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A gennaio +12,1% immatricolazioni auto in Ue: Italia sul podio (+10,6%). Crescono le elettriche

A gennaio 2024, il mercato delle auto nuove dell’Unione europea ha registrato una ripresa dopo il rallentamento registrato nel dicembre 2023, con un aumento delle immatricolazioni del 12,1% su base annua a 851.690 unità. In particolare, tutti i principali mercati del blocco hanno registrato una crescita significativa, con Germania (+19,1%), Italia (+10,6%), Francia (+9,2%) e Spagna (+7,3%) che hanno ottenuto incrementi a una o due cifre. Lo rende noto l’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili.

CRESCE LA VENDITA DI ELETTRICHE. Bene il fronte delle auto ‘green’. Le vendite di quelle elettriche a batteria in Ue sono aumentate del 28,9%, raggiungendo 92.741 unità, e rappresentando una quota di mercato totale del 10,9% (dal 9,5% di gennaio 2023). I quattro maggiori mercati della regione, che insieme che insieme coprono il 66% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria – hanno registrato forti aumenti a due cifre: Belgio (+75,5%), Paesi Bassi (+72,2%), Francia (+36,8%) e Germania (+23,9%).  A gennaio, le nuove immatricolazioni di auto ibride-elettriche nell’Ue, invece, sono aumentate del 23,5%, spinte da crescita significativa nei quattro mercati più importanti: Spagna (+26,5%), Francia (+29,9%), Germania (+24,3%) e Germania (+24,3%). (+24,3%) e Italia (+14,2%). Questo ha portato alla vendita di 245.068 unità nel primo mese del 2024, che rappresentano il 28,8% della quota di mercato dell’Ue.

Le vendite di auto elettriche ibride plug-in hanno registrato una ripresa dopo il calo del dicembre 2023, aumentando del 23,8% a 66.660 unità. 23,8% a 66.660 unità nel gennaio 2024. Questa crescita è stata trainata principalmente da mercati chiave come il Belgio (+65,2%) e la Germania (+62,6%). Di conseguenza, le ibride plug-in rappresentano ora il 7,8% delle vendite totali nell’Ue.

TIENE IL MERCATO DI BENZINA E DIESEL. Nel gennaio 2024, il mercato delle auto a benzina dell’Ue ha registrato un’espansione del 4%, trainata da aumenti notevoli mercati chiave come l’Italia (+26,7%) e la Germania (+16,9%). Nonostante abbia mantenuto la sua leadership con il 35,2% del mercato a gennaio, la quota è diminuita rispetto al 37,9% dello stesso mese del 2023.  Al contrario, il mercato del diesel ha subito una contrazione del 4,9% a gennaio. Questo calo è stato evidente in diversi mercati, tra cui tre dei più grandi: Francia (-23,4%), Spagna (-10,2%) e Italia (-8,7%). Tuttavia, la Germania si è discostata da questa tendenza con un tasso di crescita del 4,3%. Nel gennaio 2024, le vendite di Auto diesel hanno raggiunto 114.415 unità, con una quota di mercato del 13,4%, in calo rispetto al 15,5% del 2023.

VENDITE STELLANTIS +15%. A gennaio 2024 crescono del 16,9% su base annua le immatricolazioni di Stellantis in Europa (Ue + Efta + Regno Unito) e sono pari a 183.120 unità. Cresce anche la quota di mercato, che è pari al 18%, rispetto al 17,2% del 2023. Considerando la sola Unione Europa, la crescita del numero di immatricolazioni di auto Stellantis è del 15%, pari a 162.525 unità, con una quota di mercato del 19,1%, rispetto al 18,6% dello scorso anno. Lo rende noto l’Acea, l’associazione europea dei costruttori di automobili.

Da Stellantis risultati record nel 2023: +6% ricavi e utili a 18,6 miliardi di euro

Risultati record per l’esercizio 2023 di Stellantis. I ricavi netti sono cresciuti del 6% su base annua, raggiungendo 189,5 miliardi di euro. L’utile netto è aumentato dell’11% a 18,6 miliardi di euro. Il flusso di cassa industriale netto è aumentato del 19% su base annua, raggiungendo 12,9 miliardi di euro. Le vendite globali di BEV sono aumentate del 21% e quelle dei LEV del 27%. Negli Stati Uniti i PHEV si posizionano al primo posto e i LEV al secondo. I risultati sono in linea con gli obiettivi del piano strategico Dare Forward 2030. Il risultato operativo rettificato è in aumento dell’1% a 24,3 miliardi di euro, con un margine sui ricavi del 12,8%. Sono stati corrisposti 6,6 miliardi di euro agli azionisti nel 2023 sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, con un aumento del 53% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022. Il dividendo proposto è di 1,55 euro per azione ordinaria, circa il 16% in più rispetto all’anno precedente, in attesa dell’approvazione degli azionisti. E’ stato annunciato un programma di acquisto di azioni proprie sul mercato per il 2024 per un importo di 3,0 miliardi di euro.

Abbiamo da poco superato il traguardo dei tre anni dalla nascita di Stellantis e desidero ringraziare calorosamente tutti i team che, operando con elevati standard di eccellenza, stanno contribuendo in maniera determinante al nostro percorso di crescita, nonostante le avversità del momento. I risultati record annunciati oggi sono la prova che siamo diventati un nuovo leader globale nel settore e che continueremo a essere solidi anche in previsione di un turbolento 2024. Grazie alla flessibilità delle nostre tecnologie e alla roadmap stabilita in termini di prodotto siamo pronti ad affrontare i vari scenari che potrebbero presentarsi, continuando a realizzare gli obiettivi del piano strategico Dare Forward 2030“, commenta il ceo Carlos Tavares.

Per sostenere la crescita complessiva del mercato e la spinta all’elettrificazione in Nord America, nel 2024 Stellantis lancerà altri 18 BEV, per un totale di 48 modelli disponibili entro la fine del 2024. Il prezzo della nuova Citroën ë-C3 parte da 23.300 euro ed è l’EV del segmento B prodotto in Europa con il prezzo più competitivo. Inoltre, Jeep Avenger, premiata come European Car of the Year 2023, continua a ottenere i massimi riconoscimenti. Con la Peugeot E-3008 Stellantis ha lanciato la prima delle quattro nuove piattaforme incentrate sui BEV, la piattaforma STLA Medium, caratterizzata dalla migliore autonomia della categoria, fino a 700 chilometri (435 miglia). La seconda piattaforma, STLA Large, il cui lancio è previsto nel 2024, avrà un’autonomia di 800 chilometri (500 miglia) e sarà equipaggiata per superare le aspettative dei clienti. STLA Large è una piattaforma altamente flessibile. Nata per i BEV e in grado di adottare diversi sistemi di propulsione, inclusi quelli ibridi e a combustione interna, servirà come base per i prossimi veicoli globali dei segmenti D ed E. Stellantis si è assicurata l’approvvigionamento di materie prime fino al 2027 e ha sottoscritto un accordo con CATL per la fornitura di celle e moduli per batterie LFP, ampliando ulteriormente il proprio portfolio di chimiche per batterie. Inoltre, Stellantis e Ample hanno avviato una partnership relativa alle tecnologie di scambio dei moduli batterie per fornire batterie EV completamente cariche in meno di cinque minuti. Stellantis si è unita a Symbio e agli altri azionisti per inaugurare SymphonHy, la prima gigafactory in Francia e il più grande sito integrato d’Europa per la produzione di celle a combustibile a idrogeno. Inoltre, l’Azienda sta adottando su più fronti una strategia dedicata ai semiconduttori per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e favorire l’innovazione. A partire dal 2026 SiliconAuto, la joint venture al 50% con Foxconn, produrrà chip su misura per le piattaforme di veicoli dell’industria automotive di ultima generazione.  Nel 2023, Stellantis Ventures ha investito in sei nuove startup e ha firmato 49 contratti commerciali con nuove aziende emergenti.

Stellantis ha anche annunciato che  quest’anno distribuirà quasi 1,9 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo come riconoscimento per le loro prestazioni e per il loro contributo ai risultati e ai traguardi finanziari raggiunti dall’Azienda nel 2023, sia a livello globale che locale. Dalla sua costituzione poco più di tre anni fa, Stellantis ha distribuito 6 miliardi di euro ai dipendenti di tutto il mondo. Per quanto riguarda i dipendenti italiani, il premio che riceveranno ad aprile ammonta ad un valore medio complessivo di 2.112 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento. In particolare, ai dipendenti a cui è applicato il CCSL verrà erogato un premio pari al 7.2% della retribuzione, che corrisponde in media a 1812 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 300 euro lordi, che porterà ad una erogazione complessiva pari all’8,5%. “Il premio medio complessivo che riceveranno i dipendenti di Stellantis in Italia è il frutto positivo dell’accordo siglato lo scorso anno con i sindacati firmatari e riconosce il contributo di tutta la forza lavoro italiana in relazione ai risultati dell’azienda e la qualità del dialogo sociale con i sindacati. La cifra media erogata, 2.112 euro, è del 10% in più rispetto alla cifra dello scorso anno (1.879 euro) ma va sottolineato anche l’aumento salariale dell’11% in 2 anni (6,5% nel 2023, poi 4,5% nel gennaio 2024) e gli ulteriori 600 euro ricevuti dai lavoratori come bonus speciale relativo agli accordi retributivi del 2023. In questo contesto, mi fa piacere sottolineare anche il successo del primo piano di acquisto di azioni da parte dei dipendenti di Stellantis in Italia, Shares to Win, che abbiamo lanciato nel 2023 con una partecipazione del 13%. Si tratta di un piano da rinnovare anche quest’anno“, sottolinea Tavares.

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INFOGRAFICA INTERATTIVA Auto, poche ibride plug-in ed elettriche immatricolate a gennaio

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA sono illustrate le immatricolazioni di auto a gennaio per tipo di alimentazione. Come riferisce Unrae, ibride plug-in ed elettriche continuano a restare il fanalino di coda per quanto riguarda l’alimentazione. Le prime rappresentano il 2,8% del totale immatricolato il mese scorso e le elettriche appena il 2,1%. A gennaio la parte del leone l’hanno fatta le ibride tout court e quelle alimentate a benzina.

I biocarburanti possono ridurre del 90% le emissioni delle auto

L’uso di biocarburanti potrebbe ridurre del 90% le emissioni inquinanti delle automobili, in particolare del cosiddetto ‘fumo nero’. A rivelarlo è uno studio dell’Università di Malaga in collaborazione con il Future Power Systems Group dell’Università di Birmingham (Regno Unito) che ha indagato su come ridurre le emissioni dei veicoli senza influire sulle prestazioni del motore. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Fuel.

Diversi i tipi di biocarburanti utilizzati, ad esempio bio-alcoli come il butanolo, il pentanolo e il ciclopentanolo, e bio-chetoni, ad esempio il ciclopentanone, che possono essere prodotti da rifiuti derivati da biomasse residue, come oli esausti, alghe, scarti agricoli e forestali o liquami, e sono a basso contenuto di carbonio.

“La nostra ricerca dimostra che i biocarburanti studiati, ottenuti in laboratorio, oltre a produrre pochissima fuliggine, si comportano nel motore in modo simile al carburante di qualsiasi stazione di servizio, il che significa che non ci sarebbe bisogno di apportare modifiche per farlo funzionare normalmente”, spiega Francisco Javier Martos, autore principale dello studio.

Secondo il ricercatore, questo lavoro traccia una nuova strada che potrebbe ridurre le emissioni di fuliggine dei motori termici e, quindi, attenuare i problemi ambientali e di salute pubblica associati.

“Le particelle di fuliggine emesse dai motori vengono espulse nell’ambiente e rimangono sospese nell’aria, incidendo sul clima, poiché aumentano l’effetto serra, e sulla salute pubblica, poiché non si depositano al suolo e quindi è molto probabile che vengano inalate dagli esseri viventi”, spiega Martos.

Questa ricerca “apre le porte all’uso di carburanti non derivati dal petrolio che potrebbero ridurre le emissioni di inquinanti nei veicoli”. Il raggiungimento della commercializzazione è un obiettivo a lungo termine di questo team scientifico internazionale, che ha già stipulato accordi con alcuni marchi commerciali.

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Ansia da autonomia? Arriva la batteria che si ricarica in cinque minuti

Addio ansia da ricarica. Gli ingegneri della Cornell University hanno creato una nuova batteria al litio in grado di caricarsi in meno di cinque minuti – più velocemente di qualsiasi altra batteria di questo tipo presente sul mercato – mantenendo prestazioni stabili per lunghi cicli di carica e scarica. Questa scoperta potrebbe alleviare l'”ansia da autonomia” degli automobilisti che temono che i veicoli elettrici non possano percorrere lunghe distanze senza una lunga ricarica. Una sensazione così diffusa nei Paesi del Nord Europa che in Norvegia ha anche un nome, ‘rekkevideangst’.

“L’autonomia è un ostacolo all’elettrificazione dei trasporti più grande di qualsiasi altro limite, come il costo e la capacità delle batterie, e abbiamo identificato un percorso per eliminarlo utilizzando un design razionale degli elettrodi”, ha dichiarato Lynden Archer, professore di ingegneria e preside del College of Engineering della Cornell, che ha supervisionato il progetto. “Se si riesce a caricare la batteria di un veicolo elettrico in cinque minuti, non è necessario avere una batteria abbastanza grande per un’autonomia di 300 miglia. Ci si può accontentare di meno, il che potrebbe ridurre il costo dei veicoli elettrici, consentendone una più ampia adozione”.

Il lavoro del team, Fast-Charge, Long-Duration Storage in Lithium Batteries, è stato pubblicato su Joule. L’autore principale è Shuo Jin, dottorando in ingegneria chimica e biomolecolare.

Le batterie agli ioni di litio sono tra i mezzi più diffusi per alimentare veicoli elettrici e smartphone. Sono leggere, affidabili e relativamente efficienti dal punto di vista energetico. Tuttavia, richiedono ore per essere caricate e non hanno la capacità di gestire grandi picchi di corrente.

I ricercatori hanno individuato nell’indio un materiale eccezionalmente promettente per le batterie a carica rapida. Si tratta di un metallo morbido, utilizzato soprattutto per produrre rivestimenti per i display touch-screen e i pannelli solari. La nuova tecnologia abbinata alla ricarica a induzione wireless sulle strade, ridurrebbe le dimensioni – e il costo – delle batterie, rendendo il trasporto elettrico un’opzione più praticabile per gli automobilisti.

Stellantis lancia nuova piattaforma BEV STLA Large. Tavares: “Occhi puntati su elezioni Usa e Ue”

Capacità della batteria da 118 kWh, efficienza di ricarica da 4,5 kWh al minuto, accelerazione da 0-100 km/h in circa 2 secondi, autonomia di 800 km e massima flessibilità per realizzare un’ampia gamma di veicoli. Sono, in sintesi, le caratteristiche di STLA Large, la nuova piattaforma Bev presentata da Stellantis. La piattaforma è dotata di caratteristiche leader del segmento, quali quantità di energia disponibile a bordo, efficienza di ricarica, dinamica di guida ad alte prestazioni e in fuoristrada (Trail Rated). I veicoli fullsize basati su STLA Large sono focalizzati sulla domanda dei clienti nei principali mercati globali e saranno adottati inizialmente nel mercato nordamericano dai brand Dodge e Jeep, seguiti da altri marchi, tra cui Alfa Romeo, Chrysler e Maserati. Saranno lanciati otto modelli nel periodo 2024-2026. STLA Large è una delle quattro piattaforme BEV globali, fondamentali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del piano strategico Stellantis Dare Forward 2030. Si tratta della seconda piattaforma che viene svelata dopo STLA Medium.

I nostri obiettivi per le piattaforme STLA sono ambiziosi, ma questo è ciò di cui i nostri clienti hanno bisogno oggi”, spiega il ceo di Stellantis Carlos Tavares. E l’ambizione è d’obbligo per perseguire il Dare Forward 2030, con il quale al momento “siamo perfettamente in linea”, aggiunge parlando con la stampa. Del fatto che ritenga il percorso complicato e anche guidato da scelte dogmatiche e poco vicine alla realtà, Tavares non ha mai fatto mistero. E anche in questa occasione ribadisce che “se imponi tecnologie che le classi medie non possono pagare, il risultato è che le persone tengono i loro vecchi veicoli, non ne comprano di nuovi. Infatti sta crescendo l’età del parco veicoli e questo è un disastro per il pianeta. Se ignoriamo la realtà verremo puniti con un risultato opposto da quello desiderato”.

Ma Stellantis non si gira dall’altra parte e, anzi, prosegue “a piena velocità” per passare al 100% all’elettrico nel 2030. “Abbiamo i veicoli, la capacità e la tecnologia”, ci tiene a precisare il ceo. Che però tiene “gli occhi bene aperti” su quello che accadrà in questo 2024. L’attenzione è tutta sugli esiti di due grandi voti: le elezioni presidenziali americane di novembre e le europee di giugno. “Oggi noi stiamo facendo quello che ci ordinano i governi eletti dai cittadini. Alle elezioni la gente confermerà o meno se questa è la direzione in cui vuole andare. Quindi noi procediamo a occhi aperti e a piena velocità finché non vedremo se i cittadini vorranno cambiare direzione. Mi preparo su due possibili scenari basati sul risultato delle elezioni, siamo pronti per entrambi. Gli scenari sono di accelerazione se dovessero vincere i progressisti dogmatici o di decelerazione se vincessero i populisti”. I cittadini sono avvertiti, la decisione è nelle loro mani.

Stellantis Ventures investe in batterie agli ioni di sodio

La strada per l’indipendenza strategica da altri Paesi nella produzione di auto elettriche prova a tracciarla Stellantis, che con Ventures investe in Tiamat e nelle sue batterie agli ioni di sodio. Il costo per chilowattora è inferiore e non possiedono litio e cobalto, materie prime critiche, a differenza del sodio, che è disponibile in grandi quantità.
L’investimento supporta Stellantis nell’offerta di una mobilità pulita, sicura ed economicamente accessibile ai clienti, perché la tecnologia agli ioni di sodio promette un accumulo di energia più conveniente rispetto all’attuale tecnologia delle batterie agli ioni di litio.

Trovare nuove opzioni per disporre di batterie più sostenibili ed economicamente accessibili che utilizzino materie prime con ampia disponibilità è una delle ambizioni chiave del nostro piano strategico Dare Forward 2030, secondo cui azzereremo le nostre emissioni nette di carbonio entro il 2038“, conferma Ned Curic, Chief Engineering and Technology Officer di Stellantis. “I nostri clienti si aspettano veicoli a emissioni zero capaci di offrire autonomia, prestazioni e convenienza. Questo è l’obiettivo di Stellantis e dei nostri partner. Lavoriamo insieme per sviluppare le tecnologie innovative del futuro”.

Il passaggio alla propulsione elettrica è un pilastro fondamentale del piano strategico Dare Forward 2030, che include l’obiettivo di raggiungere il 100% del mix di vendite di autovetture BEV in Europa e il 50% del mix di vendite negli Stati Uniti di autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi, Stellantis si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie. In questo modo Stellantis procede nella giusta direzione per diventare un’Azienda a zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038 in ogni suo ambito, con una compensazione a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti.

A sostegno di questa ambizione, Stellantis si è assicurata la fornitura di materie prime per veicoli elettrici fino al 2027 firmando accordi strategici a livello globale. Il gruppo sta inoltre investendo nello sviluppo di tecnologie alternative per l’accumulo di energia, come le batterie allo stato solido con Factorial Energy, la chimica litio-zolfo con Lyten Inc. e gli ioni di sodio con Tiamat.

Tiamat invece è uno spin-off del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese. Utilizzerà i proventi del piano di ricerca dei fondi, di cui fa parte anche Stellantis Ventures, per avviare la realizzazione di un impianto di batterie agli ioni di sodio in Francia. In un primo momento saranno destinate ad apparecchi elettrici e ad applicazioni di accumulo stazionarie e, successivamente, la produzione sarà aumentata con prodotti di seconda generazione specifici per veicoli BEV.

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Auto, rallenta il mercato europeo ma sale al 14,2% la quota delle elettriche

Il mercato automobilistico europeo è cresciuto del 6,7% a novembre, per il tredicesimo mese consecutivo. E anche se l’aumento delle immatricolazioni non è più a due cifre, l’espansione tiene comunque, anche grazie ai veicoli elettrici e soprattutto ibridi. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Associazione europea dei produttori di auto. Ci sono stati sostanziali guadagni a doppia cifra in alcuni mercati, tra cui due dei più grandi: Italia (+16,2%) e Francia (+14%). Al contrario, il mercato automobilistico tedesco ha registrato una contrazione, registrando un calo del 5,7% rispetto a novembre 2022.

Nei primi 11 mesi del 2023, le immatricolazioni di nuove auto sono aumentate di un significativo 15,7%, raggiungendo quasi dieci milioni di unità. Ad eccezione dell’Ungheria, tutti i mercati dell’Ue sono cresciuti durante questo periodo. I quattro mercati più grandi hanno contribuito notevolmente a questa tendenza: Italia (+20%), Spagna (+17,3%), Francia (+16,2%) e Germania (+11,4%).

Le vendite sono state trainate in particolare dai modelli ibridi, come la Renault Clio e la Toyota Yaris. Nel 2023, questo tipo di alimentazione è arrivato al 27,4% del mercato (+29,9% rispetto all’anno precedente). Anche i modelli elettrici hanno continuato a crescere fortemente (+48,2%), rappresentando il 14,2% del mercato, trainati in particolare dalle vendite di Tesla.

Tuttavia, la benzina rimane la fonte energetica dominante per le auto nell’Ue: 3,5 milioni di veicoli venduti dall’inizio dell’anno, pari a una quota di mercato del 35,7% (+11,1%), con storie di successo come la Dacia Sandero. Le vendite di veicoli diesel sono aumentate nell’Europa dell’Est, ma sono diminuite sensibilmente nell’Europa occidentale. Complessivamente, le auto con questa alimentazione sono diminuite leggermente nel continente (-5,5%), raggiungendo il 13,7% del mercato.

Per quanto riguarda le ibride ricaricabili (che possono essere collegate a una presa di corrente o a un punto di ricarica), le vendite hanno continuato a diminuire, soprattutto in Germania, rappresentando l’8,1% del mercato europeo dall’inizio dell’anno.

In merito ai costruttori, le vendite sono state trainate in particolare dal leader europeo Volkswagen (+19,8% su base annua e 26,1% di quota di mercato) e dal gruppo Renault-Dacia (+19,6% e 10,8% di quota di mercato). Nel mese di novembre Stellantis ha registrato un calo di immatricolazioni del 2,8% in Europa (Ue + Efta + Regno Unito) rispetto allo stesso mese del 2022. Il gruppo ha immatricolato 160.499 auto (lo scorso anno a novembre erano state 165.180). Nei primi 11 mesi del 2023 (gennaio-novembre) registra comunque una crescita del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. La quota di mercato sugli 11 mesi è del 16,9% rispetto al 18,26% dello scorso anno.

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Auto, tavolo permanente al Mimit, da Stellantis 1 mln veicoli. Urso: Punto di svolta

Un milione e mezzo di veicoli prodotti in Italia, un milione da Stellantis e cinquecentomila da altre case automobilistiche che si affacceranno nel panorama della Penisola. L’obiettivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per rilanciare il settore dell’Automotive è ambizioso e per i sindacati del comparto assomiglia più a un sogno che a un progetto.

A Palazzo Piacentini, sede del Mimit, si insedia il primo incontro del Tavolo permanente con tutti gli attori coinvolti Stellantis, Anfia, le parti sociali, le Regioni che ospitano stabilimenti della multinazionale. Si punta a chiudere un accordo di sviluppo per, appunto, aumentare i livelli produttivi nazionali, consolidare i centri di ingegneria e ricerca, investire sui modelli innovativi, riqualificare le competenze dei lavoratori e sostenere la riconversione della componentistica.”Un punto di svolta per il sistema paese per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma concreto: invertire il declino produttivo registrato negli ultimi anni in Italia“, commenta Urso al tavolo.

Con lui, siedono la sottosegretaria Fausta Bergamotto, una delegazione di Stellantis guidata da Davide Mele, Responsabile Corporate Affairs Italia e Amministratore Delegato MOPAR, i presidenti del Piemonte e dell’Abruzzo, Alberto Cirio e Marco Marsilio, il vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, gli assessori regionali della Basilicata, Michele Casino, della Campania, Antonio Marchiello, e dell’Emilia Romagna, Vincenzo Colla, e i tecnici della Regione Molise. Poi i segretari generali di Fiom-CGIL, Michele De Palma, Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, UILM, Rocco Palombella, UGL-Metalmeccanici, Giovanni Antonio Spera, e FISMIC, Roberto Di Maulo. Per ANFIA il presidente Roberto Vavassori e il direttore generale Gianmarco Giorda.

La prima mossa per il rilancio del settore, per il ministro, è invertire la progressiva contrazione dei volumi produttivi in Italia, dove l’anno scorso sono state prodotte 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni. Per il settore, c’è un fondo a disposizione da sei miliardi da qui al 2030, parte di questi possono andare agli incentivi che però, avverte Urso, dovranno stimolare l’acquisto di auto effettivamente prodotte in Italia, potranno essere ripensati per accompagnare nella transizione verde la filiera della componentistica e tutto l’indotto, o comunque promuovendo l’insediamento di altre case produttive nel Paese.

Un piano che stride con la cig dei lavoratori e la prospettiva degli stabilimenti, per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella: “È positivo che il tavolo si sia insediato, ora bisogna verificare le posizioni di Stellantis sulle auto e soprattutto sulla transizione, come incide sulla componentistica e sulle aziende terze“. La domanda però nasce spontanea: “Con quale acciaio faremo auto? Con quello italiano o straniero? Spero che il governo assuma una posizione radicale: Mittal non può più dirigere la siderurgia italiana”, tuona. “Tutti i lavoratori di tutti gli stabilimenti continuano a essere in cassa integrazione“, conferma Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, che chiede all’azienda se dall’anno prossimo usciranno dalla cassa. “Siamo favorevoli a fare un accordo – fa sapere -, ma a condizione che Stellantis metta delle proprie risorse, visto che fa utili pazzeschi, e che dall’altro lato garantisca la ricerca, lo sviluppo e la produzione del nostro Paese“. Le parti sociali chiedono un piano di sviluppo e occupazione da almeno due anni, ricorda Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim: “Per noi è determinante, stiamo affondando negli annunci, speriamo che questo non sia l’ennesimo”.

Nessun annuncio, ma impegno, assicura Stellantis, che ribadisce la centralità dell’Italia nella strategia globale del Gruppo e la volontà di creare un futuro sostenibile per le attività che hanno già contribuito alla bilancia commerciale italiana con un surplus di 11 miliardi di euro dalla creazione del gruppo nel 2021 al giugno di quest’anno. Per raggiungere gli obiettivi finali, però, sottolinea l’azienda, “al di là del livello di performance di ogni impianto, sono cruciali una serie di fattori abilitanti specifici, come la cancellazione dell’impatto della normativa Euro 7 per la continuazione della produzione di modelli accessibili in Italia, gli incentivi adeguati per i clienti di veicoli elettrici per sostenere il mercato e lo sviluppo della rete di ricarica, e il miglioramento della competitività industriale di Stellantis e dei fornitori italiani, incluso il costo dell’energia“.

Il Tavolo permanente proseguirà articolandosi in cinque gruppi di lavoro: sul Mercato (incentivi, future evoluzioni) a guida MIMIT, sulla Competitività (efficientamento, energia) a guida Regioni, sulla Componentistica a guida ANFIA, su Lavoro e competenze a guida delle organizzazioni sindacali e, infine, su R&S e centri di ingegneria a guida MIMIT. Il prossimo incontro del Tavolo è previsto entro gennaio 2024.

Nissan investe oltre 1mld sterline in 2 nuove auto elettriche nel Regno Unito

Photo credit: AFP

 

La giapponese Nissan investe fino a 1,12 miliardi di sterline (1,29 miliardi di euro) per costruire due nuovi modelli di auto elettriche nello stabilimento di Sunderland, nel Regno Unito, mentre l’investimento totale salirà a 2 miliardi di sterline con il progetto di una nuova fabbrica di batterie.

L’ultimo investimento di Nissan include fino a 1,12 miliardi di sterline per le sue attività nel Regno Unito e una più ampia catena di fornitura per la ricerca e lo sviluppo e la produzione dei due nuovi modelli“, annuncia la casa automobilistica in un comunicato.

L’investimento di Nissan è un enorme voto di fiducia nell’industria automobilistica del Regno Unito, che già contribuisce per 71 miliardi di sterline all’anno alla nostra economia“, commenta il primo ministro britannico, Rishi Sunak. “Con le versioni elettriche dei nostri principali modelli europei in arrivo, ci stiamo dirigendo verso una nuova era per Nissan“, spiega l’amministratore delegato del gruppo, Makoto Uchida, in una dichiarazione all’AFP.

Il produttore giapponese sta progettando versioni elettriche dei suoi modelli Qashqai e Juke, e sta anche pianificando una nuova generazione della sua Leaf, un’auto elettrica uscita circa dieci anni fa e già prodotta a Sunderland. Il gruppo aveva già investito molto nel Paese e “i piani di Nissan per le future versioni elettriche della Qashqai, della Juke e per la sostituzione della Leaf consentiranno un investimento fino a 3 miliardi di sterline nel Regno Unito“, dichiara il gruppo con sede a Yokohama. Secondo Nissan, il governo britannico “ha fornito un finanziamento di 15 milioni di sterline per un progetto di collaborazione da 30 milioni di sterline guidato da Nissan” a Cranfield, nel Bedfordshire. In occasione della dichiarazione di bilancio autunnale di mercoledì, il cancelliere britannico Jeremy Hunt ha stanziato 4,5 miliardi di sterline in aiuti per i settori industriali strategici, tra cui l’industria automobilistica. Il Regno Unito vuole consolidare la propria posizione nella corsa globale all’elettrificazione dell’industria automobilistica, nel bel mezzo della transizione energetica.