Maltempo in Piemonte: morto anziano in casa travolta da acqua. Po esonda, Cirio firma stato emergenza

Fiumi esondati, strade interrotte, circolazione ferroviaria sospesa. E almeno un vittima. L’allerta rossa sul nord-ovest si è rivelata problematica, soprattutto in Lombardia e Valle d’Aosta. Ma è in Piemonte che le piogge e i temporali hanno creato i maggiori disagi, provocando anche la morte di una persona. Il presidente della Regione Alberto Cirio ha firmato la richiesta di Stato di emergenza al governo per gli ingenti danni provocati dalle precipitazioni, dopo aver sentito telefonicamente il vicepremier Antonio Tajani e il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. Lo stesso ministro Musumeci ha fatto sapere che “insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni” sta seguendo , l’evolversi del maltempo. “Alle regioni colpite ho assicurato la vicinanza del governo a sostegno di ogni necessaria iniziativa”, ha dichiarato.

In provincia di Torino, a Monteu da Po, un uomo di 92 anni è stato ucciso dall’esondazione del rio Della Valle che ha invaso la sua abitazione con acqua e fango. Tutta l’area è completamente isolata. Al momento la situazione più critica riguarda il Torinese, e in particolare la zona di Chivasso, dove ha smesso di piovere, ma dove si registrano problemi per frane, inondazioni e straripamenti di rii e torrenti. “Continuiamo a monitorare la situazione, la sala operativa della Protezione civile è attiva h24 e migliaia di volontari sono al lavoro per mettere al sicuro le nostre comunità”, spiega Cirio.

Nella prima cintura di Torino, e anche nel capoluogo piemontese, il Po si è alzato fino a raggiungere il livello di guardia, vari torrenti minacciano di esondare e decine di strade e ponti sono chiusi. Bloccata l ’area dei Murazzi in città invasa dall’acqua, chiuso il ponte sul Po in corso Giulio Cesare. Previsto nelle prossime ore un ulteriore innalzamento dei livelli del fiume, a valle di Torino, a causa degli affluenti ancora in crescita. Il sindaco Stefano Lo Russo ha visitato il Centro operativo comunale della Protezione Civile che insieme al volontariato organizzato prosegue nel monitoraggio del livello dei fiumi e di tutto il territorio cittadino: l’intensa pioggia unita a raffiche di vento ha provocato il ribaltamento e la sbrancatura di qualche albero nel parco Michelotti, in via Gaidano 103/9, in strada Aeroporto, in via Toselli alla Crocetta e in strada vicinale del Cresto, senza conseguenze.

Al momento, nel Verbano l’Ovesca a Villadossola è sceso al di sotto del livello di pericolo e il Toce a Candoglia risulta in decrescita. I livelli del lago Maggiore risultano al momento in lieve crescita. Nel Vercellese i livelli del Sesia a Palestro si mantengono stazionari al di sopra del livello di guardia, anche a causa del contributo del Cervo che a Quinto Vercellese rimane sopra al livello di pericolo. Nel Torinese l’Orco a San Benigno e il Malone a Front si mantengono stazionari sopra alla soglia di pericolo, mentre la Stura di Lanzo a Torino è attualmente ancora in crescita sopra al livello di pericolo. La Dora Riparia a Torino e la Dora Baltea a Verolengo hanno superato il livello di guardia e sono in crescita. A causa del contributo degli affluenti in sinistra, il Po ha superato il livello di pericolo ed è in crescita nel tratto compreso tra Castiglione Torinese (TO) e Crescentino (VC) mentre a valle i livelli sono al momento superiori alla soglia di guardia, in aumento.

Nel Piemonte sud-orientale la Bormida a Cassine (AL) è stazionaria sopra al livello di pericolo mentre il Belbo a Castelnuovo (AT) è in crescita, in avvicinamento alla soglia di pericolo. A causa dei deflussi registrati da questi affluenti, i livelli del Tanaro sono in aumento a Montecastello, in avvicinamento alla soglia di guardia.  Frane e corsi d’acqua esondati hanno costretto alla chiusura di diverse strade provinciali nel Canavese e Pinerolese in particolare. Al momento il bollettino emesso da Arpa Piemonte dopo le 14 dispone allerta arancione  per rischio idrogeologico e idraulico e pericolo valanghe sul Toce e sulle valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, Sangone e alta Valsusa; per rischio idrogeologico e idraulico sulle valli Belbo e Bormida; per rischio idraulico su pianura settentrionale e torinese. L’allerta è invece gialla sul resto del Piemonte.
Per domani è disposta allerta arancione per pericolo valanghe sulle zone di montagna nord-occidentali, gialla su pianura settentrionale e torinese e valli Tanaro, Belbo e Bormida, verde su pianura cuneese e valle Scrivia.

LIGURIA. Criticità contenute e localizzate in particolare in Valbormida a causa delle piogge delle ultime ore, con l’allerta gialla fino alle 15 di oggi, giovedì 17 aprile, sul centro e ponente ligure. Non risultano danni a persone o situazioni di isolamento. A Millesimo una frana ha interrotto la Sp28 bis dove si sta lavorando per la riapertura a senso unico alternato con semaforo. La Sp29 del Colle di Cadibona è parzialmente allagata tra Dego e Piana Crixia a causa dell’esondazione in alcuni tratti del torrente Pollovero. Allagamenti anche lungo la Sp339 di Cengio a circa 200 metri dal confine con il Piemonte. A Osiglia è crollato un muretto che ha parzialmente ostruito la strada provinciale, ancora transitabile. Una frana ha interrotto la strada in frazione Montecala, tra Millesimo e Cosseria. Decine gli interventi dei Vigili del Fuoco anche sulla costa e nell’entroterra del Tigullio per caduta alberi a causa del vento forte. La sala operativa regionale della Protezione Civile è in contatto costante con i sindaci sul territorio.

LOMBARDIA. Alberi caduti in strada, allagamenti di abitazioni e locali interrati, problemi alla viabilità: dalla mezzanotte di oggi i vigili del fuoco hanno svolto oltre 500 interventi in tutta la Lombardia. Per far fronte ai danni causati dal Maltempo, in diversi comandi provinciali è stato potenziato il dispositivo di soccorso, richiamando personale libero dal servizio. Le aree più colpite risultano essere la città metropolitana di Milano e il suo hinterland, le province di Brescia, Lodi, Pavia e Cremona. A Milano, l’Unità di crisi locale che si è riunita ieri sera ha deciso che oggi i parchi rimarranno chiusi. “Si ricorda – spiega il Comune – che è attiva l’allerta meteo gialla (rischio ordinario) idrogeologica, idrica, temporali e vento, quindi si invitano i cittadini e le cittadine a porre particolare attenzione in prossimità delle aree a rischio esondazione dei due fiumi, Lambro e Seveso, e dei sottopassi. In particolare, a causa del vento, si raccomanda di non sostare sotto e nelle vicinanze degli alberi e nei pressi di impalcature di cantieri, dehors e tende”.

DISAGI A ROMA. Dalla tarda serata di ieri, a Roma sono stati effettuati oltre 100 interventi dalle squadre dei vigili del fuoco causa del Maltempo. Le zone più colpite sono quelle dei Castelli Romani e quadrante sud-ovest della capitale, dove si è intervenuti per richieste di insegne, alberi e rami pericolanti.

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piogge al sud/imago

Scatta allerta maltempo: al Nord si attendono 48 ore di forti piogge

Scatta l’allerta maltempo arancione su gran parte del nord Italia, in particolare su alcune aree di Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Sardegna. Allerta gialla, invece, prevista in 7 regioni: Sardegna, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Valle d’Aosta e Piemonte. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma una due-giorni meteo eccezionalmente perturbata con nubifragi, piogge torrenziali, venti in rinforzo, tanta neve sulle Alpi e rischio di eventi estremi.

Nelle prossime ore, un’estesa saccatura atlantica si approfondirà dall’Islanda fino alle Baleari; in seguito, questa perturbazione raggiungerà anche l’Algeria causando la risalita di masse d’aria calda ed estremamente umida dal Mediterraneo centrale verso il Nord-Ovest italiano e la Sardegna. Questa risalita nordafricana di aria calda ed umida viene chiamata anche ‘warm conveyor belt’ che in italiano si traduce ‘nastro trasportatore di calore’: le masse d’aria subtropicali, insieme al calore, trasportano enormi quantità di vapore. Questo nastro causerà quindi oltre 300 litri di pioggia per metro quadrato sulle regioni di Nord-Ovest. Non si escludono picchi di 400 litri in 48 ore, la pioggia di 6 mesi in un solo evento estremo.

Tutto questo movimento Islanda-Algeria provocherà, dunque, piogge torrenziali sull’Alto Piemonte, in Lombardia, in Liguria e in Valle d’Aosta: si temono piene fluviali, esondazioni e alluvioni lampo anche se una parte della precipitazioni, per fortuna, si fermerà sotto forma di neve in montagna oltre i 1600-1800 metri.

Giovedì la saccatura traslerà verso est, isolando un profondo ciclone sul Mar Ligure: questa bassa pressione di circa 995 hPa attiverà venti molto forti a rotazione ciclonica che causeranno mareggiate e piogge orizzontali. La pioggia inizierà a cadere obliqua poi, durante i fenomeni più intensi e con le raffiche di vento più impetuose, l’acqua potrebbe arrivare anche in modo quasi orizzontale. Massima prudenza quindi: giovedì continuerà a piovere molto forte al Nord-Ovest, ma anche sull’Alta Toscana e su parte del Nord-Est.

Cosa potrebbe succedere per Pasqua e Pasquetta? Al momento, dopo un miglioramento tra venerdì e sabato, per la Santa Pasqua non si esclude l’arrivo di una nuova perturbazione sin dal mattino al Nord-Ovest e in Sardegna, meno intensa dell’attuale ma capace di provocare altre piogge sparse su queste zone; nel pomeriggio sono attesi dei fenomeni anche verso Toscana, Umbria e Lazio, mentre sul resto del Paese potremo godere di tempo più asciutto e anche soleggiato. Un’Italia divisa in due.

Per il Lunedì dell’Angelo, gli ultimi aggiornamenti indicano rovesci alternati a sole sulle regioni centrali, mentre la situazione potrebbe essere (ancora condizionale) asciutta e soleggiata al Nord ed al Sud.

Maltempo, è stato di mobilitazione per Toscana ed Emilia Romagna: Arno in piena

E’ allerta rossa per il maltempo in Toscana ed Emilia-Romagna con innalzamento dei fiumi, frane e allagamenti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto sta seguendo, con le strutture del Mase, l’evoluzione della situazione. “Il governo è vicino alle popolazioni” particolarmente “colpite in queste ore dall’ondata di maltempo, ormai non più eccezionale”, fa sapere il ministro. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si tiene costantemente aggiornata.

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, dispone la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile a supporto di entrambe le Regioni. In questo modo, per fronteggiare la situazione emergenziale in atto, si potrà assicurare il coordinamento dell’intervento a supporto delle autorità regionali di protezione civile, per concorrere al contrasto degli eventi. Sono tre, quindi, i decreti di stato di mobilitazione delle strutture di protezione civile adottati nelle ultime 24 ore, a supporto delle istituzioni impegnate in aree colpite da eventi calamitosi (Campi Flegrei, Emilia Romagna e Toscana).

In Toscana, il livello di attenzione è salito nel corso del giornata a causa dei forti temporali che stanno colpendo il centro Italia. La situazione resta preoccupante ed è in evoluzione nelle province di Prato, Pistoia, Firenze, Pisa, Livorno e Lucca. A Firenze, dove in mattinata, in un’ora, sono caduti oltre 11 millimetri di pioggia, è attesa la piena dell’Arno in serata, intorno alle 20, ma il Comune fa sapere che al momento è lontano dal secondo livello di guardia, fissato a 5.50 metri. “Gli ultimi dati delle tre stazioni di rilevamento di Firenze-Uffizi vedono il fiume attestarsi tra i 3,69 e i 3,76 metri (il primo livello di guardia è a tre metri)”, spiega Palazzo Vecchio. La situazione peggiore si è registrata a Sesto Fiorentino, dove l’acqua è arrivata fino a 40 centimetri: i punti più critici sono in piazza del Mercato e in piazza della Chiesa.

Intanto, è stato attivato lo Scolmatore della Toscana a Pontedera” (Pisa) “per alleggerire la portata dell’Arno su Pisa: verranno aperte tre paratoie dell’opera idraulica di presa del canale”. Giani ha anche “disposto l’apertura anche delle casse di espansione del bacino di Roffia lungo l’Arno a San Miniato. La portata dell’Arno a Empoli è a 2000 metri cubi al secondo, mentre è a 2200 mc/s a Pontedera. E stanno invasando anche le casse di espansione dell’Arno ai Renai, alle porte di Firenze”.Anche per la giornata di sabato tutto chiuso (scuole, musei, parchi, cantieri) fino alle 14. A Prato, Calenzano e Campi Bisenzio chiusura di tutte le attività, imprese e negozi. Solo nella giornata di oggi, la centrale della Protezione civile ha ricevuto 682 chiamate: sono 21 gli interventi, parte dei quali ancora in corso.

Diverse le strade chiuse o interrotte a causa degli allagamenti. Sull’A1 in direzione Roma è stata chiusa l’uscita di Calenzano, ma si segnalano allagamenti anche in direzione Bologna. Chiuso inoltre il raccordo tra Firenze Scandicci e la FiPiLi in direzione della superstrada. A causa del crollo di alcune piante sulla carreggiata, è ancora chiuso il raccordo Siena-Firenze in direzione Firenze all’altezza dello svincolo di San Casciano, con traffico deviato sulla Ss2 Cassia e uscita a San Casciano. L’azienda per i trasporti toscana avverte gli utenti dei possibili disagi per la rete degli autobus.
La situazione non è diversa in Emilia Romagna. Temporali intensi si sono abbattuti nel Bolognese, con torrenti verso l’innalzamento. Desta molta preoccupazione il Lamone che a Marradi, sul versante toscano, sta registrando valori di piena senza precedenti: oltre 3 metri alle 12.15, 2.32 a Strada Casale, sull’Appennino romagnolo. A Imola 35 persone sono state evacuate a causa di una frana: il Comune chiede di evitare spostamenti nella zona. Diverse chiusure anche per ponti e strade a rischio. È stata prolungata anche per domani l’allerta rossa: i territori interessati sono quelli di Bologna, Ferrara e della Romagna. Sono previsti innalzamenti dei livelli dei fiumi oltre soglia 3.

Maltempo, Buselli (Cnpr): Polizze anticalamità entro il 31 marzo 2025

Con il decreto legge Milleproroghe, approvato lo scorso 9 dicembre dal Consiglio dei Ministri, vengono introdotte una serie di proroghe e modifiche normative che hanno l’obiettivo di garantire la continuità amministrativa e migliorare l’efficacia dell’azione delle Pubbliche Amministrazioni.
“Il provvedimento proroga al 31 marzo 2025 per la stipula di contratti assicurativi obbligatori da parte delle imprese per coprire i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Questa misura – spiega Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabilimira a consentire una maggiore sensibilizzazione e un’approfondita scelta da parte delle imprese per polizze che coprano terreni, fabbricati, impianti, attrezzature industriali e commerciali”. Tra le novità per il settore del turismo ci sono la proroga al 31 marzo 2025 per l’erogazione di contributi a fondo perduto destinati alle imprese colpite dalla diminuzione delle presenze turistiche causata dalla scarsità di precipitazione nevose e la proroga al 31 dicembre 2025 per completare interventi con doppia agevolazione.
“Il decreto proroga poi al 31 dicembre 2025 la misura che consente la rateizzazione di impianti fotovoltaici nelle strutture turistiche o termali tramite dichiarazione d’inizio lavoro asseverata e riconferma la possibilità per i datori di lavoro privati – prosegue Buselli – di stipulare contratti a termine superiori a 12 mesi, e fino a 24 mesi, senza specifiche previsioni nei contratti collettivi, in presenza di esigenze tecniche, organizzative o produttive definite dalle parti”.

Maltempo fino al weekend, poi arriva l’Estate di San Martino in anticipo

In arrivo la tanto attesa svolta, da domenica tornerà il bel tempo quasi ovunque. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma un deciso miglioramento meteo già sabato al Sud e su parte del Centro, poi da domenica su quasi tutta l’Italia. La prossima settimana sarà in prevalenza soleggiata seppur con l’insidia di nubi basse, foschie e locali nebbie in pianura.

Nelle prossime ore, intanto, avremo diffuso maltempo con piogge sparse su tutto il Centro e al Nord-Est prima e al Nord-Ovest poi; attenzione a fenomeni persistenti su Toscana, Umbria e Lazio, ma anche a qualche rovescio intenso verso le regioni adriatiche. In sintesi, un deciso miglioramento interesserà ancora solo il Sud.

Le temperature, a quasi 2 mesi dal Natale, risultano ancora anomale ed elevate per il periodo: ancora notti tropicali con 21°C a Cagliari, Messina, Palermo e Reggio Calabria, 19°C anche al Centro Italia tra Ancona, Rimini ed Ascoli Piceno. Firenze e Roma con 18°C risultano circa 7-8°C oltre la media all’alba, così come molte altre città, non solo del Centro-Sud ma anche del Nord (Genova, Forlì, La Spezia con 18°C). E dopo le ‘notti tropicali’, anche di giorno le massime vanno ‘fuori stagione’: su tutto il Sud sono previsti valori sui 25-26°C, con picchi in Sicilia di 28°C, al 24 di ottobre. A 2 mesi esatti dal Natale, venerdì 25 ottobre, sembrerà di essere ancora in Estate, soprattutto per le temperature minime: a Bolzano sono previsti addirittura 18°C durante la notte.

Oltre al caldo anomalo dobbiamo, però, sottolineare il maltempo che colpirà ancora soprattutto il Nord-Ovest e le regioni centrali tirreniche: venerdì sono attese piogge moderate, non particolarmente abbondanti, ma i terreni sono saturi e i fiumi in piena.

Nel weekend assisteremo a due situazioni meteorologiche importanti e contrapposte: persisterà il rischio alluvioni al Nord-Ovest a causa di un altro carico di pioggia atteso sia sabato sia sabato, anche in Sardegna e localmente sul Triveneto (al Centro-Sud comunque il tempo sarà perlopiù soleggiato).

Aspettiamo dunque domenica 27 ottobre che, con il ritorno all’ora solare, ci regalerà tramonti anticipati di un’ora ma ricchi di raggi solari soltanto al Centro-Sud, pioverà ancora al Nord, specie a ovest. Buone notizie invece per la prossima settimana, giorni di Halloween e Ognissanti compresi; il bel tempo infatti dovrebbe dominare su tutta l’Italia a partire da martedì con la rimonta di un campo di alta pressione. Arriva l’Estate di San Martino in anticipo.

Alta pressione in autunno-inverno significa, però, anche la possibilità di persistenza di nubi basse, foschie e nebbie in pianura e nelle valli: il sole sarà prevalente lungo le coste, in montagna e al Sud, non ci dovremo sorprendere altrove di giornate a tratti grigie e meno calde.

Maltempo, Musumeci: “Serve il coraggio di una legge contro l’eccessivo consumo di suolo”

Il maltempo mette nuovamente in ginocchio un pezzo importante del territorio italiano. Le istituzioni sono in allerta ma si riaccende il dibattito su uno dei temi sempre in primo piano nell’agenda politica. Per il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, bisogna partire “dal principio che tutto quello che è stato fatto finora dal punto di vista dell’ingegneria idraulica non basta più, non serve più”. Anzi, “molte volte il cambiamento climatico rischia di diventare una sorta di alibi per la mancanza di prevenzione”, avverte. Ad essere precisi, il monito di Musumeci è che proprio “manca la priorità della prevenzione, in tutti gli enti locali ma anche a livello nazionale”.

Dunque, in concreto, il ministro individua “l’eccessivo consumo di suolo” tra le maggiori cause, ragion per cui “bisogna avere il coraggio di una legge che ponga un freno a questa prassi assolutamente deplorevole, perché dove arriva il cemento diventa il migliore complice dell’acqua”.

Un concetto che per una volta diventa trait d’unione tra maggioranza e opposizione. L’Italia “è un territorio fragile e serve un salto di qualità sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. C’è bisogno di una legge per contrastare il consumo di suolo, perché si è cementificato troppo”, dice infatti la segretaria del Pd, Elly Schlein. Mentre il portavoce nazionale di Europa verde e deputato Avs, Angelo Bonelli, ‘invita’ la premier, Giorgia Meloni, a portare una norma su questo argomento in Cdm “invece di sfidare la magistratura”. I Cinquestelle, invece, si prendono qualche ‘rivincita’ su Musumeci: “Siamo contenti che dalle sue parti sia suonata una sveglia, ma è in ritardo. È da due anni che diciamo che il contrasto al dissesto idrogeologico deve essere messo in cima all’agenda politica”.

Sullo sfondo di questo nuovo capitolo del dibattito politico restano le parole del capo dello Stato al Festival delle Regioni, che si svolge a Bari. Domenica scorsa, infatti, Sergio Mattarella ha ribadito che “contrastare il cambiamento climatico e proseguire con decisione sulla via della decarbonizzazione sono obiettivi non rinunziabili”. Semmai, “le politiche ambientali vanno integrate nelle politiche per la crescita, non considerate un freno allo sviluppo. Lo sviluppo deve essere sostenibile, diversamente è vano e illusorio”.

Sono tanti i punti toccati dal presidente della Repubblica, a partire dalla necessità di “fare leva su una governance sovranazionale” per raggiungere i target delle transizione ecologica e digitale. Tenendo presente che non esiste una sola ricetta, anzi questi processi “vanno affrontati tenendo conto delle specificità culturali, economiche e sociali delle diverse aree del Pianeta”. Mattarella suggerisce di utilizzare lo sguardo dei più giovani sui temi ambientali: “A loro è chiaro come la natura non possa più essere considerata come una risorsa da utilizzare e da sfruttare”. Anche per evitare uno dei fenomeni più odiosi causati dai cambiamenti climatici: “Sovente sono all’origine delle disuguaglianze e, in ogni caso, le accrescono – ha messo in luce il capo dello Stato -. Basti pensare alla carenza di acqua potabile che interessa interi Stati o al fenomeno della desertificazione, entrambi causa di conflitti e di grandi migrazioni di massa”. Ecco perché, ha ripetuto ancora una volta Mattarella, “le politiche ambientali devono salvaguardare, quindi, le condizioni personali e sociali più deboli”.

Sperando che almeno su alcuni temi centrali per il futuro del Paese (e dell’Europa) ci possa essere, se non unità di intenti, quantomeno un fronte comune della politica.

Maltempo, Toscana in piena emergenza. Si attende il ‘ciclone’ al sud nel weekend

Mentre la Liguria sta faticosamente uscendo dall’allerta arancione, l’emergenza maltempo sta colpendo la Toscana. Squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro da ieri proprio tra Liguria, Emilia Romagna e la Toscana, con oltre 350 interventi di soccorso.

In Liguria sono stati circa 100 gli interventi effettuati da ieri, soprattutto nel genovese, per allagamenti, frane e soccorsi a persone bloccate in auto e ai piani bassi di abitazioni per l’innalzamento dell’acqua. Colpite in particolare le zone di Rapallo, Chiavari, Recco e Sestri Levanti. In Toscana la situazione è più complessa. Qui le squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro dalla serata di ieri nelle province di Siena e Livorno per le intense precipitazioni. Nel senese sono stati svolti 60 soccorsi connessi al Maltempo, la maggior parte dei quali tra Siena e Sovicille. A Campiglia Marittima, provincia di Livorno, sono state soccorse stanotte dalle squadre del Corpo nazionale 30 persone minacciate dall’innalzamento dell’acqua generato dalla rottura dell’argine del fiume Cornia. A Suvereto (LI) evacuati gli ospiti di una casa di cura. Nel livornese da ieri sono stati portati a termine 100 soccorsi dalle squadre del Corpo nazionale per allagamenti, salvataggi di persone bloccate in auto o ai piani bassi di edifici. A Bologna sono stati effettuati 90 interventi. A Savigno sono stati evacuati tre nuclei familiari rimasti isolati a causa dell’esondazione del torrente Samoggia.

Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, sta partecipando all’unità di crisi con i Comuni e territori colpiti dalla fortissima perturbazione”. “Sono proseguiti tutta la notte – dice – gli interventi del sistema di Protezione Civile della Toscana per assistenza e soccorso ai cittadini e ripristino della viabilità”. A Campiglia Marittima, riferisce il presidente della Regione, “dove è piovuto in un’ora più di quello che piove in un mese, si è verificata una rottura del Cornia lato campagna che ha superato il livello massimo storico di oltre 8 metri. È stata ritrovata e soccorsa nella notte una persona che risultava dispersa. Nelle prossime ore saranno ancora possibili rovesci sparsi e isolati temporali, più frequenti sul centro-nord della regione”.

Giani traccia anche il quadro della situazione dei fiumi. Sta transitando la piena del Cecina a Cecina; il servizio di piena è attivo anche sull’Ombrone grossetano che ha raggiunto il secondo livello a Buonconvento. “Transito della piena dell’Arbia a Monteroni – dice – e piena in transito dell’Elsa a Ponte a Elsa e dell’Era a Capannoli”. Il Bisenzio e l’Ombrone pistoiese sono in diminuzione al primo livello. L’Arno è sotto i livelli di riferimento”.

Le previsioni per i prossimi giorni non sono buone. Nel weekend, addirittura, il meteo peggiorerà con piogge e nubifragi per tutti: il ciclone tirrenico si approfondirà fino a sfiorare configurazioni simil-tropicali (con un cuore caldo e piogge torrenziali) tra Basso Tirreno e Ionio. Intorno a Sicilia e Calabria si prevedono accumuli fino a 400-500 litri per metro quadrato di pioggia, metà di quanto piove in un anno intero, il tutto in un paio di giorni. Sabato le regioni più colpite saranno quelle del Nord-Est e tutto il Sud, meno la Campania; avremo delle schiarite al Nord-Ovest e questa, se confermata, potrebbe risultare un’ottima notizia. Domenica, infine, nonostante un miglioramento al Centro-Nord, il ciclone intorno alla Sicilia potrebbe continuare a causare piogge eccezionali e potenziali situazioni alluvionali, anche in Calabria, Basilicata e Puglia.

Maltempo, frane e allagamenti in Liguria. Allerta arancione per forti temporali

Da questa mattina alle 9 l’allerta è diventata arancione per temporali (la massima) per il centro levante della Liguria (zona B-C-D-E), mentre il ponente resta in giallo. Da due ore i temporali si sono concentrati sul Mar Ligure e in particolare si stanno spostando verso il levante, in particolare fra Framura e Bonassola. La Protezione civile della Regione ha avvertito tutti i sindaci del levante circa eventuali situazioni di criticità idrologica che potrebbero verificarsi e per l’arrivo di un nuovo fronte temporalesco. Il terreno è saturo per cui è necessario prestare la massima attenzione.

Alcune frane e smottamenti si sono registrate in Liguria tra la serata di ieri e la notte. Nella zona di via Aurelia in corrispondenza di Finale Ligure si è verificato un cedimento di un muro a secco, un’altra frana ieri sera in via Argonauti a Varazze con l’evacuazione di tre famiglie. A Genova Voltri nella zona di Fabbriche un’altra frana ha isolato tre abitazioni; nel quartiere di San Fruttuoso in via delle Rovare è crollato un muro di contenimento, determinando la chiusura di un tratto di strada per rimuovere i detriti. Dal pomeriggio di ieri sono oltre 100 gli interventi svolti dai vigili del fuoco in Liguria, impegnati soprattutto in provincia di Savona per il soccorso ad autisti in difficoltà, allagamenti e danni d’acqua. La situazione, riferiscono, è in miglioramento.

Intanto stamani è stata aperta una corsia, da parte di ANAS, con un senso unico alternato, nel tratto di Aurelia compreso tra Albissola Marina e Celle Ligure chiuso ieri a causa di una frana. A Genova chiusa per allagamenti la rotatoria Tea Benedetti e quella di via San Giovanni d’Acri.

Fronte caldo nordafricano più ciclone atlantico uguale estremo maltempo in Italia. Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma il risultato della somma delle due perturbazioni: entro martedì 22 ottobre avremo accumuli eccezionali concentrati in 3-4 giorni, anche oltre i 400 litri per metro quadrato, in pratica quasi la metà di quanto piove in un anno. Nelle ultime ore, intanto, il fronte caldo nordafricano ha spinto tanta sabbia del deserto nei cieli italiani ma soprattutto ha già favorito nubifragi e alluvioni sul Nord-Ovest, soprattutto lungo la linea di convergenza tra Scirocco e Tramontana.

Questo fronte sarà ancora attivo giovedì, con piogge abbondanti su Nord-Ovest e Toscana costiera nella prima parte della giornata, poi tra pomeriggio e sera anche verso le restanti regioni centrali tirreniche. Anche sul Nord-Est ci saranno acquazzoni intensi nella seconda parte del giovedì con l’ingresso del ciclone atlantico e di un fronte freddo molto attivo.

Venerdì ritroveremo infatti maltempo su quasi tutta l’Italia e un graduale calo delle temperature: le massime più elevate sono previste sul versante centro-meridionale adriatico ma non andremo oltre i 25°C. Dopo numerose giornate tipiche dell’Ottobrata, con punte di 33-34°C sulle Isole Maggiori, possiamo dire che l’autunno è arrivato ovunque.

Ma attenzione, durante il weekend la probabile formazione di un ciclone simil-tropicale con tanto vapore all’interno e un cuore caldo (temperatura dell’occhio del ciclone maggiore delle spire nuvolose esterne) potrebbe portare alluvioni al Sud: al momento, si prevedono quantitativi di pioggia incredibili. Purtroppo la temperatura del mare ancora calda e la potenza prevista del ciclone simil-tropicale potrebbero scaricare più di 400 litri di pioggia su ogni metro quadrato, in pratica il contenuto di due vasche da bagno. Al momento la zona prevista per questo impatto estremo è la Calabria ionica, ma non è possibile dare indicazioni precise con tre-quattro giorni di anticipo: il ciclone simil-tropicale seguirà una traiettoria che al momento non può essere prevista con certezza al 100%.

Di certo nel weekend pioverà su quasi tutta l’Italia, sabato più forte al Nord-Est e al Sud, domenica soprattutto al Sud; e sulle regioni meridionali il ciclone potrebbe colpire ancora fino a lunedì e localmente martedì.

In sintesi, il doppio attacco dal Nord Africa e poi dall’Atlantico, insieme alla temperatura del Mar Mediterraneo ancora calda, genererà potenziali situazioni alluvionali da Nord a Sud: non possiamo escludere criticità ovunque, al massimo stimiamo un minor quantitativo di pioggia in Sardegna e sul medio Adriatico, due zone che sembrano meno impattate dal previsto violento diluvio autunnale.

Effetto maltempo sull’ortofrutta: a settembre risale il ‘carrello della spesa’

Le inondazioni a settembre hanno messo in ginocchio il settore ortofrutticolo in quella che è la Fruit Valley italiana, ovvero l’Emilia Romagna. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’acqua che ha invaso i campi nella seconda metà del mese scorso ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine con impianti danneggiati nella zona del Faentino, nel Bagnacavallese e a Cotignola dove l’acqua è arrivata alla frutta, avendola ricoperta di fanghiglia. Si spiega così il rialzo dei prezzi del carrello della spesa, fotografato oggi dall’Istat.

“A settembre l’inflazione scende a +0,7%, il livello più basso registrato da inizio anno”, spiega l’istituto di statistica. Un calo che “si deve ancora all’evoluzione dei prezzi dei Beni energetici (-8,7% da -6,1% di agosto), ma risente anche del rallentamento su base tendenziale dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto). Per contro, nel comparto alimentare – appunto – i prezzi aumentano lievemente il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del ‘carrello della spesa’ (+1% da +0,6%). Mentre l’inflazione di fondo, che esclude le voci volatili appunto come cibo ed energia, scende a +1,8% dal +1,9% registrato negli ultimi tre mesi”, conclude la sua analisi l’istituto di statistica.

Mese su mese il calo dei prezzi al consumo è dello 0,2%, una diminuzione congiunturale dovuta principalmente alla discesa dei “prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,2%), dei Beni energetici regolamentati e non regolamentati (-1,1% entrambi) e dei Beni alimentari lavorati (-0,5%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,4%) e dei Beni durevoli (+0,4%) e semidurevoli (+0,3%)” prosegue l’Istat. In particolare, proprio restando sugli alimentari., a settembre “i prezzi nel complesso mostrano un profilo tendenziale in accelerazione (da +0,8% a +1,1%; +0,2% rispetto al mese precedente)”.

E più in dettaglio, fra gli “alimentari lavorati il tasso di crescita su base annua dei prezzi si è stabilizzato a +1,5% (-0,5% il congiunturale). Nel settore degli alimentari non lavorati, le tensioni sui prezzi (+1,4% la crescita congiunturale) fanno risalire il tasso tendenziale su valori positivi (da -0,5% a +0,3%). Tale andamento è imputabile alla flessione meno marcata sia dei prezzi di frutta fresca e refrigerata (da -2,8% a -0,6% contro invece un +1,6% da agosto) sia di quelli dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da -3,9% a -2,2%, però +5,5% il congiunturale), ma anche all’accelerazione dei prezzi della carne bovina (da +2,0% a +2,2%, registrando invece +0,3% sul mese)”, rivela Istat.

In netto calo infine i prezzi legati alle vacanze. Infatti “nel comparto dei servizi, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi scende al +2,8% (da +3,2% con un -0,3% sul mese). A un maggiore livello di dettaglio, decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,5% a +4,0%), soprattutto a causa di quelli dei Pacchetti vacanze (da +23,2% a +13,0% registrando un -15,8% sul mese), come anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +2,4% segnando un -2,2% da agosto), influenzati da quelli del Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne (da -1,0% a -5,0%, con un ben -31,3% rispetto al mese precedente), del Trasporto aereo passeggeri (da -4,8% a -8,6%, evidenziando un -21,3% su agosto) e del Trasporto passeggeri su rotaia (da +6,1% a +4,3%; -0,3% il congiunturale)”, conclude l’istituto di statistica.

maltempo

Allerta meteo: oltre 200 litri di pioggia per metro quadrato al Centro-Nord

Italia bersagliata da piogge torrenziali fino a giovedì, prima un ciclone extratropicale poi le spire dell’Uragano Kirk. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’estremo maltempo atteso fino a giovedì al Centro-Nord, poi ci sarà una decisa rimonta dell’alta pressione. Massima allerta, dunque, per due violente perturbazioni: la prima, già sull’Italia, risulta collegata ad un profondo ciclone nordatlantico centrato sul Galles, la seconda sarà invece associata all’Uragano Kirk, in transito nella giornata di giovedì tra Francia e Germania.

Il primo peggioramento, sceso nella notte sul nostro Paese, porterà ancora nubifragi specie su Liguria, Alta Toscana, Alpi e Prealpi con coinvolgimento più irregolare anche di Pianura Padana, Umbria e Lazio dove non si escludono fenomeni intensi, anche a carattere di rovescio. In giornata le piogge, a tratti forti, interesseranno anche Sardegna e Campania, mentre all’estremo Sud farà caldo con una bella sciroccata, 29°C a Bari e 28°C in Sicilia. Gli accumuli maggiori si temono sulla Liguria, su nord Piemonte e nord Lombardia, localmente superiori ai 200 litri (il contenuto di una vasca da bagno) su ogni metro quadrato.

Mercoledì 9 ottobre vivremo la classica ‘tregua interciclonica’, cioè tra due cicloni: il tempo sarà nuvoloso con schiarite, avremo ancora qualche debole pioggia su Liguria di Levante, Alta Toscana e Triveneto, ma tutto sommato la giornata sarà soleggiata e di attesa.

L’attesa durerà poco in quanto già giovedì 10 ottobre è previsto ‘l’incubo Kirk’: l’uragano Kirk raggiungerà l’Europa, già mercoledì la Penisola Iberica, poi giovedì Francia e Germania. Ovviamente, abbandonando le calde acque tropicali a 27°C, spingendosi a nord delle Azzorre ed incontrando le correnti subpolari, Kirk si trasformerà da Uragano tropicale a ciclone extratropicale, ma sarà estremamente intenso ed anomalo. La prima anomalia di Kirk è individuabile nella rarità dell’arrivo degli uragani in Europa, la seconda anomalia ricade nella traiettoria prevista nel cuore del Continente: si ricordano infatti solo due uragani capaci di raggiungere l’Europa negli ultimi anni, Ophelia e Lorenzo, in grado di attraversare l’Atlantico da ovest verso est; questi due uragani si fermarono però tra Irlanda ed Inghilterra. Kirk invece raggiungerà il cuore del nostro Continente.

Giovedì pioverà, dunque, anche in Italia: dopo la perturbazione violenta delle prossime ore, Kirk porterà altre piogge su Liguria, Alpi e Prealpi. Le precipitazioni saranno intense, meno violente di quelle odierne, ma accompagnate da burrasche di vento al Centro-Nord. Vivremo una situazione ancora di forte maltempo con mareggiate, rischio alluvioni ed un’Italia divisa a metà: laddove non arriverà il maltempo, da Roma in giù, farà addirittura caldo con 35°C attesi in Sicilia e 26°C sulla Capitale.

In conclusione, prestiamo la massima attenzione, specie sulle regioni centro settentrionali, agli avvisi della Protezione Civile: in arrivo nubifragi, allagamenti, burrasche di vento, mareggiate; mancherà solo il rischio neve in quanto lo zero termico si attesterà su valori molto elevati per il periodo, fino a 3000-4000 metri anche al Nord.