INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio del gas: Italia cala a 57,39%, media Ue a 62,78%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA si mostra l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 28 febbraio), l’Italia cala al 57,39% e la media Ue scende a quota 62,78%. Francia e Croazia restano nelle ultime posizioni mentre in testa c’è sempre il Portogallo, in aumento a 96,15%.

Governo in contatto con case cinesi per produrre auto elettriche in Italia

Byd sempre più protagonista in Europa. Ieri è arrivata la prima nave cargo della casa automobilistica cinese in Germania, che ha scaricato circa 3.000 veicoli elettrici nel porto tedesco di Bremerhaven. Sempre ieri il principale produttore mondiale di veicoli a nuova energia e a batterie, ha presentato il primo modello di supercar puramente elettrica U9 con il suo sottomarchio di fascia alta, Yangwang, al prezzo di 1,68 milioni di yuan (circa 230mila euro), annunciando che la consegna inizierà quest’estate. Stamattina invece, dal salone internazionale dell’automobile di Ginevra, un dirigente di Byd ha detto che la società è stata contattato dal governo italiano come parte degli sforzi del Paese per attrarre un secondo produttore di automobili oltre al produttore Stellantis, scrive Bloomberg. “Abbiamo alcuni contatti per discuterne“, ha sottolineato Michael Shu, amministratore delegato di Byd Europe, in un’intervista. La necessità di un secondo stabilimento europeo “dipende dalle nostre vendite: ora stiamo facendo ottimi progressi”. Fonti vicine a Byd riferiscono a GEA che un secondo stabilimento in Europa, oltre a quello pianificato in Ungheria, per ora rappresenta comunque uno scenario “futuribile e per certi versi fuorviante“. Il governo italiano – riferiscono ancora le fonti sentite da GEA – ha contattato “un po’ tutti i produttori di auto elettriche cinesi negli ultimi mesi“. Tesi per altro sostenuta anche dal ministero di Adolfo Urso.

Anche Germania e Francia corteggiano da tempo i produttori asiatici offrendo aree di insediamento. A fine dicembre però Byd ha annunciato che costruirà la sua prima fabbrica automobilistica in Europa a Szeged in Ungheria. La nuova struttura del colosso cinese si concentrerà sulla produzione di veicoli elettrici e ibridi plug-in destinati al mercato europeo, promettendo di generare migliaia di posti di lavoro. Il governo ungherese supporterà l’impianto con sussidi, sebbene l’importo preciso sarà annunciato solo dopo l’approvazione della Commissione europea. Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, aveva descritto comunque questa iniziativa come uno dei maggiori investimenti nella storia economica del paese.

Byd non è il solo produttore cinese attivo nel Vecchio Continente. Anche altri big come Saic o Nio stanno espandendo le proprie operazioni in Europa per diversificare e ridurre la dipendenza dal loro mercato interno. Una necessità, quella di espandersi, che deriva dalla domanda europea di veicoli a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. Ed è sempre l’Ungheria la terra promessa dei nuovi signori delle quattro ruote. Negli ultimi cinque anni il Paese magiaro ha attratto circa 20 miliardi di euro di investimenti legati ai veicoli elettrici, compreso un impianto di batterie da 7,3 miliardi di euro costruito da Contemporary Amperex Technology a Debrecen. Byd, tra l’altro, già produce autobus elettrici con successo nella città ungherese di Komarom. E per il nuovo impianto a Szeged, Orban ha destinato finanziamenti significativi per migliorare le infrastrutture intorno al parco industriale. L’apertura nella città a sud del Paese potrebbe infine consentire al colosso di Shenzhen di evitare eventuali tariffe di importazione nel caso l’indagine Ue verificasse un dumping di mercato.

Proprio in riferimento all’indagine scattata a Bruxelles, Byd ha respinto le accuse secondo cui il successo delle aziende automobilistiche di Pechino derivava dagli aiuti di Stato. “Il nostro successo non è dovuto al sussidio, ma al fatto che disponiamo di una tecnologia unica e la nostra efficienza gestionale è elevata”, ha affermato al ‘Financial Times’ Michael Shu. “Abbiamo investito in questa tecnologia molto prima, e molto di più, rispetto alla concorrenza”, ha concluso.

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INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio del gas, Italia cala al 60,88% e media Ue a 66,58%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA si mostra l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 12 febbraio), l’Italia cala a 60,88% di riempimento, mentre la media Ue si attesta a 66,58%. Nelle ultime due posizioni Ue, Francia (52,33%) e Croazia (47,34%), mentre il Portogallo resta in testa, stabile a 105,16%.

INFOGRAFICA INTERATTIVA L’andamento dell’inflazione in Italia nel 2023

Nell’infografica interattiva di GEA, l’andamento dell’inflazione in Italia nel 2023. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di dicembre 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente).
Le attese erano per un +0,7% annuale e un +0,2% mensile.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio del gas, l’Italia cala all’88,15%

Nell’infografica interattiva di GEA si mostra l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 13 dicembre). Sono in calo le quote di tutti i Paesi tranne il Portogallo (+0,67% sul giorno precedente). L’Italia cala all’88,15%, mentre la media Ue si ferma a 89,74%. Il Portogallo resta così in testa con il suo 99,5%, mentre la Croazia è ultima, preceduta dal Belgio.

Raddoppiata l’installazione impianti solari in Italia: ingresso nella top 3 europea

Nel 2023 l’energia solare nell’Unione Europea ha registrato un altro record, raggiungendo 55,9 GW installati, una crescita del 40% rispetto all’anno precedente e addirittura un raddoppio del mercato in soli due anni. Un risultato che vede per il terzo anno consecutivo il settore del Vecchio Continente superare il picco precedente, mantenendo un costante trend di crescita annuale di almeno il 40%. I numeri escono dall’ultimo European Market Outlook di SolarPower Europe, l’associazione che rappresenta gli operatori fotovoltaici.

A livello di singoli Paesi, la Germania riemerge come il principale mercato solare, installando 14,1 GW e superando il record italiano stabilito nel lontano 2012. A seguire, la Spagna con 8,2 GW e, in una sorprendente ascesa, l’Italia entra nella top 3 con l’installazione di 4,8 GW. La Polonia (4,6 GW) e i Paesi Bassi (4,1 GW) chiudono la top 5, mentre la Francia esse dalle migliori cinque proprio a causa dell’eccezionale performance italiana. Nel dettaglio, ben 20 Stati membri dell’UE hanno sperimentato il loro miglior anno solare nel 2023 e 25 hanno installato più energia solare rispetto all’anno precedente. Salgono a 14 i Paesi che hanno superato la soglia di 1 GW di installazioni annuali, contrapponendosi ai 10 del 2022, spiega il report.

L’analisi di SolarPower Europe sottolinea che l’Italia è stata uno dei protagonisti di questa crescita, con un aumento significativo da 2,5 GW nel 2022 a notevoli 4,9 GW nel 2023. Questo exploit, quasi il doppio delle installazioni dell’anno precedente. Non tutto però è filato liscio. Il segmento residenziale, tradizionalmente un motore trainante del mercato grazie agli incentivi Superbonus, ha subito una flessione. Le installazioni residenziali sono scese da un picco di 200 MW a marzo a 153 MW a ottobre, anche se mantengono una significativa quota di circa il 40% nella crescita complessiva. E’ il settore C&I (commercio e industria) ad aver assunto un ruolo preponderante, contribuendo con circa il 43% della capacità installata nel 2023. Una tendenza che suggerisce una trasformazione nella dinamica di crescita del mercato solare italiano. E guardando al futuro, le prospettive prevedono un ulteriore aumento della capacità solare, passando da 29,5 GW nel 2023 a 56,7 GW nel 2027, con un tasso medio di crescita annua dell’18% nettamente superiore alla media europea.

Infatti “secondo il nostro scenario medio – sottolinea l’European Market Outlook di SolarPower Europe – il solare continuerà la sua traiettoria ascendente nel 2024, raggiungendo i 62 GW ma con un aumento annuo dell’11%. Questo tasso di crescita moderato è influenzato da una diminuzione della domanda residenziale, che era aumentata nei due anni precedenti a causa della crisi energetica. Allo stesso tempo, si prevede che i miglioramenti legislativi richiederanno 1 o 2 anni o più prima che gli impatti sugli sviluppi di impianti di pubblica utilità possano diventare evidenti. La nostra ricerca – prosegue il report – mostra che l’energia solare su tetto dominerà il mercato, anche se evolverà gradualmente nei prossimi 4 anni”.

C’è poi un ultimo aspetto non incoraggiante per l’Europa, sottolineato dall’associazione europea del fotovoltaico. Mentre la produzione di celle solari e moduli ha registrato un incremento significativo nel 2023, con un aumento del 59% rispetto al 2022, si evidenzia che meno del 2% della domanda europea di energia solare potrebbe essere soddisfatto dalla produzione europea di solare fotovoltaico. Questo solleva interrogativi sulle dinamiche della produzione e sulla dipendenza dal mercato globale per soddisfare la crescente domanda di energia solare nell’Unione Europea.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio del gas in Ue: l’Italia cala al 91,81%

Nell’infografica interattiva di GEA, l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 5 dicembre), sono in calo le quote di tutti i Paesi. L’Italia cala al 91,81%, mentre la media Ue è al 92,73%. Il Portogallo è la sola nazione che ha i serbatoi pieni, con un surplus di +0,53%. Croazia in ultima posizione preceduta dalla Lettonia.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio di gas: Italia cala a 92,90%

Nell’infografica interattiva di GEA si mostra l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 3 dicembre) l’Italia ha diminuito il proprio livello fino al 92,90%; le riserve totali del Unione Europea sono piene al 93,90%.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio di gas: in calo le riserve di quasi tutte le nazioni

Nell’infografica interattiva di GEA si mostra l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 4 dicembre). Quasi tutte le riserve risentono di un trend negativo causato dall’arrivo dell’inverno: rimangono stabili quelle di Spagna, Svezia e Italia, il cui livello
si assesta al 93,50%. Le riserve totali del Unione Europea sono piene al 94,39%.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Morti per smog, Italia seconda nella Ue

Nell’infografica interattiva di Gea si possono vedere le stime dell’European Environment Agency sulle morti attribuibili al Pm 2.5 nell’Unione europea. In Italia si ritiene che 46.2800 decessi (dato del 2021) siano attribuibili alle polveri sottili con particelle minori o uguali a 2,5 micron. Solo la Polonia, con 47.300 decessi, ha un dato peggiore dell’Italia.

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