Stellantis Ventures investe in batterie agli ioni di sodio

La strada per l’indipendenza strategica da altri Paesi nella produzione di auto elettriche prova a tracciarla Stellantis, che con Ventures investe in Tiamat e nelle sue batterie agli ioni di sodio. Il costo per chilowattora è inferiore e non possiedono litio e cobalto, materie prime critiche, a differenza del sodio, che è disponibile in grandi quantità.
L’investimento supporta Stellantis nell’offerta di una mobilità pulita, sicura ed economicamente accessibile ai clienti, perché la tecnologia agli ioni di sodio promette un accumulo di energia più conveniente rispetto all’attuale tecnologia delle batterie agli ioni di litio.

Trovare nuove opzioni per disporre di batterie più sostenibili ed economicamente accessibili che utilizzino materie prime con ampia disponibilità è una delle ambizioni chiave del nostro piano strategico Dare Forward 2030, secondo cui azzereremo le nostre emissioni nette di carbonio entro il 2038“, conferma Ned Curic, Chief Engineering and Technology Officer di Stellantis. “I nostri clienti si aspettano veicoli a emissioni zero capaci di offrire autonomia, prestazioni e convenienza. Questo è l’obiettivo di Stellantis e dei nostri partner. Lavoriamo insieme per sviluppare le tecnologie innovative del futuro”.

Il passaggio alla propulsione elettrica è un pilastro fondamentale del piano strategico Dare Forward 2030, che include l’obiettivo di raggiungere il 100% del mix di vendite di autovetture BEV in Europa e il 50% del mix di vendite negli Stati Uniti di autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi, Stellantis si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie. In questo modo Stellantis procede nella giusta direzione per diventare un’Azienda a zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038 in ogni suo ambito, con una compensazione a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti.

A sostegno di questa ambizione, Stellantis si è assicurata la fornitura di materie prime per veicoli elettrici fino al 2027 firmando accordi strategici a livello globale. Il gruppo sta inoltre investendo nello sviluppo di tecnologie alternative per l’accumulo di energia, come le batterie allo stato solido con Factorial Energy, la chimica litio-zolfo con Lyten Inc. e gli ioni di sodio con Tiamat.

Tiamat invece è uno spin-off del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese. Utilizzerà i proventi del piano di ricerca dei fondi, di cui fa parte anche Stellantis Ventures, per avviare la realizzazione di un impianto di batterie agli ioni di sodio in Francia. In un primo momento saranno destinate ad apparecchi elettrici e ad applicazioni di accumulo stazionarie e, successivamente, la produzione sarà aumentata con prodotti di seconda generazione specifici per veicoli BEV.

Auto, tavolo permanente al Mimit, da Stellantis 1 mln veicoli. Urso: Punto di svolta

Un milione e mezzo di veicoli prodotti in Italia, un milione da Stellantis e cinquecentomila da altre case automobilistiche che si affacceranno nel panorama della Penisola. L’obiettivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per rilanciare il settore dell’Automotive è ambizioso e per i sindacati del comparto assomiglia più a un sogno che a un progetto.

A Palazzo Piacentini, sede del Mimit, si insedia il primo incontro del Tavolo permanente con tutti gli attori coinvolti Stellantis, Anfia, le parti sociali, le Regioni che ospitano stabilimenti della multinazionale. Si punta a chiudere un accordo di sviluppo per, appunto, aumentare i livelli produttivi nazionali, consolidare i centri di ingegneria e ricerca, investire sui modelli innovativi, riqualificare le competenze dei lavoratori e sostenere la riconversione della componentistica.”Un punto di svolta per il sistema paese per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma concreto: invertire il declino produttivo registrato negli ultimi anni in Italia“, commenta Urso al tavolo.

Con lui, siedono la sottosegretaria Fausta Bergamotto, una delegazione di Stellantis guidata da Davide Mele, Responsabile Corporate Affairs Italia e Amministratore Delegato MOPAR, i presidenti del Piemonte e dell’Abruzzo, Alberto Cirio e Marco Marsilio, il vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, gli assessori regionali della Basilicata, Michele Casino, della Campania, Antonio Marchiello, e dell’Emilia Romagna, Vincenzo Colla, e i tecnici della Regione Molise. Poi i segretari generali di Fiom-CGIL, Michele De Palma, Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, UILM, Rocco Palombella, UGL-Metalmeccanici, Giovanni Antonio Spera, e FISMIC, Roberto Di Maulo. Per ANFIA il presidente Roberto Vavassori e il direttore generale Gianmarco Giorda.

La prima mossa per il rilancio del settore, per il ministro, è invertire la progressiva contrazione dei volumi produttivi in Italia, dove l’anno scorso sono state prodotte 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni. Per il settore, c’è un fondo a disposizione da sei miliardi da qui al 2030, parte di questi possono andare agli incentivi che però, avverte Urso, dovranno stimolare l’acquisto di auto effettivamente prodotte in Italia, potranno essere ripensati per accompagnare nella transizione verde la filiera della componentistica e tutto l’indotto, o comunque promuovendo l’insediamento di altre case produttive nel Paese.

Un piano che stride con la cig dei lavoratori e la prospettiva degli stabilimenti, per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: “È positivo che il tavolo si sia insediato, ora bisogna verificare le posizioni di Stellantis sulle auto e soprattutto sulla transizione, come incide sulla componentistica e sulle aziende terze“. La domanda però nasce spontanea: “Con quale acciaio faremo auto? Con quello italiano o straniero? Spero che il governo assuma una posizione radicale: Mittal non può più dirigere la siderurgia italiana”, tuona. “Tutti i lavoratori di tutti gli stabilimenti continuano a essere in cassa integrazione“, conferma Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, che chiede all’azienda se dall’anno prossimo usciranno dalla cassa. “Siamo favorevoli a fare un accordo – fa sapere -, ma a condizione che Stellantis metta delle proprie risorse, visto che fa utili pazzeschi, e che dall’altro lato garantisca la ricerca, lo sviluppo e la produzione del nostro Paese“. Le parti sociali chiedono un piano di sviluppo e occupazione da almeno due anni, ricorda Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim: “Per noi è determinante, stiamo affondando negli annunci, speriamo che questo non sia l’ennesimo”.

Nessun annuncio, ma impegno, assicura Stellantis, che ribadisce la centralità dell’Italia nella strategia globale del Gruppo e la volontà di creare un futuro sostenibile per le attività che hanno già contribuito alla bilancia commerciale italiana con un surplus di 11 miliardi di euro dalla creazione del gruppo nel 2021 al giugno di quest’anno. Per raggiungere gli obiettivi finali, però, sottolinea l’azienda, “al di là del livello di performance di ogni impianto, sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici, come la cancellazione dell’impatto della normativa Euro 7 per la continuazione della produzione di modelli accessibili in Italia, gli incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici per sostenere il mercato e lo sviluppo della rete di ricarica, e il miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell’energia“.

Il Tavolo permanente proseguirà articolandosi in cinque gruppi di lavoro: sul Mercato (incentivi, future evoluzioni) a guida MIMIT, sulla Competitività (efficientamento, energia) a guida Regioni, sulla Componentistica a guida ANFIA, su Lavoro e competenze a guida delle organizzazioni sindacali e, infine, su R&S e centri di ingegneria a guida MIMIT. Il prossimo incontro del Tavolo è previsto entro gennaio 2024.

Inaugura in Francia SymphonHy: gigafactory idrogeno di Stellantis-Forvia-Michelin

Situato a Saint-Fons, nella regione di Auvergne-Rhône-Alpes in Francia, è il più grande sito di produzione di celle a combustibile integrate in Europa. Stiamo parlando della prima gigafactory SymphonHy, un centro di eccellenza tecnologica e industriale, inaugurata oggi da Symbio, joint venture paritaria tra Forvia, Michelin e Stellantis. Il sito comprende la sede principale del Gruppo, un impianto di produzione, un polo di innovazione di dimensioni senza precedenti e la Symbio Hydrogen Academy. Grazie alla sua innovazione tecnologica, SymphonHy dispone di un elevato livello di automazione e robotica che supporta la produzione industriale su larga scala ad un costo più competitivo. Questi sviluppi sono fondamentali per accelerare l’introduzione di mezzi di trasporto concorrenziali e ad alte prestazioni alimentati a idrogeno che contribuiscono alla transizione energetica e alle ambizioni europee di procedere verso l’azzeramento delle emissioni.

SymphonHy ha una capacità produttiva attuale di 16.000 unità, che raggiungerà le 50.000 unità entro il 2026. La superficie è di 26.000 m2, che diventeranno 40.000 m2 entro il 2026, con 7.000 m2 di superficie dedicati all’innovazione e 8.000 m2 di camere bianche certificate ISO 8. Oltre 450 gli ingegneri impiegati, di cui 100 dedicati all’innovazione e circa 20 dottorati che trattano un’ampia gamma di discipline (ingegneria elettrochimica, chimica, scienza dei materiali, ecc.), riuniti in un unico centro di innovazione globale. Il sito è autosufficiente dal punto di vista energetico e certificato ‘Very Good’ da BREEAM.

SymphonHy consentirà a Symbio di supportare i propri clienti nel rendere la mobilità a idrogeno a zero emissioni una realtà accessibile, senza compromettere le prestazioni. Con SymphonHy, Symbio è in grado di supportare i propri clienti nei loro piani di sviluppo, che si stanno già dimostrando promettenti nella vita reale. Stellantis è anche stata la prima azienda a commercializzare una soluzione a idrogeno a zero emissioni per i veicoli commerciali leggeri per i modelli Peugeot e-Expert, Citroën eJumpy e Opel Vivaro-e. L’azienda sta ampliando la sua gamma per includere grandi furgoni con un’architettura a media potenza, un’autonomia fino a 500 km e un tempo di ricarica inferiore a 10 minuti. Stellantis ha confermato inoltre l’intenzione di sviluppare una tecnologia a idrogeno per i suoi pick-up del brand Ram, in linea con l’obiettivo di elettrificare la sua gamma di veicoli con un’autonomia di 320 miglia ALVW o 200 miglia GCWR e un rifornimento rapido, senza compromettere la capacità di carico utile. Tutti questi veicoli saranno dotati di celle a combustibile prodotte da Symbio.

Symbio – commenta il ceo di Stellantis, Carlo Tavaresè la prova che tre aziende leader nei rispettivi settori e con radici francesi possono unire le forze e le competenze per essere all’avanguardia. L’inaugurazione di oggi rappresenta un passo importante, poiché l’idrogeno fa parte del mix di tecnologie che stiamo proponendo ai clienti dei veicoli commerciali. Questa tecnologia è un elemento costitutivo del potente ecosistema di elettrificazione che stiamo sviluppando per sostenere il nostro ambizioso obiettivo di raggiungere il 100% di vendite elettriche in Europa e il 50% negli Stati Uniti entro il 2030. Poiché lo scopo di Stellantis è quello di ‘guidare il modo in cui il mondo si muove’, l’idrogeno contribuirà a raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038, anticipando la concorrenza nel nostro impegno contro il cambiamento climatico”.

Attualmente, Symbio è già alla ricerca di opportunità per espandersi e costruire una nuova gigafactory di celle a combustibile negli Stati Uniti, per sostenere la promettente dinamica della mobilità a idrogeno in Nord America. SymphonHy sta contribuendo a definire gli standard di produzione delle celle a combustibile che serviranno come modello industriale per i suoi nuovi siti, in linea con l’obiettivo di Symbio di produrre 200.000 unità in tutto il mondo entro il 2030.

Nasce a Mirafiori il Circular Economy Hub di Stellantis. Tavares: “Sarà redditizio”

Estendere la vita di componenti e veicoli, garantendo loro una durata più lunga. E, quando non possibile, raccogliere il materiale per il riciclo dall’attività di rigenerazione e da quella di smontaggio dei veicoli a fine vita, quindi reintrodurlo nel ciclo di produzione per originare nuovi pezzi e nuovi veicoli. E’ l’obiettivo principale dell’Hub di Economia Circolare SUSTAINera di Stellantis che ha inaugurato oggi all’interno del comprensorio di Mirafiori a Torino. Non solo un passo ulteriore nella roadmap perché Stellantis diventi un’azienda a emissioni zero entro il 2038, un’impegno “chiaro e sincero”, sottolinea il ceo Carlos Tavares, ma anche “una mossa intelligente e di lungo termine per il futuro del settore, un futuro che sarà redditizio, che deve essere sostenibile e che non può esserlo se non è redditizio”. Il vantaggio, ovviamente, è nel risparmio sulle materie prime. Perché, secondo l’amministratore delegato, se anche le pressioni inflazionistiche sulle materie prime dovessero scendere nei prossimi anni, i prezzi non lo faranno abbastanza “da farle costare meno dei materiali riciclati”. L’impegno è di visione e di prospettiva: l’hub, infatti, “sarà un modello nel settore automotive, capace di coniugare rispetto per l’ambiente e sviluppo economico”, precisa il presidente John Elkann.

Nella prima fase, l’Hub ospiterà quattro attività: rigenerazione di componenti usati, usurati o difettosi, con la previsione di gestire oltre 50mila ricambi rigenerati entro il 2025 e 150mila entro il 2030; selezione di 2,5 milioni di componenti usati che andranno a rifornire le attività di rigenerazione e riciclo dello stabilimento entro il 2025, per diventare 8 milioni entro il 2030; ricondizionamento dei veicoli con riparazioni sia a livello di carrozzeria sia a livello meccanico per reintrodurlo nel mercato dell’usato; smontaggio dei veicoli.

Stellantis ha investito 40 milioni di euro per dare vita al sito adottando un approccio di economia circolare: l’Hub occupa un’area totale di 73.000 metri quadrati, di cui 55.000 metri quadrati sono stati recuperati riconvertendo una struttura parzialmente inutilizzata e riciclando più di 5.000 tonnellate di metallo proveniente da risorse obsolete. Le attrezzature e i macchinari utilizzati nella struttura sono stati recuperati da altre sedi, garantendo un risparmio del 55% rispetto all’acquisto di nuove attrezzature. Il sito impiega attualmente 170 dipendenti qualificati. Si prevede che questo numero crescerà fino a circa 550 persone entro il 2025.

Un’investimento anche sulla città di Torino, da parte di Stellantis. Segno dell’impegno del Gruppo nei confronti dell’Italia. A questo proposito, il presidente Elkann ha voluto soffermarsi anche sul tavolo per lo sviluppo dell’automotive che si insedierà il 6 dicembre prossimo. La buona politica, ha sottolineato, “è una politica che non cancella le differenze; continua a raccogliere e a eseguire il mandato popolare. Ma quando vede un’opportunità, lascia da parte le visioni di parte e trova la strada da percorrere insieme, nell’interesse di tutti. Come nel caso del tavolo per lo sviluppo dell’automotive che il Governo italiano ha appena istituito, a cui parteciperanno Stellantis, le Regioni interessate, i sindacati e l’ANFIA. Di questa politica c’è bisogno, ovunque”.

A ottobre +10,8% le immatricolazioni di Stellantis in Europa

Nel mese di ottobre Stellantis ha registrato il 10,8% in più di immatricolazioni di auto in Europa rispetto allo stesso mese del 2022. Il gruppo ha immatricolato 180.327 auto nei Paesi Ue+Efta+Regno Unito (a ottobre 2022 erano 162.815). Nei primi 10 mesi del 2023 (gennaio-ottobre) la crescita è stata del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La quota di mercato sui 10 mesi è del 17,1% rispetto al 18,8% del 2022. Nella sola Unione europea, a ottobre ha immatricolato 157.390 auto, a fronte delle 141.446 dello stesso mese dello scorso anno, con una crescita dell’11,3%. Nei primi 10 mesi dell’anno, il gruppo ha registrato una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il gruppo ha anche annunciato la firma di un memorandum d’intesa non vincolante con Catl per la fornitura a livello locale di celle e moduli batterie Lfp per l’alimentazione dei veicoli elettrici Stellantis prodotti in Europa.A ulteriore supporto dell’ambiziosa strategia di elettrificazione di Stellantis – si legge in una nota – le due aziende stanno valutando la possibilità di creare una joint venture con partecipazioni equivalenti”.

Nel documento viene delineata una collaborazione a lungo termine tra Catl e Stellantis su due fronti strategici: l’elaborazione di una tabella di marcia per la tecnologia che supporti i veicoli elettrici a batteria di Stellantis e l’identificazione di possibili opportunità per rafforzare ulteriormente la catena del valore delle batterie. “Questo accordo con Catl sulle batterie Lfp è un ulteriore elemento della nostra strategia di lungo termine per garantire la libertà di movimento della classe media europea”, ha dichiarato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis. “Catl – ha aggiunto – è un’azienda leader in questo settore e, tramite i nostri marchi iconici, offriremo ai nostri clienti una tecnologia di batterie innovativa e accessibile, che ci aiuterà a raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038″.

“Siamo molto soddisfatti di poter portare la nostra collaborazione con Stellantis a un nuovo livello. Grazie alla consolidata esperienza di Stellantis nella produzione di automobili e all’avanzata tecnologia delle batterie di Catl, crediamo che questa partnership rappresenti un passo decisivo nel percorso di entrambe le aziende verso gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio”, ha dichiarato Robin Zeng, presidente e direttore generale di Catl. “Continueremo a impegnarci per offrire ai nostri partner soluzioni sempre più competitive e sostenibili, al fine di promuovere la transizione energetica globale”.

Grazie alla lunga durata e all’elevata stabilità termica, la tecnologia Lfp consentirà a Stellantis di produrre autovetture, crossover e Suv elettrici durevoli, economici e di alta qualità nei segmenti B e C. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti. Stellantis sta lavorando per diventare un’azienda a zero emissioni nette entro il 2038. L’Azienda sta creando una rete di partnership per garantire una fornitura stabile e a basse emissioni di carbonio di materiali fondamentali per il suo futuro elettrificato.

Mimit istituisce Tavolo sviluppo automotive: si insedierà il 6/12

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha istituito, d’intesa con Stellantis, al termine di un confronto nel merito su obiettivi e modalità, il ‘Tavolo Sviluppo Automotive’, a cui parteciperanno azienda, Regioni, sindacati e Anfia. Il tavolo, che si insedierà il 6 dicembre, avrà come principali obiettivi aumentare i livelli produttivi negli stabilimenti italiani, consolidare i centri di ingegneria e ricerca, investire su modelli innovativi, riqualificare le competenze dei lavoratori e sostenere la riconversione della componentistica. Il ‘Tavolo Sviluppo Automotive’ consentirà un confronto continuativo, trasparente e inclusivo tra tutti gli attori, con la partecipazione di Stellantis, dei presidenti delle Regioni sede di stabilimenti dell’azienda – Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia-Romagna – delle organizzazioni sindacali e di Anfia, che rappresenta le imprese della componentistica.

L’istituzione del Tavolo risponde agli obiettivi indicati nel protocollo d’intesa Mimit-Anfia, sottoscritto il 18 ottobre, e alle sollecitazioni più volte emerse nelle riunioni con le istituzioni regionali, con i sindacati e con le associazioni di impresa.

Con la partecipazione al Tavolo, l’Azienda ribadisce il proprio forte impegno nei confronti del Paese e la volontà di creare le condizioni per mantenere il ruolo di leader dell’Italia al centro della strategia di Stellantis. Siamo pronti a continuare questo viaggio con le parti interessate per trovare insieme una visione condivisa che si concentri sulla competitività nazionale in tutti i suoi aspetti”, commenta un portavoce di Stellantis. Che però sottolinea quali sono le criticità e le necessità per il futuro: “Per raggiungere le diverse ambizioni e sostenere il mercato automobilistico sono però necessari specifici fattori abilitanti, come il rinvio o la rimozione della normativa (Euro 7) che impedisce la continuazione della produzione di modelli a prezzi accessibili in Italia, gli incentivi alla vendita di veicoli elettrici e la rete di ricarica per sostenere i clienti e il miglioramento del costo dell’energia per sostenere la competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani. Il fattore chiave di successo del Tavolo che si insedierà è che ogni stakeholder abbracci il cambiamento necessario a 360°, in modo proattivo e sincero, a beneficio dell’industria automobilistica italiana e dei clienti italiani nella transizione verso l’elettrificazione del nostro settore”.

Stellantis, +7% ricavi netti nel terzo trimestre. E vola verso carbon neutrality: vendite elettriche +37%

Ricavi per oltre 45 miliardi nel terzo trimestre, in crescita del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nonostante un lungo sciopero che ha bruciato entrate miliardarie in America e Canada. A far tornare i conti di Stellantis sono state le vendite di veicoli elettrici: le consegne globali di Bev sono aumentate del 37% rispetto al terzo trimestre 2022, grazie principalmente a Jeep Avenger, Citroën Ami, Peugeot E-208, nuova Fiat 500e e Citroën ë-Berlingo. Bene comunque anche il cosiddetto ‘terzo motore’ – come l’aveva chiamato John Elkann – ovvero il mercato rappresentato da Sud America, Africa, Medio Oriente, India e Asia Pacifico, dove i ricavi sono saliti del 25%.

Nella prima metà di quest’anno, Stellantis è emersa come leader nel settore per Aoi (risultato operativo anomalo, ndr), margine e flusso di cassa industriale netto rispetto ai concorrenti equiparabili. Oggi, la nostra priorità è mantenere questo slancio raggiungendo valori di redditività e flussi di cassa ai vertici del settore, affrontando le sfide cruciali dell’industria a breve termine e proseguendo con l’elettrificazione e la trasformazione tecnologica. Questa crescita sta dando impulso all’attuazione della nostra strategia Dare Forward 2030”, ha commentato Natalie Knight, direttore finanziario del gruppo che è tornato secondo in Europa per vendite di Bev, superando Tesla, ma che paga lo sciopero iniziato il 15 settembre in Nord America, costato 50mila consegne in meno e 3 miliardi di ricavi a tutto ottobre.

Un ammanco negativo per circa 750 milioni di euro sull’utile operativo anti imposte che non dovrebbe ripetersi grazie all’accordo provvisorio siglato in questi giorni con i sindacati Uaw e Unifor. In particolare l’accordo con la United Auto Workers porterà il salario massimo a oltre 42 dollari l’ora entro aprile 2028.
Le scorie dei 40 e passa giorni di blocco in America però hanno spinto Stellantis a cancellare alcuni eventi negli Stati Uniti, incluso il Ces a Las Vegas di gennaio, e il gruppo continuerà a tagliare i costi per compensare l’impatto dello sciopero, ha spiegato il direttore finanziario Natalie Knight parlando con i giornalisti americani. “Uno dei nostri marchi di fabbrica è la disciplina dei costi”, ha detto. “Stiamo esaminando tutto: continueremo a sentire di più su questa mitigazione man mano che andiamo avanti”.

La casa automobilista si gode intanto l’accelerazione dell’elettrico e il buon “momentum”. Infatti Stellantis ha infine alzato le stime di vendita per fine anno in nord America all’8% (dalla precedente stima di +5%), nell’Europa allargata del 10% (dal 7%) e nel Medio Oriente e Africa +10% (dal +7%). Tornando all’elettrico, invece, va registrato che Peugeot ha annunciato la prima applicazione di Stla Medium – una delle quattro piattaforme BEV-by-design globali di Stellantis – con la nuova E-3008, che offre caratteristiche ai vertici della categoria per autonomia (fino a 700 km), tempo di ricarica, prestazioni, efficienza e piacere di guida. Fiat poi è tornata al segmento B aprendo la strada alla mobilità urbana sostenibile con la nuova 600e, che vanta caratteristiche di sicurezza all’avanguardia e un’autonomia elettrica di oltre 400 km (ciclo combinato WLTP, cioè di autonomia) e di oltre 600 km (ciclo urbano WLTP) in città. Fiat ha inoltre annunciato la nuova offerta di micromobilità Topolino, con autonomia di 75 km e velocità massima in sicurezza di 45 km/h. In aggiunta, l’azienda ha confermato l’avvio della produzione di veicoli commerciali leggeri full-electric a Ellesmere Port, il primo stabilimento del Regno Unito in cui ha luogo la produzione in serie di soli Bev, nonché il primo stabilimento Stellantis a livello globale dedicato ai veicoli elettrici.

Prossimamente sarà anche introdotta sul mercato la Citroën ë-C3 full-electric. Prima vettura elettrica di costo contenuto offerta in Europa, la ë-C3 vanta caratteristiche di comfort ai vertici della categoria e assicura un’esperienza elettrica semplificata grazie a una batteria da 44 kWh, che offre un’autonomia fino a 320 km (199 miglia) nel ciclo Wltp Il tutto a prezzi netti e accessibili in molti mercati europei, a partire da 23.300 euro. Stellantis ha inaugurato inoltre il suo primo Battery Technology Center nel complesso industriale di Mirafiori, a Torino. Questo centro innovativo accresce la capacità dell’azienda di progettare, sviluppare e testare i pacchi batteria, i moduli, le celle ad alta tensione e i software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei brand del gruppo guidato da Carlos Tavares. Nel mentre, in Nord America, Stellantis e sei grandi case automobilistiche mondiali creeranno una rete di ricarica senza precedenti, con l’installazione di almeno 30.000 punti di ricarica ad alta potenza.

Stellantis infine, va ricordato, pochi giorni fa ha acquistato per 1,5 miliardi di euro una partecipazione rilevante nella società cinese di veicoli elettrici Zhejiang Leapmotor Technologies Ltd. per aiutarla a far fronte al calo delle vendite nel più grande mercato automobilistico del mondo e a ridurre ulteriormente i costi dei veicoli elettrici. Obiettivo a lungo termine di Stellantis in Cina: un milione di immatricolazioni a cui aggiungere +500mila vendite fuori dall’ex celeste impero attraverso la Joint Venture, entro il 2030.

Stellantis ha premiato i 16 migliori ‘Fornitori dell’anno’: focus su sostenibilità

Questa settimana Stellantis ha riunito 40 dei suoi migliori fornitori per premiarne l’impegno, le performance, la qualità e l’eccellenza dimostrati nel 2022. Il titolo di Supplier of the Year (Fornitore dell’anno) è stato assegnato per ciascuna delle 16 categorie, tra cui ricambi e servizi aftermarket, materiali diretti, servizi indiretti e performance a livello di regione. Alla terza edizione annuale dell’evento, hanno partecipato oltre 150 fornitori internazionali, insieme a esponenti del leadership team di Stellantis.

“Congratulazioni ai vincitori del premio Supplier of the Year, che hanno brillato per dedizione ed eccellenza e che ci hanno aiutato a superare le sfide e a raggiungere nuovi traguardi”, ha dichiarato Maxime Picat, Chief Purchasing and Supply Chain Officer di Stellantis. “Il loro spirito collaborativo, le loro eccezionali performance, la qualità senza compromessi e la puntualità nelle consegne di parti e servizi – ha aggiunto – sono stati determinanti per il nostro successo”.

Tutti i candidati e i vincitori del premio Supplier of the Year sono stati selezionati dai leadership team interfunzionali di Stellantis. I gruppi hanno valutato i fornitori sulla base di criteri quali le performance, l’innovazione, la qualità, i costi, la gestione del programma e la sicurezza, nonché la cura dimostrata nell’attivazione del piano Dare Forward 2030 di Stellantis.

Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’intenzione di raggiungere il 100% del mix di vendite di autovetture BEV in Europa e il 50% di autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti entro il 2030, riducendo al contempo la complessità e i costi del 40%. Questi obiettivi sono strategici per il team acquisti e supply chain di Stellantis, che mira a diventare fornitore di mobilità sostenibile, sicura e accessibile economicamente per tutti.

Vincitori del premio “Regional Supplier of the Year 2023” sono: Nord America – Alps Alpine, Sud America – F2J Industry, Europa allargata – Plastic Omnium, Medio Oriente e Africa – A2ME Industry, India e Asia Pacifico – Iljin Group. Cina – VMAX New Energy Co.
Vincitori del premio “Stellantis Global Supplier of the Year 2023” sono: Servizi indiretti -Accenture, Qualità – Gestamp, Performance materiali diretti . Contemporary Amperex Technology Limited (CATL) , Gestione del programma – Plastic Omnium, Innovazione -EFI Automotive, Responsabilità sociale d’impresa – Pirelli Tire LLC, Capex – Qian Yuan Mould, Supply Chain Ricambi – Aisin Corporation, Supply Chain Logistica – Bertani Transport, Aftermarket – Sercore Tech SL.

Auto elettrica

Il mercato delle auto elettriche supera il 20% ad agosto: è la prima volta in Europa

La quota di mercato delle auto elettriche ha superato per la prima volta il 20% nel mese di agosto in Europa. Era all’11,6% nello stesso mese dello scorso anno. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’associazione dei costruttori automobilistici (ACEA), che mostrano come il mercato nel suo complesso abbia registrato il tredicesimo mese consecutivo di crescita.

Il mese scorso sono state vendute nell’Unione Europea 787.626 unità, pari a una crescita del 21% su base annua. L’aumento è stato particolarmente marcato nei tre mercati più grandi: +37,3% in Germania, +24,3% in Francia e +11,9% in Italia. “Il mercato europeo si sta riprendendo dalla carenza di componenti dello scorso anno”, spiega l’Acea in una nota.

Ad agosto, le immatricolazioni di auto elettriche a batteria nell’Ue hanno registrato un’impennata del 118,1%, raggiungendo 165.165 unità, pari al 21% del mercato. Ad eccezione di Malta (-22,6%), tutti i mercati dell’Ue hanno registrato una crescita percentuale a due o tre cifre, con la Germania, il più grande mercato in termini di volume, che ha registrato una notevole crescita del 170,7%. Il Belgio ha registrato il tasso di crescita più elevato, pari al 224,5%. Nel complesso, le vendite di auto elettriche a batteria sono aumentate di un significativo 62,7%, con quasi 1 milione di unità registrate da gennaio ad agosto.

Il mese scorso, le immatricolazioni di nuove auto ibride-elettriche nell’Ue sono aumentate del 29%, grazie soprattutto alla forte crescita in tre dei quattro mercati principali: Germania (+59%), Francia (+38,7%) e Spagna (+21,5%), mentre l’Italia ha registrato un leggero calo (-2,3%). Il risultato è stato un aumento cumulativo del 28,6%, con quasi 1,8 milioni di unità vendute tra gennaio e agosto, pari a un quarto del mercato.

Le immatricolazioni di nuove auto ibride plug-in nell’Ue sono cresciute del 5,5%, per un totale di 58.557 unità. La forte performance di mercati importanti come i Paesi Bassi (+44,7%), la Francia (+40,5%) e la Svezia (+24,9%) ha contribuito a compensare il calo della Germania (-41,1%), il più grande mercato per questa fonte di energia. Nonostante questa crescita, la quota di mercato delle auto ibride plug-in è scesa dall’8,5% al 7,4% nell’agosto di quest’anno.

La benzina rimane in testa con quasi il 33% del mercato, meno che nell’agosto 2021 (39%). Il diesel rappresenta ora solo il 12,5% del mercato europeo (16% nell’agosto 2021), mentre circa il 7% delle vendite è rappresentato da modelli ibridi plug-in, rispetto all’8,5% dell’anno precedente.

Nei primi otto mesi dell’anno, l’incremento è stato del 17,9%, con 7,1 milioni di auto vendute, anche se ancora al di sotto dei 9 milioni registrati nel 2019, prima della pandemia di Covid-19. Tra le marche e i costruttori, il gruppo Volkswagen rimane leader di mercato con il 27% delle vendite (209.500 unità) ad agosto, davanti al gruppo Stellantis (17%). Renault è terza, con il 9,5%. Tesla ha registrato la crescita più forte in agosto: +247% a 27.300 auto. Il costruttore californiano ha così superato in particolare i marchi Fiat, Citroën, Seat, Cupra e Ford.

Le vendite di Stellantis in Europa (Ue+Efta+Uk) sono cresciute del 6,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Le unità vendute sono state 145.392, a fronte di 136.723 di un anno fa. Crescono le vendite anche nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022 (+4,3%) e la quota di mercato passa dal 17% al 19,2%.

Aiutare il Marocco a rialzarsi non è solo un ‘doverismo’

Nel dramma che ha sconvolto il Marocco c’è stato subito un riscontro che ben depone a favore dell’Italia: le istituzioni, a cominciare dal presidente della Repubblica, hanno offerto aiuti concreti a un popolo piegato dal terremoto. Non è un ‘doverismo’, quello italiano, ma una concreta mozione di affetto solidale nei confronti di un Paese che sta vivendo ciò che anche noi abbiamo passato in epoche lontane e vicinissime. La macchina dei soccorsi umanitari si è messa in moto, il governo di Rabat ha teso la mano, le prossime settimane, i prossimi mesi saranno tanto importanti quanto difficili. Purtroppo ne sappiamo qualcosa.

Il Marocco è legato a molteplici interessi commerciali con l’Italia anche se non rientra geopoliticamente nel Piano Mattei. Il motivo è semplicissimo: si tratta dell’unico Stato del Nord Africa che non possiede né gas né petrolio e che proprio per questo ha sviluppato altre fonti energetiche innovative, dal fotovoltaico all’idrogeno. Eppure, dicevamo, anche se non rientra nel Piano Mattei, il Marocco è importante per noi e, estendendo il discorso, per l’Europa. Il porto di Tangeri è un affaccio di rilievo internazionale per i passaggi tra i due continenti, le produzioni agricole ‘sostentano’ buona parte dell’Europa, l’estrazione del fosfati è una belle principali voci del Pil.

Nelle turbolenze africane, il Marocco è verosimilmente l’unico Paese stabile. Ed è questo particolare non di poco conto che lo rende affidabile per l’Europa. Tanto per citare un esempio, Fiat (cioè Stellantis) ha scelto di produrre la nuova Topolino proprio in Marocco ( e in Polonia) affidandosi alla manodopera locale. Non lo avrebbe fatto senza garanzie. L’assestamento internazionale procede, la grana del Sahel dovrebbe essere in via di definizione. Intanto però c’è il post terremoto da gestire. Non sarà semplice per un Paese così vasto e stratificato rialzarsi in tempi ristretti: adesso che non è ancora finita la conta dei morti è praticamente impossibile disegnare prospettive a breve termine, però può essere determinante aiutare la rinascita con i nostri aiuti. I nostri e quelli di tutti.