Stellantis porta la cinese Leapmotor in Europa: da settembre anche in Italia

Leapmotor sbarca in Europa, e anche in Italia, grazie alla joint venture con Stellantis. A sette mesi dall’accordo, l’annuncio arriva durante una conferenza stampa organizzata in Cina, durante la quale il ceo del colosso automobilistico europeo Carlos Tavares ha annunciato che “da settembre inizieremo a introdurre il marchio Leapmotor in 9 Paesi europei: Belgio, Francia, Italia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Romania, Spagna e Portogallo”, partendo dai modelli T03 e C10, utilizzando i canali di distribuzione di Stellantis e con il supporto di Managing Director dedicati. I punti vendita saranno 200 entro la fine dell’anno, compresi quelli di Stellantis &You, e arriveranno a 500 entro il 2026, per poter garantire un elevato livello di assistenza ai clienti. Alla fine del 2024 le operazioni commerciali di Leapmotor verranno estese anche al Medio Oriente & Africa (Turchia, Israele e territori d’oltremare francesi), all’India & Asia Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Malesia e India) e infine al Sud America (Brasile e Cile).

Ancora non è chiaro se i veicoli saranno assemblati in Cina o su suolo europeo. “Compareremo i due scenari – ha spiegato Tavares -. Se avrà più senso assemblare localmente, selezioneremo gli impianti migliori. I due criteri per decidere saranno qualità e costi. E’ sempre stato così e non abbiamo intenzione di cambiare: prima la qualità, e se la qualità è al suo migliore livello allora guardiamo al miglior costo per proteggere la convenienza economica”.  Chi invece ha le idee chiare sul tema è la Fiom, che chiede “che la produzione e l’assemblaggio dei modelli Leapmotor siano realizzati negli stabilimenti Stellantis in Italia e che sia convocato il tavolo alla Presidenza del Consiglio con l’ad Carlos Tavares, così come da tempo abbiamo chiesto unitariamente“. Secondo Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, “è indiscutibile che in Italia le lavoratrici e i lavoratori dell’automotive rappresentano un’eccellenza in competenze e professionalità sia nella ricerca e sviluppo, che nella produzione“. Non è esattamente dello stesso avviso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che precisa che “noi siamo aperti a chi investe nel nostro Paese per produrre in Italia, non per assemblare“, sottolineando che con le ultime mosse in casa Stellantis è “necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore automobilistico“.

Intanto per il ceo di Stellantis la ‘mission’ è chiara: “Promuovere la vendita dei modelli Leapmotor fuori dalla Cina”, perché “una frammentazione del mondo non aiuterà ad affrontare i temi globali come la salute, il commercio e il riscaldamento globale. Ogni iniziativa che supporta la collaborazione è qualcosa che promuoveremo e supporteremo”. E se le case automobilistiche cinesi arriveranno al 10% del mercato europeo nel 2024, Tavares ha capito che è un processo inarrestabile e che quello che si può fare è “sfruttare questa dinamica”, compiendo “un grande passo in avanti per contribuire ad affrontare l’urgente problema del riscaldamento globale attraverso modelli Bev all’avanguardia, in grado di competere con i brand cinesi nei mercati chiave di tutto il mondo”.

A ottobre 2023, Stellantis e Leapmotor avevano annunciato l’investimento del Gruppo europeo di 1,5 miliardi di Euro in Leapmotor, per l’acquisizione di circa il 21% delle quote. Leapmotor è un’azienda automobilistica classificata nel 2023 tra le prime 3 startup cinesi di veicoli elettrici. L’accordo prevedeva anche la costituzione di Leapmotor International, nata ufficialmente oggi, con diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della ‘Grande Cina’. La partnership mira a incrementare ulteriormente le vendite di Leapmotor in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, beneficiando al contempo della consolidata presenza commerciale di Stellantis sui mercati internazionali per aumentare le vendite del brand Leapmotor in altre regioni.

Ricavi Stellantis in calo nel 1° trimestre, ma crescono vendite veicoli elettrici

Ricavi in calo per Stellantis nel primo trimestre 2024, pari a 41,7 miliardi di euro, in diminuzione del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. Una situazione, spiega il Gruppo, causata principalmente da “minori volumi” e da “effetti cambio valutari e mix sfavorevoli, in parte controbilanciati da prezzi in tenuta“. In flessione anche le consegne consolidate a 1 milione 335mila unità, -10%. Una decrescita, però, precisa Stellantis, che riflette le azioni sulla produzione e sulla gestione dello stock in preparazione dell’arrivo dei nuovi prodotti nel secondo semestre 2024. Il confronto è verso il primo trimestre 2023 in cui le consegne erano invece cresciute per la ricostituzione delle scorte presso la rete dopo un periodo prolungato di limitazioni nelle forniture. Lo stock complessivo di veicoli nuovi di 1 milione 393mila unità (di cui stock di proprietà di 423mila unità) al 31 marzo 2024 che riflette un miglioramento del livello e della struttura rispetto a dicembre 2023. Le vendite ai clienti finali sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente, con una crescita in Medio Oriente e Africa (più 23% anno su anno) e in Europa allargata (più 6% anno su anno).

Crescono le vendite globali di BEV e LEV, entrambe in aumento rispettivamente dell’8% e del 13% sul primo trimestre 2023. E l’azienda prevede il lancio di nuovi BEV durante tutto il 2024. Le vendite di PHEV in Nord America sono aumentate del 79% anno su anno. Jeep Wrangler, Jeep Grand Cherokee e Dodge Hornet sono stati i tre PHEV più venduti negli Stati Uniti. I veicoli commerciali Stellantis Pro One hanno raggiunto la leadership di mercato nella regione del Medio Oriente e Africa nel trimestre con il 26% di quota di mercato, mantenendo la propria posizione n. 1 sia in Eu30 che in Sud America, verso l’obiettivo di raggiungere la leadership di mercato globale entro il 2027. Nelle vendite di BEV in Eu30, Pro One occupa anche il primo posto con il 33% di quota di mercato.

Stellantis “ribadisce l’impegno minimo di ottenere un margine di utile operativo rettificato (AOI) a due cifre nel 2024, nonché un flusso di cassa industriale netto positivo nonostante le incertezze macroeconomiche“. Il dividendo ordinario è di 1,55 euro per azione (in aumento del 16% rispetto all’anno precedente) approvato dall’Assemblea degli azionisti con data di pagamento 3 maggio 2024.

Mentre il confronto anno su anno delle consegne e ricavi netti del primo trimestre 2024 risulta difficoltoso per la transizione verso il nostro portafoglio prodotti di nuova generazione basato sulle nuove piattaforme – commenta Natalie Knight, CFO di Stellantis, abbiamo conseguito un netto miglioramento nelle dinamiche commerciali con le vendite ai clienti finali maggiori rispetto alle consegne alla rete. Stiamo riducendo le scorte per rafforzare i nostri prezzi già solidi in termini relativi in vista del lancio di prodotti nuovi o mid-cycle quest’anno nelle regioni chiave. Abbiamo introdotto quattro nuovi modelli nel primo trimestre 2024 a valere sul piano che prevede per quest’anno il lancio di 25 modelli includendo 18 versioni BEV che riteniamo pongano le basi per un marcato miglioramento della crescita e della redditività nella seconda metà dell’anno“.

JOHN ELKANN

Stellantis, Elkann: “Siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione al 2030”

Stellantis ha posto “l’elettrificazione in prima linea nel suo piano strategico Dare Forward 2030. L’obiettivo è che entro la fine del decennio il 100% delle vendite di autovetture in Europa e il 50% delle vendite di autovetture e autocarri leggeri negli Stati Uniti siano costituiti da veicoli elettrici a batteria (BEV)”. Lo sottolinea John Elkann, presidente di Stellantis, nella lettera agli azionisti di Exor. “Oggi Stellantis è sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo, con vendite globali di BEV in crescita del 21% anno su anno – continua- Inoltre, nell’ambito della strategia Pro One per i suoi veicoli commerciali, Stellantis ha presentato una gamma di furgoni completamente rinnovata dei suoi sei marchi iconici (Citroën, FIAT, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall) con propulsori a emissioni zero di seconda generazione, un soluzione unica a idrogeno, connettività completa e sistemi di assistenza alla guida autonoma di alto livello”.

Dalla sua fondazione nel 2021, ricorda Elkann, Stellantis ha distribuito un totale di 6 miliardi ai propri dipendenti in tutto il mondo. Una dimostrazione, dice, “tangibile di come l’azienda abbia allineato i propri incentivi ai risultati a beneficio di tutti i dipendenti”. Nella lettera agli azionisti di Exor, spiega che “la spinta alla competizione e alla focalizzazione sull’eccellenza ha generato risultati record con ricavi pari a 189,5 miliardi di euro (+6% rispetto al 2022), un utile operativo rettificato pari a 24,3 miliardi di euro (margine ~13%) e un utile netto pari a 18,6 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022)”. Questi eccellenti risultati non premiano solo gli azionisti, dice Elkann “ma anche i dipendenti Stellantis, che riceveranno quasi 1,9 miliardi di euro in base ai loro risultati”.

A novembre, la società ha lanciato ‘Shares to Win’, il suo primo piano di acquisto di azioni per i dipendenti che consente loro di diventare azionisti di Stellantis a condizioni preferenziali. Nel 2024 questo numero sarà esteso a oltre 240.000 dipendenti in tutto il mondo.

Il presidente di Stellantis, nella lunga lettera, parla anche di Ferrari.  “Ci auguriamo di ottenere altre vittorie con clienti, tifosi e dipendenti mentre Benedetto Vigna e il suo gruppo dirigente mantengono il loro approccio ‘quattro ruote a terra’ mentre il Cavallino Rampante continua il suo viaggio di elettrificazione rimanendo fedele alla sua eredità”, scrive, ricordando che fuori dalla pista la Ferrari “ha continuato a fornire risultati eccezionali, superando le previsioni per l’intero anno. I ricavi netti dell’anno sono cresciuti del 17% a 6 miliardi di euro, con un EBITDA rettificato di 2,3 miliardi di euro (margine del 38%) e, per la prima volta in assoluto, l’utile netto ha superato 1 miliardo di euro (un aumento del 34% rispetto al 2022)”.

 

Stellantis, tavolo Mirafiori. Urso: “Obiettivo 200mila auto prodotte”

Prosegue il confronto al Mimit sugli stabilimenti Stellantis in Italia. Dopo Melfi, è la volta del focus su Mirafiori. Adolfo Urso ribadisce il target delle 200mila auto prodotte nello stabilimento di Torino, che in logica nazionale significa raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiede di produrre a Mirafiori almeno un nuovo modello, che risponda alle esigenze del mercato italiano: “Allo stato, a Torino, si producono modelli come la 500 elettrica o la Maserati, che sono rivolti sostanzialmente al mercato estero – spiega -. Noi chiediamo che ci sia un modello di auto competitivo e rispondente alle esigenze interne”.

Al tavolo del ministero c’è Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia, che rinsalda la centralità dell’impianto piemontese: “Torino, con Mirafiori, è e sarà la città da cui parte tutto, il ‘cuore pulsante’ di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis“, garantisce. Il gruppo, scandisce, è “convinto della potenzialità di raggiungere target ambiziosi a Mirafiori della 500 elettrica portandola a numeri a 3 cifre“.

Non si dicono soddisfatti i sindacati, che confermano lo sciopero del 12 aprile. Il tavolo è “insufficiente” per il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. Nessuna risposta alle richieste, motiva: “Per noi la 500 elettrica non rappresenta, in termini di volumi, la possibilità di recuperare e saturare l’impianto“. Domanda garanzie sul nuovo modello a largo consumo chiesto anche dal governo, e ribadisce la necessità di anticipare il lancio delle Maserati elettriche, previsto nel 2028.

L’incontro è stato “solo interlocutorio”, gli fa eco il segretario nazionale Uilm, Gianluca Ficco. Chiede tutele per i lavoratori dell’indotto, perché, ancora una volta, “sono proprio loro a essere quelli maggiormente a rischio”.

E’ sempre quella della Fiom la posizione più dura: “Il contributo di Stellantis è stato purtroppo imbarazzante“, denuncia il segretario nazionale e responsabile settore mobilità, Samuele Lodi. “Per quanto riguarda le prospettive, l’azienda ha continuato a parlare della necessità degli incentivi per aumentare i volumi della 500 elettrica” ma “non di nuovi possibili modelli da produrre nello stabilimento”, afferma.

Di un percorso che prosegue e risultati importanti parla il governatore piemontese Alberto Cirio, per quanto riguarda la necessità di rendere nuovamente competitivo Mirafiori: l’Hub europeo del riciclo, il Battery Technology Center, il centro Trasmissioni che sarà aperto la prossima settimana. Insieme, osserva, “fanno mille occupati e sono stati proprio il frutto di un lavoro comune. Oggi si tratta di fare un passo in più“.
Mirafiori sta studiando una 500 elettrica meno costosa, aumentando così la produzione e occupando maggiori fette di mercato: “È un percorso sicuramente intelligente che noi sosteniamo, ma ha anche bisogno di tempo, di un fase di transizione” che “sia il mondo dei sindacati sua quello industriale vedono in un nuovo modello che possa permettere di passare questi anni”, sostiene Cirio, che chiede di far tornare Mirafiori a quello che era prima. Un tempo si producevano 400mila auto, quest’anno, nota, “ne abbiamo fatte poco più di 80mila. Dobbiamo arrivare a queste 200mila macchine”, è l’auspicio.

Ingegneria, green hub e produzione di veicoli devono essere la chiave, per il sindaco di Torino, Stefano Lorusso, della strategia da adottare nelle prossime settimane. Per il primo cittadino si tratta anche di rendere sinergici gli investimenti, che, chiosa, “non devono essere visti in contrapposizione, fanno parte di un’unica strategia che è quella di ribadire che l’auto è non solo parte integrante dell’identità della nostra città, ma è sicuramente un’occasione di ulteriore crescita”.

Stellantis, confermato l’impegno per 5 modelli full electric a Melfi

Si riunisce il tavolo per l’analisi degli stabilimenti di Stellantis in Italia, si parte dall’impianto di Melfi, in Basilicata. Una prima risposta, che è una conferma, c’è: saranno cinque i modelli full electric che l’azienda promette di produrre nel sito, impegno che lo stesso Carlos Tavares ha preso al Mimit qualche settimana fa. “Ora attendiamo che questo impegno si tramuti in progetti concreti”, è l’auspicio del ministro, Adolfo Urso.

L’ad non è al tavolo, per policy aziendale legata al periodo di campagna elettorale, che vede il presidente Vito Bardi ricandidato alle prossime regionali. “Saremo al fianco dei sindacati che giustamente chiedono rassicurazioni per tutti i lavoratori dell’indotto“, assicura Bardi, che riconosce la complessità della trattativa perché “Stellantis agisce in regime di monopolio“. A meno di ripensamenti dell’Europa, al momento il piano industriale è indirizzato all’elettrico e “nell’incertezza sugli scenari futuri ad oggi la Regione è fortemente impegnata nel mettere in atto più iniziative possibili per far sì che i lavoratori che perdono il lavoro ne possano trovarne un altro“, garantisce.

Nessuna risposta arriva per indotto ed esuberi. Uilm Basilicata chiede tutele per la componentistica, i servizi e la logistica, che “a ben vedere sono i più esposti ai rischi occupazionali”, osservano Gianluca Ficco, Vincenzo Tortorelli e Marco Lomio, al termine dell’incontro. Il sindacato insiste molto sull’ibrido. Secondo Stellantis, la capacità iniziale dello stabilimento sarà di a 40 vetture per ora, ossia a 260mila vetture all’anno, ma, “un numero del genere sarebbe difficile raggiungerlo con vetture esclusivamente elettriche, che stanno facendo molta fatica ad imporsi fra i consumatori, tanto da indurre a un approccio più equilibrato e gradualista perfino la politica europea”, affermano i sindacalisti che, per questo, chiedono “di prorogare al massimo la produzione degli attuali modelli con motorizzazioni più tradizionali”.

Il governo ha fatto la sua parte, ora spetta all’azienda, avverte Urso: “Capisco che Tavares tuteli gli azionisti ma il governo deve tutelare gli italiani. L’azienda deve adattare il suo piano a quello che il sistema Italia si aspetta”, scandisce. Domani alle 10 il focus sarà su Mirafiori e giovedì alle 13.30 su Atessa, per i veicoli commerciali. Dopodiché si aprirà una seconda fase per comprendere quali siano le strategie che Stellantis vorrà mettere in campo. “Alla fine di questo ‘secondo tempo’ vorremo giungere a un documento conclusivo vincolante sia per l’azienda sia per il governo e per le regioni, e che sia condiviso dalle parti sociali e dall’Anfia”, fa sapere il ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Ferdinando Uliano, segretario di Fim Cisl, chiede di non perdere di vista l’obiettivo numerico: “Abbiamo la necessità di arrivare almeno a un milione di vetture, comprensive anche dei veicoli commerciali. Oggi dobbiamo iniziare con lo stabilimento di Melfi ma proseguiremo con gli altri per verificare le piattaforme dedicate allo stabilimento, i modelli che sono destinati, la scansione temporale. Perché solo così, definendo impegni precisi da parte di Stellantis riusciremo a comprendere se ci sono le condizioni per la crescita dei volumi e una tenuta del sistema industriale”.

Più dura la linea della Fiom, che chiede interventi più incisivi e considera il comportamento dell’azienda “irresponsabile socialmente“: “Oggi eravamo qui per parlare dello stabilimento di Melfi e non abbiamo ricevuto garanzie neanche sull’indotto”, lamenta il segretario, Michele De Palma. “Credo sia chiaro anche agli orbi – tuona -: senza l’ad questa discussione non va da nessuna parte. L’ad deve venire in Italia per rispetto di questo Paese”. Attualmente a Melfi si assemblano le Jeep Renegade, la Jeep Compass e la Fiat 500X. Stellantis ha annunciato con l’arrivo della piattaforma STLA Medium 5 nuovi modelli elettrici, i cui tempi non sono secondo il sindacato “allineati rispetto a quelli degli incentivi“.

Con i nuovi esuberi annunciati in questi giorni, circa 500, e gli oltre 700 in trasferta, denuncia De Palma, “stiamo accompagnando un processo di dismissione industriale perché non si stanno prevedendo investimenti in produzione, in nuovi modelli e nella rigenerazione dell’occupazione“. Le parti sociali chiedono unitariamente alla premier Giorgia Meloni un tavolo nazionale a Palazzo Chigi, non tavoli regionali, per “arrivare a una trattativa vera e quindi a un accordo“. Intanto, si preparano a uno sciopero di tutto il settore automotive, il 12 aprile, con manifestazione a Torino.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Auto, Stellantis detiene il 18,7% delle quote del mercato europeo

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA, su dati delle immatricolazioni a febbraio diffusi oggi da Acea, l’associazione dei produttori europei di autoveicoli, è possibile vedere chi domina il mercato delle auto in Europa (Ue, Efta e UK): in testa c’è il gruppo Volkswagen (25,7%), a seguire Stellantis (18,7%) e infine il gruppo Renault con il 9,7%. La restante parte è la somma di tutti gli altri marchi.

Auto, Urso: “Stellantis non basta, interlocuzioni con Tesla e cinesi”

L’obiettivo del ministero delle Imprese era dichiarato: arrivare a produrre in Italia 1,3 milioni di veicoli per far sopravvivere la componentistica del Paese. Nello specifico, un milione di automobili e 300mila veicoli commerciali leggeri. Dopo mesi di confronti, frecciate al vetriolo e riavvicinamenti con Stellantis, Adolfo Urso non ha dubbi: una casa non basta, servono altri competitor che garantiscano il lavoro e non internazionalizzino. Per questo, da tempo sono in corso interlocuzioni con Tesla, la casa statunitense di Elon Musk (ricevuto due volte a Palazzo Chigi e ospite al Festival Atreju 2023) e tre case cinesi produttrici di auto elettriche.

Il titolare del dicastero di via Veneto viene sentito in commissione Attività produttive della Camera, per fare il punto sul settore auto. La componentistica in Italia è composta da 2.200 imprese, che danno occupazione a oltre 167mila addetti. Se si guarda alla filiera allargata, oltre 5.500 aziende occupano 273mila addetti diretti nelle attività produttive e 1,2 milioni inclusi gli indiretti. “Il tutto genera circa 90 miliardi di euro di fatturato, pari al 9,9% di tutto il settore manufatturiero, con una incidenza sul Pil del 5,2%“, ricorda il ministro. In sintesi, è il settore produttivo a più elevato moltiplicatore di valore aggiunto.

I fattori di rischio da monitorare sono sostanzialmente tre: l’andamento produttivo che è “fortemente influenzato dalla produzione di veicoli sia a livello nazionale che europeo”, le sfide imposte dalla decarbonizzazione e le strategie del principale produttore italiano.

Le immatricolazioni sono cresciute nel 2023, segnando un +19% sul 2022, ma non raggiungono i livelli pre-Covid e sono lontane dal picco di 2,2 milioni raggiunto nel 2017. “Secondo le previsioni di mercato, nei prossimi anni il mercato dell’auto si stabilizzerà su 1,5-1,7 milioni di veicoli immatricolati“, informa Urso.

Al momento, in Italia si fabbricano veicoli a combustione interna, e seguire la strada della totale elettrificazione, mette in guardia il ministro, è rischioso: “Comporterebbe un significativo restringimento del campo di attività economica, perché con l’elettrico si riduce il numero delle componenti necessarie all’assemblaggio dei mezzi e, allo stesso tempo, il principale componente è la batteria, la cui catena del valore è per l’80% di dominio asiatico“. Alla nuova Commissione europea chiederà, assicura, di “abbandonare l’approccio ideologico che ha sacrificato le esigenze delle imprese“.

Intanto, le interlocuzioni con le altre case proseguono, anche perché l’Italia è un caso unico in Europa: “Solo qui – lamenta Urso – c’è un solo produttore di auto. In Germania ce ne sono sei, ai quali se ne aggiunge uno ulteriore per i veicoli commerciali leggeri. In Francia i produttori sono quattro, in Spagna sono sette. Persino nella Repubblica Ceca sono tre e in Ungheria quattro“.
Stellantis potrebbe decidere di internazionalizzare ancora, ma Urso si smarca da qualsiasi responsabilità: “E’ nata nel 2019-2020. Fu presentato al governo il progetto, secondo la golden power. In quel momento, si ritenne di non esercitare quella facoltà. A me risulta che si prospettava una ipotesi di fusione, invece poi fu incorporazione; che dovesse esserci governance paritetica che non fu paritetica; che i soci non avrebbero dovuto aumentare le quote, invece avvenne. In quel momento il governo doveva intervenire, ma se ne lavò le mani“, tuona.

Ora, la sua, è una corsa ai ripari. A metà dello scorso anno, una delegazione del governo ha visitato le principali case cinesi produttrici di veicoli elettrici. Dopo quella missione, tre aziende leader cinesi sono venute in Italia per vagliare le possibilità offerte dal Paese e visitare luoghi di possibili stabilimenti. “Questi gruppi, tutti e tre, hanno esplicitamente detto che i preconcetti con cui sono arrivate in Italia, dal costo del lavoro alla burocrazia, sono stati fugati dagli incontri – garantisce il ministro -. Hanno trovato un paese con un ecosistema molto favorevole agli investimenti“.

Ayvens acquisterà 500.000 veicoli da Stellantis

Ayvens, leader mondiale della mobilità sostenibile, e Stellantis, una delle principali aziende automobilistiche al mondo, hanno raggiunto un accordo quadro multimiliardario di importanza strategica. L’intesa prevede l’acquisto di fino a 500.000 veicoli da parte delle affiliate di Ayvens per la sua flotta di leasing a lungo termine in tutta Europa, nei prossimi tre anni. Le prime consegne inizieranno nel primo semestre del 2024 e proseguiranno per tutto l’anno. Ayvens è stata creata a maggio 2023 quando ALD Automotive ha acquisito LeasePlan, una delle società leader al mondo per la gestione flotte e per la mobilità. Attualmente al numero uno della classifica come player globale nel leasing auto multi-channel e multi-brand, Ayvens fa leva sulla sua scalabilità e competenze per supportare la sua ampia base di clienti aziendali, piccole e medie imprese (PMI) e clienti privati. Grazie a questo accordo, Ayvens e i suoi clienti potranno scegliere tra un’ampia gamma di veicoli degli iconici brand Stellantis. Tra questi, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Vauxhall. I brand coinvolti potranno aumentare in futuro fino a coprire l’intero portfolio Stellantis. Una delle priorità condivise sarà l’integrazione della linea innovativa di veicoli sostenibili Stellantis a supporto della strategia multi-brand di Ayvens.

Le consegne ad Ayvens includeranno un’ampia gamma di segmenti, dalle city car ai SUV oltre ai furgoni e ai minivan (compresi quelli a 7 e 9 posti), con una vasta scelta di tipologie di motorizzazione (inclusi i veicoli elettrici a batteria) dotati delle più recenti innovazioni nel software e nell’infotainment. Specifiche quantità, composizioni degli ordini e date di consegna – oltre ai volumi già pianificati per il 2024 – potranno essere concordati in modo flessibile dalle due aziende, tenendo conto delle caratteristiche della flotta e della domanda.

Carlos Tavares, ceo di Stellantis, ha commentato: “Sono entusiasta di annunciare questa innovativa partnership con Ayvens, che permetterà di sostenere la progressiva transizione dei clienti di Ayvens verso una mobilità più sostenibile. Grazie ai nostri brand iconici e alla nostra offerta di veicoli elettrici siamo in grado di offrire una soluzione su misura per ogni esigenza, ogni budget e stile di vita. Grazie a questo accordo, i clienti attuali e futuri dei brand Stellantis potranno provare le nostre ultime innovazioni, dalla propulsione avanzata alla connettività ad alte prestazioni, oltre ad un comfort impareggiabile. Si tratta di una grande opportunità per i clienti di Ayvens ed è il modo giusto per proseguire assieme verso un futuro a zero emissioni di carbonio”.

Tim Albertsen, CEO di Ayvens, ha aggiunto: “Siamo estremamente soddisfatti di aver raggiunto questo accordo quadro con Stellantis, con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti dei veicoli multi-brand di qualità, aiutandoli progressivamente nel processo di transizione verso una mobilità più sostenibile, grazie all’eccellenza della gamma prodotti e della qualità dei servizi. Questa partnership commerciale ci consentirà di lavorare fianco a fianco con Stellantis per garantire un pricing più competitivo per i nostri clienti; inoltre, l’accordo è una chiara dimostrazione del nostro potere di scalabilità e di acquisto, grazie ai quali potremo acquisire ulteriore valore e nuove sinergie a beneficio di tutti gli stakeholder. Il settore della mobilità è un mercato a crescita elevata, sostenuto dal cambiamento dei clienti che stanno passando dal concetto di ‘possesso’ a quello di ‘utilizzo’, con le loro richieste di soluzioni di leasing full-service, la necessità di tenere sotto controllo i costi e l’impegno a ridurre la propria impronta di carbonio. Svolgiamo un ruolo chiave nel creare un ecosistema efficiente con i nostri partner, così da fornire i massimi benefici ai nostri clienti nel loro percorso verso la mobilità sostenibile. Il nostro obiettivo è quello di guidare questa transizione e dare forma al futuro del nostro settore come leader globale nella mobilità sostenibile”.

Entrambe le aziende sono impegnate a rendere la mobilità più sostenibile. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere il 100% del mix di vendite di autovetture elettriche a batteria (BEV) in Europa e il 50% del mix di vendite negli Stati Uniti di autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi di vendita, l’Azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità delle batterie, grazie al supporto di sei impianti di produzione di batterie in Nord America e in Europa. Stellantis prosegue così nella giusta direzione per diventare un’azienda a zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038 in ogni suo ambito, con una compensazione a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti. Grazie all’acquisto di veicoli Stellantis con motorizzazione all’avanguardia, compresi i veicoli elettrici a batteria (BEV), l’accordo si allinea con il piano strategico PowerUP 2026 di Ayvens, volto a facilitare una progressiva transizione verso la mobilità sostenibile. Con un solido programma dedicato alle vetture elettriche, Ayvens assiste i clienti nel loro percorso verso l’elettrificazione offrendo una consulenza strategica, consigli su come limitare i costi e ridurre l’impatto sull’ambiente. Sfruttando un ampio bacino di dati e strumenti collaborativi, team di consulenza dedicati aiutano professionisti e imprese a ottimizzare i regolamenti relativi alle auto aziendali, a ridurre i costi totali di proprietà e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

Stellantis, cala retribuzione Tavares: 13,5 milioni nel 2023. Ma arriva incentivo per sostenibilità

Nel 2023, l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha percepito una retribuzione di circa 13,5 milioni di euro, 1,4 milioni in meno rispetto al 2022 (14,9 milioni di euro). I compensi 2023, spiega il gruppo, sono composti da una retribuzione base di 2 milioni di euro, che è invariata da tre anni, a cui va aggiunta una retribuzione variabile del 90% rispetto ai KPI di performance a lui assegnati, che ammonta a 11,5 milioni, circa 1,4 milioni in meno sull’anno precedente.

Oltre alla retribuzione di base e variabile, Tavares ha inoltre ricevuto nel 2023 un incentivo per la trasformazione di Stellantis in un provider di mobilità tecnologica sostenibile, pari a 10 milioni di euro, approvato nel 2021 dal board del gruppo nell’ambito di un piano per il raggiungimento di tappe significative e strategiche legate all’innovazione del nell’arco di cinque anni.

Parallelamente sono stati attribuiti all’ad incentivi a lungo termine pari a 13 milioni di euro che saranno assegnati a Tavares solo se saranno raggiunti nei prossimi anni specifici obiettivi di performance. “Sotto la guida di Tavares”, si legge in una nota, Stellantis ha ottenuto “una delle migliori performance del settore automobilistico”, con un margine del 12,8% nel 2023, che ha portato a una ridistribuzione di 1,9 miliardi di euro tra retribuzione variabile, bonus e partecipazione agli utili a tutti i dipendenti, per un totale di 6 miliardi di euro dalla creazione dell’azienda 3 anni fa.

Stellantis è al sedicesimo posto “tra le aziende più profittevoli al mondo, con amministratori delegati che guadagnano fino a 6 volte di più rispetto a Tavares ed è tra le 20 maggiori aziende quotate in borsa al mondo per fatturato”.

Nel 2023, dice Tavares nel messaggio che accompagna la Relazione finanziaria 2023 del gruppo, “abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra capacità di esecuzione, di innovazione e di trasformazione in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile” e “non c’è dubbio che l’enorme trasformazione in atto nel nostro settore sia la nostra opportunità – non una minaccia – per scuotere lo status quo, ridefinire il nostro destino e dimostrare di avere i team migliori per affrontare una concorrenza agguerrita”.  Alla fine del 2023, ricorda “quasi un terzo del nostro portafoglio prodotti era costituito da veicoli elettrici a batteria e nel 2024 intendiamo lanciare altri 18 Bev, arrivando a un totale di 48 modelli elettrici. Questa offensiva di prodotti sosterrà la grande spinta all’elettrificazione in Nord America e rafforzerà la nostra posizione in Europa”.

Per sostenere “la nostra audace ambizione di elettrificazione – dice Tavares – abbiamo assicurato il nostro fabbisogno di materie prime fino al 2027 e siamo al passo con la produzione di batterie”.

“Il nostro obiettivo – ricorda il ceo di Stellantis – è industrializzare il recupero e il riutilizzo sostenibile dei materiali, costruendo al contempo tecnologie innovative e capacità avanzate, per salvaguardare il nostro futuro comune”.

auto e furgoni

A gennaio +12,1% immatricolazioni auto in Ue: Italia sul podio (+10,6%). Crescono le elettriche

A gennaio 2024, il mercato delle auto nuove dell’Unione europea ha registrato una ripresa dopo il rallentamento registrato nel dicembre 2023, con un aumento delle immatricolazioni del 12,1% su base annua a 851.690 unità. In particolare, tutti i principali mercati del blocco hanno registrato una crescita significativa, con Germania (+19,1%), Italia (+10,6%), Francia (+9,2%) e Spagna (+7,3%) che hanno ottenuto incrementi a una o due cifre. Lo rende noto l’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili.

CRESCE LA VENDITA DI ELETTRICHE. Bene il fronte delle auto ‘green’. Le vendite di quelle elettriche a batteria in Ue sono aumentate del 28,9%, raggiungendo 92.741 unità, e rappresentando una quota di mercato totale del 10,9% (dal 9,5% di gennaio 2023). I quattro maggiori mercati della regione, che insieme che insieme coprono il 66% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria – hanno registrato forti aumenti a due cifre: Belgio (+75,5%), Paesi Bassi (+72,2%), Francia (+36,8%) e Germania (+23,9%).  A gennaio, le nuove immatricolazioni di auto ibride-elettriche nell’Ue, invece, sono aumentate del 23,5%, spinte da crescita significativa nei quattro mercati più importanti: Spagna (+26,5%), Francia (+29,9%), Germania (+24,3%) e Germania (+24,3%). (+24,3%) e Italia (+14,2%). Questo ha portato alla vendita di 245.068 unità nel primo mese del 2024, che rappresentano il 28,8% della quota di mercato dell’Ue.

Le vendite di auto elettriche ibride plug-in hanno registrato una ripresa dopo il calo del dicembre 2023, aumentando del 23,8% a 66.660 unità. 23,8% a 66.660 unità nel gennaio 2024. Questa crescita è stata trainata principalmente da mercati chiave come il Belgio (+65,2%) e la Germania (+62,6%). Di conseguenza, le ibride plug-in rappresentano ora il 7,8% delle vendite totali nell’Ue.

TIENE IL MERCATO DI BENZINA E DIESEL. Nel gennaio 2024, il mercato delle auto a benzina dell’Ue ha registrato un’espansione del 4%, trainata da aumenti notevoli mercati chiave come l’Italia (+26,7%) e la Germania (+16,9%). Nonostante abbia mantenuto la sua leadership con il 35,2% del mercato a gennaio, la quota è diminuita rispetto al 37,9% dello stesso mese del 2023.  Al contrario, il mercato del diesel ha subito una contrazione del 4,9% a gennaio. Questo calo è stato evidente in diversi mercati, tra cui tre dei più grandi: Francia (-23,4%), Spagna (-10,2%) e Italia (-8,7%). Tuttavia, la Germania si è discostata da questa tendenza con un tasso di crescita del 4,3%. Nel gennaio 2024, le vendite di Auto diesel hanno raggiunto 114.415 unità, con una quota di mercato del 13,4%, in calo rispetto al 15,5% del 2023.

VENDITE STELLANTIS +15%. A gennaio 2024 crescono del 16,9% su base annua le immatricolazioni di Stellantis in Europa (Ue + Efta + Regno Unito) e sono pari a 183.120 unità. Cresce anche la quota di mercato, che è pari al 18%, rispetto al 17,2% del 2023. Considerando la sola Unione Europa, la crescita del numero di immatricolazioni di auto Stellantis è del 15%, pari a 162.525 unità, con una quota di mercato del 19,1%, rispetto al 18,6% dello scorso anno. Lo rende noto l’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili.