Fiat celebra i suoi primi 125 anni. Urso: “E’ il tempo della responsabilità”

Fiat festeggia i suoi primi 125 anni di vita, e lo fa proprio nel luogo dove è nata: il Lingotto di Torino. Alla presenza delle autorità cittadine, dei ceo di Stellantis, Carlos Tavares, e di Fiat, Olivier Francois, oltre che del presidente di Stellantis, John Elkann, insieme al fratello Lapo e alla sorella Ginevra. Per l’occasione non è voluto mancare, non annunciato, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Che ha, sì, celebrato il marchio, ma utilizzando l’occasione per rivolgersi indirettamente a Tavares, con cui da ormai più di un anno prosegue il dialogo sulla situazione del Gruppo in Italia. E così Urso ricorda “il sacrificio di migliaia di famiglie italiane, di lavoratori, consumatori e contribuenti, che è alla base del successo della Fiat”, sottolineando come per sostenere l’azienda “si sviluppò anche l’infrastruttura del Paese con significativi investimenti pubblici”.

L’invito è chiaro: “La Fiat era ed è Torino, qui c’era il più grande complesso industriale d’Europa. Vogliamo che resti a Torino. Noi non ci rassegniamo al fatto che diventi un museo industriale. Adesso dobbiamo ritrovare la necessaria coesione e responsabilità sociale per consentire che questa storia continui anche con Stellantis”. E siccome “è più di un anno che lavoriamo perché ciò accada con determinazione e costanza. Adesso è il momento delle scelte e della responsabilità”. Perché, è l’affondo finale, “l’impresa che ha fondato l’industria italiana deve allora assumersi la responsabilità sociale di rilancio dell’auto in Italia. Nel rispetto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni, di quello che la Fiat ha dato all’Italia e di quello che l’Italia ha dato alla Fiat. Lavoriamo insieme perché si riannodi questa storia di successo. E l’auto torni ad essere orgoglio dell’Italia”.

Senza tralasciare un accenno alla vicenda della Alfa Romeo Junior, inizialmente Milano, il cui nome è stato cambiato in corsa proprio perché Urso non voleva fosse chiamata con un nome italiano un’auto prodotta in Polonia: “Anche oggi Stellantis, giustamente, evoca il Made in Italy nei suoi prodotti, sin dalla loro denominazione, perché è pienamente consapevole di cosa significhi nel mercato globale, evocare lo stile e il lavoro italiano. Eccellenza ed eleganza. Il Bello ben fatto”.

Il discorso di Urso precede quello delle alte cariche di Stellantis, che non gli rispondono direttamente, ma sottolineano, tutte, nessuna esclusa, l’importanza di Torino e dell’Italia per Fiat e per Stellantis. A partire dal presidente John Elkann, che non nega come gli ultimi 25 anni siano stati “duri”, tanto che “ho e abbiamo avuto anche paura di non farcela, di fronte alle tantissime avversità che abbiamo dovuto affrontare. Ma non abbiamo mai smesso di lavorare, di cercare soluzioni, di credere nel nostro futuro e di difendere con tenacia quello che abbiamo costruito”. E, forse, il punto di forza è anche l’essere stati “un marchio profondamente italiano”, cosa che “non ne ha mai impedito lo sviluppo internazionale: anzi. Esportare la nostra creatività ha fatto innamorare il mondo dell’Italia”. Ecco così che “oltre che nel mondo, Fiat resta il marchio più amato dagli italiani, con modelli quali la Panda, prodotta a Pomigliano, che da anni svetta nella classifica delle auto più apprezzate nel Paese. E se questi risultati sono possibili, è anzitutto grazie alle 40mila persone che lavorano in tutt’Italia per Stellantis, dal Nord al Sud”.

Parole pienamente confermate dal ceo di Stellantis, Carlos Tavares, che da oltre un anno interloquisce direttamente con il ministro e che ancora una volta ribadisce come “il nostro passato, il presente e il futuro sono legati al lavoro delle persone. Torino è il nostro cuore pulsante. Il progetto per Mirafiori rappresenta un impegno sull’Italia e per l’Italia. Rappresenta la volontà di continuare a investire sull’Italia”. “Per piacere – conclude –, rispettate Fiat. E’ un eroe italiano con un successo globale. Torino è cuore pulsante della nostro gruppo. Abbiate rispetto per la Fiat perché sopravviverà a tutti noi”.

Stellantis punta sulle auto ibride: 30 modelli quest’anno in Europa e altri 6 entro il 2026

Stellantis rafforzerà la sua gamma di veicoli ibridi in Europa, in particolare quelli con la più recente tecnologia ibrida avanzata eDCT. Lo ha annunciato il gruppo. Nuova Citroën C3, Peugeot 3008, Alfa Romeo Junior, Fiat Panda e 600 sono alcuni dei 30 modelli ibridi in vendita nel 2024, ma si prevede di lanciarne sei nuovi entro il 2026. “Completano la gamma elettrica per coloro che non vogliono passare direttamente al 100% elettrico”, dice Christian Müller, responsabile dei sistemi di propulsione di Stellantis per la regione Europa-Medio Oriente-Africa.

Le auto ibride (benzina e diesel con motore elettrico, che non possono essere collegate a un terminale) sono state l’unica categoria a crescere in Europa a maggio (+16,2% rispetto all’anno precedente), mentre le elettriche e gli altri propulsori sono diminuiti, secondo i dati pubblicati dai produttori. Per Stellantis, le vendite di auto ibride sono aumentate del 41% nei primi cinque mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.

Questo non significa, tuttavia, che il gruppo stia abbandonando i suoi obiettivi di elettrificazione, che prevedono ancora di raggiungere il 100% di vendite elettriche in Europa entro il 2030, come sottolinea Christian Müller.

“In un periodo storico in cui la sostenibilità incontra l’innovazione, Stellantis rinnova il suo impegno nel far progredire la tecnologia ibrida per i clienti europei”, dice Uwe Hochgeschurtz, Chief Operating Officer di Stellantis per l’Europa allargata. “Questa tecnologia migliora l’efficienza e le performance dei motori a combustione tradizionali, e ci proietta verso un futuro con emissioni ridotte, autonomia dei veicoli estesa e maggiore accessibilità in termini economici per i clienti”.

I veicoli ibridi Stellantis già disponibili o in arrivo quest’anno in Europa sono per Alfa Romeo Junior e Tonale, per Citroën Nuova C3, Nuova C3 AirCross, C4, C4X, C5 AirCross e C5X, per DS DS 3 e DS 4, per Fiat Panda e 600, per Jeep Avenger, Renegade e Compass, Nuova Lancia Ypsilon, Grecale per Maserati. E, ancora, per Opel/Vauxhall Corsa, Astra, Astra SportsTourer, Mokka, Frontera e Nuovo Grandland, per Peugeot: 208, 308, 308 SW, 408, 2008, Nuovo 3008 e Nuovo 5008.

La maggior parte dei veicoli ibridi Stellantis presenti in Europa include già la tecnologia all’avanguardia eDCT e il motore elettrico integrato da 21 kW, che offre un’esperienza di guida semplice e fluida, anche in modalità 100% elettrica, ad esempio quando si guida in città. Il propulsore elettrico consente alla vettura di tenere il motore a combustione interna spento durante la guida. La batteria da 48 V e 0,9 kWh garantisce un’autonomia che raggiunge 1 km in condizioni di utilizzo costante, e può anche fornire un’alimentazione elettrica durante la guida ai bassi carichi oppure in fase di rilascio. Durante la decelerazione o la frenata, il motore elettrico passa alla funzione di generatore, catturando l’energia cinetica e ricaricando la batteria. Un Belt Starter (sistema di avviamento azionato a cinghia) permette di passare rapidamente e in modo fluido dalla modalità elettrica a quella ibrida.

Il sistema di propulsione ibrida basato sull’eDCT è stato progettato per garantire un’efficienza ottimale in termini di consumo di carburante, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 20% rispetto a un motore a combustione con cambio automatico. Grazie alla sua modularità, l’innovativa tecnologia eDCT può supportare anche i veicoli elettrici plug-in, avendo il 93% dei componenti in comune; gli unici cambiamenti riguardano il modulo di propulsione elettrica e l’inverter.

Il Gruppo può produrre fino a 1,2 milioni di motori ibridi eDCT all’anno negli stabilimenti di Metz (Francia orientale) e Torino Mirafiori. Nei prossimi 10 anni, Stellantis è pronta a investire oltre 50 miliardi di euro in tutto il mondo nel campo dell’elettrificazione, contribuendo al conseguimento dei traguardi fissati nel piano strategico Dare Forward 2030. Questi prevedono di raggiungere il 100% del mix di vendite con veicoli elettrici a batteria (BEV) in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti entro il 2030. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi di vendita, l’azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità pianificata di batterie, grazie al supporto di stabilimenti produttivi in Europa e Nord America. In questo modo, Stellantis procede con decisione nel percorso che la condurrà verso la neutralità carbonica entro il 2038 tutti gli ambiti inclusi, con una compensazione a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stellantis, Fim Cisl: Nel primo semestre 2024 produzione a -25,2%

“I dati della produzione nei primi sei mesi del 2024, dopo tre anni di crescita segnano un’inversione di tendenza negativa rispetto al semestre dell’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 303.410 unità contro le 405.870 del 2023”. Lo dichiara il segretario generale di Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, che stamattina a Torino ha presentato un report sulla produzione di Stellantis. La produzione di autovetture segna un -25,2%, pari a 186.510, mentre quello relativo ai veicoli commerciali evidenzia una crescita del 2% raggiungendo una quota di 117.000 unità. Nell’infografica INTERATTIVA di GEA i numeri comunicati dal sindacato.

Ebonus, in un mese già esaurito il 61% delle risorse. Nell’80% dei casi c’è anche rottamazione

A un mese dall’avvio dell’Ecobonus, sono quasi 421 i milioni di euro impiegati, circa il 61% delle risorse complessive, a fronte di 118.015 le prenotazioni totali ammesse. I dati li fornisce il ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha puntato molto sul programma di incentivi (fino al 31 dicembre prossimo) per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti, con il doppio scopo di rilanciare il settore automotive e contribuire al ricambio del parco auto circolante sul territorio italiano. Un risultato che fa esultare il ministro, Adolfo Urso: “Misure che concorrono al rinnovo del parco auto italiano, uno dei più vecchi in Europa, a sostenere la domanda dei cittadini con redditi più bassi e a rilanciare la produzione di veicoli in Italia“, scrive su X.

Oltre l’84% delle richieste sono state effettuate nei primi 30 giorni da persone fisiche, mentre il restante 16% è attribuibile a persone giuridiche. Secondo le elaborazioni di Invitalia, che ha il compito di gestire la piattaforma per conto del ministero, arriva anche un’altra considerazione importante, perché nel 79 percento delle prenotazioni di autovettura ha previsto anche la rottamazione di vecchi autoveicoli, in particolare il 44% da Euro 0 a Euro 3. Inoltre, un quarto delle risorse, circa il 26,7%, è stato richiesto da soggetti con Isee inferiore a 30mila euro.

Disaggregando i dati, le auto elettriche riscuotono un discreto successo. In meno di 9 ore sono esauriti gli oltre 200 milioni di euro stanziati (25.273 prenotazioni). Il 39% delle richieste ha previsto una contestuale rottamazione. Il 61,7% delle prenotazioni è stato effettuato da persone fisiche, di cui il 25,9% a basso Isee, per un valore di bonus pari al 35,6% del totale prenotato. Il restante 38,3 percento delle prenotazioni, invece, sono state effettuate da persone giuridiche, nel 90% dei casi imprese di autonoleggio.

Per l’acquisto di veicoli non inquinanti da adibire a servizio taxi o noleggio, poi, sono stati prenotati bonus per 2,1 milioni di euro (lo stanziamento complessivo è di 20 milioni). Dal 17 giugno, giorno di apertura della piattaforma dedicata, sono 155 le prenotazioni, 152 delle quali per vetture elettriche.

Positivi anche i dati delle richieste di bonus retrofit per l’installazione di impianti a Gpl e metano, che ha una dotazione complessiva di 10 milioni. Al 3 luglio, dunque in due giorni di apertura della piattaforma dedicata, sono già 1.719 prenotazioni attive, per un totale di 690.400 euro. Di cui 1.712 per Gpl (684.800 euro) e 7 per impianti a metano (5.600 euro).

Dunque, a giugno 2024 c’è stato un incremento del 15% di vendite rispetto allo stesso periodo del 2023. I dati sulle immatricolazioni di Anfia rivelano che tra i primi dieci modelli più venduti ci sono la Fiat Panda (prodotta a Pomigliano), la Dacia Sandero, la Citroen C3, la Lancia Ypsilon, la Jeep Avenger, la Fiat 500, la Renault Clio, la Toyota Yaris Cross, la Tesla Model 3 e la Toyota Yaris. Bene anche i numeri di Stellantis, che realizza un +10,6% su base annua, conquistando una quota di mercato del 30,2 percento, portando cinque suoi modelli nella top ten mensile. Tra le Phev, veicoli elettrico ibridi plug-in, Jeep Renegade (prodotta a Melfi) risulta al decimo posto nella classifica delle più vendute nel primo semestre. Infine, tra le elettriche Jeep Avenger risulta il terzo modello più venduto in Italia nello stesso periodo, seguito da Fiat 500 (prodotta a Mirafiori) al quarto posto.

Stellantis annuncia ai sindacati: “Dal 2026 la 500 ibrida sarà prodotta a Mirafiori”

Dal primo trimestre 2026 la versione ibrida della Fiat 500 sarà prodotta a Mirafiori. L’annuncio è arrivato dal ceo di Stellantis, Carlos Tavares, durante l’incontro con i sindacati che si è svolto oggi a Torino per parlare delle prospettive future del Gruppo. Allocata anche una nuova versione ibrida della Jeep Compass nello stabilimento di Melfi.

Questi annunci si aggiungono a quelli recenti relativi a una nuova generazione di batterie per rendere la Fiat 500e ancora più attraente per i clienti e all’estensione industriale della Fiat Panda ibrida a Pomigliano. La fornitura di questi nuovi modelli ibridi, spiega Stellantis, contribuirà positivamente al carico di lavoro dello stabilimento di Termoli e degli impianti e-DCT e trasmissioni di Mirafiori per i prossimi anni. Con il successo del piano annunciato, Stellantis avvierà un processo di rinnovamento generazionale della forza lavoro, con l’assunzione di giovani lavoratori soprattutto a Mirafiori. 

Secondo quanto riferito dal segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, a Melfi sono previsti 5 modelli in due anni, già dalla primavera 2025 arriverà prima la Ds e poi l’ibrida Compass per dare più garanzia. A Cassino confermate Giulia e Stelvio. A Pomigliano la Panda potrebbe essere estesa oltre il 2029.

Durante l’incontro Tavares ha ricordato l’importanza di offrire auto accessibili e di alta qualità ai clienti italiani, il che implica un lavoro sulla competitività di Stellantis insieme ai suoi fornitori e alle Istituzioni italiane. Stellantis sta già lavorando sui fattori interni all’azienda, ma restano da affrontare quelli esterni, come il costo dell’energia, la rete di ricarica per i BEV e gli strumenti di supporto al mercato, oltre alle attività per incoraggiare la conversione e la riqualificazione. Un passaggio, poi, sulla “ambizione condivisa con il Governo italiano di raggiungere un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030”, che avrà bisogno di “un ambiente imprenditoriale favorevole, attualmente condizionato dalle incertezze dell’elettrificazione e dalla forte concorrenza con i nuovi operatori del mercato”.

Un primo passo avanti importante per Ferdinando Uliano di Fim Cislper rafforzare la missione produttiva di Mirafiori”. Ma ci sono ancora luci e ombre: “Gli aspetti produttivi hanno ancora una condizione di indeterminatessa – spiega il segretario nazionale di Fiom Cgil Samuele Lodi -, l’arrivo della 500 elettrica è una notizia positiva, ma sarà dal 2026, quindi bisogna ancora traghettare due anni in una condizione per Mirafiori molto complicata”. Secondo Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, il piano esposto oggi “risponde ad alcune importanti richieste che avevamo avanzato, poiché arricchisce il novero dei modelli assegnati alla Italia ad iniziare dalla Fiat 500 ibrida a Mirafiori nel 2026, ma prevede tempi di realizzazione lunghi e quindi implica la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori. Ci sono inoltre questioni ancora irrisolte, come il rilancio del marchio Maserati e dello stabilimento di Modena“. Per questo ritengono “essenziale un tavolo presso la presidenza del Consiglio per provare ad arrivare ad una intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile all’Italia”. 

E l’annuncio entra anche nella campagna elettorale delle prossime regionali. Se il presidente uscente Alberto Cirio festeggia la notizia considerandola il “modo migliore per concludere il mio mandato” perché è “il completamento di un lavoro che, negli ultimi due anni, ho condotto in prima persona con il sindaco di Torino”, più scettica l’avversaria del centrosinistra Gianna Pentenero. Che lo considera “un passo avanti importante, ma non sufficiente”. L’obiettivo, per lei, è chiaro: “Mantenere una quota di 200mila veicoli l’anno che renderebbe stabile la situazione del settore automotive regionale e del suo indotto”.

Stellantis porta la cinese Leapmotor in Europa: da settembre anche in Italia

Leapmotor sbarca in Europa, e anche in Italia, grazie alla joint venture con Stellantis. A sette mesi dall’accordo, l’annuncio arriva durante una conferenza stampa organizzata in Cina, durante la quale il ceo del colosso automobilistico europeo Carlos Tavares ha annunciato che “da settembre inizieremo a introdurre il marchio Leapmotor in 9 Paesi europei: Belgio, Francia, Italia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Romania, Spagna e Portogallo”, partendo dai modelli T03 e C10, utilizzando i canali di distribuzione di Stellantis e con il supporto di Managing Director dedicati. I punti vendita saranno 200 entro la fine dell’anno, compresi quelli di Stellantis &You, e arriveranno a 500 entro il 2026, per poter garantire un elevato livello di assistenza ai clienti. Alla fine del 2024 le operazioni commerciali di Leapmotor verranno estese anche al Medio Oriente & Africa (Turchia, Israele e territori d’oltremare francesi), all’India & Asia Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Malesia e India) e infine al Sud America (Brasile e Cile).

Ancora non è chiaro se i veicoli saranno assemblati in Cina o su suolo europeo. “Compareremo i due scenari – ha spiegato Tavares -. Se avrà più senso assemblare localmente, selezioneremo gli impianti migliori. I due criteri per decidere saranno qualità e costi. E’ sempre stato così e non abbiamo intenzione di cambiare: prima la qualità, e se la qualità è al suo migliore livello allora guardiamo al miglior costo per proteggere la convenienza economica”.  Chi invece ha le idee chiare sul tema è la Fiom, che chiede “che la produzione e l’assemblaggio dei modelli Leapmotor siano realizzati negli stabilimenti Stellantis in Italia e che sia convocato il tavolo alla Presidenza del Consiglio con l’ad Carlos Tavares, così come da tempo abbiamo chiesto unitariamente“. Secondo Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, “è indiscutibile che in Italia le lavoratrici e i lavoratori dell’automotive rappresentano un’eccellenza in competenze e professionalità sia nella ricerca e sviluppo, che nella produzione“. Non è esattamente dello stesso avviso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che precisa che “noi siamo aperti a chi investe nel nostro Paese per produrre in Italia, non per assemblare“, sottolineando che con le ultime mosse in casa Stellantis è “necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore automobilistico“.

Intanto per il ceo di Stellantis la ‘mission’ è chiara: “Promuovere la vendita dei modelli Leapmotor fuori dalla Cina”, perché “una frammentazione del mondo non aiuterà ad affrontare i temi globali come la salute, il commercio e il riscaldamento globale. Ogni iniziativa che supporta la collaborazione è qualcosa che promuoveremo e supporteremo”. E se le case automobilistiche cinesi arriveranno al 10% del mercato europeo nel 2024, Tavares ha capito che è un processo inarrestabile e che quello che si può fare è “sfruttare questa dinamica”, compiendo “un grande passo in avanti per contribuire ad affrontare l’urgente problema del riscaldamento globale attraverso modelli Bev all’avanguardia, in grado di competere con i brand cinesi nei mercati chiave di tutto il mondo”.

A ottobre 2023, Stellantis e Leapmotor avevano annunciato l’investimento del Gruppo europeo di 1,5 miliardi di Euro in Leapmotor, per l’acquisizione di circa il 21% delle quote. Leapmotor è un’azienda automobilistica classificata nel 2023 tra le prime 3 startup cinesi di veicoli elettrici. L’accordo prevedeva anche la costituzione di Leapmotor International, nata ufficialmente oggi, con diritti esclusivi per l’esportazione e la vendita, nonché la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della ‘Grande Cina’. La partnership mira a incrementare ulteriormente le vendite di Leapmotor in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, beneficiando al contempo della consolidata presenza commerciale di Stellantis sui mercati internazionali per aumentare le vendite del brand Leapmotor in altre regioni.

Ricavi Stellantis in calo nel 1° trimestre, ma crescono vendite veicoli elettrici

Ricavi in calo per Stellantis nel primo trimestre 2024, pari a 41,7 miliardi di euro, in diminuzione del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. Una situazione, spiega il Gruppo, causata principalmente da “minori volumi” e da “effetti cambio valutari e mix sfavorevoli, in parte controbilanciati da prezzi in tenuta“. In flessione anche le consegne consolidate a 1 milione 335mila unità, -10%. Una decrescita, però, precisa Stellantis, che riflette le azioni sulla produzione e sulla gestione dello stock in preparazione dell’arrivo dei nuovi prodotti nel secondo semestre 2024. Il confronto è verso il primo trimestre 2023 in cui le consegne erano invece cresciute per la ricostituzione delle scorte presso la rete dopo un periodo prolungato di limitazioni nelle forniture. Lo stock complessivo di veicoli nuovi di 1 milione 393mila unità (di cui stock di proprietà di 423mila unità) al 31 marzo 2024 che riflette un miglioramento del livello e della struttura rispetto a dicembre 2023. Le vendite ai clienti finali sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente, con una crescita in Medio Oriente e Africa (più 23% anno su anno) e in Europa allargata (più 6% anno su anno).

Crescono le vendite globali di BEV e LEV, entrambe in aumento rispettivamente dell’8% e del 13% sul primo trimestre 2023. E l’azienda prevede il lancio di nuovi BEV durante tutto il 2024. Le vendite di PHEV in Nord America sono aumentate del 79% anno su anno. Jeep Wrangler, Jeep Grand Cherokee e Dodge Hornet sono stati i tre PHEV più venduti negli Stati Uniti. I veicoli commerciali Stellantis Pro One hanno raggiunto la leadership di mercato nella regione del Medio Oriente e Africa nel trimestre con il 26% di quota di mercato, mantenendo la propria posizione n. 1 sia in Eu30 che in Sud America, verso l’obiettivo di raggiungere la leadership di mercato globale entro il 2027. Nelle vendite di BEV in Eu30, Pro One occupa anche il primo posto con il 33% di quota di mercato.

Stellantis “ribadisce l’impegno minimo di ottenere un margine di utile operativo rettificato (AOI) a due cifre nel 2024, nonché un flusso di cassa industriale netto positivo nonostante le incertezze macroeconomiche“. Il dividendo ordinario è di 1,55 euro per azione (in aumento del 16% rispetto all’anno precedente) approvato dall’Assemblea degli azionisti con data di pagamento 3 maggio 2024.

Mentre il confronto anno su anno delle consegne e ricavi netti del primo trimestre 2024 risulta difficoltoso per la transizione verso il nostro portafoglio prodotti di nuova generazione basato sulle nuove piattaforme – commenta Natalie Knight, CFO di Stellantis, abbiamo conseguito un netto miglioramento nelle dinamiche commerciali con le vendite ai clienti finali maggiori rispetto alle consegne alla rete. Stiamo riducendo le scorte per rafforzare i nostri prezzi già solidi in termini relativi in vista del lancio di prodotti nuovi o mid-cycle quest’anno nelle regioni chiave. Abbiamo introdotto quattro nuovi modelli nel primo trimestre 2024 a valere sul piano che prevede per quest’anno il lancio di 25 modelli includendo 18 versioni BEV che riteniamo pongano le basi per un marcato miglioramento della crescita e della redditività nella seconda metà dell’anno“.

JOHN ELKANN

Stellantis, Elkann: “Siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione al 2030”

Stellantis ha posto “l’elettrificazione in prima linea nel suo piano strategico Dare Forward 2030. L’obiettivo è che entro la fine del decennio il 100% delle vendite di autovetture in Europa e il 50% delle vendite di autovetture e autocarri leggeri negli Stati Uniti siano costituiti da veicoli elettrici a batteria (BEV)”. Lo sottolinea John Elkann, presidente di Stellantis, nella lettera agli azionisti di Exor. “Oggi Stellantis è sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo, con vendite globali di BEV in crescita del 21% anno su anno – continua- Inoltre, nell’ambito della strategia Pro One per i suoi veicoli commerciali, Stellantis ha presentato una gamma di furgoni completamente rinnovata dei suoi sei marchi iconici (Citroën, FIAT, Opel, Peugeot, Ram e Vauxhall) con propulsori a emissioni zero di seconda generazione, un soluzione unica a idrogeno, connettività completa e sistemi di assistenza alla guida autonoma di alto livello”.

Dalla sua fondazione nel 2021, ricorda Elkann, Stellantis ha distribuito un totale di 6 miliardi ai propri dipendenti in tutto il mondo. Una dimostrazione, dice, “tangibile di come l’azienda abbia allineato i propri incentivi ai risultati a beneficio di tutti i dipendenti”. Nella lettera agli azionisti di Exor, spiega che “la spinta alla competizione e alla focalizzazione sull’eccellenza ha generato risultati record con ricavi pari a 189,5 miliardi di euro (+6% rispetto al 2022), un utile operativo rettificato pari a 24,3 miliardi di euro (margine ~13%) e un utile netto pari a 18,6 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022)”. Questi eccellenti risultati non premiano solo gli azionisti, dice Elkann “ma anche i dipendenti Stellantis, che riceveranno quasi 1,9 miliardi di euro in base ai loro risultati”.

A novembre, la società ha lanciato ‘Shares to Win’, il suo primo piano di acquisto di azioni per i dipendenti che consente loro di diventare azionisti di Stellantis a condizioni preferenziali. Nel 2024 questo numero sarà esteso a oltre 240.000 dipendenti in tutto il mondo.

Il presidente di Stellantis, nella lunga lettera, parla anche di Ferrari.  “Ci auguriamo di ottenere altre vittorie con clienti, tifosi e dipendenti mentre Benedetto Vigna e il suo gruppo dirigente mantengono il loro approccio ‘quattro ruote a terra’ mentre il Cavallino Rampante continua il suo viaggio di elettrificazione rimanendo fedele alla sua eredità”, scrive, ricordando che fuori dalla pista la Ferrari “ha continuato a fornire risultati eccezionali, superando le previsioni per l’intero anno. I ricavi netti dell’anno sono cresciuti del 17% a 6 miliardi di euro, con un EBITDA rettificato di 2,3 miliardi di euro (margine del 38%) e, per la prima volta in assoluto, l’utile netto ha superato 1 miliardo di euro (un aumento del 34% rispetto al 2022)”.

 

Stellantis, tavolo Mirafiori. Urso: “Obiettivo 200mila auto prodotte”

Prosegue il confronto al Mimit sugli stabilimenti Stellantis in Italia. Dopo Melfi, è la volta del focus su Mirafiori. Adolfo Urso ribadisce il target delle 200mila auto prodotte nello stabilimento di Torino, che in logica nazionale significa raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiede di produrre a Mirafiori almeno un nuovo modello, che risponda alle esigenze del mercato italiano: “Allo stato, a Torino, si producono modelli come la 500 elettrica o la Maserati, che sono rivolti sostanzialmente al mercato estero – spiega -. Noi chiediamo che ci sia un modello di auto competitivo e rispondente alle esigenze interne”.

Al tavolo del ministero c’è Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia, che rinsalda la centralità dell’impianto piemontese: “Torino, con Mirafiori, è e sarà la città da cui parte tutto, il ‘cuore pulsante’ di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis“, garantisce. Il gruppo, scandisce, è “convinto della potenzialità di raggiungere target ambiziosi a Mirafiori della 500 elettrica portandola a numeri a 3 cifre“.

Non si dicono soddisfatti i sindacati, che confermano lo sciopero del 12 aprile. Il tavolo è “insufficiente” per il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. Nessuna risposta alle richieste, motiva: “Per noi la 500 elettrica non rappresenta, in termini di volumi, la possibilità di recuperare e saturare l’impianto“. Domanda garanzie sul nuovo modello a largo consumo chiesto anche dal governo, e ribadisce la necessità di anticipare il lancio delle Maserati elettriche, previsto nel 2028.

L’incontro è stato “solo interlocutorio”, gli fa eco il segretario nazionale Uilm, Gianluca Ficco. Chiede tutele per i lavoratori dell’indotto, perché, ancora una volta, “sono proprio loro a essere quelli maggiormente a rischio”.

E’ sempre quella della Fiom la posizione più dura: “Il contributo di Stellantis è stato purtroppo imbarazzante“, denuncia il segretario nazionale e responsabile settore mobilità, Samuele Lodi. “Per quanto riguarda le prospettive, l’azienda ha continuato a parlare della necessità degli incentivi per aumentare i volumi della 500 elettrica” ma “non di nuovi possibili modelli da produrre nello stabilimento”, afferma.

Di un percorso che prosegue e risultati importanti parla il governatore piemontese Alberto Cirio, per quanto riguarda la necessità di rendere nuovamente competitivo Mirafiori: l’Hub europeo del riciclo, il Battery Technology Center, il centro Trasmissioni che sarà aperto la prossima settimana. Insieme, osserva, “fanno mille occupati e sono stati proprio il frutto di un lavoro comune. Oggi si tratta di fare un passo in più“.
Mirafiori sta studiando una 500 elettrica meno costosa, aumentando così la produzione e occupando maggiori fette di mercato: “È un percorso sicuramente intelligente che noi sosteniamo, ma ha anche bisogno di tempo, di un fase di transizione” che “sia il mondo dei sindacati sua quello industriale vedono in un nuovo modello che possa permettere di passare questi anni”, sostiene Cirio, che chiede di far tornare Mirafiori a quello che era prima. Un tempo si producevano 400mila auto, quest’anno, nota, “ne abbiamo fatte poco più di 80mila. Dobbiamo arrivare a queste 200mila macchine”, è l’auspicio.

Ingegneria, green hub e produzione di veicoli devono essere la chiave, per il sindaco di Torino, Stefano Lorusso, della strategia da adottare nelle prossime settimane. Per il primo cittadino si tratta anche di rendere sinergici gli investimenti, che, chiosa, “non devono essere visti in contrapposizione, fanno parte di un’unica strategia che è quella di ribadire che l’auto è non solo parte integrante dell’identità della nostra città, ma è sicuramente un’occasione di ulteriore crescita”.

Stellantis, confermato l’impegno per 5 modelli full electric a Melfi

Si riunisce il tavolo per l’analisi degli stabilimenti di Stellantis in Italia, si parte dall’impianto di Melfi, in Basilicata. Una prima risposta, che è una conferma, c’è: saranno cinque i modelli full electric che l’azienda promette di produrre nel sito, impegno che lo stesso Carlos Tavares ha preso al Mimit qualche settimana fa. “Ora attendiamo che questo impegno si tramuti in progetti concreti”, è l’auspicio del ministro, Adolfo Urso.

L’ad non è al tavolo, per policy aziendale legata al periodo di campagna elettorale, che vede il presidente Vito Bardi ricandidato alle prossime regionali. “Saremo al fianco dei sindacati che giustamente chiedono rassicurazioni per tutti i lavoratori dell’indotto“, assicura Bardi, che riconosce la complessità della trattativa perché “Stellantis agisce in regime di monopolio“. A meno di ripensamenti dell’Europa, al momento il piano industriale è indirizzato all’elettrico e “nell’incertezza sugli scenari futuri ad oggi la Regione è fortemente impegnata nel mettere in atto più iniziative possibili per far sì che i lavoratori che perdono il lavoro ne possano trovarne un altro“, garantisce.

Nessuna risposta arriva per indotto ed esuberi. Uilm Basilicata chiede tutele per la componentistica, i servizi e la logistica, che “a ben vedere sono i più esposti ai rischi occupazionali”, osservano Gianluca Ficco, Vincenzo Tortorelli e Marco Lomio, al termine dell’incontro. Il sindacato insiste molto sull’ibrido. Secondo Stellantis, la capacità iniziale dello stabilimento sarà di a 40 vetture per ora, ossia a 260mila vetture all’anno, ma, “un numero del genere sarebbe difficile raggiungerlo con vetture esclusivamente elettriche, che stanno facendo molta fatica ad imporsi fra i consumatori, tanto da indurre a un approccio più equilibrato e gradualista perfino la politica europea”, affermano i sindacalisti che, per questo, chiedono “di prorogare al massimo la produzione degli attuali modelli con motorizzazioni più tradizionali”.

Il governo ha fatto la sua parte, ora spetta all’azienda, avverte Urso: “Capisco che Tavares tuteli gli azionisti ma il governo deve tutelare gli italiani. L’azienda deve adattare il suo piano a quello che il sistema Italia si aspetta”, scandisce. Domani alle 10 il focus sarà su Mirafiori e giovedì alle 13.30 su Atessa, per i veicoli commerciali. Dopodiché si aprirà una seconda fase per comprendere quali siano le strategie che Stellantis vorrà mettere in campo. “Alla fine di questo ‘secondo tempo’ vorremo giungere a un documento conclusivo vincolante sia per l’azienda sia per il governo e per le regioni, e che sia condiviso dalle parti sociali e dall’Anfia”, fa sapere il ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Ferdinando Uliano, segretario di Fim Cisl, chiede di non perdere di vista l’obiettivo numerico: “Abbiamo la necessità di arrivare almeno a un milione di vetture, comprensive anche dei veicoli commerciali. Oggi dobbiamo iniziare con lo stabilimento di Melfi ma proseguiremo con gli altri per verificare le piattaforme dedicate allo stabilimento, i modelli che sono destinati, la scansione temporale. Perché solo così, definendo impegni precisi da parte di Stellantis riusciremo a comprendere se ci sono le condizioni per la crescita dei volumi e una tenuta del sistema industriale”.

Più dura la linea della Fiom, che chiede interventi più incisivi e considera il comportamento dell’azienda “irresponsabile socialmente“: “Oggi eravamo qui per parlare dello stabilimento di Melfi e non abbiamo ricevuto garanzie neanche sull’indotto”, lamenta il segretario, Michele De Palma. “Credo sia chiaro anche agli orbi – tuona -: senza l’ad questa discussione non va da nessuna parte. L’ad deve venire in Italia per rispetto di questo Paese”. Attualmente a Melfi si assemblano le Jeep Renegade, la Jeep Compass e la Fiat 500X. Stellantis ha annunciato con l’arrivo della piattaforma STLA Medium 5 nuovi modelli elettrici, i cui tempi non sono secondo il sindacato “allineati rispetto a quelli degli incentivi“.

Con i nuovi esuberi annunciati in questi giorni, circa 500, e gli oltre 700 in trasferta, denuncia De Palma, “stiamo accompagnando un processo di dismissione industriale perché non si stanno prevedendo investimenti in produzione, in nuovi modelli e nella rigenerazione dell’occupazione“. Le parti sociali chiedono unitariamente alla premier Giorgia Meloni un tavolo nazionale a Palazzo Chigi, non tavoli regionali, per “arrivare a una trattativa vera e quindi a un accordo“. Intanto, si preparano a uno sciopero di tutto il settore automotive, il 12 aprile, con manifestazione a Torino.