piogge al sud/imago

Meteo, allerta alluvioni al Sud: tregua lunedì poi maltempo

Il mese di novembre, in modo improvviso e dopo un’estate infinita, sta mostrando caratteristiche prettamente autunnali con cicloni a ripetizione. Dopo il passaggio del ciclone Poppea, uno dei più forti degli ultimi decenni con una pressione profonda 985 hPa tipica di un uragano, altri cicloni sono in arrivo. Andrea Garbinato, Responsabile Redazione del sito www.iLMeteo.it, mette in guardia le regioni meridionali. I prossimi cicloni colpiranno soprattutto queste zone, ad iniziare dal weekend, mentre su gran parte del Centro Nord il tempo sarà stabile e soleggiato. Il primo ciclone porterà un graduale blando peggioramento già da domani sulla Sardegna poi verso le regioni tirreniche in serata. Da sabato la pressione scenderà fino a circa 1010 hPa (niente in confronto ai 985 hPa raggiunti da Poppea) e spingerà piogge diffuse verso Basso Lazio e tutto il Sud, in intensificazione dalla serata sulle regioni ioniche.

Questo nuovo minimo di 1010 hPa, come detto molto meno intenso di Poppea, riuscirà comunque a generare venti forti a rotazione ciclonica: i venti infatti saranno spinti dall’elevato gradiente barico tra l’occhio sulla Sicilia e l’anticiclone presente sulla Pianura Padana di 1030 hPa; con elevato gradiente barico intendiamo proprio la forte differenza pressoria di 20 hPa (o millibar che è equivalente), in questo caso tra Nord e Sud Italia, che causerà appunto un sensibile rinforzo dei venti fino a burrasca dai quadranti settentrionali nel weekend.

In sintesi, già sabato avremo piogge e venti di burrasca al Sud e su parte del Centro; ma il peggioramento più marcato di questo primo ciclone (ne arriverà poi un altro purtroppo) è previsto tra sabato sera e domenica, quando oltre 150 millimetri di pioggia potrebbero cadere tra Basilicata, Calabria ionica e Sicilia orientale. La situazione è seria, il rischio alluvionale alto in quanto i terreni sono già saturi dopo le continue piogge delle ultime settimane novembrine. Dopo una tregua prevista per lunedì 28 novembre, purtroppo, un secondo ciclone potrebbe arrivare sempre sulle stesse zone da martedì a venerdì, coinvolgendo tutto il Sud e parte del medio adriatico con altri bidoni da 50 litri: martedì sono attesi infatti altri 100 millimetri di pioggia in Sicilia poi in estensione graduale al resto del meridione.

NEL DETTAGLIO
Giovedì 24. Al Nord: sereno salvo qualche nebbia notturna. Al Centro: sereno salvo qualche nebbia isolata. Al Sud: ancora rovesci sul basso Tirreno, soleggiato altrove.
Venerdì 25. Al Nord: nebbie notturne poi parziale aumento delle nubi. Al Centro: peggioramento sulla Sardegna poi verso le regioni tirreniche dal pomeriggio. Al Sud: tempo più soleggiato poi in peggioramento serale.
Sabato 26. Al Nord: sole ma freddo al mattino. Al Centro: piogge diffuse, meno su Toscana e Sardegna. Al Sud: rovesci diffusi sul basso Tirreno in estensione alle regioni ioniche ed in intensificazione serale. Venti in rinforzo a rotazione ciclonica.
Tendenza: domenica bel tempo al Centro Nord, piogge diffuse al Sud localmente molto forti sui settori ionici; tempo asciutto lunedì 28 novembre poi nuovo ciclone sull’Italia.

Bomba d’acqua sulle Marche: 10 vittime e centinaia di sfollati

L’ondata di maltempo che ha investito le Marche è stata più violenta del previsto. Nella notte è esondato il fiume Misa a Senigallia, dieci persone hanno perso la vita tra acqua e fango, quattro sono ancora disperse e tra loro ci sono due bimbi. Centinaia gli sfollati.

Sul posto il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, per fare il punto della situazione con le forze e le strutture impegnate sul territorio. Sono circa 200 i vigili del fuoco al lavoro, con sezioni operative in rinforzo arrivate da Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo. Nelle ore notturne hanno salvato decine di persone che si erano rifugiate sui tetti e sugli alberi. Centocinquanta sono stati gli interventi di soccorso per prestare assistenza alla popolazione.

“In questo momento le forze sono concentrate nella zona di Senigallia, la zona più critica, poi ad Ancona, Pesaro”, riferisce il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Cari, che conferma che la situazione meteo, in mattinata, è migliorata: “C’è il sole e questo favorisce le operazioni perché l’acqua si ritira naturalmente”, afferma.

“Rabbia, tanta rabbia e tanto dolore per le persone, che stanno perdendo beni e soprattutto affetti familiari. Oltre a ciò, la consapevolezza che eventi meteo come quello, che sta colpendo le Marche, possono ripetersi già nelle prossime ore in altre zone d’Italia”, tuona Francesco Vincenzi, Presidente dell’Anbi. “Nessuno ora dica di non sapere, perché sono anni, che lo denunciamo in sintonia con la scienza, accrescendo l’allarme nei mesi scorsi: il territorio italiano è alla merce’ dei cambiamenti climatici e dell’estremizzazione degli eventi meteo dopo anni di mancati investimenti nella sicurezza idrogeologica dei territori”.

Nell’arco di poche ore, afferma il presidente  dell’Ordine dei Geologi delle Marche, Piero Farabollini, contattato da GEA, è caduta la metà della pioggia che cadrebbe in una zona costiera in un anno intero: “Noi non siamo preparati per smaltire questo surplus di acqua che arriva. Dobbiamo ragionare – aggiunge -in termini di adattamento climatico, argomento che finora ha avuto poca presa sul territorio, dobbiamo fare una manutenzione seria”.

(Photocredit: Anbi)

pakistan

Catastrofe climatica in Pakistan, 1300 morti per le inondazioni

Un’emergenza sanitaria e umanitaria senza precedenti, con 1300 morti e almeno 12500 feriti. Le inondazioni monsoniche che hanno colpito il Pakistan, dopo aver distrutto intere città e villaggi ora stanno presentando un conto, forse, ancora più salato. Complessivamente sono 33 milioni le persone colpite dalla catastrofe e 633mila gli sfollati che hanno trovato rifugio nei campi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, sono circa 6,4 milioni coloro che “hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari. Non solo acqua pulita, cibo e un tetto sopra la testa, ma anche – e soprattutto – assistenza medica.

Stiamo seguendo da vicino e con profonda preoccupazione la crisi umanitaria che sta attualmente affrontando il popolo del Pakistan a causa delle devastanti inondazioni monsoniche“, afferma Ahmed Al-Mandhari, direttore regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale. Prima di oggi dice “non si era mai vista in Pakistan una tale distruzione e così tanti danni” dovuti alle inondazioni, ed è “il risultato del cambiamento climatico globale a lungo termine che ha portato a condizioni meteorologiche” di questa portata.

Le strutture sanitarie colpite, spiega l’Oms, sono 1460, di cui 432 completamente distrutte e 1028 parzialmente danneggiate. L’accesso agli ospedali e agli ambulatori, ai medicinali essenziali e alle forniture mediche è limitato e quello all’acqua rappresenta un’emergenza nell’emergenza. Decine di milioni di persone sono costrette a utilizzare acqua non sicura, sia per bere sia per le necessità quotidiane, esponendosi ancora di più a malattie già circolanti nel Paese, tra dissenteria acuta, malaria, febbre dengue, tifo, morbillo e leishmaniosi. Anche altre patologie, come la poliomielite e il Covid-19, sono maggiormente a rischio di diffusione se la situazione non sarà contenuta rapidamente.

Pakistan

Coloro che necessitano di cure mediche continuative sono stati costretti a interromperle e decine di migliaia di persone, compresi i bambini, hanno ora bisogno di supporto psicosociale e dei servizi di salute mentale per far fronte alle enormi perdite che stanno vivendo e alla distruzione a cui stanno assistendo. L’Oms è intervenuta rapidamente per sostenere gli sforzi del governo pakistano per garantire che le persone colpite abbiano accesso ai servizi sanitari essenziali di cui hanno bisogno. “Il nostro obiettivo – spiega Ahmed Al-Mandhari – è impedire che questo disastro naturale si evolva in una complessa catastrofe di salute pubblica che si traduce in un’ulteriore inutile perdita di vite umane“. Nelle ultime settimane, è stata intensificata la sorveglianza delle malattie nelle aree colpite dalle inondazioni e sono stati forniti medicinali essenziali e kit medici a strutture e laboratori sanitari.

Le colonne mobili di assistenza sono state inviate nelle aree colpite dalle inondazioni per fornire servizi sanitari e nutrizionali per donne incinte, per le neomamme e i loro bambini e più di 4500 campi medici sono stati allestiti dal governo pakistano, dall’Oms e dai partner sanitari per garantire che le persone abbiano accesso ai servizi sanitari di base ed essenziali. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) ha annunciato che almeno 128.000 donne incinte nelle aree allagate hanno urgente bisogno di assistenza. Sono almeno 42.000 quelle che dovrebbero partorire nei prossimi tre mesi.

Mentre il Pakistan deve affrontare uno dei peggiori disastri naturali della storia recente, esorto la comunità internazionale, e in particolare gli Stati membri della regione del Mediterraneo orientale dell’Oms – è l’appello lanciato dal direttore regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale – a dimostrare solidarietà“. Secondo i dati forniti dal governo di Islamabad, serviranno almeno 10 miliardi di dollari per riparare i danni causati dalle inondazioni monsoniche e ricostruire le infrastrutture danneggiate.

(Photo credits: Akram SHAHID / AFP)

pioggia autunno

Arriva l’autunno: ma la prossima settimana ancora sole e caldo

Inizia l’autunno meteorologico con piogge e temporali, ma la prossima settimana torneranno il sole ed il caldo su mezza Italia. Se l’autunno astronomico inizierà solo il 23 settembre, quello del tempo anticipa di ben 23 giorni a oggi, 1 settembre.

Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti che il primo giorno dell’autunno meteorologico sarà caratterizzato da frequenti piogge soprattutto in Emilia Romagna ed al Centro, in spostamento dalle regioni tirreniche verso le adriatiche. Diffusi acquazzoni anche al Sud dove il tempo è previsto in temporaneo, ma diffuso peggioramento.

Venerdì 2 settembre dovrebbe registrare una tregua, ma durante il weekend arriverà la prima perturbazione atlantica autunnale con piogge diffuse e persistenti verso il Centro-Nord. In sintesi avremo un contesto simil-autunnale almeno fino a domenica.

Ma la pazza estate 2022 ci sorprenderà ancora: già nel weekend al Sud, e durante la prossima settimana su gran parte del Paese, potrebbero tornare temperature elevate e tanto sole per più giorni.

(Photo credits: Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

Pakistan

Pakistan sotto scacco dei monsoni. Da Onu aiuti per 160 mln

Sono stati intensificati gli sforzi per aiutare decine di milioni di pakistani colpiti dalle incessanti piogge monsoniche che da giugno hanno sommerso un terzo del Paese e ucciso più di 1.100 persone. Il primo ministro Shehbaz Sharif l’ha definita “la peggiore alluvione della storia del Pakistan” e ha stimato che saranno necessari almeno 10 miliardi di dollari per riparare i danni nel Paese. “Prometto solennemente che ogni centesimo (degli aiuti internazionali, ndr) sarà speso in modo trasparente. Ogni centesimo andrà a chi ne ha bisogno“, ha aggiunto.

Da parte sua, il ministro della Pianificazione e dello Sviluppo Ahsan Iqbal ha dichiarato all’Afp che “sono stati causati ingenti danni alle infrastrutture, soprattutto nei settori delle telecomunicazioni, delle strade, dell’agricoltura e dei mezzi di sussistenza“. Le piogge hanno distrutto o gravemente danneggiato più di un milione di case e devastato vaste aree agricole vitali per l’economia del Paese.

Le alluvioni sono arrivate nel momento peggiore per il Pakistan, che aveva già chiesto aiuto internazionale per la sua economia in difficoltà. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiesto il sostegno della comunità internazionale. Intanto le Nazioni Unite e il governo pakistano hanno lanciato un piano di risposta urgente per 160 milioni di dollari per aiutare le vittime delle catastrofiche inondazioni che hanno colpito il Paese. Il denaro finanzierà un piano d’emergenza per i prossimi sei mesi per fornire servizi sanitari di base, cibo, acqua e alloggi ai 5,2 milioni di persone più colpite dalle storiche piogge monsoniche, ha dichiarato Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA), durante il regolare briefing delle Nazioni Unite a Ginevra. Gli aiuti dovrebbero anche contribuire a prevenire le epidemie di colera, ad esempio, e fornire pacchi alimentari alle madri e ai loro bambini. Lunedì il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha approvato la ripresa di un programma di sostegno finanziario a lungo negoziato e vitale per il Paese, annunciando l’erogazione di un pacchetto di 1,1 miliardi di dollari.

Le autorità e le agenzie umanitarie stanno lottando per accelerare la consegna degli aiuti agli oltre 33 milioni di persone, ovvero un pakistano su sette, colpiti dalle inondazioni. Il compito è difficile, perché le acque alluvionali hanno spazzato via molte strade e ponti, lasciando alcune aree completamente isolate. Nel sud e nell’ovest non è quasi rimasta terra asciutta e gli sfollati sono costretti ad accalcarsi sulle strade principali o sulle ferrovie per sfuggire alle pianure alluvionali. Nelle aree montuose settentrionali, le autorità stanno ancora cercando di raggiungere i villaggi più remoti, dove potrebbe aumentare il bilancio delle vittime.

I funzionari pakistani attribuiscono la colpa del tempo devastante al cambiamento climatico, affermando che il loro Paese sta subendo le conseguenze di pratiche ambientali irresponsabili in altre parti del mondo. “Vedere la devastazione sul terreno è davvero sconvolgente“, ha dichiarato lunedì all’Afp il ministro per i Cambiamenti climatici Sherry Rehman, riferendosi a una “crisi di proporzioni inimmaginabili“.

(Photo credits: Asif HASSAN / AFP)

maltempo

Pioggia al nord, 37° al sud: Italia ancora divisa in due

Fine agosto di temporali al Nord e di caldo in Sicilia con picchi di 35/37°C. Due facce della stessa medaglia con le correnti meridionali che spingono aria calda e umida verso il meridione e il flusso perturbato sudoccidentale che investe il settentrione e parte del Centro. Con questa configurazione spesso l’Italia appare divisa in due; sarà così anche questa volta con caldo africano verso il Sud e maltempo per più giorni al Nord.

I fenomeni associati al flusso perturbato sudoccidentale saranno ancora a tratti intensi in particolare sul Nord-est e a ridosso della dorsale appenninica con locali colpi di vento e grandine. Anche lungo le coste adriatiche, nelle prossime ore, potrebbe insistere una vivace instabilità.

Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma una situazione temporalesca perturbata almeno fino a domenica sul Nord e parte del Centro; il meridione si troverà invece in un contesto caldo per il periodo, molto caldo in Sicilia, e vedrà qualche acquazzone isolato solo tra Campania e Puglia.

Un inizio di settembre che potrebbe poi vedere l’arrivo di una perturbazione atlantica ancora più intensa, con piogge diffuse nella giornata di sabato su tutto il Nord e parte del Centro. Ma allora l’estate è finita? Sembra di no. Osservando le mappe a lunga scadenza, la prossima settimana potrebbe riproporre una ‘versione in miniatura’ dell’Anticiclone Africano dell’estate 2022 con sole e caldo su mezza Italia: le temperature saliranno in modo sensibile fino alla Toscana, oltre gli Appennini probabilmente rimarranno su valori normali. Anche il sole si fermerà in Toscana, baciando tutto il Centro-Sud; al Nord il tempo, anche la prossima settimana, potrebbe essere capriccioso ma decisamente meno piovoso rispetto a questi giorni.

Maltempo flagella il nord Italia: due morti e decine di feriti

E’ di due morti e di decine di feriti il bilancio dell’ondata di maltempo che ha flagellato il nord Italia. E’ la Toscana a pagare il prezzo più alto, con una cinquantina di feriti e due morti: un uomo a Sorbano del Giudice, in provincia di Lucca e una donna nel parco La Malfa a Carrara. Raffiche di vento oltre i 140 chilometri orari, case scoperchiate, strade inagibili, frane, alberi abbattuti. L’Italia del nord, dopo il periodo nero della siccità, sta facendo i conti con una forte perturbazione atlantica che ha fatto crollare le temperature e si è abbattuta con violenza su Liguria, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. E che nelle prossime ore potrebbe causare altri danni. L’allerta gialla è stata confermata quasi ovunque fino a venerdì e anche Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Sardegna, sono a rischio grandine, temporali, attività elettrica e raffiche di vento. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha riunito l’unità di crisi.

La vicina Corsica sta pagando un prezzo pesantissimo. E’ di 5 morti il bilancio del nubifragio che si è abbattuto sull’isola; si tratta di un pescatore a Girolata, di un canoista a Erbalunga (Haute-Corse), di un uomo di 46 anni a Calvi, vittima della caduta di un albero sul suo bungalow. Nel sud dell’isola hanno perso la vita anche una ragazza di 13 anni, colpita dalla caduta di un albero, e una donna di 72 anni, per la caduta del tetto di una capanna. Altre 12 persone sono rimaste ferite, di cui due in modo grave.

DUE VITTIME IN TOSCANA. Due i morti in Toscana a causa della caduta di alberi, un uomo a Sorbano del Giudice, in provincia di Lucca e una donna nel parco La Malfa a Carrara. Qui e Massa un centinaio di persone sono state evacuate. A Firenze un albero è caduto su un tram e una famiglia è rimasta bloccata all’interno del proprio camper sempre a causa della caduta di un tronco. Ombrelloni divelti sulla costa e all’Isola d’Elba. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha firmato lo stato di emergenza regionale per sei mesi.

VENTI A 140 KM/H A LA SPEZIA. L’ondata di maltempo che ha colpito la Liguria ha fatto registrare raffiche di vento anche di oltre 140 km all’ora, come accaduto a La Spezia. A Framura, poco distante dalle Cinque Terre, le raffiche hanno raggiunti i 111 km/h, 127 a Giacopiane, nell’entroterra di Chiavari. Intensi anche i temporali: a Panesi, frazione del comune di Lumarzo, in provincia di Genova, questa mattina alle 5 sono caduti 20 millimetri di pioggia in appena 5 minuti. Su tutta la costa sono cadute decine di alberi e alcuni stabilimenti balneari sono stati scoperchiati. Una ventina gli sfollati e alcuni i feriti lievi.

IN VENETO FERITO UN 17ENNE. Pioggia, temporali e vento forte in tutto anche in Veneto. Oltre 250 gli interventi dei vigili del fuoco. Nel dettaglio si è verificata una autentica bufera a Chioggia, dove è crollata un’altana e sono stati segnalati numerosi danni agli stabilimenti balneari. Devastazioni in spiaggia anche a Bibione, dove un 17enne è stato colpito da una tavola da surf che ha preso il volo per il vento, a Cavallino, Eraclea e al Lido di Venezia.
Il nubrifagio che ha colpito Venezia ha fatto rovesciare i tavolini e gli ombrelloni dei caffè in piazza San Marco e ha provocato il distacco di frammenti di mattoni dalla torre del campanile di San Marco. Nel resto del Veneto il forte vento ha abbattuto alberi in più zone della provincia di Treviso, provocando la chiusura delle strade. Nella Marca numerose le abitazioni rimaste senza corrente, così come nelle province di Treviso, Rovigo e Padova.

TETTI SCOPERCHIATI IN EMILIA ROMAGNA. In Emilia Romagna il maltempo si è abbattuto in particolare sulla bassa modenese e il ferrarese poi, nuovi danni in provincia di Parma, con grandine in particolare nell’Alta Val Taro. La situazione più grave riguarda il territorio di Bondeno, dove sono stati scoperchiati i tetti di almeno 30 abitazioni e alcune aziende.A Boara, località del comune di Ferrara, una gru di servizio presso un cantiere di ristrutturazione edilizia a causa del forte vento è caduta su alcune villette a schiera e appartamenti vicini. Nel modenese, le criticità principali riguardano San Felice sul Panaro dove il vento ha scoperchiato il tetto di una palazzina, nella quale tre appartamenti sono stati dichiarati inagibili in attesa di ulteriori aggiornamenti e interventi. Alcune famiglie sono state ospitate in albergo.
Nelle alte Val Taro e Val Ceno, in provincia di Parma, sono stati registrati danni ad autoveicoli, tetti e lucernari, oltre a piante e rami caduti al suolo. A Bedonia, in particolare, sono entrati in azione gli spartineve per rimuovere circa 20 centimetri di grandine dalle strade. Numerose frazioni sono rimaste disalimentate dalla corrente elettrica. A Compiano un albero è crollato su una casa, a Tornolo è saltata anche la corrente elettrica. Danni anche a Varsi e ad Albareto, dove la grandine ha divelto il tetto di un’azienda agricola in località Codogno. A Bore danneggiata la copertura dell’ex colonia Leoni, ora adibita ad asilo/biblioteca.

 

pioggia

Caldo in escalation fino a 40°: ma da domenica tornano i temporali

Breve fortissima fiammata africana con punte di 38-40°C e caldo insopportabile. Ma all’orizzonte arriva una buona notizia: da domenica il possente anticiclone africano potrebbe perdere potenza e lasciare spazio a temporali e veloci rinfrescate ad iniziare dal Nord. Le prossime ore vedranno l’ulteriore espansione di un cuneo di alta pressione nordafricana (con temperature 10-12°C superiori alle medie del periodo) lungo un asse sudovest-nordest: l’ondata di calore investirà in modo intenso Francia, Germania e regioni alpine. Anche in Italia vivremo una breve fortissima fiammata africana fino a sabato in estensione graduale dal centro-nord verso il meridione.

Gli ultimi aggiornamenti modellistici indicano la probabilità di un parziale cedimento del campo anticiclonico africano da domenica, con l’arrivo di temporali a tratti intensi al Nord: potremo avere anche un calo delle massime di 7-8°C. Buona notizia seguita da un’altra altrettanto buona: la prossima settimana, temporali e calo delle temperature potrebbero interessare quasi tutta l’Italia, soprattutto nel pomeriggio.

Andrea Garbinato, Responsabile Redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma la possibilità di rovesci dalle Alpi alla Sicilia per la prossima settimana, in un contesto più tardo primaverile che estivo: al mattino prevalenza di sole, nel pomeriggio acquazzoni a macchia di leopardo. Va detto che, essendo nel periodo del Solleone, quello climatologicamente più caldo per l’Italia, le temperature massime saranno ancora ben oltre i 30°C, ma decisamente più sopportabili.

maltempo nord

Domani nuova ondata di temporali: tregua dal caldo fino al 30 luglio

Tregua dal caldo in gran parte d’Italia, almeno fino a sabato 30 luglio, quando inizierà una nuova fase meteorologica. In questi giorni l’anticiclone africano è stato ‘bucato’ nel suo bordo più settentrionale da infiltrazioni di aria fresca responsabili dei fortissimi temporali e grandinate che hanno colpito diverse zone del Nord nel corso di martedì 26.

Oggi le Alpi tornano a essere teatro di numerosi temporali che nel pomeriggio colpiranno anche il Piemonte per poi trasferirsi in serata e nottata in Lombardia.

Già dalle prime ore di domani, spiega Andrea Garbinato, responsabile di redazione del sito ilmeteo.it, una linea temporalesca dalle Alpi del Nordovest si estenderà gradualmente verso i settori di pianura di Piemonte e Lombardia per poi dirigersi, alimentata da aria fresca in quota, in serata e nella notte successiva, verso gran parte del Nordest. Come spesso accade i temporali colpiranno la Pianura Padana a macchia di leopardo e saranno accompagnati localmente da grandinate, anche intense, nonché da forti colpi di vento. Alcuni focolai potrebbero poi spingersi fin verso le Marche e l’Umbria. Il resto dell’Italia continuerà ad essere protetto dall’anticiclone per cui non si avvertirà nessun cambiamento importante.

Con questa nuova sferzata temporalesca le temperature subiranno un ulteriore flessione al Nord, perdendo ancora 1/2 gradi, mentre rimarranno sostanzialmente invariate altrove.

Infine, a partire dal weekend, l’alta pressione dovrebbe riuscire a riconquistare anche il Nord, allontanando il maltempo con gli ultimi temporali che potrebbero ancora interessare il Friuli Venezia Giulia e, in maniera più isolata, gli Appennini nella giornata di sabato. I venti si disporranno da Maestrale per cui le temperature, benché attese in aumento, non raggiungeranno valori eccessivi: ma a quanto pare la tregua durerà solamente pochi giorni.

ONDATA DI CALDO

Weekend di fuoco con Caronte, ma poi arriva la pioggia

La parentesi di pioggia di giovedì sera non è stata sufficiente: Caronte si rinforza e torna prepotente su tutta l’Italia riportando 38-40°C diffusi, domenica anche a Roma. Il caldo sarà opprimente, ma per la prima volta da tanto tempo, le previsioni portano un po’ di ottimismo. Dopo un weekend di fuoco le temperature caleranno e arriverà la tanto attesa pioggia.

Il giorno della svolta dovrebbe essere mercoledì 6 luglio quando il probabile cedimento di Caronte favorirà un calo termico e porterà temporali sparsi al nord, anche in Pianura Padana. L’aria più fresca ed instabile in arrivo dall’Atlantico scivolerà poi verso il centro nella giornata successiva e arriverà anche al sud dove potrebbe causare anche piogge persistenti. Il weekend tra l’8 e il 10 luglio potrebbe essere addirittura caratterizzato da maltempo diffuso al sud e su parte delle regioni del medio Adriatico.

Antonio Sanò, direttore del sito www.iLMeteo.it , conferma la ‘scaldata’ repentina con Caronte anche al nord, dopo i temporali degli ultimi giorni. Le temperature in Pianura Padana toccheranno i 38-39°C all’ombra fino a martedì, con un alto tasso di umidità. Al centro e al sud, come è successo negli ultimi giorni, il termometro sfiorerà i 45°C o addirittura li oltrepasserà.

La cappa asfissiante terrà prigioniero il Paese fino a metà della prossima settimana poi potrebbe arrivare aria più fresca e una perturbazione da nord-ovest. All’orizzonte sembra profilarsi anche la discesa di aria polare direttamente dalla Finlandia verso le regioni adriatiche.