A Mirafiori il primo Battery Technology Center di Stellantis: investimento da 40 milioni

Sviluppare le batterie del futuro, testando quelle che vengono montate sulle macchine elettriche di oggi. E’ stato inaugurato a Torino il Battery Technology Center, primo centro mondiale di Stellantis, nel complesso di Mirafiori, per gestire internamente e direttamente il design e lo sviluppo delle batterie per la futura generazione di veicoli elettrici del gruppo. Un investimento da 40 milioni di euro, in uno stabilimento da 8mila metri quadri dedicato a ricerca e sviluppo. A regime, vi lavoreranno oltre 100 tecnici, la maggior parte dei quali sono lavoratori specializzati di Stellantis che hanno ricevuto almeno 200 ore di formazione perché trasferiti da altre divisioni del gruppo in una grande opera di ‘reskilling’: loro condurranno e supervisioneranno stress test climatici, prove di durata del ciclo vita, lo sviluppo e la taratura dei software per i sistemi di gestione delle batterie (BMS) e lo smontaggio di pacchi e celle per l’analisi e il benchmarking.
“L’apertura del Battery Technology Center rafforza la presenza di Stellantis in Italia e l’impegno nei confronti dei  dipendenti italiani“, sottolinea Ned Curic, Chief Engineering & Technology Officer di Stellantis. “Con questo impianto – ha sottolineato – ribadiamo il forte impegno nell’elettrificazione e anche nel supportare lo storico stabilimento torinese di Mirafiori”. Stellantis sta lavorando alla realizzazione di un altro centro analogo per il Nord America a Windsor (Ontario, Canada), destinato a fare parte di una rete globale per lo sviluppo e la produzione delle batterie che si articolerà in sei gigafactory, tra cui quella di Termoli.

Nel dettaglio, il centro di Torino copre non solo l’Italia, ma tutta l’Europa: gli stress test verranno attuati sulle batterie per l’intero gruppo Stellantis. “A Mirafiori – ha spiegato la responsabile Paola Baratta – si effettuano test fino a 47 batterie contemporaneamente, numero che può salire fino a 96”. Il cuore del centro è costituito da 32 camere climatiche – 24 camere walk-in per i test dei pacchi batteria e 8 camere per l’effettuazione di prove sulle celle. All’interno delle 24 camere walk-in è possibile controllare le condizioni ambientali regolando umidità e temperatura in un intervallo compreso tra -40 e 60 gradi Celsius con una variazione massima di 20 gradi al minuto. “Normalmente durano quindici giorni, ma possono andare avanti fino a un anno”, ha continuato Baratta.  “Ci troviamo davanti a un’opportunità unica di ridefinire la mobilità attraverso l’offerta di soluzioni intelligenti e sostenibili”, ha spiegato Curic. E soprattutto, accessibili a tutti. Nel Battery Center di Mirafiori, infatti, si studierà il modo di rendere le batterie più leggere, “del 50% al 2030” e si cercherà di immaginare l’utilizzo di nuovi materiali o su come massimizzare l’uso di quelli provenienti dal riciclo. “Vogliamo ridurre i costi delle auto elettriche, lanceremo quest’anno un veicolo elettrico molto accessibile”, ha detto Curic perché “crediamo che il futuro della mobilità è quella dei veicolo accessibile”.

All’inaugurazione del Centro anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che hanno firmato un anno fa un accordo con l’azienda che prevede, tra l’altro, il lancio del nuovo hub dedicato al riciclo delle vetture, che sarà aperto entro la fine dell’anno. Il Battery Center è un altro tassello di “una strategia messa in campo dalle istituzioni locali con Stellantis”, come detto dal primo cittadino. Si tratta di “un significato di prospettiva perché dimostra che la testa di Stellantis rimane a Torino“, ha incalzato Cirio. “Se mantieni la testa mantieni anche i livelli produttivi”.

Infine, nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con veicoli elettrici in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti. Per raggiungere tali obiettivi commerciali, l’azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie, da supportare con sei stabilimenti di produzione di batterie in Nord America e in Europa. “Siamo sulla buona strada” per raggiungere questi obiettivi. “Le nostre vendite di elettrico sono aumentate del 24% e del 28% per i veicoli a basse emissioni. Abbiamo 25 bev su strada, ne arriveranno altri 23 il prossimo anno, per un totale di 75 alla fine del decennio”, ha ribadito Curic.

Stellantis guarda agli e-fuel: -70% C02. E prepara stop motori a combustione dal 2030

Gli e-fuel, i cosiddetti carburanti sintetici, possono giocare un ruolo significativo nella decarbonizzazione dell’automotive, sostenendo una transizione energetica fluida. Ne è convinta Stellantis che nei mesi scorsi ha effettuato test nei propri centri di ricerca in tutta Europa utilizzando e-fuel sostitutivi forniti da Aramco. Un lavoro iniziato due anni fa, con un investimento “di alcune decine di milioni” di euro, sulla compatibilità tra i veicoli del gruppo in circolazione dal 2014 (Euro 6) e i carburanti sintetici. Risultato? 24 famiglie di motori di veicoli europei Stellantis venduti a partire dal 2014, pari a 28 milioni in circolazione, sono pronte per l’utilizzo di e-fuel ‘drop-in’ avanzati. Cioè, senza necessità di alcuna modifica al gruppo propulsore, con una potenziale riduzione di emissioni che toccherebbe punte di 400 milioni di tonnellate di CO2 in Europa tra il 2025 e il 2050. “L’utilizzo di e-fuel a basse emissioni di carbonio è potenzialmente in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica dei veicoli a combustione interna esistenti di almeno il 70% nell’intero loro ciclo di vita, rispetto ai carburanti convenzionali”, hanno spiegato Christian Mueller, senior vice president Propulsion Systems e Andreas Jauss, head of the alternative fuels center-of-competence di Stellantis insieme ad Amer Amer, transport chief technologist di Aramco durante un incontro con la stampa.

Di certo, la casa automobilistica non ha alcuna intenzione di abbandonare l’elettrico, confermando che dal 2030 in Europa venderà solo più Bev. Ma, anche terminando le produzioni di termiche (Ice) a fine 2029, “le auto resteranno in circolazione, stimiamo, fino al 2050, considerando che in media il 25% della nostra flotta ha più di 20 anni”, ha spiegato Mueller che vede gli e-fuel come un’alimentazione “complementare, non alternativa”. “Per Stellantis – ha ribadito – devono completarsi a vicenda, non esiste o questo o quello. Ci sono entrambe le possibilità che devono lavorare di pari passo. Questa è la nostra convinzione”.

Gli e-fuel sono tipi di combustibili prodotti combinando idrogeno a basso contenuto di carbonio e C02 da energia rinnovabile: la particolarità è che “sono compatibili sia con futuri veicoli sia con flotte già esistenti. E quindi permettono di utilizzare le stesse infrastrutture di trasporto e distribuzione dei carburanti tradizionali e non richiedono modifiche ai motori, diesel e benzina, anche più vecchi dell’Euro 6”, ha precisato Amer. Per Aramco, infatti, “il risultato di questa campagna di test ha davvero rafforzato la nostra visione secondo cui i carburanti sintetici possono ridurre significativamente le emissioni di CO2 nel settore trasporti”, rappresentando una delle soluzioni per una transizione ‘soft’. Per questo, ha continuato il Transport Chief Technologist, “tutte le tecnologie dovrebbero essere prese in considerazione, i combustibili sintetici possono essere complementari ai biocarburanti. Non sono in competizione”.

Inoltre, i costi di produzione scenderanno gradualmente avvicinandosi, nel medio periodo, al prezzo dei carburanti tradizionaligrazie a tecnologie come la Dac, Direct Air Capture, che permette di catturare la CO2 dall’aria, e all’impiego in altri settori come il trasporto aereo”. “Siamo convinti che il prezzo alla pompa possa diventare pari a quello di un carburante a base di petrolio greggio”, hanno previsto da Stellantis. A ridurre il prezzo contribuirà anche una tassazione favorevole, come indicato nella bozza della direttiva europea Energy Tax che incentiva l’utilizzo di alimentazioni da fonti rinnovabili, come idrogeno ed e-fuel, e penalizza i carburanti tradizionali. Questo, hanno sottolineato, “potrebbe rappresentare un fattore abilitante per introdurre sul mercato il carburante sintetico”.

Stellantis pronta a confronto con sindacati. Accordo con Mimit a settembre

Un tavolo Stellantis e un piano prima dell’accordo di programma per aumentare la produzione in Italia condivisi con le parti sociali. Tutti saranno coinvolti, assicura il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, nella riunione sul comparto automotive con le organizzazioni sindacali. L’accordo però slitta rispetto alle previsioni del ministro, che più volte aveva parlato di un’intesa da chiudere entro la prima metà di agosto.

Il Tavolo Stellantis, composto da Mimit, azienda, sindacati, Regioni e Anfia, sarà finalizzato alla sottoscrizione, entro la fine dell’anno, di un accordo di programma che abbia un orizzonte al 2030.
Le richieste di confronto trilaterale che i sindacati avevano avanzato alla fine dell’incontro di oggi, sono state accolte. Anche l’azienda conferma il “forte impegno nei confronti del Paese” e di avere instaurato con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy un “dialogo dinamico e costruttivo“.

Siamo pronti a proseguire, dopo la pausa estiva, un cammino, anche con le parti sociali e le organizzazioni di categoria, che si basa su un processo chiaro e su una visione condivisa sul percorso da seguire“, fa sapere Stellantis, che si dice convinta della necessità di “costruire un progetto globale per l’Italia che tenga conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani, l’impatto di normative come l’Euro 7 e gli incentivi per mantenere la competitività nazionale come il costo dell’approvvigionamento energetico e le agevolazioni per l’acquisto delle vetture“.

Il piano di lavoro, in via di definizione, potrà essere sottoscritto entro il mese di settembre e sarà articolato seguendo l’incremento dei volumi di produzione dei veicoli così come il consolidamento dei centri di ingegneria e ricerca e sviluppo, rafforzando la presenza in ambiti a elevate potenzialità di sviluppo sia nel breve che nel medio-lungo periodo. L’attenzione sarà anche all’ efficientamento degli impianti, per migliorarne la competitività in termini di costo del lavoro, energia e logistica; all’ accelerazione degli investimenti in transizione energetica e ambientale per migliorare l’impronta di carbonio dei siti produttivi e ridurre il consumo energetico; all’assessment della filiera della componentistica da completare in tempi certi. Sarà necessaria anche una mappatura aggiornata delle competenze presenti nel Gruppo e una proiezione a 5 e 10 anni delle competenze ritenute critiche e dei lavoratori degli stabilimenti Stellantis.

I sindacati chiederanno conto all’azienda di una serie di punti: “Non ha chiarito le scelte di fondo e le loro ricadute produttive e occupazionali sul nostro Paese e in alcuni siti non c’è tranquillità sul futuro“, mette in luce il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri. I tempi inizialmente previsti, ricorda, “sono slittati e non è chiaro se l’obiettivo di produrre 1 milione di auto consideri anche i 300mila veicoli commerciali, ad oggi, già prodotti”.

L’obiettivo su cui ci siamo mobilitati , manifestando a Poissy e poi con gli scioperi unitari dei metalmeccanici era un accordo quadro sul piano industriale, che garantisca l’occupazione attuale in tutti gli stabilimenti di produzione di componenti e assemblaggio, e nei centri di ricerca e sviluppo“, sottolineano Maurizio Landini, segretario generale Cgil e Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.
L’obiettivo, ribadiscono, “deve essere quello di tornare a produrre un milione di auto e 300mila veicoli commerciali leggeri attraverso la realizzazione di un piano che determini il rilancio di tutti gli impianti e gli enti centrali esistenti nel nostro Paese“.

Stellantis

Stellantis corre: utile +37%. Tavares: “Risultati record, pronti alla battaglia con la Cina”

Stellantis corre nel primo semestre 2023 con ricavi netti pari a 98,4 miliardi di euro (+12%) e un utile netto di 10,9 miliardi di euro, in crescita del 37% rispetto al primo semestre 2022. Una “eccezionale performance con risultati record”, la descrive il ceo del Gruppo, Carlos Tavares, ponendo l’accento su come i dati supportano “la nostra sostenibilità a lungo termine e la nostra capacità di realizzare gli ambiziosi obiettivi del piano Dare Forward 2030”. Confermata per il 2023 la guidance. Un risultato che dimostra come il piano in atto stia portando risultati e come sia possibile “gestire la transizione senza metterci a rischio“.

E proprio sulla transizione Stellantis ha deciso di puntare forte. Nel primo semestre, infatti, crescono le vendite sia di auto elettriche (Bev) con un +24% a 169mila unità sia di quelle a basse emissioni (Lev) con un +28% a 315mila unità. Il Gruppo si posiziona al terzo posto nel mercato Eu30 per vendite totali di Bev e al secondo posto nel mercato statunitense per vendite di Lev. Nessun problema sulla fornitura di materie prime per le batterie, che secondo Tavares è “sotto controllo”: “Crediamo di esserci assicurati le forniture fino al 2027 e siamo sulla buona strada per assicurarle fino al 2030“. Anche sull’ambizioso impegno di raggiungere net zero al 2038 si procede spediti: l’impronta di carbonio globale nel 2022 ha segnato una riduzione di intensità del 3,8% nell’intero ambito degli obiettivi 1-2-3 per ogni veicolo venduto rispetto al 2021. Nel campo dell’elettrico, Stellantis non teme neppure la concorrenza di Tesla. “Siamo fortunati perché siamo più redditizi di Tesla”, dice l’amministratore delegato conversando con i giornalisti. E sorride: “La Tesla sta entrando nel nostro mondo. La loro redditività è scesa dal 17% al 10,5%. Le nostre vendite Lev e Bev crescono, ma dobbiamo fare di più. Ora che Tesla è nel mio mondo sarà una sfida eccitante“.

La competizione più impegnativa, però, è quella con la Cina. Complice, secondo il ceo di Stellantis, la direzione presa dall’Europa. “All’Unione Europea parlo da sei anni, non vogliono ascoltare. Oggi il dogmatismo si scontra con la realtà. L’offensiva cinese è qui, con i suoi costi competitivi”, ma noi “siamo pronti per la battaglia”, dice combattivo l’ad. “Non sarà facile, però è eccitante e siamo in una buona posizione per vincere la battaglia”. Nient’altro da dire, quindi, a Bruxelles: “E’ meglio mettere le energie nel combattimento, piuttosto di cercare di fare lobby con gente che non vuole ascoltare”. Una stoccata all’Ue, che arriva fino al regolamento sull’Euro7 colpevole, secondo il ceo, di rischiare di affossare alcune auto indissolubilmente intrecciate con la vita degli italiani. “Alcuni regolamenti vanno in direzione opposta rispetto a quello che vorrebbero i cittadini italiani. In Italia c’è un’auto importante come la Fiat Panda, fa parte del lifestyle italiano, della Dolce vita, è orientata alla famiglia. Se continuiamo a supportare regole molto costose per un beneficio marginale in termini ambientali, allora uccidiamo la Panda. E questo non è interesse dell’Italia, attacca il modo di vivere italiano. L’Italia, infatti, non supporta l’Euro7: è la cosa giusta da fare”, spiega. Un supporto, però, Tavares lo chiede anche ai Governi, soprattutto per quanto riguarda gli incentivi all’acquisto di auto elettriche. “Abbiamo osservato che in molti Paesi europei, come in Italia e in Germania, appena vengono ritirati i sussidi, gli ordini collassano”. D’altronde, chiude, “se si vuole proteggere la produzione nazionale, non si può essere autofobici”.

Nasce a Torino il Green Campus di Stellantis: investimenti tra 150-200 milioni a Mirafiori

Innovazione, ecosostenibilità, conciliazione lavoro-vita privata, tutela dell’ambiente e conservazione del valore storico. Nascerà a Mirafiori, “intorno” alla palazzina iconica di corso Agnelli 200, il nuovo Green Campus di Stellantis, che ha scelto Torino per spingere sull’acceleratore del piano strategico Dare Forward, con cui il gruppo punta ad azzerare le emissioni di carbonio entro il 2038. La nuova struttura occuperà uno spazio di circa 200mila metri quadri e ospiterà 10mila lavoratori, il 50% dei settori ricerca, sviluppo e design, e il 50% di finance e risorse umane. Quello del capoluogo piemontese – che secondo la timeline dovrebbe sorgere entro il 2025 – è uno dei tre campus previsti, insieme a quello di Poissy, nella cintura di Parigi e a quello di Russelsheim, poco distante da Francoforte. In Francia e in Germania troveranno spazio rispettivamente 10mila e 6mila lavoratori.

Sul fronte degli investimenti, ha spiegato alla stampa Xavier Chéreau, responsabile Risorse umane e Trasformazione di Stellantis, “può essere complicato dare un ordine di grandezza, perché il progetto è ancora in corso di definizione”. Sicuramente supererà il centinaio di milioni di euro, “poi se sarà tra 150 e 200 milioni non posso ancora dirlo”. Si tratta, ha aggiunto, di “un’ulteriore dimostrazione dell’impegno dell’azienda in Italia” e questa trasformazione in programma a Torino “è un esempio chiaro e concreto della nostra strategia, per i nostri lavoratori e per tutta la comunità”. Fondamentale, infatti, ha precisato Chéreau, sarà la collaborazione “con tutti gli stakeholders del territorio”.

L’ambizione di Stellantis, ha ricordato Chéreau, è quella di “creare un ambiente che sia umanocentrico, in cui l’esperienza del lavoratore sia flessibile e più conviviale. Non vogliamo tornare alla situazione del vecchio mondo, con il 100% del lavoro in presenza, ma trovare un nuovo equilibrio tra lavoro e vita privata” e “sfruttare l’energia delle relazioni” e della conseguente “creatività”.

L’ambiente avrà un ruolo fondamentale. Il progetto vedrà l’integrazione di pannelli fotovoltaici nell’architettura, saranno utilizzate tecnologie di ventilazione a bassissimo consumo, è previsto il riutilizzo dei materiali e tutte le scelte architettoniche puntano a efficienza ambientale, resilienza e adattabilità all’evoluzione del clima. Il campus sarà dotato di ampi spazi verdi, interni ed esterni, per contribuire alla regolazione termica e al benessere dei dipendenti.
La riprogettazione degli edifici storici, come la palazzina di Mirafiori, combinata alle altre iniziative intraprese da Stellantis, contribuisce all’obiettivo del gruppo di diventare un’azienda a zero emissioni nette di carbonio in tutti gli ambiti, entro il 2038, con una compensazione percentuale a una cifra delle emissioni rimanenti. Dopo la loro apertura, i nuovi immobili destinati a ospitare gli uffici saranno a energia positiva.

Soddisfatti il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Per entrambi si tratta di una “notizia positiva che conferma la volontà dell’azienda di continuare a investire su Torino”. Ma non solo. Con il nuovo grEEn-campus, i modelli legati all’elettrico e il primo hub europeo del riciclo di vetture, spiegano, si traccia “il futuro di Mirafiori, uno stabilimento che deve continuare ad avere nella produzione la sua forza trainante e su cui la capacità di innovare può rappresentare una risorsa determinante non solo per mantenere ma anche per generare nuovi posti di lavoro”.

L’investimento nel Green Campus segue altre iniziative attivate nell’area torinese, tra cui il primo Hub per l’economia circolare di Stellantis, che sarà lanciato nel 2023 nel comprensorio di Mirafiori. L’operazione consentirà di espandere le attuali attività e di sostenere il modello di business ‘cradle-to-cradle’ in Europa. E, ancora, il Battery Technology Center dove verranno condotti i test prestazionali e la validazione dei componenti delle batterie (celle/moduli/pacchi) durante le fasi di sviluppo e produzione. L’inaugurazione ufficiale avverrà nella seconda metà di quest’anno. Nell’ambito della joint venture con Punch Powertrain, denominata e-Transmissions Assembly, Torino ospiterà poi una struttura avanzata per la produzione e fornitura di eDCT innovative per la nuova generazione di modelli ibridi e Phev dell’Azienda. Il suo contributo aiuterà Stellantis a elettrificare ulteriormente il proprio portafoglio di marchi con soluzioni pulite, sicure e accessibili. La struttura diverrà operativa all’inizio del 2024.

Stellantis firma contratto d’acquisto e investe in Kuniko per fornitura di solfato di cobalto e nichel

Stellantis e Kuniko Ltd annunciano la sottoscrizione di un contratto di acquisto vincolante per garantire la fornitura del 35% del solfato di cobalto e nichel proveniente dai progetti esplorativi di Kuniko in Norvegia, con una durata di nove anni, per la futura produzione. Inoltre, Stellantis ha raggiunto un accordo per l’acquisto di 5,0 milioni di euro (8 milioni di dollari australiani) di nuove azioni di Kuniko, ottenendo così una partecipazione finale del 19,99% e il diritto di nominare un membro del Consiglio di Amministrazione Kuniko.

I fondi provenienti dall’acquisto delle azioni saranno utilizzati per permettere l’avanzamento dei progetti di esplorazione sui metalli per le batterie greenfield e brownfield di Kuniko, che includono nichel, cobalto, rame. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con autovetture elettriche a batteria (BEV) in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti. Stellantis sta lavorando per diventare un’Azienda a zero emissioni in tutti gli ambiti entro il 2038, con modeste compensazioni a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti.

Il completamento degli accordi vincolati di acquisto e di sottoscrizione delle azioni è soggetto alle consuete condizioni di chiusura, incluse le approvazioni normative. L’azienda sta creando una rete di partnership per garantire una fornitura stabile di materiali fondamentali per il suo futuro elettrificato. Oltre a Kuniko, Stellantis ha accordi con Alliance Nickel, McEwen Copper, Terrafame, Vulcan Energy, Element 25 e Controlled Thermal Resources.

Stiamo intraprendendo un percorso ambizioso per assicurarci un ampio assortimento di materie prime necessarie per raggiungere i target sull’elettrificazione del Dare Forward 2030”, ha affermato Maxime Picat, Chief Purchasing e Supply Chain Officer di Stellantis. “Con Kuniko, stiamo aggiungendo un’altra leva per supportare il nostro fabbisogno per le batterie in Europa, grazie a una soluzione locale estremamente consapevole in tema di tutela dell’ambiente, proveniente dai progetti norvegesi della società”, ha aggiunto. “Questa partnership strategica con Stellantis promuove soluzioni per una catena del valore sostenibile per le batterie in Europa e rafforza il potenziale del nostro portafoglio di progetti sui metalli per le batterie in Norvegia”, ha affermato Antony Beckmand, CEO di Kuniko. “Siamo entusiasti di poter collaborare con Stellantis per raggiungere il successo nelle esplorazioni, guidare la produzione verso il futuro, apportare contributi significativi per la crescita e l’avanzamento nel settore delle batterie in Europa”, ha concluso.

Stellantis lancia Free2move Charge: ricarica ‘facile’ per auto elettriche

Un nuovo ecosistema progettato per facilitare la ricarica delle auto elettriche tramite diversi dispositivi e servizi. Stellantis lancia Free2move Charge, piattaforma con l’obiettivo di democratizzare l’auto elettrica e la sua ricarica, per facilitarne l’accesso e tutto il processo di gestione. Gestito dalla nuova Stellantis Charging & Energy Business Unit, Free2move Charge soddisfa le necessità dei clienti di veicoli elettrici a casa, al lavoro e in viaggio. “Con l’accelerare dell’uso dei veicoli elettrici, i nostri clienti ci richiedono di essere molto di più di semplici provider di mobilità – afferma Ricardo Stamatti, vicepresidente senior di Stellantis Charging & Energy Business Unit -. Stiamo compiendo un importante passo in avanti attraverso la definizione di una business unit dedicata che supporterà la nostra ambiziosa strategia di elettrificazione e agirà come naturale estensione dei nostri brand iconici. Free2move Charge è la prima implementazione di questo approccio“.

Free2move Charge partirà entro la fine del 2023, dal terzo trimestre di quest’anno in Nord America. In Europa i servizi saranno offerti in “undici Paesi” entro “la fine dell’anno”, ha precisato Magdalena Malgorzata Jablonska, Enlarged Europe commercial officer and Marketing for the Business Unit di Stellantis. “Avremo molti partner“, tra cui società energetiche e altre case automobilistiche, ha precisato Stamatti, aggiungendo che Stellantis “continua a valutare” lo standard NACS di Tesla, che include già Ford e GM tra i suoi partner. In Europa, la piattaforma permetterà l’accesso a circa 500mila punti di ricarica con l’obiettivo di crescere costantemente, anche con l’aumento graduale delle reti di ricarica nei vari paesi in cui il servizio è disponibile.

Semplificando la ricarica continua (e-ABC Promise), Free2move Charge rende anche intelligente, comprendendo le esigenze degli utenti e ottimizzando la gestione complessiva dell’energia per migliorare l’efficienza, l’affidabilità e l’accesso, riducendo il costo totale di proprietà e massimizzando i benefici ambientali. Lavorando con un team di Free2move e-Genius, i clienti saranno in grado di creare un pacchetto personalizzato che potranno modificare e adattare in qualsiasi momento durante l’esperienza di proprietà, permettendogli di evolversi e di essere sempre adattato alle loro esigenze. Il supporto e-Genuis sarà disponibile prima in Europa.

Rimuovendo gli ostacoli alla proprietà di veicoli elettrici a batteria, inclusa l’ansia di ricarica, Free2move Charge è uno strumento chiave per raggiungere gli obiettivi del piano strategico Stellantis Dare Forward 2030, incluso il raggiungimento di un mix di vendite di veicoli elettrici a batteria per autovetture (Bev) al 100% in Europa e un mix di vendite di Bev per autovetture e autocarri leggeri al 50% negli Stati Uniti entro il 2030.

Free2move Charge è costruito su tre pilastri: Home, Business e Go. Il primo, offre supporto ai clienti privati con l’installazione, il finanziamento e la garanzia della ricarica domestica e di altri hardware e servizi energetici. Le opzioni possono variare da cavi di ricarica CA e wall box oggi a Vehicle-2-Home, Vehicle-2-Grid e sistemi completi di gestione dell’energia con funzionalità all’avanguardia come soluzioni wireless touch-free e ricarica robot induttiva in fase di sviluppo per versioni future.
Free2move Charge Business affronta tutti gli ostacoli come piattaforma one-stop-shop con una suite completa di servizi energetici e di ricarica: supporto tempestivo, stima dei costi di esercizio iniziali e futuri, corretto dimensionamento dell’infrastruttura di ricarica, installazione, manutenzione e accesso alla ricarica pubblica mentre sei in viaggio.
Free2move Charge GO garantisce l’accesso diretto alla più ampia rete curata possibile di punti di ricarica pubblici attraverso partner in Nord America, Europa e altre regioni che verranno annunciate a breve. Oltre all’accesso, al pagamento e al supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, Free2move Charge GO lancerà progressivamente funzionalità leader come Plug and Charge, prenotazioni, programmi fedeltà, abbonamenti, pacchetti prepagati, singola fattura/fatturazione e persino consegnerà un addebito a una posizione richiesta quando necessario.

Stellantis Ventures sostiene innovazione: 100 mln per 10 startup e fondo mobilità

Dalla sicurezza alla mobilità elettrica a due ruote. Dall’economia circolare ai satelliti fino alle tecnologie olografiche. Stellantis Ventures scommette su 10 startup e su un fondo di venture capital operante nel settore mobilità per promuovere l’innovazione: un investimento che nell’ultimo anno ammonta a circa 100 milioni di euro e che rappresenta “un’ulteriore conferma della volontà del Dare Forward 2030 di Stellantis di assumere il ruolo di guida del cambiamento verso una mobilità sostenibile e una migliore esperienza a bordo del veicolo per tutti i clienti”. La dotazione iniziale di Stellantis Ventures, alla sua nascita nel marzo 2022, ammontava a 300 milioni di euro e in queste prime iniziative ne è stata mobilitata quindi circa un terzo, con “la speranza di aumentare la dotazione in futuro. È una discussione sempre aperta”, ha spiegato Adam Bazih, senior vice presidente di Stellantis e responsabile globale di Stellantis Ventures, ricordando che “c’è molto lavoro da fare” ma “questo è un buon inizio per Ventures”.

Le innovazioni realizzate da queste società verranno poi applicate da Stellantis nei suoi prodotti e nelle sue attività: per tre di queste si partirà nel corso del 2023, mentre gli altri progetti vedranno la luce dal 2024 in poi. In particolare, come illustrato da Adam Bazih, nel corso di quest’anno partiranno i progetti sviluppati con tre startup statunitensi Nauto, Trail Offroad e Beweelsociety. Per quanto riguarda l’origine geografica delle altre società in cui Stellantis Ventures ha investito, due sono francesi (Geoflex e Netzero), una è italo-statunitense (Electra Vehicles) e le altre sono tutte statunitensi (6K, Envisics, Lyten, Viaduct).

Trasformare Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile significa che dobbiamo avere una mentalità da startup, concentrarci sui nostri clienti e lavorare alimentati da entusiasmo e ambizione” ha dichiarato Ned Curic, Chief Technology Officer di Stellantis. “Abbiamo sfruttato la forza di Stellantis Ventures per entrare in contatto con aziende che stanno sviluppando tecnologie all’avanguardia. Soluzioni che riteniamo possano trasformare l’esperienza di bordo e migliorare il settore della mobilità, per i nostri clienti e l’intera società.

Nel dettaglio, quest’anno verrà lanciato Nauto, che ha applicato l’intelligenza artificiale e la tecnologia di visione artificiale, combinata alla scienza avanzata dei dati di rischio, a oltre 800 flotte commerciali per aiutare a risparmiare denaro e vite con una guida più sicura. Il sistema di sicurezza di Nauto valuta infatti entrambi i rischi comportamentali, sia del conducente e sia esterno, avvertendo e istruendo i conducenti per ridurre la guida distratta e prevenire le collisioni in tempo reale, nel rispetto della privacy del conducente. La soluzione Nauto sarà disponibile questa estate nel Stati Uniti sui veicoli della flotta commerciale Stellantis.
Trails Offroad, composta da esperti e appassionati di fuoristrada, offre una libreria digitale di oltre 3.000 guide dettagliate ai percorsi fuoristrada negli Stati Uniti e in Canada che possono essere caricate nel sistema Jeep Uconnect. A partire dall’estate 2023, i nuovi veicoli Jeep avranno accesso a oltre 200 importanti guide di sentieri, tra cui i 62 percorsi Jeep Badge of Honor.
Beweelsociety, startup con radici all’interno di Stellantis, è uno sviluppatore di e-bike connesse e fornitore di una vasta gamma di servizi, dall’acquisto al ciclismo attraverso un’unica app digitale, comprensiva di servizi di finanziamento, assicurazione e assistenza (manutenzione, antifurto). Ampliando la visione oltre l’auto tradizionale, Beweelsociety aiuta Stellantis ad accelerare la crescita della mobilità sostenibile e ‘dolce’. Le prime e-bike potranno essere disponibili per l’acquisto presso reti ciclistiche specializzate e rivenditori focalizzati sulla tecnologia in Europa, a partire dall’ultimo trimestre del 2023.

Nel corso dell’anno prossimo vedranno la luce ‘6K‘, in grado di garantire una lavorazione sostenibile avanzata per assicurare la produzione di materiali pulita e a basse emissioni di carbonio; ‘NetZero’, una climate venture specializzata nell’eliminazione a lungo termine del carbonio dall’atmosfera tramite la trasformazione dei residui agricoli in biochar, una forma di carbone molto stabile; ‘Viaduct‘, piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata per migliorare l’analisi dei veicoli al fine di garantire una migliore qualità delle prestazioni e della manutenzione; ‘Geoflex’, un operatore mondiale nel settore della tecnologia adattiva per il posizionamento dei satelliti sviluppata per accrescere accuratezza, integrità e continuità di funzionamento dei ricevitori per sistemi satellitari globali di navigazione di qualsiasi marca; ‘Envisics‘, celebre pioniere delle tecnologie olografiche dinamiche e della loro applicazione per la produzione di head-up display a realtà aumentata (AR_HUD) e sistemi di sensori per l’industria automobilistica; ‘Electra Vehicles‘, fornitore leader di soluzioni software per batterie per la mobilità elettrica; ‘Lyten‘, creatrice di Lyten 3D Graphene, un materiale straordinario per la promozione della decarbonizzazione che può essere utilizzato in un’ampia gamma di applicazioni avanzate. Tra queste rientra l’impiego di composti leggeri per la riduzione del peso dei veicoli, sensori avanzati per migliorare l’esperienza del conducente e un’innovativa batteria al litio-zolfo altamente sostenibile priva di nichel, cobalto o manganese, caratterizzata da una maggiore densità energetica e una minore impronta di carbonio e in grado di garantire l’indipendenza della filiera.

Joint venture Stellantis-Galloo per riciclo veicoli a fine vita: si parte dalla Francia

Stellantis prosegue nel suo percorso di rafforzamento delle attività di economia circolare. L’ultimo tassello è la firma di un memorandum d’intesa per l’avvio di una trattativa esclusiva per la costituzione di una joint venture per il riciclo di veicoli a fine vita con Galloo, azienda leader nel riciclo dei metalli. La joint venture collaborerà con gli impianti di trattamento autorizzati per ritirare i veicoli a fine vita dall’ultimo proprietario, consentendo così il recupero dei componenti per il riutilizzo, la rigenerazione e il riciclo. Si prevede che i servizi saranno operativi alla fine del 2023, inizialmente in Francia, Belgio e Lussemburgo e poi nel resto d’Europa. La decisione di partire dalla Francia è dovuta al fatto, spiega Alison Jones, Senior Vice President della business unit di Economia Circolare di Stellantis, che nel Paese la legislazione in merito “è più avanzata”. Ma poi si arriverà ovunque, Italia compresa. E, per quanto riguarda l’Italia, l’hub di economia circolare di Mirafiori, a Torino, sarà “una delle aree dove verranno smantellati i veicoli a fine vita“, precisa Jones. La joint venture offrirà i propri servizi ad altre case automobilistiche.

Rendere più facile per i clienti il riciclo degli ELV è essenziale per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli”, spiega Jones. “Il reinserimento di componenti e materiali nella catena del valore consente di salvaguardare risorse limitate, supportando l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038. Siamo impazienti di avviare il programma quest’anno e di procedere a un rapido ampliamento”. Si va, quindi, verso una sostenibilità sia economica sia ambientale.

Siamo lieti di annunciare un nuovo passo avanti nella collaborazione iniziata molto tempo fa con Peugeot e Citroën e che prosegue ora con Stellantis e di continuare il cammino verso un modello di business sostenibile e responsabile, portando il riciclo dei veicoli a fine vita a un livello superiore”, afferma Rik Debaere, CEO di Galloo. “Insieme a Stellantis, apriamo la strada all’innovazione per garantire un futuro più sostenibile per tutti”.

Il riciclo è fondamentale nella strategia basata sulle 4R della business unit Circular Economy di Stellantis – Reman, Repair, Reuse, Recycle (Rigenerazione, Riparazione, Riutilizzo, Riciclo). Il programma per il riciclo degli ELV contribuirà ad aumentare di 10 volte rispetto al 2021 i ricavi provenienti da attività di riciclo e di 4 volte quelli derivanti dall’estensione della vita utile di componenti  entro il 2030, nonché al raggiungimento dell’obiettivo di generare oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030 previsto nel piano strategico di Stellantis Dare Forward 2030. Il programma di riciclo favorisce inoltre l’obiettivo di Stellantis di impiegare il 40% di materiali green nei veicoli di nuova produzione entro il 2030.

In Francia apre la prima fabbrica di batterie per auto del Paese

La Francia avrà la sua prima fabbrica di batterie per auto elettriche. Apre martedì prossimo, nei pressi di Lens: un evento industriale di rilievo per Parigi, che vuole garantirsi l’indipendenza dal colosso cinese e diventare addirittura esportatrice entro la fine del decennio.

È uno dei cavalli di battaglia di Emmanuel Macron: la reindustrializzazione comporterà la produzione di batterie in Francia e in Europa, in un momento in cui la Cina ha preso un notevole vantaggio in questo campo.

ACC (Automotive Cell Company), una joint venture al 50% tra TotalEnergies, Stellantis (nata dalla fusione di PSA e Fiat-Chrysler) e Mercedes-Benz, è quindi la prima ad aprire la sua “gigafactory” in Francia.

Attualmente in Europa ne sono in funzione solo pochi, ma i progetti sono fiorenti nel Vecchio Continente, dove negli ultimi anni ne sono stati annunciati circa cinquanta.
Nel nord della Francia, un’area emblematica della deindustrializzazione del Paese, quattro impianti dovrebbero entrare in funzione entro la fine del decennio.

Il primo di questi è l’ACC di Billy-Berclau, vicino al sito storico di PSA a Douvrin, che dovrebbe essere seguito da un progetto del gruppo sino-giapponese AESC-Envision a Douai (Nord), che produrrà per Renault dall’inizio del 2025. La start-up Verkor di Grenoble – sostenuta da Renault, Schneider Electric e Arkema – prevede di avviare la produzione nel suo impianto di Dunkerque a partire dalla metà del 2025, sempre per il gruppo Renault. Infine, ProLogium, gruppo taiwanese specializzato in batterie “solide”, ha annunciato a metà maggio il suo insediamento a Dunkerque, con inizio della produzione previsto per la fine del 2026.