Via libera del Senato, il dl Energia è legge. Pichetto: “Italia più forte nelle sfide climatiche”

Con il via libera del Senato alla fiducia (97 sì, 74 contrari e 2 astenuti), il decreto Energia varato dal governo lo scorso mese di dicembre diventa legge. La Camera dei deputati, infatti, settimana scorsa aveva concesso il via libera al provvedimento, che spazia dall’approvvigionamento energetico all’eolico offshore, all’alluvione, la fine del mercato tutelato dell’elettricità, il deposito unico nazionale delle scorie radioattive.

Per Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, “oggi l’Italia è più forte nelle sfide climatiche”. Perché “il provvedimento accompagna le imprese nel loro percorso di decarbonizzazione, sviluppando tante filiere di energia rinnovabile che possono aiutarci al raggiungimento dei nostri obiettivi delineati dal Pniec”. Soddisfatto anche il responsabile del Mimit, Adolfo Urso: “E’ un significativo, importante passo in avanti verso la transizione verde delle nostre imprese. Un provvedimento che mira al rafforzamento del nostro sistema produttivo nell’affrontare la sfida della decarbonizzazione e dello sviluppo sostenibile. Questa è la strada giusta, indicata dal governo e condivisa dal Parlamento“, sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy. Di seguito alcune delle misure principali del testo.

RINNOVABILI – Accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia. E’ questo l’obiettivo della misura, che prevede fino al 31 dicembre 2030, nel caso di più istanze concorrenti per la concessione della stessa superficie pubblica, di attribuire una preferenza ai progetti di impianti fotovoltaici o eolici che possano soddisfare il fabbisogno energetico dei soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica (imprese elettrivore), istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali. Per questo, entro il prossimo 8 febbraio, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica dovrà definire un meccanismo per lo sviluppo di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili da parte delle imprese elettrivore, tramite: nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici di potenza minima pari 200 KW ciascuno; impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici oggetto di potenziamento ovvero di rifacimento che consentano un incremento di potenza pari ad almeno 200 kW. Inoltre, alle imprese elettrivore è concesso di chiedere al Gse un’anticipazione per un periodo limitato di 36 mesi di una quota parte dell’energia rinnovabile e delle relative garanzie di origine, mediante la stipula di contratti per differenza a due vie.

ESENZIONI VIA – Sono previste semplificazioni che esentano dallo svolgimento della Valutazione di impatto ambientale e della verifica di assoggettabilità a Via di alcuni impianti da fonti rinnovabili e di stoccaggio in aeree idonee. Nello specifico: i progetti di impianti fotovoltaici con potenza complessiva sino a 30 MW, i progetti di impianti per lo stoccaggio dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, i progetti di rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione di impianti fotovoltaici già esistenti sino a 50 MW, i progetti di repowering di impianti eolici già esistenti sino a 50 MW e i i progetti di impianti di produzione di energia rinnovabile offshore di potenza complessiva non superiore a 50 MW che ricadano nelle aree individuate dal Piano di gestione dello spazio marittimo, già sottoposti positivamente a Via. Nella stessa misura vengono elevate, rispettivamente, da 20 a 25 MW e da 10 a 12 MW le soglie di potenza superate le quali gli impianti fotovoltaici localizzati in aree idonee o altre specifiche zone sono sottoposti a Via o verifica di assoggettabilità a Via; e da 10 a 12 MW la soglia di potenza sotto la quale gli impianti fotovoltaici sono sottoposti a Procedura abilitativa semplificata, anziché ad autorizzazione unica.

ELECRICITY RELEASE – Viene riconosciuta, ai titolari dei contratti stipulati con il Gse in base alla disciplina del ‘Electricity release’, la facoltà di recesso senza penali e senza la regolazione delle differenze tra il prezzo di allocazione ed il prezzo medio di riferimento zonale maturati durante il periodo di vigenza contrattuale.

APPROVVIGIONAMENTI GAS NATURALE – Il Gestore servizi energetici viene confermato come soggetto responsabile ad avviare, su direttiva del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, le procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale a prezzi ragionevoli. Viene anche confermata, seppur con alcune correzioni rispetto alla normativa esistente, l’ammissibilità in deroga al divieto delle attività upstream nell’alto Adriatico e nelle aree marine protette, delle concessioni di coltivazione di idrocarburi esistenti o nuove nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo Nord e il parallelo distante da quest’ultimo 40 chilometri a sud, a una distanza dalle linee di costa di almeno 9 miglia. Le condizioni di ammissibilità in deroga restano, invece, invariate: i giacimenti devono avere un potenziale minerario di gas con riserva certa superiore a 500 milioni di metri cubi; i titolari di concessioni esistenti o i soggetti richiedenti nuove concessioni devono aderire alle procedure per l’approvvigionamento di lungo termine, previa verifica preventiva dell’assenza di effetti di subsidenza, fermi rimanendo gli impegni che devono essere assunti in sede di manifestazione di interesse. Alle stesse condizioni, poi, è confermata anche la possibilità di coltivazione di gas naturale sulla base di nuove concessioni in zone di mare fra le 9 e le 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette.

EOLICO OFFSHORE – E’ prevista l’individuazione, in almeno due porti del Mezzogiorno, dopo aver acquisito le manifestazioni di interesse presentate dalle Autorità di sistema portuale, delle aree demaniali marittime da destinare alla realizzazione di un Polo strategico nazionale nel settore della progettazione, produzione e assemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare. Il cosiddetto eolico offshore. Il Mase potrà avvalersi del corpo delle capitanerie di porto-Guardia costiera per la regolamentazione dei movimenti delle unità in mare, il controllo del rispetto delle regole ambientali e la vigilanza ai fini della sicurezza della navigazione nelle aree demaniali marittime in cui sono realizzati parchi eolici galleggianti.

CONCESSIONI GEOTERMICHE – Prorogata al 31 dicembre 2026 il termine di durata delle concessioni geotermoelettriche in essere, con la precisa indicazione che la nuova gara va indetta due anni prima della scadenza, anziché tre. Il concessionario uscente può, entro il 30 giugno 2024, presentare un Piano pluriennale per la promozione degli investimenti. Inoltre, è prorogato al 31 dicembre 2027 il termine per l’entrata in esercizio degli impianti geotermoelettrici ammessi a beneficiare degli incentivi per le fonti rinnovabili elettriche.

MALTEMPO – Sono previsti contributi per la ricostruzione dei territori in Emilia-Romagna, Toscana e Marche interessati dalle alluvioni del maggio scorso. Sia per i danni subiti dai prodotti agricoli alimentari di particolare qualità, sia per la ricostruzione privata del patrimonio edilizio danneggiato. Le imprese agricole della Toscana che hanno subito danni, poi, possono accedere alle misure di indennizzo anche se non hanno sottoscritto polizze assicurative. Sempre per i territori della Toscana, per le aree di crisi industriale vengono stanziati 50 milioni di euro.

MERCATO ELETTRICO – Viene investito 1 milione di euro per svolgere campagne informative sulla fine del servizio di maggior tutela nel settore elettrico e il passaggio al mercato libero.

FONDO DI COMPENSAZIONE A REGIONI – Per incentivare le Regioni ad adottare misure per la decarbonizzazione e la promozione dello sviluppo sostenibile del territorio, l’accelerazione e la digitalizzazione degli iter autorizzativi degli impianti e delle infrastrutture di rete, viene istituito presso il Mase un fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale, in cui confluisce una quota dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica: la dotazione è di 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032.

FONDO CLIMA – Viene rifinanziamento con 200 milioni di euro per il 2024 il Fondo italiano per il clima.

DEPOSITO RIFIUTI RADIOATTIVI – Viene modificata la disciplina per l’individuazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi da realizzare nell’ambito del Parco Tecnologico. In particolar modo per regolamentare un procedimento alternativo a quello attualmente previsto per l’individuazione del sito, che prevede la presentazione di autocandidature, sulla base delle quali viene predisposta una Carta nazionale delle aree autocandidate (Cnaa).

SEMPLIFICAZIONE VIA – Viene inserita la verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (il cosiddetto screening di Via) degli interventi di modifica, anche sostanziale, per rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione di impianti di produzione di energia da fonti eoliche o solari. L’obiettivo della misura è accelerare i procedimenti autorizzativi degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di conseguire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di indipendenza energetica.

RAEE FOTOVOLTAICI – Per ottimizzare la gestione dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche fotovoltaici, la norma stabilisce che il Gse svolge un’attività di monitoraggio relativa alle adesioni ai consorzi e ai sistemi collettivi, alle quantità di pannelli gestiti ovvero smaltiti; ai costi medi di adesione ai consorzi; nonché ai costi determinati dai sistemi collettivi di gestione dei RAEE riconosciuti.

EDILIZIA – Viene estesa da due anni a 30 mesi la proroga dei termini di inizio e di ultimazione dei lavori relativi ai permessi di costruire rilasciati o formatisi fino al 30 giugno 2024 (termine prorogato di sei mesi rispetto alla previsione del 31 dicembre 2023), a patto che i termini non siano già decorsi al momento della comunicazione dell’interessato di volersi avvalere della proroga e sempre che i titoli abilitativi non risultino in contrasto, al momento della comunicazione, con nuovi strumenti urbanistici approvati nonché con piani o provvedimenti di tutela dei beni culturali o del paesaggio.

SISMA 2016 – Viene facilitato l’accesso agli incentivi per la realizzazione di interventi sugli immobili danneggiati dal terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016. La misura è prevista per interventi di efficientamento energetico e ricostruzione, riparazione e ripristino degli edifici pubblici, gli interventi volti ad assicurare la funzionalità dei servizi pubblici e quelli sui beni del patrimonio artistico e culturale.

PROVENTI ASTE ETS – Viene incremento di 150 milioni annui, a decorrere dal 2025, l’ammontare della parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di gas serra destinata al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale. Resta, però, invariata la quota di 300 milioni annui fino al 2024.

STOCCAGGIO CO2 – Per colmare alcune lacune della disciplina in materia di cattura e stoccaggio della Co2 (Carbon Capture and Storage-Ccs), e per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione
al 2030. In particolare vengono definiti i programmi sperimentali di stoccaggio geologico di Co2 e, in mancanza del piano aree idonee allo stoccaggio geologico di Co2 nei giacimenti di idrocarburi esauriti off-shore, il Mase può rilasciare licenze di esplorazione, autorizzazioni a svolgere programmi sperimentali di stoccaggio geologico di Co2 e autorizzazioni allo stoccaggio geologico di Co2.

RETE ELETTRICA – Entro il 7 giugno 2024, Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dovrà realizzare un Portale digitale che consenta al Mase, al ministero della Cultura, all’Arera, alle Regioni e Provincie autonome e agli operatori interessati l’accesso a dati e informazioni sugli interventi di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale e sulle richieste di connessione. Inclusi quelli relativi alla localizzazione, degli interventi di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale (Rtn), nonché delle richieste di connessione alla medesima rete degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo di energia e degli impianti di consumo; inoltre, le relazioni di monitoraggio sullo stato di avanzamento dei procedimenti di connessione alla rete elettrica di trasmissione nazionale in prospettiva del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050, predisposte da Terna. All’Arera è affidato, invece, il compito, su proposta di Terna, di disciplinare le modalità di funzionamento del Portale e la copertura dei costi.

SMART GRID – In via transitoria, fino al 31 dicembre 2026, viene applicata una semplificazione per la realizzazione delle cabine primarie e degli elettrodotti, senza limiti di estensione e fino a 30 kV, prevista nell’ambito di progetti di rafforzamento delle smart grid finanziati dal Pnrr, nonché per la realizzazione delle opere accessorie indispensabili all’attuazione di questi progetti.

TELERISCALDAMENTO E TELERAFFRESCAMENTO – Per favorire la realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente o l’ammodernamento di quelli esistenti, sono destinate risorse pari a 96.718.200 euro per il 2023.

FI vuole nuova Agenzia nucleare. Avs: “Blitz a spese italiani”

Riportare in vita l’Agenzia per il nucleare, trasformando l’Istituto per la sicurezza in Autorità. E’ la proposta di Forza Italia che con Luca Squeri presenta un emendamento al Dl Energia per, spiega il primo firmatario, “rilanciare” la fonte nucleare nel Paese.

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, l’ha già inserita nel Pniec e prevista nel mix dei prossimi anni. L’obiettivo è puntare sulla nuova generazione dei piccoli reattori modulari, che non arriveranno in Italia prima di 10-15 anni e intanto il Mase raccoglie le autocandidature per ospitare il deposito unico dei rifiuti. Nel progetto del ministro, la proprietà degli Smr sarebbe dei privati, lo Stato manterrebbe un ruolo di regolatore, ma non investirebbe risorse economiche.

Senza l’apporto dell’energia nucleare non riusciremo mai a centrare l’obiettivo europeo della decarbonizzazione al 2050”, osserva Squeri.
L’Agenzia era stata istituita dal governo Berlusconi IV nel 2009, ma mai diventata operativa fu abolita dal governo Monti nel 2011. Il nuovo istituto, nel piano di Forza Italia, avrebbe il compito di occuparsi delle autorizzazioni. “Abbiamo bisogno di un’Autorità che certifichi tutto il processo. Siamo convinti che l’Italia sia pronta per questo passaggio, l’opinione pubblica sul nucleare è cambiata”, è sicuro.

I due referendum con cui gli italiani hanno detto ‘No’ all’energia nucleare sono infatti arrivati dopo due incidenti storici. Il primo, nel 1987 arrivava un anno dopo la catastrofe di Chernobyl, il secondo, nel 2011, dopo il disastro di Fukushima. Oggi la tecnologia è andata avanti e incidenti simili sarebbero rari.

Ma c’è chi è convinto che l’energia nucleare sia ancora troppo pericolosa e soprattutto troppo dispendiosa. “Questa decisione è arretrata e ignora il futuro e la modernizzazione energetica dell’Italia. E’ una scelta che impone costi elevati a carico di famiglie, imprese e Stato”, evidenzia Angelo Bonelli di alleanza Verdi Sinistra. Parla di “ingenti investimenti pubblici” e “lunghi tempi di realizzazione”, ricordando i casi della centrale di Flamanville in Normandia e Hinkley Point nel Regno Unito, dove il costo del Megawattora è, denuncia, “esorbitantemente alto”.
Questi costi insostenibili, è convinto Bonelli, “graveranno sulle famiglie e sulle imprese italiane“. La proposta Squeri, sostiene, “è priva dell’obiettivo che il governo dovrebbe darsi ovvero quello di un piano energetico chiaro e definito“.

Nuovo DL Energia: nuove regole per le agevolazioni alle imprese

Cambiano i Bonus Energia per le imprese con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del ‘Decreto Energia’, che introduce disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia.

Il nuovo decreto mira ad adeguare la disciplina nazionale a quella europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022.

“Tra le novità più importanti del decreto – evidenzia Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – l’assenza di una proroga sia per il mercato tutelato del gas, che finirà il 10 gennaio 2024, che per quello dell’energia, che terminerà ad aprile 2024”.

In conformità al Piano nazionale integrato energia e clima, il Decreto permette alle imprese di richiedere al GSE l’anticipazione, per un periodo di trentasei mesi, di una quota parte delle quantità di energia elettrica rinnovabile, e delle relative garanzie di origine, mediante la stipula di contratti per differenza a due vie. Le imprese potranno poi restituire l’energia fornita nel primo periodo nei 20 anni seguenti.

“Il testo prevede anche che GSE S.p.A. avvierà procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale a prezzi ragionevoli mediante invito; introduce disposizioni per la realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente e – conclude Buselli – prevede l’individuazione di aree demaniali marittime, in due porti del Mezzogiorno per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti”.

Dl Energia slitta al 31/10: ‘extra-time’ per eolico, idroelettrico e mercato tutelato

Un pit stop tecnico. Il nuovo decreto Energia slitta di una settimana (il 31 ottobre dovrebbe essere la prima data utile), un tempo extra che servirà per limare i dettagli di un provvedimento che, nelle intenzioni del governo, dovrà imprimere una svolta nell’installazione di impianti rinnovabili per autoproduzione, facendo fronte ai rincari, ma soprattutto rinviare di almeno un anno lo stop alla fine del mercato tutelato.

Norma che nel week end è entrata e uscita dalle bozze del decreto, ma che sembra destinata a essere inserita nella versione definitiva, che dovrebbe essere portata in Consiglio dei ministri il prossimo 31 ottobre. Secondo quanto trapela, l’ulteriore check è dovuto anche alla volontà di perfezionare le misure su idroelettrico ed eolico offshore, su cui il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha preferito prendersi una settimana in più di lavoro per “rivedere le virgole“, per citare una sua espressione usata al convegno di Confindustria su ‘Le competitività nelle tecnologie verdi: una nuova politica industriale per le imprese italiane‘.

Occasione in cui il responsabile del Mase, parlando proprio del dl, ha spiegato che “avrà elementi rilevanti e alcuni punti riguardano correzioni di percorso“. Ad esempio quella sul gas release, la norma che consente l’estrazione di gas sul territorio nazionale, “è una messa a punto importante che riguarda le energivore“. Perché vengono avviate procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale a prezzi ragionevoli. Anche nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo distante 40 chilometri a sud e che dista almeno 9 miglia dalle linee di costa, a condizione che i giacimenti abbiano un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi e i titolari di concessioni esistenti o i soggetti che richiedono nuove concessioni aderiscano alle procedure per l’approvvigionamento di lungo termine.

Allo stesso modo, con l’electric release viene concessa in via prioritaria alle imprese energivore iscritte nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica (istituito presso il Csea), su superfici di proprietà di soggetti pubblici, la possibilità di realizzare impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (eolici e idroelettrici) di potenza minima pari a 1 MW, oltre al potenziamento o rifacimento di impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici esistenti per portarli a raggiungere almeno 1 MW.

La bozza di decreto, inoltre, prevede l’istituzione, presso il Mase, di un Fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale da ripartire tra le Regioni e le Province autonome per incentivare l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, dunque misure per la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile, con una dotazione di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2032, per un totale di 1,8 miliardi.

Per quanto riguarda l‘eolico, infine, il governo ha tutta l’intenzione di rispettare i target Ue della Strategia per lo sviluppo delle rinnovabili off-shore, che punta a incrementare la propria capacità ad almeno 60 GW entro il 2030 e a 300 GW entro il 2050. Il dl si concentra soprattutto sul sostegno agl investimenti nelle aree del Mezzogiorno, con la costituzione di un polo strategico per l’eolico galleggiante in mare. Motivo per cui, nelle previsioni del nuovo documento, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile assegna al Mase un totale di 420 milioni di euro (80 milioni per il 2024, 170 milioni per il 2025 e altri 170 per il 2026) per la realizzazione del progetto. Prima, però, serve il via libera del Cdm, che slitta di qualche giorno.

bollette

Via libera a dl Energia da 1,3 mld: confermati aiuti bollette, arriva bonus benzina

Aiuti per combattere i rincari di energia e carburante. Sono questi i pilastri del nuovo decreto Energia, che conferma i bonus luce e gas, ma introduce un contributo da 80 euro circa per aiutare le famiglie meno abbienti a rifornire i propri mezzi di locomozione. Inoltre, è previsto un sostegno alle famiglie per i trasporti e con la norma ‘salva-commercio’ viene scongiurata la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali: chi effettua il ravvedimento operoso e paga le somme dovute, infatti, sarà esentato dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza. E ancora, è di circa 17,4 milioni di euro lo stanziamento per le borse di studio degli studenti idonei non beneficiari, che copriranno l’intera platea dei quasi 5mila studenti inclusi nelle graduatorie degli Enti regionali per il diritto allo studio, ma che per mancanza di fondi non riuscivano ad accedere al sussidio. In totale, il decreto è di circa 1,3 miliardi di euro.

Tra i provvedimenti principali ci sono quelli sulle bollette. Perché sono confermati anche per il quarto trimestre 2023 i bonus sociali “prendendo a riferimento la spesa attesa nel medesimo trimestre“. Inoltre, per contenere gli effetti del rincaro dei prezzi nel settore del gas, fino alla fine dell’anno Arera provvederà a “mantenere azzerate le aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema”.

Nel IV trimestre 2023 è riconosciuto, ai clienti domestici titolari di bonus sociale elettrico, un contributo straordinario, crescente con il numero di componenti del nucleo famigliare secondo le tipologie già previste per il medesimo bonus sociale. All’Arera è affidato il compito di definire la misura del contributo, ripartendo nei 3 mesi (ottobre, novembre e dicembre) l’onere complessivo in base ai consumi attesi. Per coprire la spesa, sono stanziati 300 milioni di euro per l’anno in corso.

Resta in vigore anche l’aliquota Iva al 5% sul gas metano destinato alla combustione per usi civili e per usi industriali contabilizzati “nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023” e “qualora le somministrazioni siano contabilizzate sulla base di consumi stimati“, la stessa percentuale dell’Imposta sul valore aggiunto “si applica anche alla differenza tra gli importi stimati e gli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente, ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023“. La misura vale anche per il Teleriscaldamento.

Il decreto prevede un contributo per “sostenere il potere d’acquisto dei nuclei familiari meno abbienti“, riconosciuto ai beneficiari della social card (chi ha Isee non superiori a 15mila euro). La dotazione delle risorse sale a 600 milioni di euro per il 2023, dunque con un incremento di 100 milioni. Considerando che dai dati diffusi a luglio da Masaf e Mef, ovvero 1,3 milioni di famiglie in difficoltà che non godono di altre integrazioni da parte dello Stato, sulla carta ‘Dedicata a te’ saranno caricati circa 80 euro per fare rifornimento. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con il ministro dell’Economia e il ministro delle Politiche agricole, della sovranità alimentare e delle foreste provvederà a emanare un decreto per stabilire “l’ammontare del beneficio aggiuntivo per singolo nucleo familiare”, le “modalità di raccordo con le previsioni del decreto al fine di preservare l’unicità del sistema di gestione e del titolo abilitante” e le “modalità e le condizioni di accreditamento delle imprese autorizzate alla vendita di carburanti che aderiscono a piani di contenimento dei costi del prezzo alla pompa”.

La novità, rispetto alla bozza circolata nei giorni scorsi, riguarda l’accesso alle agevolazioni, “a decorrere dal 1 gennaio 2024” anche alle imprese che “nell’anno precedente alla presentazione dell’istanza di concessione delle agevolazioni medesime, hanno realizzato un consumo annuo di Energia elettrica non inferiore a 1 GWh” e che rispettano alcuni requisiti, tra i quali operare “in uno dei settori ad alto rischio di rilocalizzazione” o “in uno dei settori a rischio di rilocalizzazione”. Inoltre, le aziende “sono tenute a effettuare la diagnosi energetica”, su cui il controllo è affidato all’Enea.

“Con il decreto energia, il governo rinnova la sua azione a sostegno di famiglie e imprese nella difficile congiuntura economica. Attraverso misure di contenimento del prezzo del gas e con la conferma dei bonus sociali energetici, l’Esecutivo si conferma concretamente al fianco delle fasce più deboli e delle imprese”, commenta nel post Cdm il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Aggiungendo che “particolare rilevanza assume, in questo senso, una norma promossa dal Ministero per rendere conforme la normativa vigente al quadro comunitario in termini di sostegno alle imprese energivore, quelle con un consumo di energia elettrica superiore al gigawatt. Parliamo di quattromila aziende per 116 settori industriali operanti nella manifattura, dalle cartiere alla lavorazione del vetro, che – conclude il responsabile del Mase – avrebbero avuto un evidente contraccolpo dalla mancanza delle misure di agevolazione”.

Presto in cdm Dl Energia: Scorie, liberalizzazione mercato elettrico, eolico offshore

Il Mase lavora a un Decreto sull’energia che sarà pronto a giorni e andrà presto in consiglio dei ministri. Un provvedimento a largo spettro, che riguarderà temi “storici“, spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ma anche nodi recenti.

Prima tra tutte, l’annosa questione delle scorie nucleari, per la quale si prevede l’apertura ad auto-candidature da parte di diverse realtà che vorranno ospitare i depositi. “Il quadro è completamente cambiato rispetto a 40 anni fa, ora si può trovare una soluzione“, garantisce il ministro.

In queste ore, il ministero sta valutando la liberalizzazione del sistema del mercato elettrico, per dare respiro alle famiglie, “in un momento in cui non c’è certezza che il quadro geopolitico tenga, che quindi i prezzi possano essere previsti, perché l’energia per noi è ancora fortemente legata al gas, ci vuole cautela“, raccomanda Pichetto.

Si interviene poi sulle aree idonee per le rinnovabili, sull’eolico offshore, sulla possibilità di inserire delle grandi grandi piattaforme in mare aperto, fino a 50×50 chilometri, con valutazioni che, sostiene il ministro, “richiedono una scelta politica decisa da parte del governo”.

Altra partita è quella di una possibile proroga degli aiuti sulle bollette, in scadenza a settembre. Finirà in un provvedimento diverso, il “Decreto Economia”, riferisce: “Stiamo valutando come muoverci rispetto all’ultimo trimestre e rispetto alle condizioni di mercato. È possibile che ci siano, dipende però anche sempre dalla coperta”, afferma, lasciando intendere che lo spazio di manovra non sarà ampio.

Gli enti locali, intanto, attendono il decreto ministeriale attuativo per le comunità energetiche. Anche quello, sarà pronto a giorni, con alcune modifiche già concordate a luglio. Per informare i sindaci, Gse e Anci stanno preparando un vademecum. “L’obiettivo è dare informazioni ai comuni per inserire l’autoconsumo energetico nelle proprie prassi ma anche per colmare le asimmetrie informative tra amministrazioni e privati. Sulle comunità energetiche da tempo si è sviluppata un’aspettativa alta e la materia è complessa, per questo ci occupiamo di dare un contributo informativo ai sindaci”, chiarisce Carlo Maria Salvemini, sindaco di Lecce e delegato Anci all’energia.

C’è un’aspettativa enorme per i comuni e gli enti locali, ma anche per la Cei, che vuole investire in comunità energetiche, che consentono un grande risparmio”, conferma il presidente di Gse, Paolo Arrigoni. Ad oggi, sono state realizzate 85 configurazioni, di cui 64 di autoconsumo collettivo e 21 comunità energetiche rinnovabili. Nei prossimi 5 anni l’obiettivo stimato dal Mase è installare 7 Gw di rinnovabili. Con il prossimo decreto ministeriale ci sarà un ampliamento dell’attuale disciplina transitoria, sia sul perimetro territoriale, sia sulla platea (estesa a enti del terzo settore, di ricerca e religiosi), ma anche in termini di potenza del singolo impianto: si passa da 200 kW a un megawatt “I benefici sono evidenti, nel Paese c’è fermento, si attende la messa a terra di tutti gli strumenti, a partire dal decreto“, afferma Arrigoni. Gse dovrà gestire sia lo sportello per l’allocazione dei 2,2 miliardi previsti nel Pnrr per i comuni sotto i 5mila abitanti e che i calcoli per gli incentivi, il cui ammontare è da stabilire.

Meloni: Con decreto energia risposta immediata per famiglie e imprese

Con 9,1 miliardi di euro il governo di Giorgia Meloni vara il suo primo decreto di Aiuti a famiglie e imprese contro il rincaro delle bollette e dei carburanti. Il provvedimento, varato ieri in tarda serata dal Consiglio dei ministri, è stato presentato oggi, 11 novembre, dalla premier in una conferenza stampa.

I fondi sono “destinati prevalentemente a dare una immediata risposta a famiglie e imprese per fronteggiare l’aumento del costo delle bollette in parte fino a fine anno, ma anche inserendo nuove norme“, dice la premier. Spiegando che c’è la proroga del credito d’imposta per le imprese, la rateizzazione in bolletta degli aumenti rispetto all’anno precedente, per i consumi fino al 31 marzo 2023, per un minimo di 12 e un massimo di 36 rate coperta da garanzia statale Sace. “Dovrebbe in qualche modo intervenire a mitigare l’impatto sulla liquidità“, sottolinea il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Nel decreto ci sono l’estensione del fringe benefit sui bonus aziendali da 600 a 3000 euro, totalmente senza tasse. E ancora, l’aumento delle concessioni per ricerca ed estrazione di gas in Italia, per “diminuire la dipendenza dall’estero e in sicurezza il tessuto produttivo italiano“, rivendica Meloni.

Nonostante le frizioni registrate nella maggioranza, tra le misure figurano anche le modifiche al Superbonus, che scende dal 110 al 90%. La decisione di concentrarlo in modo selettivo a favore di reddito medio-bassi è “politica“, sostiene Giorgetti. Continua a favore di chi “non può permettersi la ristrutturazione di casa“. Ma le novità non saranno retroattive: “Abbiamo salvaguardato chi ha deciso di fare interventi”, chiarisce il responsabile del Mef.

Infine, sul tetto al pagamento in contante, che sarebbe dovuto scendere da gennaio da 2mila a mille euro e che invece sale a 5mila, la scelta è stata fatta per “allinearsi alla media europea” e comunque, “era in programma“.

Dl Energia: dalla lotta alla povertà energetica agli aiuti per le imprese e le famiglie

Dal contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, in seguito alla crisi che sta ricadendo su famiglie e imprese, al taglio oneri di sistema: quali sono le misure previste dal decreto Energia, convertito definitivamente in legge dopo il via libera del Senato.

VIA ONERI DI SISTEMA

Ad Arera è assegnato il compito di provvedere ad annullare, per il secondo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, e alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

POVERTÀ ENERGETICA

Con decreto del ministro della Transizione ecologica, sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio nazionale della povertà energetica, viene adottata la Strategia nazionale contro la povertà energetica. Fissando gli obiettivi indicativi periodici per elaborare, a livello nazionale, misure strutturali e di lungo periodo e integrare tutte le azioni in corso e quelle programmate nelle diverse politiche pubbliche per contrastare in modo omogeneo ed efficace il fenomeno. Lo schema di strategia sarà sottoposto a consultazione pubblica.

CREDITO DI IMPOSTA

Contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, per i costi subiti per kilowatt-ora della componente energia elettrica. La misura, sotto forma di credito di imposta, è riconosciuta qualora questi costi, calcolati sulla base della media del primo trimestre 2022, abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il beneficio è pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022.

IMPRESE

Anche alle imprese a forte consumo di gas naturale viene riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, pari al 15% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas stesso – consumato nel secondo trimestre solare dell’anno 2022 e per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici – qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media riferita al primo trimestre 2022 dei prezzi di riferimento del Mercato infra giornaliero (Mi-Gas) pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (Gme), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito allo stesso trimestre del 2019.

AUTOTRASPORTO

Viene incrementata di 20 milioni di euro per il 2022, l’autorizzazione di spesa per il Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori. Inoltre, aumenta di 5 milioni (sempre per il 2022) la spesa per la deduzione forfetaria di spese non documentate per il settore. Per promuovere la sostenibilità d’esercizio del settore del trasporto di merci su strada, viene riconosciuto alle aziende con sede legale o stabile organizzazione in Italia, che operano nella logistica e trasporto delle merci in conto terzi (per l’anno 2022), nel limite massimo di spesa di 29,6 milioni di euro, un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 15% del costo di acquisto al netto dell’Iva del componente AdBlue necessario per la trazione di mezzi di trasporto di ultima generazione. Per le imprese che operano con mezzi di trasporto ad elevata sostenibilità ed alimentazione alternativa a metano liquefatto, è previsto un credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute, al netto dell’Iva, per l’acquisto di gas naturale liquefatto.

RINNOVABILI

Il decreto, con le modifiche introdotte nell’iter parlamentare, prevede che, nel caso in cui la modifica non sostanziale degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a fonti rinnovabili comporti un incremento della potenza installata e la necessità di realizzazione di ulteriori opere connesse senza incremento dell’area occupata, le opere connesse sono autorizzate mediante la stessa procedura semplificata applicabile all’intervento non sostanziale. Inoltre, vengono modificati alcuni parametri inerenti i siti degli impianti eolici relativamente agli impianti su una unica direttrice o dislocati su più direttrici e si introduce una nuova misura dell’altezza massima dei nuovi aerogeneratori h2 raggiungibile dall’estremità delle pale. La norma modifica l’articolo sulle procedure di comunicazione, verifica e autorizzazione connesse all’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

ISOLE VERDI

Consente la rapida realizzazione della linea di investimento 3.1 (Isole Verdi) della missione 2 del Pnrr e di raggiungere entro il 31 dicembre 2026 la copertura totale del fabbisogno delle isole minori non interconnesse attraverso energia da fonti rinnovabili.

FOTOVOLTAICO IN AREE AGRICOLE

La norma introduce deroghe al divieto agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole di accedere agli incentivi statali per le fonti energetiche rinnovabili (Fer). Inoltre, sono ammessi negli impianti di produzione di biogas e di biometano i sottoprodotti provenienti da attività agricola, da allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale e i sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali.

SUD

Viene riconosciuto un contributo, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese che effettuano investimenti volti ad ottenere una migliore efficienza energetica ed a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili anche tramite la realizzazione di sistemi di accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il contributo è attributo fino al 30 novembre 2023 nel limite di 145 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

GAS NATURALE A PREZZI EQUI

È previsto l’avvio da parte del Gse, assieme alle società controllate del gruppo, su direttiva del ministro della Transizione ecologica, di procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale dai titolari di concessioni di coltivazione di gas.

AUTOMOTIVE

Per favorire la transizione verde, la ricerca, gli investimenti nella filiera del settore automotive finalizzati all’insediamento, alla riconversione e alla riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente e di sviluppo digitale, nonché per la concessione di incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti e per favorire il recupero e il riciclaggio dei materiali, istituisce un fondo nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico con una dotazione di 700 milioni di euro per l’anno 2022 e 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030.