di 400 litri di pioggia su ogni metro quadrato, in pratica il contenuto di due vasche da bagno. Al momento la zona prevista per questo impatto estremo è la Calabria ionica, ma non è possibile dare indicazioni precise con tre-quattro giorni di anticipo: il ciclone simil-tropicale seguirà una traiettoria che al momento non può essere prevista con certezza al 100%.

Di certo nel weekend pioverà su quasi tutta l’Italia, sabato più forte al Nord-Est e al Sud, domenica soprattutto al Sud; e sulle regioni meridionali il ciclone potrebbe colpire ancora fino a lunedì e localmente martedì.

In sintesi, il doppio attacco dal Nord Africa e poi dall’Atlantico, insieme alla temperatura del Mar Mediterraneo ancora calda, genererà potenziali situazioni alluvionali da Nord a Sud: non possiamo escludere criticità ovunque, al massimo stimiamo un minor quantitativo di pioggia in Sardegna e sul medio Adriatico, due zone che sembrano meno impattate dal previsto violento diluvio autunnale.

Effetto maltempo sull’ortofrutta: a settembre risale il ‘carrello della spesa’

Le inondazioni a settembre hanno messo in ginocchio il settore ortofrutticolo in quella che è la Fruit Valley italiana, ovvero l’Emilia Romagna. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’acqua che ha invaso i campi nella seconda metà del mese scorso ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine con impianti danneggiati nella zona del Faentino, nel Bagnacavallese e a Cotignola dove l’acqua è arrivata alla frutta, avendola ricoperta di fanghiglia. Si spiega così il rialzo dei prezzi del carrello della spesa, fotografato oggi dall’Istat.

“A settembre l’inflazione scende a +0,7%, il livello più basso registrato da inizio anno”, spiega l’istituto di statistica. Un calo che “si deve ancora all’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). Per contro, nel comparto alimentare – appunto – i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del ‘carrello della spesa’ (+1% da +0,6%). Mentre l’inflazione di fondo, che esclude le voci volatili appunto come cibo ed energia, scende a +1,8% dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi”, conclude la sua analisi l’istituto di statistica.

Mese su mese il calo dei prezzi al consumo è dello 0,2%, una diminuzione congiunturale dovuta principalmente alla discesa dei “prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,2%), dei Beni energetici regolamentati e non regolamentati (-1,1% entrambi) e dei Beni alimentari lavorati (-0,5%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei Beni durevoli (+0,4%) e semidurevoli (+0,3%)” prosegue l’Istat. In particolare, proprio restando sugli alimentari., a settembre “i prezzi nel complesso mostrano un profilo tendenziale in accelerazione (da +0,8% a +1,1%; +0,2% rispetto al mese precedente)”.

E più in dettaglio, fra gli “alimentari lavorati il tasso di crescita su base annua dei prezzi si è stabilizzato a +1,5% (-0,5% il congiunturale). Nel settore degli alimentari non lavorati, le tensioni sui prezzi (+1,4% la crescita congiunturale) fanno risalire il tasso tendenziale su valori positivi (da -0,5% a +0,3%). Tale andamento è imputabile alla flessione meno marcata sia dei prezzi di frutta fresca e refrigerata (da -2,8% a -0,6% contro invece un +1,6% da agosto) sia di quelli dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da -3,9% a -2,2%, però +5,5% il congiunturale), ma anche all’accelerazione dei prezzi della carne bovina (da +2,0% a +2,2%, registrando invece +0,3% sul mese)”, rivela Istat.

In netto calo infine i prezzi legati alle vacanze. Infatti “nel comparto dei servizi, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi scende al +2,8% (da +3,2% con un -0,3% sul mese). A un maggiore livello di dettaglio, decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%), soprattutto a causa di quelli dei Pacchetti vacanze (da +23,2% a +13,0% registrando un -15,8% sul mese), come anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,4% segnando un -2,2% da agosto), influenzati da quelli del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da -1,0% a -5,0%, con un ben -31,3% rispetto al mese precedente), del Trasporto aereo passeggeri (da -4,8% a -8,6%, evidenziando un -21,3% su agosto) e del Trasporto passeggeri su rotaia (da +6,1% a +4,3%; -0,3% il congiunturale)”, conclude l’istituto di statistica.

maltempo

Allerta meteo: oltre 200 litri di pioggia per metro quadrato al Centro-Nord

Italia bersagliata da piogge torrenziali fino a giovedì, prima un ciclone extratropicale poi le spire dell’Uragano Kirk. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’estremo maltempo atteso fino a giovedì al Centro-Nord, poi ci sarà una decisa rimonta dell’alta pressione. Massima allerta, dunque, per due violente perturbazioni: la prima, già sull’Italia, risulta collegata ad un profondo ciclone nordatlantico centrato sul Galles, la seconda sarà invece associata all’Uragano Kirk, in transito nella giornata di giovedì tra Francia e Germania.

Il primo peggioramento, sceso nella notte sul nostro Paese, porterà ancora nubifragi specie su Liguria, Alta Toscana, Alpi e Prealpi con coinvolgimento più irregolare anche di Pianura Padana, Umbria e Lazio dove non si escludono fenomeni intensi, anche a carattere di rovescio. In giornata le piogge, a tratti forti, interesseranno anche Sardegna e Campania, mentre all’estremo Sud farà caldo con una bella sciroccata, 29°C a Bari e 28°C in Sicilia. Gli accumuli maggiori si temono sulla Liguria, su nord Piemonte e nord Lombardia, localmente superiori ai 200 litri (il contenuto di una vasca da bagno) su ogni metro quadrato.

Mercoledì 9 ottobre vivremo la classica ‘tregua interciclonica’, cioè tra due cicloni: il tempo sarà nuvoloso con schiarite, avremo ancora qualche debole pioggia su Liguria di Levante, Alta Toscana e Triveneto, ma tutto sommato la giornata sarà soleggiata e di attesa.

L’attesa durerà poco in quanto già giovedì 10 ottobre è previsto ‘l’incubo Kirk’: l’uragano Kirk raggiungerà l’Europa, già mercoledì la Penisola Iberica, poi giovedì Francia e Germania. Ovviamente, abbandonando le calde acque tropicali a 27°C, spingendosi a nord delle Azzorre ed incontrando le correnti subpolari, Kirk si trasformerà da Uragano tropicale a ciclone extratropicale, ma sarà estremamente intenso ed anomalo. La prima anomalia di Kirk è individuabile nella rarità dell’arrivo degli uragani in Europa, la seconda anomalia ricade nella traiettoria prevista nel cuore del Continente: si ricordano infatti solo due uragani capaci di raggiungere l’Europa negli ultimi anni, Ophelia e Lorenzo, in grado di attraversare l’Atlantico da ovest verso est; questi due uragani si fermarono però tra Irlanda ed Inghilterra. Kirk invece raggiungerà il cuore del nostro Continente.

Giovedì pioverà, dunque, anche in Italia: dopo la perturbazione violenta delle prossime ore, Kirk porterà altre piogge su Liguria, Alpi e Prealpi. Le precipitazioni saranno intense, meno violente di quelle odierne, ma accompagnate da burrasche di vento al Centro-Nord. Vivremo una situazione ancora di forte maltempo con mareggiate, rischio alluvioni ed un’Italia divisa a metà: laddove non arriverà il maltempo, da Roma in giù, farà addirittura caldo con 35°C attesi in Sicilia e 26°C sulla Capitale.

In conclusione, prestiamo la massima attenzione, specie sulle regioni centro settentrionali, agli avvisi della Protezione Civile: in arrivo nubifragi, allagamenti, burrasche di vento, mareggiate; mancherà solo il rischio neve in quanto lo zero termico si attesterà su valori molto elevati per il periodo, fino a 3000-4000 metri anche al Nord.

pioggia

Nell’ultimo weekend di settembre veloci temporali e aria fredda

Quello che è appena cominciato è un inizio d’autunno diverso dal solito: negli ultimi anni, alla fine di settembre, splendeva il sole ovunque e le temperature erano pienamente estive da Nord a Sud. Quest’anno qualcosa è cambiato.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma che, dopo due anni di incontrastato dominio anche nel mese di settembre, l’Anticiclone Africano è un po’ più timido. E’ vero, l’alta pressione ed i venti meridionali stanno portando temperature oltre i 32-33°C al Sud (oggi previsti 35°C in Sicilia), ma al Centro-Nord sono state osservate frequenti perturbazioni atlantiche dal 12 settembre in poi. Tanta pioggia e numerose giornate con massime sui 20°C in Pianura Padana.

Questa anomalia fresca e piovosa al Centro-Nord Italia è comunque l’eccezione che conferma la regola: il riscaldamento globale non accenna a rallentare, anzi, nell’ultima settimana abbiamo avuto, a livello del Pianeta, un’anomalia termica di + 0.7°C rispetto a una climatologia molto recente (1991-2020), + 1,1°C rispetto al clima 1979-2000. “Un grado in più è tantissimo – dice l’esperto – un grado in più significa lunghi periodi di siccità, ondate di calore senza fine e soprattutto temporali sempre più intensi”.

In Italia ci sono, quindi, tante situazioni diverse tutte insieme: la siccità insiste ancora da mesi sulla Sicilia (nonostante qualche pioggia anche mercoledì), il caldo africano colpisce il Sud con massime fino a 35°C alla fine di settembre, i temporali violenti interessano il Centro-Nord a più riprese. E nelle prossime ore il maltempo sarà ancora protagonista su Lombardia orientale, Liguria di Levante e Triveneto; alcuni fenomeni raggiungeranno anche la Toscana. Le massime saranno sotto i 25°C al Nord, fino a 35°C in Sicilia.

Il weekend vedrà un nuovo cambiamento: nella giornata di sabato dei temporali si sposteranno dal Nord-Est (purtroppo anche sulla Romagna, colpita dalla recente alluvione), verso Toscana (purtroppo anche sulla Val di Cecina, colpita da un’altra alluvione lampo), Lazio e medio Adriatico; qualche piovasco è atteso sabato anche sul Basso Tirreno, con temperature ancora elevatissime all’estremo Sud. Tra Sicilia e Puglia toccheremo i 33-35°C.

Domenica invece il meteo cambierà, avremo la rotazione dei venti da nord e farà più freddo, o meglio, meno caldo: le temperature massime scenderanno anche al Sud sotto i 30°C mentre al Centro-Nord sarà pieno autunno, accompagnato però da tanto sole, salvo sulle regioni del Medio Adriatico che saranno grigie ed instabili con rovesci.

In sintesi, una fine di settembre originale, diversa dagli ultimi anni quando anche a Milano si registravano lunghi periodi con 28°C, a Firenze con 32°C e a Roma con 31°C.

Maltempo in Emilia Romagna, la mappa dei lavori dopo l’alluvione 2023

Circa 413 milioni di euro di lavori in corso e 405 di lavori in progettazione, mentre sono stati conclusi lavori per 133 milioni di euro. È lo stato di avanzamento degli interventi di difesa idraulica, del suolo e di bonifica stabiliti dopo l’alluvione del maggio 2023 in Emilia-Romagna nelle zone colpite di nuovo il 18 e il 19 settembre 2024. Sono i dati che emergono dall’analisi di GEA sui dati estratti dalla mappa pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna con ultimo aggiornamento ad aprile 2024 (un anno dopo l’alluvione del 2023). Subito dopo l’alluvione del 2024, lo scontro tra Nello Musumeci e gli amministratori ha rimesso al centro la questione dei fondi destinati alla messa in sicurezza del territorio.

Sono stati 957 interventi in totale (290 conclusi, 272 in corso e 395 in progettazione) e sono stati realizzati dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, dall’Agenzia interregionale per il Fiume Po e dai Consorzi di Bonifica e finanziati con ordinanze del Commissario straordinario.

Nella mappa di GEA il colore delle province indica il volume degli investimenti, mentre per i punti che indicano singoli interventi è segnalato – con colori e dimensione – il valore e lo stato di attuazione. Lo stato dei lavori si intende in corso se all’interno del Comune ci sono lavori ancora in corso. E’, invece, in progettazione se ci sono lavori in questo stato. Nel resto dei casi i lavori sono conclusi.

Il lettore può cercare quanti fondi sono stati stanziati o spesi per l’area di interesse. Le province più interessate sono state Ravenna (con 333 milioni di euro di fondi assegnati) e Forlì-Cesena (più di 265 milioni di euro assegnati). Lugo (Ravenna), Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) e Brisighella (Ravenna) sono stati i tre comuni che hanno visto destinati più fondi: il primo e il terzo, posizionati sul corso del Lamone, hanno ricevuto 140 milioni di euro, il secondo, colpito dall’esondazione del Savio, più di 65 milioni.