Stellantis, cambi nella leadership: Cappellano capo Europa, Imparato ceo Maserati

A poche settimane dalla presentazione dei conti del terzo trimestre 2025 – prevista il 30 ottobre – Stellantis punta sul rimpasto con un giro di nomine, con l’obiettivo, spiega il ceo Antonio Filosa, di promuovere “talenti eccezionali, sia all’interno che all’esterno, a ruoli di leadership, mentre prepariamo la nostra azienda al successo futuro”. Ma, chiaramente, ciò che serve davvero, è una squadra forte per il futuro piano industriale, che dovrebbe essere presentato all’inizio del prossimo anno.

Tanti i cambiamenti previsti dal gruppo, a cominciare dal ruolo di responsabile Enlarged Europe & European brands, che viene assunto da Emanuele Cappellano, il quale conserva comunque anche l’incarico di responsabile di Stellantis Pro One. “E’ l’uomo giusto” per questo ruolo, fanno sapere dagli ambienti vicini a Stellantis. Jean-Philippe Imparato, finora capo dell’Europa allargata, passa a Maserati, in qualità di ceo, e si focalizzerà anche su Stellantis &You, riportando a Cappellano. Un ruolo “importantissimo” quello a cui si avvicina Imparato. Esclusa la vendita di Maserati, infatti, l’obiettivo è quello di puntare al rilancio, migliorare i conti e la produzione. Il ragionamento che viene fatto negli ambienti vicini a Stellantis è chiaro: serve un intervento molto forte per il Tridente e allora meglio metterci “l’uomo migliore” – cioè lo stesso Imparato – che, insieme a Santo Ficili – si occuperà proprio del piano di ripresa. “Siamo lieti di continuare a beneficiare dell’esperienza di Jean-Philippe nel suo nuovo ruolo”, commenta Filosa.

Nella squadra del gruppo entra anche Francesco Ciancia, proveniente da Mercedes-Benz, che tornerà in Stellantis come Global Head of Manufacturing a partire dal 1° novembre. Da questa data Arnaud Deboeuf lascerà l’azienda per intraprendere altre opportunità. Ciancia, uomo di fiducia di Filosa, condivide con il ceo la ‘gavetta’ all’interno delle aziende del gruppo. Ha maturato più di vent’anni di esperienza di leadership globale nell’ingegneria produttiva, direzione degli stabilimenti e applicazione dei principi di lean manufacturing. Prima di entrare in Mercedes-Benz nel 2022, Ciancia ha lavorato in Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Stellantis a partire dal 2001, con diverse responsabilità, tra cui quella di direttore dello stabilimento di Kragujevac (Serbia), responsabile della produzione per l’America Latina e responsabile della produzione per Maserati e marchi premium per le regioni Europa, Medio Oriente e Africa. Il suo ruolo, dice il ceo Filosa, “sarà fondamentale per il nostro successo futuro, mentre continuiamo a lavorare senza sosta per migliorare la coerenza, l’efficienza e la competitività dei nostri processi produttivi a livello globale”. “La produzione – commenta Ciancia – è al centro delle attività dell’azienda, e non vedo l’ora di collaborare con i team di tutto il mondo per cogliere le opportunità di miglioramento che ci attendono”.

Nel giro di nomine rientrano anche Herlander Zola, attualmente Head of Commercial Operations Brazil and South America Light Commercial Vehicles, che è nominato Head of South America, succedendo quindi a Cappellano. Samir Cherfan entra a far parte della leadership mantenendo le sue responsabilità come Head of Middle East & Africa and Micromobility. Grégoire Olivier, attualmente Head of China Strategy, è nominato Head of China and Asia-Pacific e Ralph Gilles diventa Global Head of Design. Philippe de Rovira, già responsabile della regione congiunta Asia-Pacific, Middle East & Africa, lascia Stellantis per seguire altre opportunità di carriera, come reso noto a luglio.

Stellantis, Doug Ostermann lascia incarico: Joao Laranjo nuovo Cfo

Il brasiliano Joao Laranjo è il nuovo Chief Financial Officer e membro del Leadership Team di Stellantis, con effetto immediato. Doug Ostermann, infatti, fa sapere il gruppo, ha deciso di lasciare l’azienda per motivi personali. Laranjo assumerà, quindi, tutte le responsabilità precedentemente ricoperte da Ostermann.

Con oltre vent’anni di esperienza in finanza e revisione contabile in diversi mercati e una profonda conoscenza del settore automobilistico, Laranjo, fa sapere Stellantis, porta con sé una forte esperienza e leadership nella strategia finanziaria, nella pianificazione e nell’eccellenza operativa in un ambiente multiculturale. È entrato in Fiat Chrysler Automobiles (Fca) nel 2009, ricoprendo nel corso degli anni ruoli di crescente responsabilità in ambito di controllo finanziario e reporting, gestione del conto economico, tesoreria, pianificazione e analisi finanziaria, compliance e contabilità.

Laranjo ha iniziato la sua carriera in General Electric nel 2001, ricoprendo il ruolo di Associate Auditor e successivamente di Controller per GE Healthcare in Sud America. Nel 2009, è entrato in Fca come Chief Accounting Officer per l’America Latina, per poi diventare Chief Financial Officer della regione, dove ha svolto un ruolo importante nella trasformazione finanziaria e nella crescita regionale. Nel 2017, è stato nominato Chief Financial Officer di Stellantis North America. Nel 2024, è entrato in Goodyear come Vice President of Finance, guidando l’organizzazione Finance per le Americhe. È rientrato in Stellantis all’inizio di quest’anno come Chief Financial Officer di Stellantis North America, sotto la nuova gestione dell’Azienda. Laranjo ha conseguito un Mba presso Ibmec in Brasile e l’Advanced Finance Program presso la Wharton School.

“Avendo lavorato a stretto contatto con Joao per 15 anni e avendo assistito alla sua crescita – dice il ceo di Stellantis, Antonio Filosa –  sono rimasto costantemente colpito dalla sua ottima competenza finanziaria, dalla sua mentalità orientata ai risultati e dalla sua profonda comprensione delle complessità del nostro settore. Sono lieto di dargli il benvenuto nel Leadership Team di Stellantis, mentre continuiamo a posizionare la nostra Azienda per la crescita e il successo a lungo termine”. “Vorrei anche ringraziare Doug Ostermann per i suoi molti anni di dedizione al servizio di Fca e Stellantis”, aggiunge.

Stellantis conferma che la sua guidance finanziaria per il 2025, comunicata durante la conference call sui risultati del primo semestre del 29 luglio 2025, rimane invariata sotto tutti gli aspetti. La società conferma inoltre che annuncerà le consegne e i ricavi del terzo trimestre 2025 il 30 ottobre 2025, come previsto.

Stellantis appoggia l’Ue sulle piccole e-car: “Ora trasformare ambizione in azione”

“Stellantis accoglie con grande favore l’annuncio della presidente von der Leyen relativo a un’iniziativa per la promozione di auto piccole e convenienti in Europa. Auto piccole e convenienti significano aria più pulita, strade più sicure, aumento della produzione industriale e decarbonizzazione più rapida”. Lo afferma il gruppo, commentando l’annuncio della presidente della Commissione europea, durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione in plenaria a Strasburgo. Von der Leyen ha parlato di una collaborazione con l’industria nell’ambito di una iniziativa “per le auto elettriche piccole ed economiche”, che siano “pulite, efficienti e leggere”, ma anche accessibili per le persone”.  Auto, ha ricordato von der Leyen, che devono essere “costruite in Europa, con catene di fornitura europee. Perché non possiamo permettere alla Cina e ad altri di conquistare questo mercato”

Ma oggi l’Europa, dice Stellantis, “si trova ad affrontare una sfida: le auto piccole e convenienti (con un prezzo inferiore a 15.000 euro) sono quasi scomparse dal mercato, con un conseguente forte calo della produzione (da 1 milione di unità e 49 modelli disponibili sul mercato nel 2019 a meno di 100.000 unità e un solo modello nel 2025) e un parco auto sempre più vecchio che circola sulle strade europee”.

Inoltre, “l’eccessiva regolamentazione ha fatto aumentare i costi, rendendo quasi impossibile la produzione redditizia di queste auto”.
Ecco perché, per Stellantis, l’iniziativa della presidente von der Leyen “è sia visionaria che urgente. Ora è il momento di trasformare l’ambizione in azione”. Da qui una serie raccomandazioni presentate dal gruppo, a partire dai supercrediti per i piccoli veicoli elettrici a batteria (BEV), per “adeguare la regolamentazione che favorisce i veicoli elettrici a batteria di grandi dimensioni e premiare quelli con un impatto ambientale minore”. Inoltre, il gruppo chiede una regolamentazione semplificata: “eliminare i vincoli inutili per migliorare l’accessibilità economica senza compromettere la sicurezza e la connettività”. Infine, come già ribadito da Stellantis in passato, si chiede la creazione di “una nuova categoria di auto piccole europee: ispirata al concetto giapponese di kei-car, ma con un design e un fascino europei, costruita su piattaforme comuni per garantire scalabilità e competitività”. Per il gruppo, infatti, “non si tratta solo di automobili, ma di garantire che nessun europeo venga lasciato indietro nella transizione verso la mobilità verde. Stellantis non vede l’ora di continuare a plasmare il futuro della mobilità europea”.

Lear Corporation, Newco rilancerà sito Grugliasco. Urso: “Basi per risolvere crisi”

Si riaccendono le speranze per il futuro del sito Lear Corporation di Grugliasco (Torino), storico fornitore auto di Stellantis. L’azienda americana, leader nella tecnologia e nella produzione di sistemi elettrici per auto, ha annunciato durante il tavolo di aggiornamento al Mimit di aver raggiunto dopo due anni di trattative un’intesa con il gruppo italo-cinese ITB Auto. Obiettivo è la reindustrializzazione dello stabilimento piemontese.

L’operazione sarà guidata da una Newco appositamente costituita, la Fabbrica Italiana Produzioni Auto (Fipa), nata dalla collaborazione tra ITB Auto, Gruppo Fassina e l’imprenditore Gan Tou. L’obiettivo dichiarato è rilanciare il sito con un piano di investimenti da 100 milioni di euro e una nuova produzione focalizzata sull’assemblaggio di 20mila quadricicli L6 e L7 all’anno. Soddisfatto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “Oggi poniamo le basi per avviare un’altra crisi sui binari del rilancio”. La notizia giunge ventiquatt’ore dopo l’incontro avuto dal ministro con l’ad di Stellantis, Antonio Filosa, per discutere le nuove regole europee sull’auto elettrica e rassicurare sul mantenimento degli stabilimenti italiani, secondo un Piano per l’automotive che metterà l’Italia al centro delle strategie di Stellantis.

Il progetto industriale per il rilancio del sito torinese illustrato oggi prevede anche un impatto occupazionale significativo: Fipa ha infatti comunicato l’intenzione di riassorbire 200-250 lavoratori dei 376 attualmente impiegati nello stabilimento, con l’impegno a garantire continuità produttiva e nuove prospettive di sviluppo. La produzione dovrebbe partire entro il primo trimestre del 2026, una volta conclusa la trattativa prevista entro la fine di quest’anno. Il quadro permetterebbe una rinascita industriale del sito torinese, destinata a rafforzare la filiera dell’automotive in Piemonte e a offrire nuove prospettive a centinaia di lavoratori. Urso conferma la volontà dell’esecutivo, deciso a puntare su una strategia di “reindustrializzazione e di rafforzamento della filiera dell’automotive, importante soprattutto in una fase di grande trasformazione del settore”.

Il governo continuerà a monitorare la salvaguardia dei posti di lavoro e il reale rilancio del sito, in dialogo costante con azienda, istituzioni locali e sindacati. Il Mimit ha quindi proposto di avviare una serie di incontri territoriali dedicati agli aspetti produttivi e sociali legati al nuovo piano industriale. Ulteriori dettagli operativi saranno diffusi in nuovo appuntamento con le parti, fissato per il 9 ottobre. “Oggi possiamo guardare al futuro con soddisfazione e speranza – dice Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte – la Regione continuerà a seguire e a monitorare passo passo tutto il processo di acquisizione, assicurandosi che l’operazione tuteli pienamente l’occupazione”. Parla di “svolta positiva” la consigliera regionale Pd in Piemonte, Laura Pompeo: “Ma ora serve un impegno attento e costante da parte di tutti per trasformare questa opportunità in una vera rinascita industriale. Bisogna garantire che il piano industriale sia solido, sostenibile e capace di valorizzare le competenze presenti nel sito”.

Stellantis, dazi pesano per 1,5 miliardi. Filosa: “A inizio 2026 nuovo piano strategico”

Ricavi netti a 74,3 miliardi di euro, in calo del 13% rispetto ai primi sei mesi dell’anno e perdite nette a 2,3 miliardi di euro. I conti del primo semestre 2025 di Stellantis non sono una sorpresa e confermano quanto già annunciato dal gruppo lo scorso 21 luglio, in occasione della diffusione delle stime preliminari. ‘Colpa’ della flessione su base annua in Nord America e nell’area Europa allargata, parzialmente compensata dalla crescita in Sud America, ma anche dell’impatto dei cambi sfavorevoli, del calo dei volumi del settore dei veicoli commerciali leggeri in Europa e, naturalmente, dei dazi che nel 2025 impatteranno sul gruppo per circa 1,5 miliardi di euro, di cui 300 milioni sostenuti nel primo semestre.

Su questo punto il ceo Antonio Filosa assicura che “stiamo conducendo un dialogo molto serrato con le istituzioni e i responsabili politici americani nonché con le istituzioni e i responsabili politici messicani e canadesi” pur “continuando a pianificare scenari a lungo termine”. Allo stesso tempo, però, l’amministratore delegato ricorda che “sin dal primo giorno comprendiamo e sosteniamo la strategia generale dell’amministrazione del presidente Trump volta a promuovere la creazione di posti di lavoro e la produzione statunitense sia nel settore automobilistico sia in quello dei fornitori, utilizzando anche i dazi come strumento, e desideriamo sostenere questa strategia”.

La semestrale è la prima di Filosa, entrato in carica a giugno e chiamato a sostituire Carlos Tavares. A lui spetterà il compito di risollevare le sorti del gruppo in un momento complesso per tutto l’automotive europeo. “Il nostro nuovo team dirigenziale – assicura – pur essendo realistico riguardo alle sfide da affrontare, continuerà a prendere le decisioni difficili necessarie per ristabilire una crescita redditizia e migliorare significativamente i risultati”. Ed è lui ad annunciare, durante la call con gli investitori, che “stiamo aggiornando il nostro piano strategico a lungo termine, che avremo il piacere di presentarvi in occasione del Capital Markets Day all’inizio del 2026”.

Intanto il gruppo guarda alla seconda parte dell’anno, con un obiettivo chiaro, cioè posizionarsi “attivamente per un futuro più solido”. Il ripristino della guidance – sospesa il 30 aprile scorso a causa, tra le altre cose, dell’incertezza creata dall’imposizione dei dazi doganali statunitensi – lascia ben sperare. Il ceo e il cfo, Doug Ostermann, puntano a “un miglioramento sequenziale”, con un aumento dei ricavi netti, una redditività AOI a una cifra sola e un miglioramento dei risultati FCF industriali nel secondo semestre dell’anno.

Filosa si mostra ottimista e, pur riconoscendo che il 2025 “è stato e sarà un anno difficile”, conferma che “stiamo facendo progressi con la nostra gamma di prodotti e cominciamo a vedere i primi segni di un miglioramento incoraggiante”. I Kpi commerciali, dice il ceo “sono molto più solidi rispetto a sei o dodici mesi fa”.

Il secondo semestre vedrà il lancio di nuovi prodotti “che catalizzeranno la crescita”, assicura Filosa. Complessivamente sono 10 quelli del 2025, di cui tre su piattaforma Stla Medium negli ultimi sei mesi dell’anno: Jeep Compass, Citroën C5 Aircross e DS N°8, che si aggiungono ai recenti lanci dei modelli Peugeot 3008, 5008 e Opel/Vauxhall Grandland basati su Stla Medium. In risposta al feedback dei clienti, Ram ha annunciato il ritorno del motore Hemi V-8 da 5,7 litri nel Ram 1500 del 2026. I primi pickup arriveranno nei concessionari nella seconda parte del 2025, quando torneranno in produzione molti altri prodotti iconici: la Jeep Cherokee ibrida e la Dodge Charger Sixpack con motore a combustione interna, entrambe in pausa produttiva dal 2023. Si unisce alla famiglia anche la Charger Daytona a quattro porte. Peugeot ha annunciato il ritorno della sua gamma GTi con la nuova 208 GTi, presentata alla 24 Ore di Le Mans lo scorso giugno 2025. Inoltre, il pick-up Fiat Titano è stato lanciato nel mercato argentino, con un nuovo motore e una nuova trasmissione, ed è adesso prodotto nel nostro stabilimento di Córdoba, in Argentina.

La posta in gioco è alta e Filosa lo sa. “Non mi piacciono le colpe. Mi piacciono la responsabilità e la trasparenza”, dice il ceo, assicurando che “siamo qui per rimediare. Rimbocchiamoci le maniche. Affrontiamo le decisioni difficili e puntiamo più in alto”.

Mercato auto europeo vacilla a giugno (-7,3%). Elettriche ferme al 15,6%

Il mercato europeo delle auto nuove ha registrato un netto calo nel mese di giugno (-7,3% su base annua) con diminuzioni particolarmente significative in Germania, Francia e Italia. Lo riferisce l’Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automobili. Questi mercati principali determinano anche un calo delle vendite europee nel primo semestre (-1,9%). I modelli a benzina (-21,2%) e diesel (-28,2%) hanno registrato un forte calo nel primo semestre, sostituiti dai modelli ibridi (+17,1%) che ora rappresentano oltre un terzo del mercato (34,8%). Anche le auto 100% elettriche continuano la loro crescita, ma a un ritmo più moderato (+22%) rispetto agli ultimi anni, con una forte spinta in Germania e in Belgio grazie ai vantaggi fiscali. Ora rappresentano il 15,6% del mercato europeo.

“Siamo ancora lontani dal raggiungere una diffusione su larga scala”, spiega l’Acea, che chiede una revisione delle norme sulle emissioni di CO2 (che condizionano le vendite di auto elettriche). “I consumatori rimangono chiaramente cauti e misure più incisive per incoraggiare la domanda rimarranno un elemento cruciale per accelerare la transizione. Il calo significativo delle nuove immatricolazioni è molto preoccupante per i costruttori, in un momento in cui stiamo già affrontando un contesto commerciale sempre più imprevedibile e altre minacce alla competitività”, spiega l’Acea.

Le auto ibride ricaricabili (con motore a benzina e batteria di dimensioni moderate che si ricarica collegandola alla rete elettrica) hanno registrato una leggera ripresa (+19,5%) grazie a una fiscalità vantaggiosa in alcuni paesi e rappresentano l’8,4% delle vendite nel primo semestre. Il gruppo Stellantis, numero due in Europa, ha subito il calo maggiore a giugno (-16,1%, ovvero 30.000 vendite in meno), in particolare sui marchi Fiat e Citroën, in piena fase di rinnovamento della gamma. Il leader Volkswagen segue il calo del mercato (-7,8%). Il numero tre Renault resiste (-0,5%), ma ha comunque rivisto al ribasso i suoi obiettivi annuali a causa delle difficoltà sul mercato dei veicoli commerciali. Anche i gruppi Toyota e Hyundai-Kia registrano quasi 10.000 vendite in meno a giugno e quote di mercato in calo nel primo semestre.

Stellantis, nel primo semestre ricavi preliminari a 74,3 miliardi: perdita netta di 2,3 miliardi

In attesa dei risultati definitivi, che saranno diffusi il 29 luglio, Stellantis ha annunciato di aver registrato una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nel primo semestre del 2025, penalizzato dal calo delle vendite in Europa e negli Stati Uniti e dagli oneri legati alla cessazione della produzione di alcuni modelli, secondo risultati ancora preliminari. Risultati, spiega il cfo, Doug Ostermann durante una call con gli analisti, “molto al di sotto del nostro potenziale, anche tenendo conto delle forti difficoltà che hanno caratterizzato il primo semestre dell’anno. Questo perché abbiamo ancora molto lavoro da fare per progredire nella ripresa commerciale”. Nonostante i numeri, permane la fiducia, tanto che il gruppo proprio il 29 luglio ristabilirà “le attuali previsioni finanziarie” che “riflettono” il “miglioramento” registrato dal gruppo nel primo semestre. Stellantis aveva sospeso la guidance il 30 aprile scorso, a causa – tra le altre cose – dell’incertezza creata dall’imposizione dei dazi doganali statunitensi.

Dazi che hanno pesato, e non poco, nel primo semestre. L’impatto, ha ricordato Ostermann, è stato di 300 milioni di euro: un dato “coerente con le stime di 1-1,5 miliardi fornite per l’intero anno”. “Dovremo vedere come evolve la situazione – ha aggiunto il cfo – ma date le prospettive attuali, mi aspetterei di vedere quella cifra probabilmente raddoppiare nella seconda metà dell’anno o anche di più”. In ogni caso “la situazione commerciale sembra evolversi su base giornaliera e settimanale”.

Nello primo semestre del 2024, il gruppo aveva registrato un utile netto di 5,6 miliardi di euro, già in forte calo (-48%) rispetto al livello record del 2023. Nello stesso periodo del 2025, Stellantis ha realizzato un fatturato di 74,3 miliardi di euro, con un calo del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Tra i fattori che spiegano questa perdita, per il gruppo ci sono “le interruzioni temporanee della produzione all’inizio del trimestre in risposta ai nuovi dazi doganali in Nord America” e “la transizione dell’offerta di prodotti nell’Europa allargata, dove diversi modelli importanti sono in fase di avvio dopo il loro recente lancio”. Per il gruppo, inoltre, le “misure adottate per migliorare le prestazioni e la redditività, in particolare con i nuovi prodotti” sono ancora in “fase preliminare” e “dovrebbero generare effetti positivi più significativi nella seconda metà del 2025”. Hanno pesato, poi, “circa 3,3 miliardi di euro di oneri netti ante imposte, principalmente legati alla cancellazione di programmi e alla svalutazione di piattaforme”.

Il volume dei veicoli consegnati ai concessionari è sceso del 6% nel secondo trimestre del 2025, attestandosi a 1,45 milioni. In Nord America le consegne sono calate di circa 109 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2024, con una diminuzione del 25% su base annua, per diversi fattori che includono “la riduzione della produzione e delle spedizioni di veicoli importati, maggiormente colpiti dai dazi e delle minori vendite alle flotte aziendali”. Le vendite totali sono diminuite del 10% rispetto all’anno precedente, con quelle al dettaglio negli Stati Uniti relativamente stabili e con i due marchi più importanti della regione, Jeep e Ram, che hanno registrato complessivamente un aumento delle vendite del 13% rispetto all’anno precedente.

Nell’Europa allargata le consegne sono diminuite di circa 50 mila unità, pari a un calo del 6% rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente a fattori di transizione dei prodotti. I veicoli del segmento B con piattaforma Smart Car, lanciati di recente, “continuano la salita verso i loro livelli di produzione – spiega Stellantis – e i confronti con l’anno precedente sono influenzati dalla pausa della Fiat 500 con motore a combustione interna in attesa dell’arrivo del suo successore mild-hybrid”. Le consegne delle quattro Smart Car (Citroën C3 e C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda) sono aumentate del 45% su base progressiva nel secondo trimestre 2025, ovvero di 25 mila unità, rispetto al primo trimestre dello stesso anno.

Nelle altre regioni di Stellantis, le consegne sono cresciute complessivamente di 71 mila unità, pari a un aumento del 22% su base annua, grazie soprattutto a un aumento del 30% in Medio Oriente e Africa e del 20% in Sud America. In Medio Oriente e Africa le consegne sono aumentate di 29 mila unità, grazie soprattutto all’aumento dei volumi in Turchia e agli sviluppi positivi in Egitto, Algeria e Marocco. Stellantis continua a detenere la leadership in Sud America, con un aumento di 43 mila unità su base annua, beneficiando della crescita del settore, soprattutto in Argentina e Brasile.

 

L’assemblea degli azionisti ratifica la nomina di Filosa a nuovo ceo di Stellantis

L’assemblea degli azionisti di Stellantis ha ratificato la nomina di Antonio Filosa a ceo del gruppo, con il 99,20% dei voti a favore. Entrato ufficialmente in carica lo scorso 23 giugno, dopo mesi di colloqui interni ed esterni, il 28 maggio l’azienda lo aveva annunciato come nuovo amministratore delegato, nel pieno di un momento definito “difficile” dallo stesso presidente del gruppo, John Elkann. I dati di vendita non certo eccezionali, l’addio dell’ex ceo, Carlos Tavares, questioni dirimenti come dazi Usa e normative Ue hanno complicato un quadro già complesso, tanto da spingere Stellantis a sospendere la guidance per il 2025. Ma oggi, ha ribadito Elkann aprendo l’assemblea “un nuovo percorso con rinnovato spirito imprenditoriale e orgoglio per ciò che possiamo e riusciremo a realizzare insieme”. Il 29 luglio sono attesi i dati semestrali.

Il 52enne resterà a Detroit, in Michigan, da dove dirigeva il gruppo per il continente americano. Proprio qui, ha ricordato Elkann durante l’assemblea, “è stato profondamente coinvolto nell’identificazione di modalità dinamiche e costruttive per affrontare con la nuova amministrazione statunitense i modi in cui possiamo collaborare in modo più efficace in materia di normative e politiche tariffarie”.

Lo stipendio di Filosa è accompagnato da numerosi bonus legati a diversi obiettivi. A partire dal 2026, per il suo primo anno completo come amministratore delegato, potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Importo destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).

Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999, formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Antonio – ha detto ancora Elkann – ha dimostrato una passione unica per la nostra azienda e un sincero apprezzamento per i nostri dipendenti, che considera giustamente la nostra più grande forza. Nel suo recente discorso alla town hall globale, ha dichiarato: ‘Stellantis è nel mio sangue’. E ha sempre agito di conseguenza”.

Il gruppo intanto ha annunciato nuovi investimenti in Marocco, dove porterà la sua capacità produttiva da 200mila a oltre 530.000 veicoli all’anno, compresi quelli elettrici, a seguito dell’ampliamento dello stabilimento di Kenitra, nel Marocco occidentale, secondo quanto comunicato giovedì dal gruppo. Qui saranno inoltre prodotti 350.000 motori all’anno e si avvierà a produzione di colonnine di ricarica elettriche con una capacità produttiva di 204.000 unità. Gli ampliamenti consentiranno di creare oltre 3mila nuovi posti di lavoro, oltre ai 3500 già esistenti.

Stellantis, Filosa annuncia la squadra: tre nuovi italiani nel team

Una squadra tutta interna, con tre nuovi italiani nel team operativo. Antonio Filosa assume oggi ufficialmente il ruolo di Chief Executive Officer di Stellantis e annuncia, con effetto immediato, il suo nuovo Leadership Team (SLT) formato da figure che “incarnano la profonda competenza nel settore presente all’interno dei team Stellantis a livello globale”. Un team sulla scia di Sergio Marchionne, che nominò proprio Filosa come ultimo executive.

Mentre il ceo Filosa mantiene il suo ruolo di responsabile per il Nord America e American Brands, alla squadra si aggiungono gli italiani Emanuele Cappellano nel suo ruolo di responsabile per il Sud America e assume la responsabilità di Stellantis Pro One, la business unit dei veicoli commerciali, Monica Genovese è stata nominata responsabile dell’area Purchasing e Davide Mele, che entra a far parte della squadra per dirigere l’area Product Planning.  Della squadra fanno parte anche Doug Ostermann, CFO, assume la responsabilità delle fusioni, delle acquisizioni e delle joint venture, Jean-Philippe Imparato continua a ricoprire il ruolo di Responsabile per l’Europa allargata e European Brands, di cui ora farà parte anche Maserati. Philippe de Rovira è stato incaricato di guidare il Resto del Mondo e mantiene la responsabilità per Stellantis Financial Services. Ned Curic continua alla guida dell’area Product Development & Technology. E, ancora, Sébastien Jacquet, nominato all’inizio del mese Responsabile dell’area Quality, si unisce allo SLT, mentre Scott Thiele assume la guida del nuovo ruolo Responsabile dell’area Supply Chain e si unisce allo SLT, riunendo le attività precedentemente svolte nelle aree Planning e Manufacturing, e Arnaud Deboeuf continua alla guida dell’area Manufacturing. Xavier Chéreau continua a dirigere l’area Human Resources e Sustainability e Clara Ingen-Housz entra a far parte dello SLT in qualità di Responsabile dell’area Corporate Affairs & Communications. Oltre al Leadership Team di Stellantis (SLT), i seguenti quattro dirigenti riporteranno direttamente al Ceo: Ralph Gilles come Responsabile dell’area Design, Olivier Francois come Responsabile dell’area Marketing, Alison Jones che sarà ora Responsabile dell’area Parts & Services e della Circular Economy, Giorgio Fossati come General Counsel. Richard Palmer continuerà come consulente strategico della Società.

“Il team che annuncio oggi – dice Filosa – attinge a tutto ciò che di meglio c’è in Stellantis, leader interni che hanno una profonda conoscenza delle nostre persone, dei nostri marchi, dei nostri prodotti e dei nostri clienti, competenza ai massimi livelli e uno spirito imprenditoriale che sarà fondamentale per il nostro successo futuro”. L’ obiettivo, ricorda il ceo, è fare di Stellantis, “uno dei protagonisti vincenti nella nuova era, sia per la nostra azienda che per il nostro settore”.

“Mentre ci avviamo verso questo nuovo capitolo della storia di Stellantis – prosegue il ceo di Stellantis – vorrei cogliere l’occasione per esprimere i miei più sinceri ringraziamenti a Maxime Picat e a Beatrice Foucher per il loro prezioso contributo in Stellantis e per i molti anni di servizio. A nome di tutti, auguro loro il meglio per il futuro e per le nuove sfide che li attendono”.

 

Stellantis, sede Filosa sarà negli Usa. Nuovo ceo resterà a Detroit, ma “lavorerà in tutto il mondo”

Antonio Filosa, nuovo ceo di Stellantis avrà sede negli Stati Uniti. Lo conferma un portavoce del gruppo. Il 52enne, nominato il 28 maggio alla guida del quarto gruppo automobilistico mondiale, rimarrà con sede a Detroit (Michigan), da dove dirigeva il gruppo per il continente americano, dice Stellantis, confermando un’informazione di Les Echos.

Filosa sarà inoltre retribuito in dollari, con uno stipendio base annuo di 1,8 milioni di dollari (1,6 milioni di euro), oltre a numerosi bonus. Si tratta di un cambiamento altamente simbolico per Stellantis, gruppo nato nel 2021 dalla fusione della francese PSA (Peugeot, Citroën, Opel) e dell’italo-americana Fiat-Chrysler. L’Europa è il mercato più grande del gruppo in termini di volume, ma la maggior parte dei suoi profitti viene realizzata in Nord America, dove le difficoltà del 2024 hanno accelerato l’addio di Carlos Tavares. Antonio Filosa “lavorerà in tutto il mondo”, spiega il portavoce di Stellantis. Il nuovo ceo si insedierà il prossimo 18 luglio durante l’assemblea generale degli azionisti del gruppo. Nel frattempo, il consiglio di amministrazione dovrà conferirgli i poteri di amministratore delegato a partire dal 23 giugno. Il suo stipendio è accompagnato da numerosi bonus legati a diversi obiettivi.

A partire dal 2026, per il suo primo anno completo come direttore generale, Antonio Filosa potrebbe percepire un massimo di 18 milioni di dollari (15,8 milioni di euro). Questo importo massimo è destinato ad aumentare progressivamente fino a raggiungere i 23 milioni di dollari (20,2 milioni di euro) nel 2028, una somma comunque inferiore a quella percepita da Carlos Tavares nel suo ultimo anno alla guida del gruppo (23,1 milioni di euro).

Nato a Napoli, all’interno dell’azienda dal 1999, formatosi a Milano, dove ha ottenuto la laurea in Ingegneria al Politecnico, a lungo in carica in Brasile e poi negli Stati Uniti, Filosa incarna la svolta radicale intrapresa dalla casa automobilistica dopo l’era del francofilo Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso primo dicembre. “Daremo inizio a un nuovo, entusiasmante capitolo nella storia della nostra azienda”, ha assicurato, infatti, il nuovo ceo in una lettera ai dipendenti del gruppo subito dopo la sua nomina. Rafforzare ulteriormente “i legami e la fiducia che abbiamo con i nostri partner – i concessionari, i fornitori, i sindacati e le comunità in cui lavoriamo – è essenziale e sarà un obiettivo su cui mi concentrerò nel mio nuovo ruolo”.

Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, Filosa ha portato il marchio Fiat in testa al mercato e ha poi sviluppato i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep, rafforzando il ruolo del gruppo nella regione. Il suo lavoro nella creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti. In qualità di Ceo di Jeep, Filosa ha ampliato la presenza globale del marchio anche in Europa. A dicembre 2024 è stato promosso Chief Operating Officer per le Americhe. Sin dalla sua nomina, ha avviato il rafforzamento delle operazioni negli Stati Uniti, riducendo le scorte dei concessionari, riorganizzando il team dirigenziale, guidando il processo di introduzione di nuovi prodotti e propulsori e intensificando il dialogo con i concessionari, i sindacati e i fornitori.

Che gli Usa siano sempre di più nel cuore del gruppo è cosa nota. Elkann ha più volte incontrato il presidente Trump – era con lui anche nella missione negli Emirati Arabi Uniti di un paio di settimane fa – al quale ha assicurato di voler aumentare gli investimenti in suolo americano. E la nomina di Filosa, profondo conoscitore dell’azienda e degli Usa, e la scelta della sede, potrebbe andare in questa direzione.

La decisione di Filosa di restare a Detroit fa storcere il naso alla Fiom. La scelta, dice Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità “è significativa tra l’altro di quale sia considerato il mercato principale per il gruppo“. Anche perché, dopo le comunicazioni relative a Pratola Serra, Pomigliano D’Arco, Termoli e Melfi, lunedì sono state annunciate 610 uscite incentivate a Mirafiori, e oggi è stata la volta di Cassino, dove sono stati comunicati 265 esuberi, gestiti attraverso la volontarietà.

Per la Fiom non solo è, quindi, necessario un incontro al più presto con l’ad, che dovrà dare garanzie e prospettive agli stabilimenti italiani, ma serve anche che “la Presidenza del Consiglio si assuma la responsabilità di convocare le parti a Palazzo Chigi, in modo da affrontare finalmente il problema dell’automotive come non ha fatto fino ad ora”.