Imprese, Buselli (Cnpr): Al via 11/11 domande per investimenti in sostenibilità

Con la circolare n.42927/2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy specifica le modalità di attuazione per il sottoinvestimento 7.1 del Pnrr, destinato a sostenere la transizione ecologica e l’autoconsumo energetico attraverso fonti rinnovabili, tramite i Contratti di Sviluppo. Le domande possono essere inoltrate a partire dalle ore 12.00 dell’11 novembre 2024 sulla piattaforma Invitalia.
“I fondi sono destinati ad incrementare l’efficienza energetica dei processi produttivi, in particolare per favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, con l’esclusione della biomassa e – spiega Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – perseguire la trasformazione sostenibile delle imprese italiane e la competitività delle filiere strategiche nazionali”. “Le proposte ammissibili devono riguardare un programma di sviluppo ambientale – conclude Buselli – finalizzato alla salvaguardia dell’ambiente e compatibile con progetti previsti nel Titolo IV, tutela ambientale, o nel Titolo III, ricerca, sviluppo e innovazione del decreto del 9 dicembre 2014”.

Sud, ricerca e sviluppo: al via iter incentivi Mimit per imprese. Misura da 470 milioni

Muovere il Paese con una spinta da Sud. La Strategia nazionale di specializzazione intelligente del ministero delle Imprese e del Made in Italy prevede, infatti, l’apertura dello sportello online per gli incentivi destinati ai progetti di ricerca e sviluppo sperimentale delle imprese industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e di ricerca che hanno la propria war room in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Sul piatto ci sono oltre 470 milioni di euro, ricavati dal Fondo per la crescita sostenibile, di cui 328 milioni per la concessione di finanziamenti agevolati e 145 per i contributi diretti alla spesa.

L’iter prevede, da lunedì 2 settembre, che le aziende possano iniziare la preparazione delle domande precompilando le istanze tramite lo sportello online di Mediocredito Centrale, che ha la responsabilità di gestione del provvedimento per conto di Palazzo Piacentini. Dalle ore 10 del prossimo 10 settembre, invece, le aziende “di qualsiasi dimensione localizzate nelle regioni interessate”, specifica il Mimit, “potranno presentare, anche in forma congiunta, le domande di agevolazione per i progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, di importo compreso tra i tre e i venti milioni di euro”.

Entrando nel dettaglio della misura, tutti i progetti, per poter essere ammessi, devono prevedere ricerca industriale e sviluppo industriale di tecnologie abilitanti fondamentali, conosciuti con la sigla ‘Kets. Tra questi sono inseriti nanotecnologia e materiali avanzati, fotonica e micro/nano elettronica, sistemi avanzati di produzione, tecnologie delle scienze della vita, connessione e sicurezza digitale e ovviamente Intelligenza artificiale.

Alla procedura agevolativa parteciperanno anche Cassa depositi e prestiti e le banche finanziatrici convenzionate, aderenti all’Associazione bancaria italiana. I finanziamenti sono concessi per una percentuale massima del 50% delle spese e dei costi ammissibili per le grandi imprese e del 40% per le piccole e medie imprese. Gli incentivi concessi nella forma del contributo diretto alla spesa sono articolati sulla base della dimensione dell’impresa proponente: 30% per le piccole imprese, 25% per le medie imprese, 15% per le grandi imprese.

G7, l’Italia leader nei piatti con Bottura e al Media Center prodotti bio a filiera corta

Se è vero che il cibo commuove e crea ricordi, i leader e le delegazioni del G7 non dimenticheranno in fretta l’Italia, una volta che il vertice a Borgo Egnazia sarà chiuso. Due pranzi sono curati dallo chef Massimo Bottura, a lungo primo nelle classifiche mondiali e proprietario dell’Osteria Francescana a Modena. Sette stelle Michelin, inclusa quella verde, e tre chiavi d’oro nel palmares di uno degli chef più impegnati in assoluto nella lotta allo spreco alimentare.

Come fonte d’ispirazione, nel menu pensato per il G7 c’è un vero e proprio Grand Tour d’Italia: tutti i territori regionali sono rappresentati in ricette e ingredienti rivisitati. Senza stravolgere le materie prime, però: “Devono essere le protagoniste assolute – racconta –: la nostra cucina è fatta per valorizzare l’eroico lavoro della produzione e della trasformazione agro-alimentare e non per soddisfare l’ego dei cuochi”.

E come spiegare l’Italia al mondo, se non con la convivialità e il piacere di sedersi a tavola? Vengono riproposti alcuni momenti fondamentali della tradizionale, come il pranzo della domenica in famiglia. Le portate sono accompagnate da una selezione di alcune delle migliori etichette che rendono l’Italia il maggior produttore di vino al mondo, scelte da Riccardo Cotarella, presidente della federazione mondiale dei tecnici del settore vitivinicolo.

Se i leader, a Fasano, pasteggiano con le stelle di Bottura, non va peggio ai giornalisti del Media Center, nella Fiera del Lavante di Bari. Burrate di Andria, mozzarelle, stracciatella, pane di Altamura. E ancora riso patate e cozze, braciole, taralli, verdure tipiche, dai caroselli alle nuove carote di Polignano a Mare. Gli oltre mille accreditati da tutto il mondo sono nutriti con piatti della tradizione pugliese e prodotti tipici di alta qualità e a filiera corta, esposti su ceramiche di Grottaglie.

Tutto è pensato per essere sostenibile quasi al 100%. Nell’azienda di famiglia a Conversano, Francesco Ferrara, ad di Ferrara Ristorazione, responsabile del catering, ha creato una realtà agricola biologica, con il sostegno professionale dell’Università di Bari. “I nostri dieci contadini sono formati periodicamente”, spiega a GEA. Dal produttore al consumatore il prodotto percorre al massimo 10 chilometri. “Abbiamo un olio extravergine d’oliva Dop e un vino biologico, ‘Donna Serafina’. Abbiamo avviato un progetto della prima carota biologica di Polignano a Mare”, racconta. Gli impianti di cucina del catering sono dislocati in tutta la provincia di Bari e tutti dotati di pannelli fotovoltaici. Su un parco auto di 50 mezzi commerciali 28 sono elettrici e alimentati con l’energia sostenibile degli impianti. Per l’impianto di irrigazione, “abbiamo trovato acqua a 600 metri di profondità. Stiamo dotando di un sistema software per gestire l’irrigazione sul campo e a breve realizzeremo una struttura fotovoltaica anche per l’impianto di irrigazione”.

E se non c’è differenziata in sala, è solo perché non serve: le stoviglie sono tutte compostabili e biodegradabili.

Ia, Urso lancia ‘quadrilatero’ italiano e Hub: “Presto decreto collegato alla Manovra in Cdm”

Un “quadrilatero” dell’innovazione e l’hub per lo sviluppo sostenibile. E’ la strategia italiana per mettere a servizio del mondo produttivo l’Intelligenza artificiale. Durante l’audizione in commissione Ambiente del Senato il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, mette in fila le mosse del governo per indirizzare le enormi potenzialità di questa tecnologia tutta nuova (e ancora da scoprire appieno) e ridurre al minimo i rischi che potrebbe generare. Partendo da due eventi: la partecipazione del Mimit al Summit sulla sicurezza a Bletchley Park e la riunione trilaterale con Francia e Germania del novembre scorso a Palazzo Piacentini, fondamentali tappe negoziali per un approccio sulle regole per per le imprese Ue.

Poi ci sono i passi europei, come l’Ai Act approvato lo scorso mese di marzo dall’Europarlamento, al quale l’Italia per prima ha voluto ispirare il proprio disegno di legge per indirizzare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di Intelligenza artificiale. “Ma il governo non si è solo concentrato sulle regole – spiega Urso -, iniziando anche a tratteggiare un quadro di politica industriale che andrà via via sempre più concretizzandosi, non solo grazie al ddl ora al vaglio del Parlamento, ma anche grazie al disegno di legge collegato alla manovra economica sulle nuove tecnologie abilitanti, che presenteremo in Cdm e poi in Parlamento nei prossimi mesi” e che sarà “finanziato col fondo sulla sostenibilità“.

Le direttrici su cui l’esecutivo si sta muovendo riguardano “le nuove politiche industriali“, sintetizzabili “su tre livelli – sottolinea il responsabile del Mimit -. Favorire la ricerca applicata industriale per far emergere nuove idee, ricerche e brevetti, e di questo di occuperemo nel collegato. C’è poi un secondo livello, sostenere lo sviluppo strumentale e un terzo su come aumentare la diffusione della Ia tra le imprese in generale e, soprattutto, tra le pmi“. Sul primo punto “siamo all’opera con l’avvio fondazione ‘Ia for industry’, che si è insediata a Torino e che completa il quadro di una ricerca industriale italiana sull’Ia volta ad ammodernare il comparto industriale in tutte le sue componenti critiche“, spiega. Aggiungendo che questo era “l’elemento che mancava” alla strategia italiana, perché la fondazione lavorerà assieme “anche ad altre strutture che già operano in questo campo e che potremo delineare come una sorta di quadrilatero: Genova, Bologna, Torino e Pavia“.

Nel capoluogo ligure “si trova l’Istituto italiano di tecnologia, con una dotazione annuale di circa 100 milioni di euro, che opera già da tempo e dedicherà una parte consistente del suo bilancio all’Intelligenza artificiale, concentrandosi sulla ricerca di base“, continua Urso. “Il secondo angolo è Bologna, con il Cineca e il Supercomputer Leonardo, tra i primi 5 al mondo per capacità di calcolo sull’Ia, dove si allenano molti algoritmi Ia prodotti da aziende europee, non soltanto italiane“. A completare il quadro è “il necessario sviluppo dell’hardware, che soprattutto per quanto riguarda i semiconduttori è rappresentato dal quarto angolo, quello che si sta sviluppando a Pavia con la fondazione Chips.IT“.

La partita dell’Ia è centrale anche in chiave G7, di cui l’Italia detiene la Presidenza. Infatti, in questo consesso è stata avanzata la proposta di un AI Hub per lo sviluppo sostenibile, “grazie al lavoro congiunto con Undp – continua il ministro – per rafforzare il ruolo del nostro Paese come parte integrante, trainante e innovativa dell’ecosistema globale sull’Intelligenza artificiale“. L’idea è di portar avanti il progetto “nel pieno spirito del Piano Mattei, volto a rafforzare la cooperazione e lo sviluppo dei paesi del Sud del Mondo, e dell’Africa in particolare, nella logica di mutuo scambio e mutuo sviluppo“. E per questo, conclude Urso, “ritengo che l’apertura di un centro internazionale in materia di intelligenza artificiale in Italia, auspicabilmente in congiunzione con la neo inaugurata Fondazione di Torino, possa rappresentare una grande opportunità per le imprese italiane, che si troverebbero così al cuore di un ecosistema industriale dell’Ia che guarda al mondo“.

Il 15 aprile Giornata nazionale del Made in Italy. Urso: “Celebriamo l’eccellenza Italiana”

Il 15 aprile di ogni anno sarà celebrata la Giornata Nazionale del Made in Italy. Scelta per l’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, sarà arricchita con circa “300 iniziative su tutto il territorio nazionale che mirano a ispirare e coinvolgere i nostri giovani, le imprese e i lavoratori ma soprattutto per accendere i fari su quello che è l’eccellenza italiana. Il Made in Italy non è un modello di produzione ma uno stile di vita“, spiega il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante la presentazione che si è svolta in mattinata a Palazzo Piacentini, assieme alla direttrice Generale di Altagamma, Stefania Lazzaroni, al segretario generale del Comitato Leonardo, Massimo Mamberti, al presidente della Commissione per le attività di formazione della Federazione Cavalieri del Lavoro, Luigi Abete, e al presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini.

Istituita con la legge quadro del dicembre scorso, la Giornata ha un mood ben preciso. “Identità, innovazione, istruzione, internazionalizzazione. È l’Italia delle 4 I che sta dietro alla filosofia di questa Giornata nazionale – aggiunge il responsabile del Mimit -. Il provvedimento è stato introdotto per valorizzare, promuovere e tutelare le produzioni delle filiere nazionali, riconoscendone l’impatto sociale. Oltre a favorire lo sviluppo economico e culturale del Paese, il Made in Italy ne rappresenta il patrimonio identitario perché non è soltanto un marchio, ma il nostro biglietto da visita nel mondo. La Giornata Nazionale, che verrà celebrata annualmente nel giorno della nascita di Leonardo Da Vinci, considerato il più grande genio della storia, è il frutto del Sistema Italia: la somma di tante realtà che compongono la nostra penisola“. Anche il logo richiama il genio italiano, con la scelta dell’uomo vitruviano di Leonardo. Il marchio è stato realizzato in collaborazione con i grafici dell’Agenzia Commercio Estero, con l’autorizzazione del ministero della Cultura, e accompagnerà tutte le iniziative dedicate alle celebrazioni.

La Giornata nazionale del Made in Italy vedrà in campo i massimi esponenti della creatività italiana, in diversi campi: dall’industria alla moda, all’arredo, l’alimentazione, la nautica, l’accoglienza e in generale le varie filiere simbolo del nostro Paese nel mondo. Non mancherà il coinvolgimento di aziende, associazioni di categoria, Camere di commercio, Unioncamere, Cna, Confcommercio, Anci, Comuni, Regioni, fondazioni, musei, scuole, università, Fondazione Leonardo, Lega Calcio, Guardia di Finanza, Confindustria, Fondazione dei Cavalieri del Lavoro, Rcs Sport e numerosi privati. Anche il ministero degli Esteri, in collaborazione con l’agenzia Ice, ha curato il coordinamento degli eventi organizzati all’estero, che vedono coinvolte oltre 50 sedi in tutto il mondo.

Le iniziative si svolgeranno in un arco temporale ben preciso, con un calendario messo a punto dagli uffici del Mimit, che hanno valutato le candidature arrivate fino allo scorso 20 marzo tramite il portale istituzionale. Sono circa 200 le proposte approvate, per un totale di 400 iniziative di rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, storico e sportivo. Il filo conduttore degli eventi e degli appuntamenti è quello di tramandare valori, abilità e capacità a quelli che saranno i futuri imprenditori del domani, sensibilizzando ancora una volta l’opinione pubblica sul valore delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani. Sarà un’occasione importante, soprattutto perché imprenditori e maestri artigiani apriranno le porte delle aziende e dei laboratori ai cittadini, coinvolgendo in particolare gli studenti di ogni ordine e grado, allo scopo di stimolare il loro interesse per lo studio e le future opportunità professionali legate al Made in Italy, rappresentato dal settore alimentare, della moda, del tessile, del legno, del design, dell’arredo, dell’alta gioielleria, della nautica, termale, del turismo, automotive, industriale e tecnologico.

Gli eventi, che coinvolgeranno anche musei, fondazioni e nei luoghi di produzione saranno in presenza, anche con attività pratiche, e online, con una comunicazione indirizzata al racconto di come le filiere italiane siano un veicolo fondamentale e imprescindibile per proteggere e sostenere il Made in Italy nel mondo. Palazzo Piacentini, sede del ministero, dal 15 al 28 aprile ospiterà la mostra realizzata da Fondazione Altagamma ‘Lo Specchio dell’Eccellenza Italiana-Viaggio nella manifattura di Altagamma’, che sarà accessibile al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 e il sabato e domenica dalle 10 alle 20. La lega di Serie A, invece, dedicherà la 32esima Giornata della Serie A Tim alla promozione del brand.

La Giornata Nazionale del made in italy è di particolare importanza per Altagamma, che insieme a Camera della Moda ne ha proposto l’istituzione al Mimit, “proprio per evidenziare la centralità di questo comparto per la nostra economia ma anche per il suo soft power”, spiega la direttrice generale di Altagamma, Stefania Lazzaroni, che ricorda come l’alto di gamma italiano sia la punta di diamante del Made in Italy: un’industria da 144 miliardi di euro, che fornisce un contributo al PIL del 7,4%, con una quota export di circa il 50% e quasi due milioni di occupati, diretti e indiretti, pari all’8,2% dell’occupazione italiana.
”E’ un comparto fondato sulla nostra competenza manifatturiera – spiega  – e per questo il taglio con cui la Fondazione ha deciso di celebrare la Giornata è incentrato sul tema del Saper Fare.
’Lo Specchio dell’Eccellenza Italiana’ è un mostra che racconta moda, design, alimentare, motori, nautica, ospitalità e gioielleria attraverso un duplice registro: da un lato, prodotti iconici che raccontano la maestria dei nostri settori d’eccellenza, dall’altro video immersivi che esplorano i segreti della nostra manifattura. Un caleidoscopio di suggestioni che celebra la cultura del Bello, Buono e Ben Fatto: riflesso del nostro patrimonio creativo che incanta il mondo con il suo stile di vita inconfondibile”.

Photo credit: Mimit

Il 5 e 6 luglio tornano a Roma gli Stati generali moda sostenibile

Un abito realizzato in ‘Biofeel eleven‘, filato di origine naturale con performance tecniche, estetiche e ambientali elevate; una ‘Id Shirt‘, camicia prodotta con un cotone coltivato interamente in Puglia, in campi biologici, senza alcun uso di prodotti chimici e con musica a frequenze benefiche per la pianta (il polsino è frutto di una tecnologia intelligente che permette alla camicia di comunicare con chiunque tramite Nfc); coloranti prodotti da microbi e microrganismi derivanti da comunità ricche di biodiversità, che possano rappresentare una fonte alternativa per i colori realizzati a partire da combustibili fossili. Sono solo alcune delle novità in tema di moda che saranno presentate il 5 e 6 luglio, nei mercati di Traiano a Roma, al Phygital Sustainability Expo.

La kermesse è esclusivamente dedicata alla transizione ecosostenibile dei brand di moda e di design ed è giunta alla quarta edizione. Panel, momenti di dibattito, una ‘Sfilata Narrata’ e attività interattive: l’obiettivo è coinvolgere e sensibilizzare il pubblico verso una cultura sostenibile nella moda e nel Made in Italy. L’evento sarà premiato alla Cop28 di Dubai.

Una iniziativa indispensabile, considerando che ogni anno, nel mondo, vengono prodotti 150 miliardi di capi di abbigliamento, il 20% rimane invenduto e meno dell’1% viene riciclato in nuovi indumenti. Il settore della moda è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di gas serra, che si stima aumenteranno del 60% nei prossimi dieci anni. Per questo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso invoca una “rivoluzione verde” per “rivedere il modo di produrre, raccogliere le materie prime e ripensare i modelli a noi familiari“.

Per Valeria Mangani, presidente di Sustainable Fashion Innovation Society, si tratta dell'”evento di riferimento per il settore perché riunisce istituzioni, imprese e territorio in modo da valorizzare il sistema produttivo, creativo e manifatturiero del Made in Italy, accelerando così il processo della transizione ecosostenibile nella moda e nel design”.

Un format trasversale con una ‘Sfilata Narrata‘, in cui i brand potranno esibire i loro capi più all’avanguardia e sostenibili, raccontati da una voce fuori campo che ne descrive le innovazioni tecnologiche e ne stima la carbon footprint. Nella cornice dei Mercati di Traiano si snoderà poi un’esposizione museale immersiva sulla via Biberatica: ogni brand esporrà i propri prodotti ecosostenibili, spiegandone le caratteristiche e i punti di forza nell’ambito tutela ambientale. Inoltre, saranno suddivisi per aree tematiche e per Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda ONU 2030. L’esposizione sarà accompagnata da una componente di deep technology: gli occhiali Lenovo e il codice QR. Questi strumenti daranno la possibilità agli ospiti di vedere attraverso immagini riprodotte in modo realistico e immersivo, l’impatto negativo dell’acquisto compulsivo e del fast fashion, proiettando i visitatori in varie aree del mondo, degradate a causa dei rifiuti generati dal fast fashion shopping.

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Made in Italy tarocco: due prodotti tricolori su tre sono falsi

Vero o falso made in Italy? Al ristorante, al supermercato, in enoteca o in macelleria: occorre fare sempre più attenzione nella scelta degli alimenti da mangiare o acquistare. Arriva da Coldiretti e ‘Filiera Italia‘ l’allarme relativo alla crescente diffusione di prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Per colpa del cosiddetto ‘italian sounding‘ – stima l’associazione – sale a 120 miliardi il valore del falso made in Italy agroalimentare nel mondo. Ormai, purtroppo, due prodotti tricolori su tre sono falsi e senza alcun legame produttivo e occupazionale con il nostro Paese.

Nella top ten degli alimenti più taroccati troviamo anche:

  • Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. La produzione delle copie di questi formaggi ha superato quella degli originali: dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tutti i continenti;
  • I salumi più prestigiosi, come il prosciutto di Parma o la mortadella Bologna, storpiata come mortadela e con indicazioni geografiche false come siciliana o con carne diversa da quella di suino;
  • Vini: dal Chianti al Prosecco, che non è solo la Dop al primo posto per valore alla produzione, ma anche la più imitata. Ne sono un esempio il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi, il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova.

 

infografica

Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy, a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese, potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia.

agroalimentare

Agroalimentare, nel 2021 export da record: +52 miliardi di euro

Dopo lo shock della pandemia, il settore agroalimentare italiano nel 2021 ha mostrato una buona tenuta, facendo registrare – in qualche caso – dati molto positivi. A cominciare dalle esportazioni dei prodotti made in Italy, che hanno fatto un balzo a doppia cifra (+11%), raggiungendo il valore record di 52 miliardi di euro. Nel report ‘Agrimercati’ di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), si fa il punto sulle principali dinamiche del settore e l’export è sicuramente il fiore all’occhiello dell’anno passato.

Scambi commerciali

BOOM DI VINI E FORMAGGI

Sono aumentate le spedizioni all’estero di tutte le principali produzioni del made in Italy. Tra i segmenti produttivi di maggior successo all’estero si confermano vini, formaggi stagionati, prodotti da forno, cioccolata e preparati a base di pomodoro. Nel dettaglio, sono cresciute in maniera rilevante le esportazioni dei prodotti della panetteria e pasticceria (+19% in valore rispetto al 2020), seguite dalla cioccolata (+14%), dai vini (+12,4%) e dai formaggi e latticini (+12,3%). Hanno subìto, invece, una battuta d’arresto le spedizioni oltre confine di pasta (-3% in valore) e dei preparati e conserve di pomodoro (+0,2% in valore); si tratta tuttavia di due comparti che nel 2020 avevano fatto segnare incrementi estremamente rilevanti.

CRESCONO LE IMPORTAZIONI

Crescono dell’11,8% anche le importazioni agroalimentari. Resta confermato il segno positivo del saldo della bilancia commerciale agroalimentare che a dicembre 2021 raggiunge il valore di 3,5 miliardi di euro.

AUMENTO DEI PREZZI

L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia è un fattore che grava pesantemente sia sul settore primario, sia sull’industria alimentare, sommandosi ai problemi collegati ai trasporti e alla logistica. L’incremento dei listini era già stato fotografato dall’Indice dei prezzi Ismea a fine 2021: durante l’ultimo trimestre dell’anno è continuato infatti il trend di espansione dei prezzi dei prodotti agricoli nazionali, con un incremento tendenziale del 15%, dietro la spinta soprattutto dei prodotti vegetali (+19,5%), ma anche di quelli zootecnici (+10%). L’aumento dei prezzi dei mezzi correnti di produzione è stato evidenziato anche dall’indice elaborato dall’Ismea, che nel quarto trimestre del 2021 ha segnato un +10,3% tendenziale, dovuto soprattutto ai listini dei concimi (+27,4%), dei prodotti energetici (+19%) e dei mangimi (+14,8%). Trascinato dagli aumenti di prezzo di molte materie prime così come da costi di trasporto marittimo sempre più proibitivi, il comparto concimi agricoli già dagli ultimi mesi del 2021 sta vivendo un periodo caldo.