Milleproroghe, via libera dal Cdm. Dal commissario per Taranto alla Xylella: tutte le nuove scadenze

Il Consiglio dei ministri concede il via libera al decreto cosiddetto Milleproroghe, composto da 23 articoli. Ogni ministero ha potuto ottenere rinvii di provvedimenti in scadenza, dal Mase con il commissario straordinario per la bonifica di Taranto, al Masaf con le misure sulla Xylella fastidiosa, ecco di seguito i provvedimenti principali previsti dal testo passato al vaglio del Cdm.

MASE – Su proposta del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, sono stati prorogati al 30 giugno prossimo i termini per l’espletamento delle attività di bonifica dello stabilimento Stoppani (Sin di Cogoleto), svolte dal Prefetto di Genova in qualità di commissario, mentre per il Sin di Taranto è stata disposta la proroga del commissariamento fino al 31 dicembre 2024. Ci sarà inoltre un ulteriore anno, dunque fino a tutto il 2024, per intervenire, con decreti, sulla riperimetrazione, o eventuale de-perimetrazione, dei Sin esistenti, a fronte di eventuali mutate caratteristiche delle aree per essere oggetto di attività di bonifica di rilievo nazionale. Inoltre, si allunga di ulteriori sei mesi il termine per l’assolvimento degli obblighi, in capo ai produttori, di adeguamento ai criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto degli inerti da costruzione e demolizione e di altri rifiuti di origine minerale. Ancora, è stata disposta la proroga del termine per l’autorizzazione all’assunzione di nuovi funzionari Mase, compresi quelli che saranno chiamati a dare ausilio ai commissari regionali per il dissesto idrogeologico.

MASAF – Visto il perdurare della crisi energetica collegata alla guerra in Ucraina, dell’aumento dei tassi di interesse bancario, nonché degli eccezionali eventi metereologici che si sono verificati nel 2023, che hanno procurato danni alle coltivazioni “ed al fine di garantire liquidità alle aziende agricole, fino al 31 dicembre 2024, qualora per l’erogazione di aiuti, benefici e contributi finanziari a carico delle risorse pubbliche sia prevista l’erogazione a titolo di anticipo e di saldo, le amministrazioni competenti possono rinviare l’esecuzione degli adempimenti” al momento “dell’erogazione del saldo. In tale caso il pagamento in anticipo è sottoposto a clausola risolutiva”. Ancora, vengono prorogati al 2024 il comma del decreto legge 29 marzo 2019 n. 27 che recita: “Al fine di ridurre la massa di inoculo e di contenere la diffusione della batteriosi, per un periodo di sette anni il proprietario, il conduttore o il detentore a qualsiasi titolo di terreni può procedere, previa comunicazione alla regione, all’estirpazione di olivi situati in una zona infetta dalla Xylella fastidiosa, con esclusione di quelli situati nella zona di contenimento”; e quello relativo ai “soggetti iscritti al Registro ufficiale dei produttori, con centri aziendali non autorizzati all’emissione del passaporto perché localizzati in aree delimitate alla Xylella fastidiosa” che “possono essere autorizzati dal Servizio fitosanitario regionale a produrre e commercializzare all’interno della zona infetta le piante specificate”. C’è anche la proroga dei termini per la revisione delle macchine agricoleal fine di sostenere la continuità dell’esercizio delle attività imprenditoriali garantendo il corretto impiego delle dotazioni meccaniche aziendali”: al 31 dicembre 2024 per “i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1997 al 31 dicembre 2019” e al 31 dicembre 2024 per quelli “immatricolati dopo il 1° gennaio 2020, al quinto anno successivo alla fine del mese di prima immatricolazione”.

PNRR – Per i “soli interventi del Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza riservati alle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, macro-misura A e macro-misura B, i termini previsti per il quarto trimestre 2023 sono prorogati al 30 giugno 2024”. Mentre quelli “previsti per il primo trimestre 2026 macro-misura A e quarto 2024 macro-misura B, si intendono prorogati al quarto trimestre 2026”.

MIMIT – Viene prorogato al 2024 il fondo “finalizzato a sostenere le imprese a forte consumo di energia elettrica” inserite nell’elenco del Csea “localizzate nelle Regioni insulari”. Anche la dotazione resta sempre di 2 milioni di euro.

MAECI – Prorogate fino al 30 giugno 2024 le “speciali misure in favore di imprese che esportano in Ucraina, nella Federazione russa o in Bielorussia, ovvero vi hanno filiali o partecipate” e le “misure in favore delle imprese esportatrici a seguito della crisi in atto in Ucraina”. Inoltre, passa al 31 dicembre 2024 i termini per gli “interventi necessari a completare la realizzazione del Tecnopolo di Bologna” e “per le graduatorie relative a procedure concorsuali bandite da Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane”.

Con il video clip ‘Tomorrow’ Giovanni Allevi ispira la Cop28

Il Maestro Giovanni Allevi torna a sostenere la voce delle nuove generazioni nella lotta al Cambiamento Climatico. Dopo due anni di assenza dalla scena musicale, a causa di problemi di salute, Allevi ha deciso di emozionare il suo pubblico in grande stile durante la 28esima Conferenza Mondiale per il Clima dedicando un brano inedito alla causa dei giovani e della loro lotta al cambiamento climatico.

L’iniziativa, sostenuta dal ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica e dalla Ong Earth Day, conclude l’intenso programma di attività a sostegno della Youth4Climate, l’evento che dalla Cop26 Milano-Glasgow ha avuto il merito di restituire i negoziati per il Clima al dialogo intergenerazionale e che il Governo italiano ha reso permanente affidandone l’organizzazione al programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite Undp.

L’inedito ‘Tomorrow’ è stato girato a Roma durante la terza edizione della Youth4Climate, in occasione della quale il messaggio delle nuove generazioni è stato amplificato dall’illuminazione straordinaria del Colosseo grazie ad una collaborazione tra Mase, Earth Day e Parco Archeologico del Colosseo. Con queste immagini spettacolari le note del Maestro Giovanni Allevi mettono in musica e diffondono in tutto il mondo il messaggio di pace di tanti giovani che non si arrendono di fronte all’ostinazione di chi per mere ragioni di profitto sta mettendo seriamente a rischio il loro futuro.

Da un punto di vista filosofico la lotta al cambiamento climatico ci pone di fronte la scelta etica tra due posizioni completamente opposte – ricorda Giovanni Allevi, lanciando un messaggio ai giovani a margine della sua esibizione al Colosseo -. Una è questa: agisco per il bene delle generazioni future. Per arrecare un sollievo a persone che neanche mi conoscono. L’altra è non agisco affatto; mi disinteresso delle generazioni future; tengo a me strette le poche certezze che ho, nella speranza che il problema mi raggiunga il più tardi possibile. Altruismo o egoismo? Cosa scegliere? Io dico altruismo. Ora però vi devo convincere. Perché il mondo contemporaneo sta andando da tutt’altra parte. Amare significa compiere un salto nell’abisso, dove io con coraggio do tutto me stesso senza chiedere nulla in cambio. Perché è meglio. Perché così io sono libero dalle cose; sono libero dal mio stesso desiderio di potere. Questa si chiama libertà, ed è ciò che ci contraddistingue da tutti gli altri esseri viventi”. “O forse vogliamo tenerci stretti tutti i nostri privilegi e arricchirci a scapito degli altri? Sentite com’è asfittica questa posizione? Che sensazione di chiusura e di tensione? Per quale motivo io dovrei ammirare una persona così, un popolo così, una nazione così, una cultura così? La lotta al cambiamento climatico – chiude il Maestro – è soprattutto un gesto d’amore, che in una società superficiale e conformista come la nostra si rivela essere un gesto dirompente e rivoluzionario. Siate dirompenti, rivoluzionari e luminosi!”.

Il video clip inedito è stato lanciato dalla Blue Zone dell’Expo City di Dubai dove in questi giorni si stanno svolgendo i difficili negoziati per la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, che avvengono in un clima mondiale tra i più difficili di sempre. In particolare, la clip del Maestro Giovanni Allevi in favore dei giovani viene lanciato dal padiglione IUCN, una delle più importanti Ong impegnate nella conservazione dell’ecosistema, in un evento organizzato in collaborazione con Earth Day, la Ong che dal 1970 si batte per la tutela del Pianeta mobilitando ogni anno miliardi di persone.

Lanciando questa iniziativa il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato: “L’impegno del Governo italiano per dare forza alla voce dei giovani in vista di COP28 di Dubai è stato davvero molto forte. Ad ottobre con la Youth4Climate abbiamo accolto le proposte provenienti da ragazze e ragazzi di decine di Paesi in via di sviluppo, e con un Hackathon mondiale realizzato da Torino abbiamo potuto estendere il valore di questa enorme esperienza a milioni di giovani in tutto il mondo, con scelte concrete e lungimiranti, accogliendo a pieno l’esortazione di Papa Francesco. Il Maestro Giovanni Allevi lancerà in prima mondiale il Video Clip che ha registrato di fronte ad un Colosseo illuminato con i colori della Youth4Climate in ottobre. È significativo e carico di buoni auspici pensare che un artista del suo calibro abbia scelto di dedicare proprio a questa grande causa il suo rientro sulla scena musicale dopo la difficile malattia. A lui va il nostro grazie”.

 

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Presto in cdm Dl Energia: Scorie, liberalizzazione mercato elettrico, eolico offshore

Il Mase lavora a un Decreto sull’energia che sarà pronto a giorni e andrà presto in consiglio dei ministri. Un provvedimento a largo spettro, che riguarderà temi “storici“, spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ma anche nodi recenti.

Prima tra tutte, l’annosa questione delle scorie nucleari, per la quale si prevede l’apertura ad auto-candidature da parte di diverse realtà che vorranno ospitare i depositi. “Il quadro è completamente cambiato rispetto a 40 anni fa, ora si può trovare una soluzione“, garantisce il ministro.

In queste ore, il ministero sta valutando la liberalizzazione del sistema del mercato elettrico, per dare respiro alle famiglie, “in un momento in cui non c’è certezza che il quadro geopolitico tenga, che quindi i prezzi possano essere previsti, perché l’energia per noi è ancora fortemente legata al gas, ci vuole cautela“, raccomanda Pichetto.

Si interviene poi sulle aree idonee per le rinnovabili, sull’eolico offshore, sulla possibilità di inserire delle grandi grandi piattaforme in mare aperto, fino a 50×50 chilometri, con valutazioni che, sostiene il ministro, “richiedono una scelta politica decisa da parte del governo”.

Altra partita è quella di una possibile proroga degli aiuti sulle bollette, in scadenza a settembre. Finirà in un provvedimento diverso, il “Decreto Economia”, riferisce: “Stiamo valutando come muoverci rispetto all’ultimo trimestre e rispetto alle condizioni di mercato. È possibile che ci siano, dipende però anche sempre dalla coperta”, afferma, lasciando intendere che lo spazio di manovra non sarà ampio.

Gli enti locali, intanto, attendono il decreto ministeriale attuativo per le comunità energetiche. Anche quello, sarà pronto a giorni, con alcune modifiche già concordate a luglio. Per informare i sindaci, Gse e Anci stanno preparando un vademecum. “L’obiettivo è dare informazioni ai comuni per inserire l’autoconsumo energetico nelle proprie prassi ma anche per colmare le asimmetrie informative tra amministrazioni e privati. Sulle comunità energetiche da tempo si è sviluppata un’aspettativa alta e la materia è complessa, per questo ci occupiamo di dare un contributo informativo ai sindaci”, chiarisce Carlo Maria Salvemini, sindaco di Lecce e delegato Anci all’energia.

C’è un’aspettativa enorme per i comuni e gli enti locali, ma anche per la Cei, che vuole investire in comunità energetiche, che consentono un grande risparmio”, conferma il presidente di Gse, Paolo Arrigoni. Ad oggi, sono state realizzate 85 configurazioni, di cui 64 di autoconsumo collettivo e 21 comunità energetiche rinnovabili. Nei prossimi 5 anni l’obiettivo stimato dal Mase è installare 7 Gw di rinnovabili. Con il prossimo decreto ministeriale ci sarà un ampliamento dell’attuale disciplina transitoria, sia sul perimetro territoriale, sia sulla platea (estesa a enti del terzo settore, di ricerca e religiosi), ma anche in termini di potenza del singolo impianto: si passa da 200 kW a un megawatt “I benefici sono evidenti, nel Paese c’è fermento, si attende la messa a terra di tutti gli strumenti, a partire dal decreto“, afferma Arrigoni. Gse dovrà gestire sia lo sportello per l’allocazione dei 2,2 miliardi previsti nel Pnrr per i comuni sotto i 5mila abitanti e che i calcoli per gli incentivi, il cui ammontare è da stabilire.

Arriva il reddito energetico: 200 milioni per impianti fotovoltaici destinati a famiglie in difficoltà

Sostenere le fasce in maggiore difficoltà economica e allo stesso tempo ottenere un beneficio ambientale. E’ quanto intende fare il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica con un decreto, firmato da Pichetto, che prevede un fondo da duecento milioni di euro rivolto alle famiglie in condizione di disagio economico, destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo. L’obiettivo è consentire l’accesso agevolato all’energia rinnovabile per persone che appartengono a nuclei familiari con Isee inferiore ai quindicimila euro o a trentamila, avendo almeno quattro figli a carico.

Il Fondo Reddito Energetico, alla cui operatività lavora il Gestore Servizi Energetici (GSE), è di natura rotativa e mette a disposizione per le annualità 2024-2025 complessivi duecento milioni di euro, per gran parte nel Mezzogiorno: sono infatti destinatarie dell’80% delle risorse le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Fondo può essere incrementato con un versamento volontario da parte di amministrazioni centrali, Regioni, Province, ma anche organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.

Gli impianti fotovoltaici al servizio di unità residenziali nella disponibilità di nuclei familiari in condizione di disagio economico devono essere di potenza nominale non inferiore ai due kilowatt e non superiore ai sei, o comunque non andare oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione. Gli impianti, per i quali il decreto destina un contributo in conto capitale, devono essere realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.

Con questo provvedimento – spiega il ministro Pichettoperseguiamo un doppio fine: quello sociale di sostegno alle fasce più indigenti e, allo stesso tempo, quello ambientale, perché promuoviamo l’utilizzo di energia rinnovabile. E’ una nuova risposta del governo – conclude il ministro – per concretizzare una reale ed equa sicurezza energetica”.

Francesco Corvaro è il nuovo inviato per il cambiamento climatico

Photo credit: profilo Facebook Francesco Corvaro

Francesco Corvaro è il nuovo inviato speciale per il cambiamento climatico italiano. Lo hanno nominato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, colmando il vuoto che era stato lasciato il 18 gennaio scorso da Alessandro Modiano, che aveva guidato la delegazione italiana alla Cop27. Modiano era stato nominato nel gennaio del 2022 dal governo Draghi.

Corvaro è Professore Associato in Fisica Tecnica Industriale presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche, e vanta competenze e pregressa esperienza nei settori della transizione energetica ed ecologica e del cambiamento climatico. La nomina dell’Inviato Speciale, spiegano Farnesina e Mase, “si rende ancora più necessaria in virtù del rilievo sempre maggiore che i temi ambientali rivestono nella nostra politica estera e del ruolo decisivo assunto dall’Italia nei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici, anche in vista della prossima Cop28 e della Presidenza italiana al G7 nel 2024”.

Per Tajanila nomina rappresenta un segnale concreto della volontà del Governo di lavorare insieme ai principali attori pubblici e privati per contrastare il cambiamento climatico sul piano nazionale e su scala globale”. Secondo Pichetto l’arrivo di Corvaro “conferma il peso e l’importanza che il governo attribuisce alla sfida dei cambiamenti climatici”. “Un tecnico di alto profilo come il Prof. Corvaro riuscirà a coniugare il rigore scientifico necessario nell’approccio a questo tema con gli indirizzi politici che il Mase mette in campo per affrontare la battaglia chiave del nostro futuro”, conclude.

Pnrr, Mase: Da Corte dei Conti via libera agrivoltaico e smart grid

Via libera della Corte dei Conti a due linee strategiche del Pnrr gestite dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: l’agrivoltaico e lo sviluppo delle smart-grids. La magistratura contabile “ha riconosciuto pienamente la correttezza e la puntualità” dell’operato del Mase sui due diversi investimenti, rivendica il ministero. Gli investimenti mirano in un caso a migliorare la resilienza delle reti elettriche e, nell’altro, a incrementare la sostenibilità, la transizione green e l’efficienza energetica del comparto agricolo italiano.
Un “segnale importante per il ministro Gilberto Pichetto, che ricorda anche l’“ottimo risultato” raggiunto con l’Europa nel negoziato sulla terza e quarta rata del Piano. Ieri la cabina di regia convocata dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, ha trovato l’accordo con la Commissione per sbloccare la terza rata, spostando l’obiettivo sui posti letto per studenti universitari alla quarta rata senza modificare l’importo dei 35 miliardi delle due rate, che l’Italia potrà riscuotere per intero.
Il nostro dovere è spendere le risorse per raggiungere gli obiettivi“, si giustifica Pichetto. “Lo stiamo facendo con grande impegno, rispettando la tabella di marcia su tutti gli interventi di competenza del Ministero”.

L’indagine della Corte conferma di non riscontrare ritardi o criticità nel percorso di pieno raggiungimento dei traguardi per gli interventi del dicastero di Via Cristoforo Colombo per migliorare la resilienza delle reti elettriche di distribuzione a eventi metereologici estremi e per le manifestazioni di interesse sull’aumento della resilienza nella rete di trasmissione di energia in alta e altissima tensione per l’intero territorio nazionale.

Analogo giudizio positivo per confermare la corretta procedura del Mase sulla realizzazione di nuovi impianti agrivoltaici anche di natura sperimentale. L’investimento, gestito in stretta collaborazione con Gse e Crea, mira ad incentivare l’ammodernamento tecnologico e la riconversione del processo produttivo in chiave di sostenibilità ambientale, sia delle realtà economiche agricole che zootecniche.

Mase al lavoro su nuovo Pniec: rete con altri ministeri per consegna il 30/6

La versione aggiornata Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, andrà consegnata all’Unione europea entro il 30 giugno. Si tratta dello strumento con cui gli Stati dell’Unione europea identificano politiche e misure per il raggiungimento degli obiettivi energia e clima al 2030, un quadro di misure di attuazione nazionale degli impegni europei di riduzione delle emissioni, presi nell’ambito dell’Accordo di Parigi.

Gli altri Paesi europei ci stanno lavorando da tempo, noi abbiamo appena iniziato“, ha confessato il mese scorso Federico Boschi, capo del Dipartimento Energia presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) nel corso di un convegno organizzato dal think tank Ecco. La responsabilità sarebbe del governo e dei ministri precedenti, che non avrebbero messo tra le priorità la riscrittura del Piano, fermo al 2018. Dopo aver recepito eventuali aggiustamenti suggeriti da Bruxelles, il testo dovrà essere approvato entro fine anno.

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica fa sapere a GEA che non ci saranno ritardi. Sulla base degli indirizzi forniti dal ministro Gilberto Pichetto, il documento, viene spiegato, “seguirà tempi e modalità al fine di fornire i nuovi scenari previsti entro il 30 giugno. Il gruppo di lavoro Mase sta già elaborando i testi in accordo anche con gli altri ministeri interessati“.

La versione del Pniec del 2018 non è mai entrata in vigore, ma è totalmente superata. Intanto perché non tiene conto dell’inserimento della tutela dell’ambiente in Costituzione, avvenuta lo scorso anno. Poi non tiene conto della modifica degli obiettivi di taglio alle emissioni da parte dell’Ue: parla di un taglio di emissioni di gas a effetto serra del 40% al 2030, obiettivo poi salito al 55%.

Il Pniec definirà la strategia energetica italiana dell’Italia verso il 2030. L’ultimo documento rilevava come le emissioni di gas a effetto serra (GHG) da usi energetici rappresentassero l’81% del totale nazionale pari, nel 2016, a circa 428 milioni di tonnellate di CO2 equivalente [Mt CO2eq] (inventario nazionale delle emissioni di gas a effetto serra, escluso il saldo emissioni/assorbimenti forestali). La restante quota di emissioni deriva da fonti non energetiche, essenzialmente connesse a processi industriali, gas fluorurati, agricoltura e rifiuti. Da allora, però, la quota di rinnovabili nel mix è aumentata ed è destinata ad aumentare. Mentre al momento i 2/3 di energia in Italia sono prodotti da fonti fossili e 1/3 da rinnovabili, nelle intenzioni del ministro, il rapporto è destinato a invertirsi nel 2030 per arrivare all’azzeramento di emissioni nel 2050.

plastica

Dal Mase ok a 75 progetti faro per impianti di riciclo della plastica

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica finanzia con 115 milioni di euro 75 nuovi progetti per realizzare impianti di riciclo dei rifiuti plastici, compresi quelli recuperati in mare.

Il Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Ministero approva il decreto di concessione dei contributi ai progetti ‘faro’ di Economia Circolare per il riciclo della plastica, specifica linea di intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

L’investimento del Pnrr ci dà la possibilità di far crescere nel Paese una filiera dell’innovazione sul dirimente problema della gestione dei rifiuti plastici“, spiega il ministro Gilberto Pichetto.

Solo il 16 aprile scorso, a Sapporo, in Giappone, i ministri dell’ambiente e del clima del G7 hanno annunciato di voler porre fine al nuovo inquinamento da plastica nei loro paesi entro il 2040. Un obiettivo che potrà essere raggiunto grazie all‘economia circolare e alla riduzione o all’abbandono delle plastiche usa e getta e non riciclabili.

L’impegno preso è stato molto chiaro – precisa il titolare del Mase – e l’Italia vuole essere ancora una volta, come in altri settori del riciclo, riferimento virtuoso per l’affermazione dell’economia circolare”.

Il provvedimento, trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione, estende la platea dei beneficiari già individuati dal precedente decreto grazie alla rimodulazione delle risorse non utilizzate per altre linee.

L’investimento per i progetti faro mira a realizzare progetti altamente innovativi per il trattamento e il riciclo dei rifiuti provenienti dalle filiere strategiche individuate nel Piano d’Azione per l’Economia Circolare varato dall’Ue: Raee (inclusi pannelli fotovoltaici e pale eoliche), carta e cartone, plastiche, tessili. Per i rifiuti plastici, il finanziamento ai beneficiari consentirà la realizzazione di nuovi impianti di riciclo meccanico, chimico e i ‘plastic hubs’, anche per recuperare il cosiddetto ‘marine litter’.

Decreto Agrivoltaico: 1 GW di impianti avanzati entro giugno 2026

La missione è installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026. Con questo obiettivo, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, approva una proposta di decreto e trasmette il testo alla Commissione europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per l’effettiva entrata in vigore.

L’autonomia energetica si costruisce anche puntando sulla “vocazione agricola di una grande parte del nostro Paese“, spiega Pichetto. La sfida, scandisce, è “far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente“. Dopo il provvedimento sulle Comunità Energetiche, questo è un altro passo per “cambiare dal territorio il paradigma energetico del nostro Paese e guardare al futuro”, afferma.

L’agrivoltaico combina le colture con i pannelli fotovoltaici, installati a un’altezza tale da consentire il passaggio delle macchine agricole. La sfida è quella di generare colture ed energia nello stesso momento e senza conflitti.

Il decreto del Mase prevede, nel dettaglio, il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale per, al massimo, il 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante sulla quota di energia prodotta e immessa in rete. A essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive “innovative”, fa sapere il ministero, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza. Il Pnrr attribuisce a questo investimento risorse pari a quasi un miliardo e cento milioni di euro e l’intera misura sarà gestita da Gse.

Gli imprenditori agricoli avranno accesso a due distinti contingenti di potenza: un primo contingente da 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza. Fondamentale sarà il sistema di monitoraggio: è previsto che queste installazioni garantiscano la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.

La proposta di decreto coniuga due esigenze primarie per l’Italia, osserva il vicepresidente della commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni: “Sviluppare nuova energia green da un lato e rendere, dall’altro, sempre più sostenibile la nostra agricoltura”. L’autonomia energetica è fra le priorità del governo, conferma: “Trovare soluzioni di sviluppo sostenibile che tutelino l’ambiente prevedendo anche una crescita del settore agroalimentare in chiave green e di risparmio energetico è un provvedimento di visione e di programma che guarda al futuro dell’Italia e alla salvaguardia delle economie territoriali, con un’attenzione specifica verso le produzioni agricole e verso gli allevamenti italiani che sono fra i comparti produttivi più importanti del nostro sistema Paese”, conclude.

Pronta la proposta di decreto sulle Comunità energetiche: al via iter Ue

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha avviato l’iter con l’Unione Europea sulla proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. La proposta di decreto dovrà ora attendere il via libera della Commissione Ue necessario per l’entrata in vigore. “Con questo provvedimento – spiega il ministro Pichetto – diamo all’Italia una nuova energia tutta rinnovabile. Il testo, rafforzato e arricchito dalla consultazione pubblica, è uno strumento coerente con il doppio obiettivo di questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l’autonomia energetica. La ricchezza dell’Italia sono le sue comunità. Il decreto le pone al centro di una strategia volta a produrre e consumare energia da fonti pulite risparmiando sui costi delle bollette. Se sapremo svilupparle come sistema Paese -conclude il Ministro – le Comunità Energetiche si riveleranno un’enorme fonte di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale”.

La proposta è incentrata su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto.  I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. Chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi cinque giga watt, con un limite temporale fissato a fine 2027. Riguarderà invece solo le comunità realizzate nei comuni sotto i cinquemila abitanti, la misura che permette l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 40% dell’investimento. L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti: in questo caso la misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del PNRR e punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due giga watt e una produzione indicativa di almeno 2.500 giga watt l’ora ogni anno. Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa.

Gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi: chi sceglierà di associarsi ad una Comunità, dovrà innanzitutto individuare sia un’area dove realizzare l’impianto con tecnologie rinnovabili che altri utenti connessi alla stessa cabina primaria. Inoltre sarà necessario un atto costitutivo del sodalizio che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali. Il soggetto gestore della misura è il GSE che potrà verificare preliminarmente l’ammissibilità dei soggetti interessati al fine di garantire la possibilità concreta di accedere ai benefici della misura.