Stellantis, 2022 da record: + 26% di utili e +41% di veicoli a batteria

Stellantis chiude il 2022 con risultati da record, nonostante l’anno appena passato abbia messo a dura prova l’industria automobilistica globale, con continue limitazioni della catena di fornitura. I dati parlano chiaro: ricavi netti pari a 179,6 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al 2021 pro-forma, grazie ai prezzi netti favorevoli, al miglior mix modelli e agli effetti positivi dei cambi di conversione. Utile netto pari a 16,8 miliardi di euro, in aumento del 26%. Il dividendo ordinario è di 4,2 miliardi di euro, corrispondente a 1,34 euro per azione. Il Consiglio di Amministrazione approva inoltre un programma di acquisto di azioni proprie per un valore massimo di 1,5 miliardi di euro, da perfezionarsi sul mercato entro la fine del 2023.

Il 2022 ha segnato anche il lancio del piano strategico Dare Forward 2030, che sta trasformando l’Azienda in un leader tecnologico della mobilità sostenibile. Con il pilastro ‘Etica’ dedicato ai dipendenti, ai clienti e all’ambiente, il gruppo vuole azzerare le proprie emissioni di carbonio entro il 2038, con l’obiettivo intermedio di dimezzarle entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021. Nel 2022, Stellantis ha ridotto l’estensione del perimetro industriale e immobiliare che emette carbonio dell’11%. Con l’obiettivo di diventare il primo nella customer satisfaction, il gruppo ha ottenuto una riduzione di circa il 30% dei tassi di difettosità dei veicoli nei primi tre mesi dalla consegna al cliente finale. Tutti i processi chiave nella gestione delle risorse umane sono stati allineati agli impegni presi in materia di diversità e inclusione. Il 27% delle posizioni dirigenziali è ora ricoperto da donne, con l’obiettivo di raggiungere il 30% entro il 2025.

Quanto alle vendite, il settore dell’elettrico ha una crescita sorprendente: +41% su base annua, per un totale di 288mila veicoli nel 2022. Con una gamma di 23 Bev (veicoli elettrici a batteria), il portafoglio sarà più che raddoppiato arrivando, entro la fine del 2024, a 47 modelli. L’obiettivo è proporre più di 75 BEV a livello globale e registrare vendite di veicoli elettrici pari a 5 milioni entro il 2030. Il marchio Jeep, in particolare, ha svelato la prima parte della sua offerta BEV con il lancio di Jeep Avenger, il primo SUV Jeep completamente elettrico, eletto Auto dell’anno 2023. Inoltre, il brand ha presentato in anteprima le Jeep Recon e Wagoneer “S”, completamente elettriche e destinate al mercato nordamericano e ad altri importanti contesti globali. Il marchio Ram segue la scia, presentando a inizio mese l’attesissima nuova versione completamente elettrica di Ram 1500 REV, che sarà disponibile nel quarto trimestre del 2024. Il gruppo è al primo posto nelle vendite di veicoli commerciali Bev nel mercato Ue30 e al secondo posto nell’Ue30 per le vendite complessive di veicoli elettrici. Fiat Nuova 500 è l’auto elettrica più venduta in Italia, mentre Peugeot e-208 domina il mercato in Francia.

Il Gruppo ha raggiunto il primo posto negli Stati Uniti per le vendite di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV), con Jeep Wrangler 4xe primo nella classifica dei veicoli PHEV più acquistati sia negli Stati Uniti che in Canada. “Oltre ai nostri risultati finanziari record e all’implementazione mirata del piano Dare Forward 2030, abbiamo dimostrato anche l’efficacia della nostra strategia di elettrificazione in Europa”, rivendica il Ceo Carlos Tavares. “Ora – assicura – abbiamo la tecnologia, i prodotti, le materie prime e l’intero ecosistema di batterie per condurre lo stesso percorso di trasformazione in Nord America, a partire dai nostri primi veicoli completamente elettrici Ram dal 2023 e Jeep dal 2024″. Dati i risultati eccezionali, Stellantis annuncia che quest’anno distribuirà un ammontare di 2 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo come riconoscimento del loro contributo ai risultati del 2022 e ai traguardi raggiunti dall’Azienda sia a livello globale che locale: un valore medio complessivo di 1879 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, che i lavoratori riceveranno in due tranches, a febbraio ed aprile. “Si tratta di 200 milioni in più rispetto allo scorso anno ed è un giusto riconoscimento per il contributo di tutti i dipendenti di Stellantis alla crescita in un contesto economico molto impegnativo – afferma Tavares -. Quando l’azienda va bene, tutti i dipendenti vanno bene: è questo il fondamento della nostra cultura del pagamento per performance”

Tavolo Stellantis, Urso: Rilanciare produzione. Per azienda Italia e sostenibilità centrali

Un tavolo per verificare gli impegni di Stellantis su investimenti, produzione e occupazione, per salvaguardare la filiera dell’automotive, che resta “asse centrale dell’industria italiana”. È l’obiettivo che si pone il ministro delle Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. L’incontro, cui hanno preso parte anche il vice ministro, Valentino Valentini, la sottosegretaria, Fausta Bergamotto, i rappresentanti dell’azienda, i sindacati nazionali e quelli di categoria, “conferma l’importanza che il governo riserva al settore”, sottolinea il responsabile del Mimit. Che durante il suo intervento ribadisce come il confronto continuo sarà utile a tutti per verificare gli sviluppi degli investimenti e le ricadute sul sistema industriale.

Per Urso è un fattore importante indirizzare la domanda, infatti ricorda le risorse pubbliche di cui conferite a Stellantis con i contratti di sviluppo e gli accordi per l’innovazione, per oltre 2,7 miliardi, così come il fondo pluriennale automotive da 8,7 miliardi di euro fino al 2030: strumenti che consentono il rafforzamento della produzione in Italia, soprattutto nei modelli e componenti che assicurano lo sviluppo tecnologico secondo gli obiettivi della sostenibilità ambientale e “devono essere indirizzati anche a rafforzare la filiera nazionale”.

Stellantis fa sapere che dal proprio punto di vista “l’incontro rappresenta un momento di dialogo produttivo e costruttivo per confermare il ruolo centrale dell’Italia nelle strategie del Gruppo”. Che “in poco più di due anni dalla sua costituzione, continua a sviluppare con ritmo sostenuto il proprio piano strategico Dare Forward 2030 sul fronte della transizione ecologica e digitale con l’obiettivo di garantire la sostenibilità e la competitività dei propri siti italiani”. La convinzione della società è quella di “continuare a lavorare su un piano strutturale e coordinato per accompagnare la transizione dell’intero comparto automotive, compresa la filiera, affrontando le criticità legate alla formazione e alla competitività, cominciando dal costo dell’energia al supporto agli investimenti per l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile”. Per questo motivo Stellantis apprezza l’approccio propositivo del governo a rivedere entro la fine del mese lo schema degli incentivi alla domanda e il supporto alle infrastrutture di ricarica, alla luce del quadro molto critico del mercato delle vetture elettrificate in Italia.

Auto, quattro modelli Stellantis in top ten Europa. Cresce il mercato elettrico

In un mercato europeo in calo del 6,2% nel 2022 rispetto al 2021, Stellantis ha ottenuto una performance storica grazie alla Peugeot 208, l’auto più venduta in Europa con quasi 220.000 unità su base annua. Modello di successo in molti mercati, la Peugeot 208 è leader in Francia e nei Paesi Bassi, mentre è sul podio in Portogallo e Belux. I marchi Stellantis hanno ottenuto ottimi risultati con 4 modelli nella TOP 10: la Peugeot 208 (al primo posto), la Fiat 500 (sesto posto), la Opel/Vauxhall Corsa (al settimo) e la Citroën C3 (all’ottavo), a dimostrazione, spiega Stellantis, “della straordinaria diversità della gamma prodotti”. Nei Paesi europei, Stellantis rafforza la sua leadership nel settore delle autovetture (PC) e dei veicoli commerciali leggeri (LCV), essendo il numero uno in Francia, Spagna, Portogallo e in Italia, dove Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 occupano i primi tre posti del podio.

Nel 2022, Stellantis ha consolidato la sua leadership nel segmento dei veicoli commerciali leggeri (LCV) in Europa, con una quota di mercato del 30,6%. Qursto, spiega Stellantis, grazie alle buone prestazioni dei marchi Citroën, FIAT, Opel/Vauxhall e Peugeot, che offrono una gamma di veicoli completa, versatile ed elettrificata, in grado di soddisfare tutti gli usi e i clienti.

Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, nel 2022 Stellantis continua ad accelerare nel mercato dei veicoli elettrici con una quota del 15,7% (+1,7 punti percentuali rispetto al 2021, la maggiore crescita del mercato), e un aumento del volume delle vendite LEV del 31,4% rispetto all’anno precedente. Il gruppo, infatti, è leader nei principali Paesi come Francia, Italia, Spagna e Portogallo. Stellantis piazza addirittura due modelli nella top 10 europea con la Fiat Nuova 500 Electric e la Peugeot e-208, mentre la Peugeot 3008 Hybrid è leader in Spagna, la Jeep Compass 4xe Plug-In Hybrid guida il mercato in Italia e la Peugeot e-208 è l’auto elettrica preferita in Francia.

“Questi eccellenti risultati – afferma Uwe Hochgeschurtz, Stellantis Chief Operating Officer di Enlarged Europesono stati raggiunti grazie al grande lavoro di squadra e alla dedizione di tutti i dipendenti di Stellantis e anche grazie a un vasto assortimento di marchi che offre una gamma completa di prodotti in grado di soddisfare le aspettative dei clienti”. “Nell’ambito del nostro piano strategico Dare Forward 2030 – aggiunge – lavoriamo costantemente al nostro obiettivo di essere Carbon Net Zero nel 2038, pronti a lanciare nuovi modelli elettrici già quest’anno. I nostri risultati in Europa confermano che siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo tenere le mani sul volante e concentrarci sulla strada da percorrere”.

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Stellantis a lavoro per infrastruttura ricarica ‘fast’: focus sul Sud Europa

La strada ormai è tracciata: stop alle auto a combustione nel 2035. Una scadenza che appare lontana, ma che in verità è vicinissima. E che si scontra ancora con le difficoltà di diffusione dei veicoli elettrici. Un tema complicato, ma strettamente connesso con la situazione dell’infrastruttura di ricarica, al momento in Italia ancora piuttosto indietro. Ma se il percorso è questo, sono le stesse case automobilistiche che devono iniziare a pensare e progettare un sistema maggiormente diffuso per invogliare i clienti ad un cambio radicale del paradigma della mobilità. Capofila in questo tipo di ideazione è Stellantis che, soprattutto sull’Italia, fra i Paesi più indietro a livello di infrastruttura di ricarica, ha già progetti e lavori in atto.

PROGETTO ATLANTE

Stellantis, in collaborazione con i partner NHOA e Free2Move eSolutions, intende creare la più grande rete europea di ricarica ‘fast’ per veicoli elettrici, completamente integrata con la rete, alimentata con energia da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo. Il progetto, annunciato durante l’EV Day del luglio 2021, e con applicazioni in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, aveva un timing molto preciso e quei target rimangono validi. Più di 35mila punti ricarica tutti fast entro il 2030, con una soglia intermedia di 5mila punti entro il 2025. Un obiettivo ambizioso, con una accelerazione impressionante negli ultimi cinque anni. Il motivo lo spiega a GEA Gabriele Catacchio, Head of Global e- Mobility Communication di Stellantis: “La presenza di stazioni di ricarica prevede un investimento non da poco. Dove ci sono auto che possono generare revenue ricaricandosi alle colonnine tutto diventa più semplice, e questo succederà in prospettiva proprio dal 2025 in avanti. Inoltre, è anche un modo di seguire l’andamento delle istituzioni. Sappiamo che con il nuovo piano Fit for 55 sono stati dichiarati investimenti per installare colonnine fast ogni 60 km in autostrada. Laddove le istituzioni aiutano le aziende che investono in infrastrutture di ricarica, questo permette di accelerare il piano. E prevediamo che avverrà proprio in quegli anni”. Intanto, però, il progetto va avanti con 700 punti di ricarica già individuati che saranno operativi fra fine anno e inizio prossimo, per la maggior parte in Italia.

PUNTI DI RICARICA NELLE STAZIONI

Specificamente per l’Italia, Stellantis, insieme a TheF Charging, ha stretto un accordo con il Gruppo FS Italiane tramite Metropark, la società controllata che gestisce i parcheggi nelle principali stazioni ferroviarie italiane. L’accordo è finalizzato a favorire la diffusione di una mobilità più sostenibile, beneficiando anche dell’intermodalità fra rotaia e gomma. L’intesa prevede l’installazione di 600 punti di ricarica per veicoli elettrici in 50 parcheggi Metropark presso le stazioni diffuse sul territorio italiano. Il network di ricarica sarà disponibile per tutti i veicoli elettrici con vantaggi esclusivi per i possessori di veicoli Stellantis e sarà alimentato da energia 100% rinnovabile. Anche qui, la timeline è rispettata. “Entro fine anno ci saranno sicuramente le prime colonnine attive. Cercheremo ovviamente di coprire una buona percentuale di quelle 50 stazioni già nel 2022, partendo da quelle di maggiore interesse”, spiega Catacchio. La scelta delle stazioni non è casuale, vista la loro posizione strategica. “L’idea è che si arrivi in stazione con l’auto elettrica e la si metta in carica, poi si prenda il treno. In alcune stazioni di arrivo è poi possibile noleggiare un’auto elettrica tramite i nostri Leasys Mobility Store. E poi, al rientro dal viaggio, riprendo il mio mezzo completamente carico. Così diventa un viaggio 100% elettrico”. Il progetto riguarda solo l’Italia, ma da Stellantis non escludono accordi simili anche all’estero. Magari non solo nelle stazioni, ma in altri luoghi strategici: ospedali, aeroporti, grandi magazzini.

IL FUTURO E LE PROSPETTIVE

Il focus di Stellantis, al momento, è il Sud Europa, con l’Italia in cima ai pensieri. Non solo perché è un mercato importante per il Gruppo, ma perché a livello di infrastruttura di ricarica è un po’ indietro. “In Olanda – snocciola i dati Catacchio – ci sono circa 120mila punti di ricarica per 400mila auto elettriche, in Italia per 300mila auto ci sono 30mila punti di ricarica. Non c’è storia. Installare colonnine nel Sud Europa è importante perché è dove al momento manca l’infrastruttura”. Soprattutto in ottica di ricarica fast, che in Italia è solo al 10%, “ma i clienti la preferiscono, soprattutto nel pubblico”. Le prospettive di Stellantis, quindi, sono chiare. Entro il 2030 solo veicoli BEV in Europa. Quindi, “a livello infrastruttura ci aspettiamo che ci sia un trend analogo e lavoriamo con i nostri partner per permettere che in questa transizione vengano offerte soluzioni di ricarica completamente customizzabili per i clienti”. E così, chi vorrà potrà ricaricare l’auto a casa, chi vorrà potrà farlo all’infrastruttura su suolo pubblico, o ancora entrambe le cose. “Cerchiamo di toglierti tutti i problemi”, chiude Catacchio.

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Stellantis ha trovato la ricetta per fare utili e crescere nell’elettrico

Carlos Tavares è stato diretto: il titolo Stellantis è a sconto e chi volesse approfittarne adesso, per comprarlo, farebbe un affare. Il Ceo del colosso delle quattro ruote può permettersi di dare una svegliata al mercato, troppo attento a seguire le mosse delle banche centrali sui tassi – sacrosanto ovviamente – ma più distratto talvolta nell’analizzare per investire i dati delle società. Società che magari stanno cambiando pelle, in base alla transizione energetica in atto nel mondo, senza tuttavia dimenticare di produrre redditività.

I numeri sono di tutto rispetto: 88 miliardi di ricavi, 8 miliardi di utili, 59,7 miliardi di liquidità industriale disponibile. In un contesto che conosciamo bene. Uno scenario a cui va aggiunta – oltre alla guerra, all’inflazione e alla carenza dei chip – la fase di cambiamento epocale che sta vivendo il mondo dell’auto, penalizzato in questi mesi da segni negativi sul fronte delle immatricolazioni tradizionali.

Il piano strategico ‘Dare Forward 2030’ di Stellantis invece procede a pieno ritmo, sostenuto dall’impennata delle vendite di veicoli a basse emissioni (LEV), che includono veicoli elettrici a batteria (BEV), ibridi plug-in (PHEV) e a celle a combustibile. L’azienda si è posizionata al secondo posto nel mercato europeo per vendite di BEV e LEV (con un divario inferiore a 1.000 veicoli rispetto al leader dei LEV) e al terzo posto nel mercato statunitense per vendite di LEV. E le immatricolazioni globali di BEV di Stellantis sono aumentate di quasi il 50% su base annua, raggiungendo le 136 mila unità nel 1° semestre.

Stellantis offre attualmente 20 BEV, mentre altri 28 BEV saranno lanciati entro il 2024. In particolare, come ha annunciato lo stesso Tavares in conference call, nel 2023 arriverà il primo suv Jeep 100% elettrico e – a detta del Ceo del gruppo – Jeep ha le carte in regola per diventare il numero uno nel mercato mondiale dei suv elettrici. Buone prospettive pure per Fiat. La nuova 500 è stata il BEV più venduto in Germania e in Italia. Proprio Fiat – ha insistito il manager portoghese – ha un “grande potenziale di crescita e a inizio 2023 lanceremo due nuovi bev: una hatchback e un suv di segmento B con 400 km di autonomia“.

Altra novità per il brand è il prossimo lancio della 500 elettrica negli Usa.
E poi grande attenzione e investimenti sulle batterie: cinque gigafactories (tre in Europa e due in Nord America), in collaborazione con Automotive Cells Company, Samsung SDI e LG Energy Solution. Rafforzata la fornitura di idrossido di litio a basso contenuto di carbonio con la sottoscrizione di accordi con Vulcan Energy e Controlled Thermal Resources, rispettivamente in Europa e in Nord America. Accordi con Samsung SDI e LG Energy Solution sono soggetti alle consuete condizioni di chiusura e alle approvazioni normative. Extra batterie è in cima alla lista dell’agenda Tavares il tema della mobilità globale, dove Stellantis è in pole position: l’acquisizione di Share Now posiziona Free2move come leader mondiale della mobilità con oltre 6 milioni di clienti in tutto il mondo.

Sembra insomma che il gruppo abbia trovato la ricetta per coniugare utili ed elettrificazione. Quale? La spiega lo stesso Tavares: “Grazie all’agilità e alla mentalità imprenditoriale delle nostre persone e grazie anche ai nostri partner innovativi, stiamo trasformando Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile e pronta per il futuro”. La ricetta è aver rivoluzionato l’azienda in un’azienda pronta a sopportare anche la recessione. Per tutte le stagioni… Ci sono insomma tutti i presupposti per veder decollare Stellantis ancora di più. Piazza Affari ieri ha premiato la semestrale con un bel +4,92%, portando il prezzo a 13,566. Nel secondo trimestre 2021, prima della guerra in Ucraina ma ancora in fase pandemica, il titolo viaggiava intorno ai 17 euro. Può solo che salire.

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Una ricarica dinamica per i veicoli elettrici

Fino a pochi anni fa era la proverbiale missione impossibile, un progetto che sembrava potesse trovare seguito solo in qualche film di fantascienza. Ma da qualche mese c’è stato quel tanto atteso passo verso il futuro della mobilità. Dopo mesi di test, a Chiari (Brescia) è stato dimostrato che la tecnologia Dynamic Wireless Power Transfer (Dwpt) è in grado di ricaricare i veicoli elettrici mentre percorrono corsie stradali dedicate opportunamente attrezzate. Non a caso la sperimentazione è avvenuta all’Arena del Futuro, circuito lungo l’autostrada A35 BreBeMi, per quello che al momento è lo studio pilota allo stadio più avanzato di sperimentazione e che vede cooperare realtà leader del proprio settore di competenza: da Stellantis a Iveco, da Mapei a Prysmian e poi Tim, Abb, Electreon, Fiamm Energy, Pizzarotti. Accanto alle grandi società dell’automative e dell’hi tech si sono impegnati i migliori cervelli del Politecnico di Milano, Università Roma Tre e dell’Università di Parma. In soldoni, la tecnologia Dpwt permette ai veicoli elettrici di ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate, grazie ad un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi (auto, bus ma anche tir). Un sistema di mobilità a ‘zero emissioni’ che include differenti elementi studiati dalle eccellenze industriali per interagire tra loro, quali asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici e connettività 5G. E trasferendo energia direttamente ai mezzi, si azzera la necessità di ricarica batteria nelle apposite stazioni. La rivista Time ha citato il sistema di ricarica induttiva dell’Arena del Futuro come una delle “100 invenzioni più importanti del 2021”. Anche perché oltre che su strade e autostrade, la tecnologia può essere installata in porti, aeroporti e aree di parcheggio.

IL RUOLO DI STELLANTIS

Stellantis e la sua e-Mobility business unit è stata promotrice del progetto: “Il nostro piano strategico Dare Forward 2030 si basa sulla premessa di offrire una libertà di mobilità all’avanguardia per tutti e questo progetto rappresenta la quintessenza di dove vogliamo arrivare come azienda – ha spiegato Anne-Lise Richard, head of global e-Mobility Business Unit di Stellantis – e lavorando con questo straordinario gruppo di partner abbiamo dimostrato che la tecnologia di ricarica induttiva può alimentare il nostro futuro elettrificato“. Secondo Richard, il successo dell’operazione potrà garantire benefici concreti ai mezzi e agli utenti: allungamento della vita utile della batteria, minore ‘ansia da autonomia’, maggiore efficienza energetica, riduzione delle dimensioni delle batterie e “prestazioni eccezionali con una riduzione di peso e costi.

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Per ora Stellantis è riuscita a confermare che un veicolo elettrico (Bev), come la nuova Fiat 500 equipaggiata per mettere alla prova il sistema, “può viaggiare a velocità elevate senza consumare l’energia accumulata nella batteria“. I test dimostrano che l’efficienza del flusso di energia proveniente dall’asfalto e diretto alla vettura “è paragonabile all’efficienza tipica delle stazioni di ricarica rapida“. Altri benefici: si abbattono i tempi di ricarica (non essendo necessaria) e le rilevazioni relative all’intensità del campo magnetico dimostrano l’assenza di qualsiasi effetto su guidatore, passeggeri e pedoni. Prossimo importante test sarà quello con una Maserati Grecale Folgore, versione full electric della casa del Tridente che elettrificherà l’intera gamma entro il 2025. Stellantis ha confermato che la vettura sarà equipaggiata e girerà all’Arena del Futuro per raccogliere dati e svolgere un’analisi dettagliata delle prestazioni.

Partner ideale del progetto è Tim, grazie alle tecnologie offerte dal 5G e dalle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale che faciliteranno lo scambio di informazioni tra il veicolo e le piattaforme di gestione, aumentando sicurezza stradale ed efficienza degli spostamenti. “Il sistema di trasferimento induttivo dell’energia del Dwpt – chiarisce Stellantis – non richiede l’uso di cavi esterni, garantendo che il manto stradale rimanga sicuro per il passaggio dei pedoni“.

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Stellantis, 100% auto elettriche in Europa entro il 2030

Il 100% di vendite di auto elettriche in Europa entro il 2030 e il 50% negli Stati Uniti, raddoppiando il fatturato ed espandendosi nel mercato dei software e in quello cinese. E’ l’obiettivo di Stellantis presentato nel piano strategico per il prossimo decennio ‘Dare Forward 2030’. Il gruppo nato dalla fusione di Peugeot-Citroën e Fiat-Chrysler vuole anche dimezzare le sue emissioni di carbonio entro il 2030 rispetto al 2021 e di ridurle del 90% entro il 2038. Il gruppo parla di un bilancio “zero carbonio” con un massimo del 10% di compensazione.
Stellantis prevede inoltre di lanciare 75 modelli elettrici entro il 2030 per i suoi marchi Peugeot, Opel, Fiat, Alfa Romeo e Maserati, ha detto il CEO Carlos Tavares durante la presentazione del piano strategico ad Amsterdam, dove il gruppo ha sede. In modo molto simbolico, Stellantis ha presentato il primo SUV 100% elettrico Jeep, che dovrebbe essere messo in vendita all’inizio del 2023. Diffuse anche le immagini del primo pick-up elettrico del marchio Ram 1500, previsto per il mercato americano nel 2023.
Molti produttori hanno annunciato la fine dei motori a combustione nei prossimi anni e la Commissione europea ha proposto come deadline l’anno 2035, ma Stellantis è uno dei primi colossi automobilistici a prendere un impegno così forte per l’elettrificazione della sua offerta.
Ancora qualche settimana, invece, per la firma dell’accordo per la realizzazione della Gigafactory di Termoli, ha annunciato Tavares. Il CEO di Stellantis ha confermato che l’intesa per il polo della produzione di batterie in provincia di Campobasso è in dirittura d’arrivo: il governo ha messo sul piatto 370 milioni di euro, l’investimento complessivo, a cui partecipano TotalEnergies e Daimler, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2,5 miliardi.