Ursula von der Leyen in Emilia Romagna con Meloni: “Ho il cuore spezzato, l’Ue è con voi”

In attesa della conta dei danni in Emilia Romagna, lo stato di emergenza si estende anche ai comuni colpiti delle Marche e della Toscana. Giorgia Meloni torna sui luoghi alluvionati, per accompagnare la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e mostrarle le condizioni in cui versa la Regione. Le due leader sorvolano sulle zone più colpite dalle inondazioni e dalle frane (Bologna, Conselice, Lavezzola, Ravenna, Forlì, Faenza, Modigliana, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Bagnacavallo, Lugo). Immagini che spezzano il cuore di von der Leyen, con “le terre coperte dall’acqua, il fango e le molte cicatrici aperte con smottamenti e devastazioni. È stato importante vedere dall’alto i problemi“. Il messaggio da parte dell’Ue è forte è chiaro: “Tenete botta, l’Europa è con voi”, dice von der Leyen, spiegando che il fatto che il maltempo abbia travolto una regione che ha “una lunga e ricca storia, rende ancora più doloroso vedere la devastazione”.

Gli occhi, però, sono tutti puntati agli aiuti che potranno arrivare all’Emilia Romagna dall’Europa. Con l’attivazione del Meccanismo di protezione civile dell’Ue nove Paesi hanno già dato immediato soccorso. Ma si parlerà anche di ulteriore supporto, dopo quello di emergenza, afferma la presidente della Commissione Europea. “Per molti agricoltori è stato un disastro, per questo deve essere attivato il fondo di emergenza per l’agricoltura, è il primo punto“. Successivamente, “il Fondo di solidarietà dell’Unione Europea è il mezzo più appropriato per dare sostegno“, ricorda: “Prima c’è bisogno di una stima dei danni, sfortunatamente questa regione ha già un ‘esperienza a riguardo con il terremoto di 10-11 anni fa“. La numero uno dell’esecutivo Ue menziona anche “i Fondi di coesione, che possono essere utilizzati“, ma “se guardiamo al futuro e alla prevenzione, nel Next Generation Eu abbiamo 6 miliardi di euro per la prevenzione delle inondazioni e dei terremoti, e il rafforzamento delle infrastrutture“.

D’accordo la premier, che spiega che “nelle prossime settimane, dopo la stima complessiva dei danni faremo richiesta di attivazione del Fondo di solidarietà previsto per i disastri e le calamità naturali, un fondo cui l’Italia ha già dovuto accedere altre volte. Ma penso sia stato importante che la presidente von der Leyen vedesse coi suoi occhi l’estensione del problema e anche i problemi multiformi coi quali avremo a che fare perché avremo bisogno di un occhio di riguardo anche per i programmi di vario genere e agli altri fondi, penso al tema agricolo. Questa è una regione fortemente agricola e c’è bisogno di attenzione per le aziende che sono particolarmente in difficoltà”. Il suo pensiero, al momento, non è focalizzato sulla nomina del commissario per la ricostruzione. Anzi, “sono francamente molto colpita – sottolinea – che il dibattito che vi interessa sia quello sul commissario, mentre ci sono i funerali delle persone. Oggi il mio principale problema non è chi spende i soldi, ma trovarli“.

Maltempo, oggi lutto nazionale. Musumeci: “Fino a 900 euro per ogni famiglia sfollata”

Oltre 23mila sfollati, circa 600 strade chiuse e almeno 300 frane significative. A una settimana dall’alluvione che ha travolto l’Emilia Romagna – e nel giorno di lutto nazionale indetto dal Consiglio dei ministri per le 14 vittime – il ministro della Protezione civile e delle politiche del Mare, Nello Musumeci, nell’informativa alla Camera ha sintetizzato i contorni della tragedia. “Dal punto di vista idrogeologico – ha detto – diverse sono state le aste fluviali che hanno avuto criticità causando esondazioni e successive rotture arginali che hanno interessato complessivamente 23 fiumi, per un’area di 58 chilometri quadrati, oltre 300 frane e 500 strade chiuse per allagamenti o smottamenti. L’intero reticolo stradale dell’Emilia Romagna è andato in crisi in forma contestuale prefigurando l’impatto disastroso che subito dopo si è verificato”.

FINO A 900 EURO A FAMIGLIA. “E’ prevista l’assegnazione ai nuclei familiari” colpiti dall’alluvione “di un contributo per l’autonoma sistemazione stabilito in 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per i nuclei composti da 2 unità, 700 per quelli composti da 3 unità, 800 euro per 4 unità, fino a un massimo di 900 euro per nuclei composti da 5 o più unità”, ha detto Musumeci, ricordando che “qualora siano presenti portatori di handicap o disabili con una disabilità di almeno il 60%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati”.

OLTRE 23MILA LE PERSONE EVACUATE. E’ stato registrato l’isolamento di diverse località, sono state evacuate migliaia di persone dalle loro abitazioni, attualmente circa 23mila. “Le frane attive – ha ricordato Musumeci – sono circa un migliaio, di cui 305 le più significative, concentrate in 54 Comuni. Sulla viabilità, il transito dovrebbe riprendere regolarmente nelle prossime ore. Restano chiuse 622 strade, molte delle quali appartengono alla viabilità secondaria, alle strade provinciali e comunali”. Quanto alle ferrovie, “la maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno”.

FINO A 520 MILLIMETRI DI PIOGGIA. Fra il 2 e il 17 maggio, ha detto il ministro, le precipitazioni sono state intense in tutta l’Emilia Romagna. “Le cumulate massime per le precipitazioni per tutto l’evento hanno fatto registrare valori superiori a 500 millimetri, 520 in provincia di Ravenna, per una media di 200 millimetri”.

54MILA UTENZE SENZA ELETTRICITA’. Secondo i dati forniti da Musumeci, al momento ci sono circa “54mila utenze rimaste senza energia elettrica, disservizi all’utenza mobile per alcune decine di migliaia di utenti, mentre la telefonia fissa vede una utenza non alimentatta di 14.600 unità”.

PRIORITARIA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO. “E’ chiaro che questa ulteriore tragedia calamitosa – ha detto Musumeci – debba porre ciascuno di noi di fronte a una scelta ormai ineludibile: quella di fare della messa in sicurezza del nostro territorio nazionale ‘la’, non ‘una’, ma la priorità nell’agenda politica e di governo di questo esecutivo e di tutte le articolazioni dello Stato”. “Mettere in sicurezza il territorio significa tutelare il diritto alla vita di ciascuno di noi, prima di essere un diritto costituzionale è un diritto fisiologico”, ha aggiunto.

Ursula von der Leyen

Maltempo, per l’Emilia Romagna scende in campo l’Europa. Giovedì arriva von der Leyen

La solidarietà europea “al suo meglio”. Bruxelles accelera gli sforzi per sostenere l’Italia dopo l’alluvione in Emilia-Romagna, mettendo in campo le squadre di soccorso del Meccanismo di protezione civile dell’Ue e attivandosi per rispondere al meglio alle esigenze anche finanziarie di un suo Paese membro colpito da un disastro naturale. “Siamo pronti a fornire ulteriore assistenza al popolo italiano in questo momento difficile”, è quanto mette nero su bianco dalla Commissione Europea, commentando la richiesta di soccorso dopo le alluvioni che hanno colpito in particolare la Romagna.

Sul terreno sono già pienamente operative le squadre della protezione civile della Slovenia e della Slovacchia, come ha reso noto il commissario europeo per l’Economia, l’italiano Paolo Gentiloni: “Ho chiamato insieme al sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, il responsabile della squadra di protezione civile europea inviata in Romagna per ringraziarlo”. Le idrovore dei team dei due Paesi membri Ue sono state inviate dopo l’immediata richiesta di attivazione del Meccanismo di protezione civile dell’Ue da parte dell’Italia, che ha visto la risposta anche di Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Polonia e Romania a inviare nelle zone colpite dalle alluvioni attrezzature di pompaggio ad alta capacità. Per la mappatura satellitare delle aree alluvionate, il sistema Copernicus fornisce dal 16 maggio costanti aggiornamenti.

Ma c’è di più. Che la solidarietà europea all’Italia sia una priorità di Bruxelles lo dimostrano le parole del presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “Giovedì (25 maggio, ndr) verrà la presidente Ursula von der Leyen“. L’annuncio ha colto di sorpresa anche l’esecutivo comunitario, che solo mercoledì mattina ha confermato il viaggio nei territori alluvionati da parte della numero uno della Commissione, “per testimoniare sul campo la devastazione causata dalle alluvioni della scorsa settimana ed esprimere il sostegno dell’Ue”. Presumibilmente al centro della visita di von der Leyen ci sarà anche l’attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea (Fsue), un dispositivo che permette di mobilitare fino a 500 milioni all’anno – oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente – per coprire parte dei costi per la ricostruzione. Gli Stati membri colpiti da una catastrofe naturale possono richiederne l’attivazione alla Commissione entro 12 settimane dalla data dei primi danni rilevati, allegando alla domanda una stima dei danni.

Se però questo dispositivo ammette solo interventi d’emergenza come il “ripristino immediato del funzionamento delle infrastrutture nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione” (dall’attivazione nel 2002 l’Ue ha stanziato a Roma quasi un terzo degli 8,2 miliardi complessivi), la risposta Ue sul breve termine continuerà con le squadre inviate attraverso il Meccanismo di protezione civile. Istituito nel 2001, è il mezzo attraverso cui i 27 Paesi membri e altri 9 Stati partecipanti (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Islanda, Macedonia del Nord, Montenegro, Norvegia, Serbia, Turchia e Ucraina) possono rafforzare la cooperazione per la prevenzione, la preparazione e la risposta ai disastri, in particolare quelli naturali. Il Meccanismo comprende un pool europeo di protezione civile, formato da risorse pre-impegnate dagli Stati aderenti, che possono essere dispiegate immediatamente all’occorrenza, ed è la Commissione a coordinare la risposta di solidarietà degli altri partecipanti con un unico punto di contatto, contribuendo almeno a tre quarti dei costi operativi.

Il Governo approva il dl Alluvione: stanziati 2 miliardi di euro

Oltre due miliardi di euro. Tanto vale il decreto Alluvioni, il primo provvedimento varato oggi dal Consiglio dei ministri per far fronte all’emergenza in Emilia-Romagna, insieme a un’ordinanza di protezione civile che estende lo stato di emergenza ai comuni colpiti dalla seconda alluvione e non inclusi nella prima, con riserva di estenderla ai comuni nelle Marche e in Toscana, per i quali servirà un altro provvedimento.

Non c’è ancora il commissario, arriverà. Intanto, nel decreto c’è una misura per l’estensione delle competenze del commissario nominato per la Siccità, Nicola Dell’Acqua, per la verifica e il monitoraggio delle opere di drenaggio dell’acqua, per accelerare i tempi.

Bisogna dare atto al governo di essersi dedicato a questa emergenza con il massimo della concentrazione, della disponibilità e dell’operatività“, rivendica Giorgia Meloni. Non organizza una conferenza stampa, ma una diretta streaming in cui illustra il dl: “Ci sarà anche una fase di ricostruzione, per cui non è ancora possibile fare una stima precisa dei danni, ma in passato interventi di emergenza da 2 miliardi non si erano mai visti, per questo voglio ringraziare tutto il governo e i ministri“, afferma. Il provvedimento, spiega, “è molto corposo”.

Prevede la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto con ripresa dei pagamenti al 20 novembre; il differimento per i comuni e le province del pagamento dei mutui nei confronti di Cassa Depositi e Prestiti. Sul tema delle utenze, è già stata deliberata la sospensione di pagamento da Arera, ma c’è una norma che rafforza questa previsione. Per i mutui non serve una norma, perché fa fede il protocollo d’intesa tra governo e Abi che già esiste.
Inoltre, scandisce Meloni, “prevediamo per la giustizia il rinvio dei processi civili e penali, quando una delle parti risiede nelle zone colpite, e la sospensione fino al 31 agosto per quello che riguarda l’amministrazione dei giudizi amministrativi, contabili, tributari e militari”. Ma c’è anche “la sospensione dei termini amministrativi compresi i concorsi”. Poi, “i dipendenti pubblici delle zone colpite verranno ugualmente retribuiti”.

Il ministero dell’Agricoltura ha stanziato 100 milioni di euro per interventi di indennizzo a favore delle aziende agricole e ulteriori 75 milioni di euro a valere sul fondo innovazione, per l’acquisto di macchinari per le aziende danneggiate. “Il Governo non ha perso un minuto per dare risposte immediate all’emergenza“, dice il ministro, Francesco Lollobrigida.

Sul lavoro, si prevede una cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, con una copertura fino a 580 milioni di euro. Ci sarà poi una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere le attività, con una copertura che arriva fino a 298 milioni di euro.

Il ministero degli affari Esteri ha previsto un contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall’alluvione a valere sul fondo Simest, con una copertura di altri 300 milioni di euro ed è stata creata una quota riservata di 400 milioni di euro per i tassi agevolati a fondo perduto.

Il Fondo emergenze nazionali viene rifinanziato con 200 milioni di euro, che vengono, sottolinea la premier, “interamente destinati a questa emergenza“.

Quanto alla scuola, c’è un fondo da 20 milioni di euro per la continuità didattica ed è stata data facoltà al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di lavorare con “una certa flessibilità” per l’adempimento degli esami di maturità, in base alle necessità degli istituti coinvolti. Il governo lavora poi per l’acquisto di computer da mettere a disposizione degli studenti che dovessero fare didattica a distanza. Anche per l’università si prevede la possibilità di didattica ed esami a distanza, oltre a un fondo di solidarietà, di 3 milioni e mezzo, per i docenti e per gli interventi di ripristino.

Per la copertura finanziaria degli stanziamenti, tra l’altro, si autorizza fino al 31 dicembre l’Agenzia delle dogane a effettuare estrazioni straordinarie del Lotto e del Superenalotto e alla vendita dei beni confiscati, anche in deroga, disponendo il trasferimento al bilancio dello Stato degli introiti che ne derivano. Ci sarà poi un sovrapprezzo di un euro per l’accesso ai musei statali tra il 15 giugno e il 15 settembre, prevedendo di destinare i maggiori incassi a interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio culturale e al sostegno degli operatori della cultura e dello spettacolo dei territori colpiti. Infine, si semplifica la disciplina in materia di realizzazione di nuova capacità di rigassificazione nazionale e si qualificano come opere di pubblica utilità, “indifferibili e urgenti“, si legge nella nota di Palazzo Chigi, quelle “a ciò finalizzate mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione“.

Maltempo, oggi Cdm: Governo al lavoro su decreto. Ipotesi fino a 100 milioni in aiuti

Arrivano in Consiglio dei ministri le prime misure per affrontare l’emergenza nei territori colpiti dalle alluvioni. Dopo aver toccato con mano, di ritorno in anticipo dal G7 di Hiroshima, la furia delle piogge che si sono abbattute sull’Emilia-Romagna, la premier, Giorgia Meloni, è al lavoro per mettere su carta gli interventi più urgenti per un territorio drammaticamente colpito dal maltempo. Oltre alla sospensione di bollette e termini per tributi e contributi, dovrebbero essere stanziati circa 50 milioni per le spese legate ai soccorsi. Non è escluso, secondo quanto trapela da ambienti parlamentari di maggioranza, che la cifra possa raddoppiare nelle prossime ore, toccando quota 100 milioni. Ovviamente, si tratterebbe di un primissimo stanziamento, cui dovranno seguirne altri, dopo un’attenta valutazione dei danni, anche se per il momento “è ancora abbastanza impossibile fare una stima”, per dirla con le parole del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto.

Al momento, secondo un primo giro di ricognizione delle varie associazioni di categoria, il conto si aggirerebbe sui 5 miliardi di euro. Un colpo durissimo per l’economia del territorio, ma anche dell’intero Paese. Ecco perché si invocherà quasi sicuramente l’aiuto dell’Europa. “Presenteremo un primo pacchetto di sostegno all’interno del decreto emergenza – spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, da Bruxelles – che prevederà, mi auguro, la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del fondo di garanzia che a nostro avviso deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato“. Anche perché “ci sono i fondi dell’Ue già attivati in altri casi simili ed è giusto che anche in questo caso l’Italia possa accedervi“, visto che si parla di “una delle regioni più produttive del Paese, che deve essere messa in condizioni da subito di riprendere a sostenere produzione e lavoro e quindi anche l’economia nazionale”.

Oggi sarà ancora allerta rossa sul territorio, anche se “di tipo diverso rispetto alla precedente, perché è basato sul fatto che il territorio è abbastanza inondato, di conseguenza c’è la certezza assoluta che la terra non è in grado di assorbire nulla”, spiega Pichetto. Ricordando che a Palazzo Chigi, dopo il Cdm, ci sarà anche una riunione con il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per fare il punto sugli interventi da mettere in campo. Che dovranno tenere conto anche dell’allarme lanciato da Michele de Pascale, sindaco e presidente sia della Provincia di Ravenna che dell’Upi: “Abbiamo chilometri di strade provinciali distrutte; frane, smottamenti, fiumi di fango, hanno completamente cancellato interi tratti, isolando comunità e territori. Sono danni per oltre 1 miliardo” che andranno contati nella fase di ricostruzione.

Mentre il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, punta i riflettori su un tema collaterale, perché “in queste giornate in cui l’Italia è colpita da una tragedia come quella che coinvolge l’Emilia-Romagna e parzialmente le Marche, dobbiamo ribadire un concetto che forse sta sfuggendo a chi vive di ideologie: allevatori e agricoltori non sono nemici del territorio e dell’ambiente, anzi. Dove manca la manutenzione del territorio di allevatori e agricoltori”. Perché “il dissesto idrogeologico – continua – è più grave e rispetto a eventi come alluvioni, le concause dell’aggravarsi degli effetti sono da ricercare nel loro abbandono di zone che per millenni hanno manutenuto“.

Il governo, assicura il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta comunque facendo “tutto ciò che è nelle nostre possibilità per aiutare le popolazioni” colpite dalle alluvioni, “compresa la richiesta di ottenere il fondo di solidarietà da parte dell’Unione europea, come accaduto con il terremoto dell’Aquila“. Il vicepremier sottolinea che l’Italia ha ottenuto “anche grande disponibilità da tanti paesi dell’Ue attraverso l’attivazione del meccanismo di protezione civile dell’Ue, ma anche da Paesi, come la Svizzera, che sono fuori dal sistema europeo“. Tajani oggi pomeriggio sarà in missione a Forlì, in agenda c’è una riunione presso il Comitato operativo comunale sulla situazione di emergenza e a seguire l’incontro con il sindaco, Gian Luca Zattini, i rappresentanti del mondo imprenditoriale, associativo e camerale delle province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, cui parteciperanno anche i vertici di Ice, Sace, Simest e Cdp. Segnali importanti per un territorio che, mentre spala con i soccorritori per liberare case, strade e capannoni, vuole già iniziare a vedere la luce della ricostruzione in fondo al tunnel del dramma.

Meloni al lavoro per il Consiglio dei ministri sul maltempo di domani: “Il Governo c’è, risposte immediate”

Photo credits: Palazzo Chigi

Il Governo c’è”. E’ questo il messaggio che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rientrata dal G7 in Giappone per visitare i luoghi dell’Emilia Romagna dove il maltempo si è abbattuto con tutta la sua forza, ha voluto portare alle popolazioni colpite dall’emergenza. “E’ stata una tragedia – ha sottolineato – ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti. Può essere un’occasione per dimostrare quanto l’Italia sappia essere concreta e immediata”. La premier tocca con mano una “situazione molto complessa, con diverse emergenze”, dove “c’è bisogno di molto lavoro”, ma vede anche cittadini “molto orgogliosi che stavano al lavoro e dicevano: ‘Ci rimettiamo in piedi’”.

La priorità, ora, è “garantire risposte immediate”, motivo per cui Meloni ha visitato la zona domenica, in modo da potere già oggi, in vista del Consiglio dei ministri di domani, “ottimizzare i provvedimenti”. Niente passerelle, quindi, perché “non è il momento”.

Difficile, però, ancora, fare una stima dei danni. Sicuramente “sono ingenti, ma finché non siamo sicuri che situazione si fermi è molto difficile. Andranno mobilitate molto risorse, il Governo è al lavoro per capire quali possano essere i fondi dai quali attingere. Stanzieremo altre risorse per l’emergenza, ma il Fondo europeo di solidarietà è uno di quelli che possono essere utilizzati”. Difficile, invece, utilizzare i fondi del Pnrr.

Maltempo, Enel riduce a 10mila le utenze senza elettricità in Emilia-Romagna

Enel si è attivata sin dalle prime ore dell’emergenza meteo che ha colpito l’Emilia Romagna. Il neo amministratore delegato Flavio Cattaneo ha immediatamente avviato i lavori di una task-force dedicata all’emergenza che sta operando in costante contatto con le istituzioni locali, le Prefetture e la Protezione Civile Regionale e Nazionale per il ripristino del servizio elettrico dei clienti interessati dall’interruzione.

Sei gli elicotteri per ispezionare le linee interessate dagli eventi e consentire il trasporto del personale e dei generatori, oltre 700 i tecnici in campo, 170 i gruppi elettrogeni e 9 power station per fornire alimentazione di emergenza. Uno sforzo che ha già consentito di rialimentare oltre 40mila utenze dall’inizio emergenza.

Il Gruppo Enel ha inoltre avviato una raccolta di fondi tra i dipendenti a favore delle popolazioni colpite dell’emergenza a cui l’azienda parteciperà con un ulteriore contributo dell’azienda e del top management, incluso l’amministratore delegato.

Allagamenti, esondazioni dei corsi d’acqua e frane hanno infatti danneggiato tratti di rete elettrica sul territorio regionale, causando interruzioni del servizio che in un primo momento hanno coinvolto oltre 50mila utenze. E-Distribuzione è in campo con oltre 700 tecnici tra personale dell’azienda e quello di imprese terze.

La task-force messa in campo dall’azienda sta intervenendo, nonostante il perdurare di condizioni impervie e di difficile viabilità rallentino tuttora le operazioni di ripristino, riattivando la fornitura per la gran parte delle utenze inizialmente coinvolte: nella serata del 19 maggio sono ridotte a 10mila le utenze disalimentate e gli interventi proseguiranno anche nel corso della notte.

Il Centro di Controllo di Bologna monitorando la situazione 24 ore su 24, eseguendo azioni da remoto e manovre in telecomando sulla rete elettrica e coordinando il dispiegamento delle squadre sul territorio, per continuar a rialimentare i clienti rimasti senza energia elettrica.

 

photo credit: Afp

Il maltempo flagella l’Emilia Romagna. Meloni segue la situazione in vista del Cdm

Photo credits: Dipartimento della Protezione Civile

Il maltempo flagella ancora l’Emilia Romagna, con l’allerta rossa confermata anche per la giornata di sabato e le vittime salite ad almeno 14, con un uomo trovato morto in casa a Faenza. Più di 15.000 persone hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione, 8mila di loro hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre. Le altre hanno trovato sistemazioni alternative in seconde case o da amici e parenti. Gli allagamenti sono stati 58 in 43 comuni, 23 i fiume e corsi d’acqua esondati, anche in più punti. Le frane sono state 290 sull’intero territorio, di cui 104 solo nel territorio di Forlì-Cesena. Ancora difficile anche la situazione della viabilità, con 544 strade chiuse.

Una situazione incredibile, difficile da immaginare. Tanto che il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, spiega che “non c’è memoria di eventi di questo tipo in passato”. Perché se le prime criticità del 2 maggio erano, in qualche modo, prevedibili, poi “si sono sviluppati con una persistenza che li classifica come eventi rari“. Per questo ci sono ancora innumerevoli criticità. Da quelle di soccorso e di evacuazione preventiva, fino a quelle delle infrastrutture. “C’è una diffusa problematica legata alle infrastrutture viarie che va ad aggravare la capacità di trasferimento persone, ci sono problemi di ripristini elettrici e della parte idrica. Si sta lavorando per recuperare il più rapidamente possibile l’infrastruttura. In alcuni casi con centraline in zone piene d’acqua l’operazione richiederà un po’ di tempo“, spiega Curcio. Intanto proseguono le operazioni di approvvigionamento di cibo soprattutto in montagna, alcune criticità permangono in pianura dove ci sono ancora allagamenti.

Drammatica la situazione dell’agricoltura, con allagamenti, asfissia delle piante che si trovano nei terreni inondati, perdite e danni irreversibili ad allevamenti e strutture da quelle delle imprese alle reti viarie, di scolo e irrigue. Per il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, “l’agroalimentare e l’ortofrutta hanno bisogno di rimborsi al 100%. Abbiamo avuto siccità, gelate, e adesso questa drammatica alluvione. Io credo seva un piano shock per evitare che le azione del settore chiudano”. Sono oltre 5mila secondo la Coldiretti le aziende agricole colpite dal maltempo, con almeno 50mila posti di lavoro a rischio tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione. Danni al momento incalcolabili, in attesa del deflusso delle acque e del fango.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue la situazione a distanza, dal Giappone dove sta partecipando al G7. E sta condividendo la sua apprensione con i colleghi, mostrando loro le immagini della situazione disastrosa in corso nel nostro Paese. Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, nel corso della missione in Slovacchia, contatta telefonicamente l’Assessore allo sviluppo economico della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, per avere informazioni dirette sull’entità dei danni alle imprese e sulle prime necessità del tessuto produttivo del territorio. Le direzioni del ministero effettuano una prima ricognizione con le organizzazioni di rappresentanza delle aziende della Regione, per avere un quadro complessivo su quali sia l’entità dei danni subiti dal sistema produttivo e sui primi interventi necessari a fronteggiare la crisi in corso. Sabato sul posto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. L’appuntamento sarà poi martedì, con il Consiglio dei ministri che sarà dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi all’alluvione. Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm Meloni e i ministri competenti per l’emergenza incontreranno Bonaccini.

Salgono a 14 le vittime del maltempo in Emilia Romagna. In 34mila senza elettricità

Photo credit: Dipartimento della Protezione Civile

E’ salito a 14 le vittime il bilancio dell’emergenza maltempo che da giorni sta colpendo l’Emilia Romagna. Alle otto annunciate mercoledì se ne sono aggiunte altre sei, tutte nella provincia di Ravenna: l’ultima questa mattina, un uomo trovato morto in casa a Faenza. Intanto proseguono le operazioni per mettere in sicurezza i cittadini. Dei 10mila sfollati, 3.100 hanno trovato accoglienza presso le sedi allestite dai Comuni. Ma, precisa la vicepresidente della Regione e assessora alla Protezione civile Irene Priolo, si tratta di un’accoglienza “temporanea”, perché dopo i primi momenti “lavoreremo per una diversa sistemazione come la dignità delle persone richiede“. Gli allagamenti registrati sono 50 in tutto in 42 comuni: 15 nel Bolognese, 13 nel Ravennate, 12 nel Forlivese, 2 nel Riminese. Chiuse 250 strade a causa delle frane, che in totale sono state 280 in 58 comuni. Circa 34 mila le utenze al momento disalimentate dalla rete elettrica tra le province di Forlì-Cesena e Ravenna. Difficoltà a Lugo, in provincia di Ravenna, dove diverse zone del centro urbano sono allagate e si sono verificate interruzioni dell’elettricità e dell’acqua.

Una situazione ancora critica, considerando che anche per domani è prevista allerta rossa. Per questo, annuncia il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che oggi si è recato presso la sede della protezione civile dell’Emilia Romagna, martedì in Consiglio dei ministri “verrà dichiarato lo stato di calamità e si risponderà ai primi interventi come il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie, tutti interventi che necessitano di un provvedimento per decreto“. E fa sapere che, insieme alla Regione, l’esecutivo valuterà la richiesta per il Fondo di solidarietà europeo. La questione, secondo Pichetto, è “nazionale”, e per questo “ha bisogno di un lavoro di squadra”. Ma, soprattutto, occorre “trovare punti di convivenza tra l’uomo e la natura“.

E se è ancora presto per procedere alla rendicontazione effettiva dei danni, visto che l’evento è ancora in corso, il presidente della Regione Stefano Bonaccini spiega che “avevamo stimato danni per quasi un miliardo due settimane fa, nella prima ondata di Maltempo, figuratevi quanto cresceranno”. Intanto iniziano le donazioni. Prima su tutte, quella di Ferrari che “donerà un milione di euro ma abbiamo contezza di tanta gente comune che sta donando, chiunque doni anche solo un euro è benvenuto. Rendiconteremo fino all’ultimo euro e daremo conto di come verrà speso” . Ma ora la priorità è la messa in sicurezza delle persone, poi “cominceremo ad attivarci per la parte di rendicontazione dei danni pubblici e privati. Siamo molto rapidi – spiega Bonaccini – ma serve tempo, vista la quantità di territorio colpita“.

Alluvione in Emilia-Romagna: almeno 9 morti, migliaia di sfollati. A Ravenna nuova evacuazione

Un “nuovo terremoto”. Uno “degli eventi catastrofici mai registrati” prima. Il maltempo non dà tregua all’Emilia Romagna che in 24 ore raccoglie 300 mm di pioggia (attesi oltre 500 mm a mezzanotte, metà della pioggia che normalmente cade in un anno intero) con almeno 9 vittime accertate e migliaia di sfollati. “Siamo una regione colpita ancora una volta, siamo feriti ma ci rialzeremo”, assicura il governatore Stefano Bonaccini. Le zone più colpite sono Faenza, Forlì e il Ravennate: diecimila gli evacuati, destinati a crescere. In tutto sono 41 i Comuni quasi completamente sott’acqua: 58 coinvolti da frane, 23 i fiumi esondati, oltre ad altri 13 che hanno superato il livello 3 di allarme, l’ennesima notte insonne per Marche ed Emilia Romagna. Oltre 280 le frane di cui 120 particolarmente importanti.

Ordine di “evacuazione immediata” alla popolazione e alle aziende di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci “interessate da possibili fenomeni di allagamento“. Lo ha disposto il Comune di Ravenna per rischio allagamento della rete dei canali consortili, a seguito della frattura del Lamone fra Reda e Fossolo. Già nella notte il Comune aveva invitato i residenti di Villanova di Ravenna “a salire ai piani alti”.

Oggi è attesa una nuova giornata di allerta: rossa su tutta la Romagna, pianura bolognese e modenese, colline montane dell’Emilia centrale e bolognese; arancione su pianura e costa ferrarese. Non sono previste precipitazioni sul territorio regionale ma , come fa sapere la Regione, le piogge elevate di ieri e oggi fanno restare in allarme per i corsi d’acqua del settore centro-orientale, in particolare, sui bacini Romagnoli e affluenti di Reno, interessati da esondazioni e rotte. Scuole chiuse anche giovedì a Bologna e negli altri Comuni colpiti.

Al momento, sono nove le vittime accertate: sette nella provincia di Forlì-Cesena, un uomo del Ravennate, un 40enne nel Bolognese. Nel Cesenate i morti sono un uomo travolto da una frana a Casale di Calisese e una coppia travolta dall’acqua, lei trascinata per 20 chilometri. Gli sfollati fra Ravenna, Bologna e Forlì sono “complessivamente intorno alle 10mila persone”. “Una stima difficilissima, stiamo facendo fatica ad avvicinarci alle case. E’ una stima destinata a crescere e non riusciamo ancora a quantificarla esattamente“, commenta Irene Priolo, vicepresidente della Regione. Nelle ultime 48 ore si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri.

Nella notte tra martedì e mercoledì ci sono state nuove esondazioni, l’acqua ha invaso strade e case in tantissimi centri: da Cesena a Faenza, da Riccione a Lugo. Le operazioni di soccorso sono difficili, gli abitanti sono invitati a salire ai piani alti delle abitazioni. Altra situazione difficile è a Bologna con tremila sfollati: l’appello del Comune è a non muoversi. Allagata l’A14 nel tratto romagnolo: chiusa al traffico, ha riaperto solo il tratto tra San Lazzaro e la diramazione per Ravenna in direzione Ancona. Treni fermi lungo la linea Adriatica.

Drammatica la situazione a Faenza, nel Ravennate, dove l’acqua è entrata nel centro abitato e molte persone sono state evacuate. Sempre nel Ravennate è esondato il fiume Santerno e ci sono state nuovi evacuati accolti nei centri allestiti. Riccione è praticamente sott’acqua.  “Ringrazio la vicinanza del governo e ho già detto loro che avremo bisogno di tante risorse per ripartire“, ha ammesso Bonaccini che in giornata ha sentito telefonicamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni.

Anche la sanità regionale sta cercando di tenere botta contro l’ondata di maltempo: una situazione “difficile ma sotto controllo”, assicura la Regione, che oggi ha convocato le direzioni generali di tutte le aziende sanitarie per fare il punto della situazione. Al momento il quadro più critico riguarda l’ospedale di Loiano, sull’Appennino bolognese, che risulta “inaccessibile a causa di frane che hanno momentaneamente interrotto la viabilità”. Sempre in provincia di Bologna, l’ospedale di Budrio ha dovuto sospendere sia le attività specialistiche non urgenti sia quelle chirurgiche. Sul resto del territorio regionale, assicura la Regione, “sono garantite ovunque le urgenze, a partire dagli interventi chirurgici e i trattamenti che non possono essere differiti”.

Migliora la situazione nelle Marche dove dalle 14 di mercoledì è scattata l’allerta arancione nel sud, tra Macerata, Fermo ed Ascoli. “Proseguono gli interventi delle squadre operative della Protezione civile, dei Vigili del fuoco per far fronte ai tanti danni causati dal maltempo soprattutto tra Pesaro e Senigallia – spiega l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi -, manteniamo la massima allerta a sud dove le previsioni annunciano piogge abbondanti nella notte“.

In Toscana, desta preoccupazione la situazione di 47 studenti della scuola media di Campo di Marte che da lunedì si trovano con 4 insegnanti al Green Energy Camp di Palazzuolo sul Senio in località Piedimonte: bloccati dal maltempo trascorreranno la notte nella palestra del Comune. Domani prevista allerta arancione sul Mugello.