Italgas

Pichetto e Gallo accolgono le delegazioni del G7 Ambiente nella sede di Italgas

Dopo il seminario ‘Transitioning to netzero: technology roadmaps’, Italgas ancora attiva nella cornice della Planet Week in vista del G7 Clima, Ambiente e Energia. Questa mattina nella storica sede torinese della società l’ad Paolo Gallo e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, hanno accolto le delegazioni ministeriali e i rappresentanti diplomatici per un confronto dal titolo ‘Bridging tradition and sustainable energy’. In concomitanza con i lavori del G7, Italgas ha voluto sostenere iniziative per richiamare l’attenzione su temi quali l’azione climatica, l’economia circolare, le energie rinnovabili e l’acqua, allo scopo di promuovere un dibattito su sfide e soluzioni globali per il raggiungimento della neutralità carbonica.

Arrivando nella sede di Italgas, Pichetto ha parlato del G7 previsto per lunedì e martedì a Venaria, spiegando che “c’è un grosso impegno da parte degli sherpa sul lungo elenco dei temi che riguardano ambiente, energia, clima. Ci sono molte convergenze e limature rispetto alle posizioni dei diversi Paesi che rispecchiano la realtà rispetto alle condizioni energetiche nei vari Paesi. Però il clima è molto buono”. Le priorità del vertice, ha aggiunto, “sono date dal motivo di fondo: noi siamo il Paese che è al centro del Mediterraneo, che proprio per questa sua caratteristica soffre più di tutti il cambiamento climatico, il rischio di perdita di biodiversità che è una caratteristica forte del nostro Paese, e naturalmente anche della questione inquinamento. Quindi quali sono le varie azioni da fare sulla decarbonizzazione, che significa diminuire in modo forte l’emissione carbonica, partendo dal primo inquinante che è il carbone, poi passa al petrolio e alla produzione di energia pulita utilizzando il gas come transizione al 2050”. E sul nucleare ha detto: “L’indirizzo di ricerca e sperimentazione che ho avuto dal Parlamento lo sto portando avanti. Rispetto alle ipotesi di scenario, io tengo conto e riporterò nell’ambito del Pniec quelle che sono le risultanze della piattaforma per il nucleare sostenibile”.

Il padrone di casa, l’ad di Italgas Paolo Gallo, si è voluto soffermare sulla necessità di abbandonare l’ideologia e avere un approccio pragmatico per raggiungere i target di decarbonizzazione. “Bisogna avere un approccio pragmatico per affrontare le sfide che abbiamo di fronte, per arrivarci ben preparati – ha spiegato -. L’intervento del ministro Fratin, ma anche del ministro azero Babayev (ministro dell’Ambiente dell’Azerbaigian e prossimo presidente della Cop29, ndr) sono andati tutti in questa direzione, cioè quella di costruire delle infrastrutture resilienti che possano oggi trasportare il metano e domani trasportare invece altri tipi di gas. Il nostro ministro ha parlato di idrogeno, di e-metan, quindi ha parlato di gas rinnovabili ma per essere trasportati hanno bisogno di infrastrutture resilienti, capaci, upgradate”. “Io personalmente – ha aggiunto – non condivido queste critiche perché credo che negli ultimi anni i passi in avanti verso questi obiettivi (di decarbonizzazione, ndr) siano stati tanti. Il motivo per cui forse avremmo potuto farne di più e perché fino a qualche anno fa l’approccio era strettamente ideologico e questo secondo me ha limitato la capacità di battere strade alternative per arrivare prima e più velocemente agli obiettivi. Credo che il cambio di passo importante che c’è adesso è che l’abbandono dell’approccio ideologico e invece l’adozione di un pragmatismo basato su quello che si può fare secondo me accelererà il raggiungimento degli obiettivi. Quindi io non condivido assolutamente le critiche che sono state fatte”. “Io, come il ministro (Pichetto, ndr), sono ottimista per natura ma devo dire che se guardo l’evoluzione degli ultimi anni uno non può che essere ottimista. Se uno affronta i problemi senza pregiudizio, con una mente aperta, cercando di vedere soluzioni anche dove magari uno non ci pensa. A mio avviso gli obiettivi si possono raggiungere per quello che sono profondamente ottimista”, ha concluso.

G7 Ambiente, Pichetto: “Clima molto buono, determinati su obiettivi”

C’è un grosso impegno da parte degli sherpa sul lungo elenco dei temi che riguardano ambiente, energia, clima. Ci sono molte convergenze e limature rispetto alle posizioni dei diversi Paesi che rispecchiano la realtà rispetto alle condizioni energetiche nei vari Paesi. Però il clima è molto buono”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nella sede di Italgas a Torino dove, con l’ad Paolo Gallo, ha accolto le delegazioni ministeriali e i rappresentanti diplomatici per un confronto dal titolo ‘Bridging tradition and sustainable energy’, nell’ambito degli eventi della Planet Week in vista del G7 Clima, Ambiente e Energia. Sul nucleare, ha spiegato, “l’indirizzo di ricerca e sperimentazione che ho avuto dal Parlamento lo sto portando avanti. Rispetto alle ipotesi di scenario, io tengo conto e riporterò nell’ambito del Pniec quelle che sono le risultanze della piattaforma per il nucleare sostenibile”. Le priorità del G7 Clima, Ambiente e Energia, ha aggiunto, “sono date dal motivo di fondo: noi siamo il Paese che è al centro del Mediterraneo, che proprio per questa sua caratteristica soffre più di tutti il cambiamento climatico, il rischio di perdita di biodiversità che è una caratteristica forte del nostro Paese, e naturalmente anche della questione inquinamento. Quindi quali sono le varie azioni da fare sulla decarbonizzazione, che significa diminuire in modo forte l’emissione carbonica, partendo dal primo inquinante che è il carbone, poi passa al petrolio e alla produzione di energia pulita utilizzando il gas come transizione al 2050”.

Mattarella in visita all’Onu per ribadire l’impegno dell’Italia per il multilateralismo

Ribadire l’importanza del multilateralismo e fare il punto sul monitoraggio dell’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 dell’Onu. Sono questi gli scopi principali della visita ufficiale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Onu da domenica 5 maggio a martedì 7.

Fitta l’agenda del capo dello Stato, che avrà anche incontri bilaterali per confrontarsi sui temi più stringenti dell’attualità geopolitica. L’arrivo a New York è fissato per domenica 5 maggio e prevede una visita al Metropolitan Museum, accompagnayto dal direttore, Max Hollein, per alcune opere permanenti e la mostra ‘The Harlem Renaissance and transatlantic modernism‘.

Da lunedì 6 maggio si entra subito nel vivo, con l’indirizzo di saluto di Mattarella alla Conferenza sullo stato di attuazione dell’obiettivo di sviluppo 16 ‘Pace, giustizia e istituzioni per lo sviluppo sostenibile’, organizzata dalla Rappresentanza permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, dal segretario dell’Onu e dall’Idlo, che per la prima volta si svolge al Palazzo di Vetro, in ambito Ecosoc (Consiglio economico e sociale), uno tra i primi tre organismi più importanti dell’Onu, che opera sulle questioni di carattere economico, sociale ed ambientale. Sarà un appuntamento molto importante per l’Italia: il numero 16 è di sicuro il goal più complesso dell’Agenda 2030, perché si prefigge di raggiungere un equilibrio a livello mondiale su temi come la pace, la democrazia, la governance e la giustizia. Proprio la delicatezza degli argomenti ha spinto, anni fa, il nostro Paese ad attivare una sorta di monitoraggio lo stato di attuazione di questo obiettivo, i cui risultati sono stati presentati ogni anno, a Roma, in una conferenza che stavolta si terrà negli Usa in concomitanza con la visita del presidente della Repubblica.

Mattarella in tarda mattinata vedrà anche i funzionari italiani delle Nazioni Unite e a seguire, al Metropolitan Club, una rappresentanza qualificata della comunità italiana che vive negli States.

Nel pomeriggio, invece, si svolgerà il bilaterale con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Saranno due ore intense per discutere di tutte le questioni più importanti che sono attualmente sullo scacchiere internazionale. Sicuramente Mattarella e Guterres discuteranno delle due grandi crisi, quella in Ucraina con l’invasione russa, e in Medio Oriente, dove il conflitto tra Israele e Palestina continua a destabilizzare l’area espando, però, gli effetti negativi anche oltre i confini regionali. Ci sarà spazio anche per discutere dell’Africa e delle altre criticità che esistono in diverse zone della terra. Si parlerà, poi, di cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030, ma soprattutto degli obiettivi che si è posta l’Onu con il Summit del futuro‘, in programma il 22 e 23 settembre prossimi. Un vertice che dovrà riaccendere una riflessione collettiva sulle possibili riforme per le Nazioni Unite, ma che dovrà essere anche l’occasione per attivare decisioni concrete che aiutino a superare non solo i problemi strutturali, ma anche le difficoltà politiche ad affrontare e risolvere divisioni e contrapposizioni, che finora non hanno consentito di fare sintesi.

All’incontro tra Mattarella e Guterres seguirà un pranzo di lavoro, al quale sono attesi anche la vice segretaria generale, Amina J. Mohammed, e la segretaria generale aggiunta per gli Affari politici e il Pacebuilding, Rosemary DeCarlo.

Il momento clou della visita del capo dello Stato a New York sarà il giorno dopo, 7 maggio. Mattarella, infatti, interverrà all’Assemblea generale dell’Onu con un’allocuzione dal titolo ‘Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni. L’intervento sarà di ampia portata e servirà a ribadire l’impegno dell’Italia in questi 75 anni, anche in altri ambiti come il G7 e l’Unione europea, ritenendo il sistema multilaterale l’unico strumento per portare avanti i principi della Carta delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo quello di trovare soluzioni alle controversie con mezzi pacifici. Il presidente della Repubblica, poi, prima di rientrare a Roma, sarà all’Italian Academy della Columbia University per incontrare il Comitato dei garanti, e al Consolato generale italiano, per un saluto con il console, Fabrizio Di Michele, e il personale della struttura.

Clima, Corvaro: “Governo non è negazionista ma pragmatico”

Il G7 che inizia a breve è stato pensato dalla presidenza italiana partendo da quello che è emerso dalla Cop28, perché Cop28 è stata una Cop importante perché ha dato una sorta di to-do list di una serie di tecnologie, soprattutto nel comparto energetico, da mettere in pista per poter raggiungere gli obiettivi di Net Zero nel 2050 e ha fatto una sorta di elenco tra cui le rinnovabili, il nucleare, l’idrogeno, i biocombustibili, la cattura della CO2. Il tentativo della presidenza italiana è quello di attenersi il più possibile a quel concetto di neutralità tecnologica che la Cop ha messo in risalto. Quindi ci aspettiamo e ci auguriamo che questi sforzi siano ben compresi all’interno del G7 per arrivare a un ambizioso comunicato finale“. Così Francesco Corvaro, Inviato speciale del Governo per il cambiamento climatico, a margine dell’evento ‘Transition to net zero: energy technology roadmaps’ che si è svolto oggi a Torino nella sede di Italgas. “Parlando con Grossi, il direttore dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica – ha aggiunto –, ha detto che l’Italia è il paese più nuclearista pur non avendo produzione da energia nucleare, perché noi abbiamo un comparto industriale e un know-how elevatissimo nel settore. In questo momento, e la Cop l’ha messo tra le possibili soluzioni tecnologicamente vantaggiose per arrivare a Net Zero nel 2050, è doveroso pensare e valutare l’ipotesi di rientrare in questo settore. E poi in prospettiva lavoriamo sulla fusione, che è l’energia che ci permetterà probabilmente dopo il 2050 o a ridosso del 2050 di fare un decisivo passo avanti verso il completo abbandono dei combustibili fossili“. “Non esiste per il governo il negazionismo rispetto al cambiamento climatico, ce ne rendiamo assolutamente conto, a volte viene confusa l’idea di pragmatismo con l’idea di negazionismo. Non hanno niente a che fare. Il Governo è per un futuro sostenibile partendo da un presente che sia altrettanto sostenibile, perché il cambiamento climatico riguarda principalmente la vita dell’uomo sulla terra oltre che la natura“, ha concluso Corvaro.

Energia, Gallo (Italgas): “No a approccio ideologico a transizione”

L’approccio giusto è quello di valutare le diverse tecnologie, i loro benefici e i loro costi e cosa mi portano in termini di sicurezza degli approvvigionamenti. Se uno ha un approccio ideologico significa che ha già scelto la strada per raggiungere l’obiettivo. Io credo che l’errore che è stato fatto fino ad oggi sia stato quello di confondere gli obiettivi da raggiungere con la strada per raggiungerli. E’ un errore che non ci permetterebbe di raggiungere gli obiettivi di transizione energetica. Noi dobbiamo esplorare tutte le strade, fare leva sull’innovazione e sulla ricerca. Magari il percorso non sarà lineare ma le probabilità di raggiungere gli obiettivi al 2030 e 2050 sono superiori se adottiamo un approccio olistico al problema”. Così l’ad di Italgas, Paolo Gallo, a margine dell’evento ‘Transition to net zero: energy technology roadmaps’ che si è svolto a Torino nella sede della società. “Bisogna esplorare tutte le tecnologie – ha spiegato -, non bisogna a priori metterne da parte qualcuna. E’ chiaro che determinate tecnologie, ed è il caso del nucleare che noi non abbiamo, avranno certamente bisogno di più tempo per arrivare in Italia. Però le tecnologie vanno esplorate tutte perché è l’unico modo in cui si raggiungeranno gli obiettivi“. L’obiettivo del G7 Clima, Ambiente e Energia, ha aggiunto – “è quello di discutere in maniera aperta sulle varie tecnologie e sui vari percorsi per arrivare ai target. Credo che bisogna essere aperti ad ascoltare gli argomenti di tutti perché solo andando a scegliere il meglio delle varie tecnologie potremmo arrivare agli obiettivi di decarbonizzazione”.

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Italgas protagonista della Planet Week. Gallo: “No a approccio ideologico a transizione”

Digitalizzazione, nucleare, sicurezza energetica, innovazione tecnologica e neutralità carbonica: sono alcuni dei temi al centro del seminario ‘Transitioning to net-zero: technology roadmaps’ organizzato a Torino, nell’ambito della Planet Week, da Italgas insieme a Wec Italia e Omec. L’evento precede anche l’avvio dei lavori del G7 Clima, Ambiente ed Energia, che si terrà lunedì e martedì a Venaria. “Siamo lieti di prendere parte alla Planet Week – aveva spiegato l’ad di Italgas, Paolo Gallo, presentando le iniziative della società – e di mostrare agli ospiti del G7 Clima, Energia e Ambiente come Italgas stia affrontando la sfida del net zero con un impegno senza precedenti fatto di ricerca e sviluppo delle tecnologie per un utilizzo diffuso dei gas rinnovabili che sostituiranno progressivamente quello di origine fossile”.

Un percorso che, spiega Gallo nel corso della giornata, deve necessariamente prendere in esame tutte le possibilità esistenti: “L’approccio giusto è quello di valutare le diverse tecnologie, i loro benefici e i loro costi e cosa mi portano in termini di sicurezza degli approvvigionamenti. Se uno ha un approccio ideologico significa che ha già scelto la strada per raggiungere l’obiettivo. Io credo che l’errore che è stato fatto fino ad oggi sia stato quello di confondere gli obiettivi da raggiungere con la strada per raggiungerli. E’ un errore che non ci permetterebbe di raggiungere gli obiettivi di transizione energetica. Noi dobbiamo esplorare tutte le strade, fare leva sull’innovazione e sulla ricerca. Magari il percorso non sarà lineare ma le probabilità di raggiungere gli obiettivi al 2030 e 2050 sono superiori se adottiamo un approccio olistico al problema”.

E, pensando a tutte le tecnologie, impossibile lasciare da parte il nucleare, che però, secondo Gallo, avrà “bisogno di più tempo per arrivare in Italia“. Più decisa la posizione in merito di Francesco Corvaro, Inviato speciale del Governo per il cambiamento climatico: “Parlando con Grossi, il direttore dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica, ha detto che l’Italia è il paese più nuclearista pur non avendo produzione da energia nucleare, perché noi abbiamo un comparto industriale e un know-how elevatissimo nel settore. In questo momento, e la Cop l’ha messo tra le possibili soluzioni tecnologicamente vantaggiose per arrivare a Net Zero nel 2050, è doveroso pensare e valutare l’ipotesi di rientrare in questo settore perché abbiamo il know tecnologico, le nostre aziende che già lavorano in questo settore con queste nuove tecnologie di nucleare“. Soprattutto pensando alla fusione, “che è l’energia che ci permetterà probabilmente dopo il 2050 o a ridosso del 2050 di fare un decisivo passo avanti verso il completo abbandono dei combustibili fossili“. E Corvaro tiene a fare una puntualizzazione sulla posizione dell’esecutivo italiano: “Non esiste per il governo il negazionismo rispetto al cambiamento climatico, ce ne rendiamo assolutamente conto, a volte viene confusa l’idea di pragmatismo con l’idea di negazionismo. Non hanno niente a che fare. Il Governo è per un futuro sostenibile partendo da un presente che sia altrettanto sostenibile, perché il cambiamento climatico riguarda principalmente la vita dell’uomo sulla terra oltre che la natura”.

Archiviata la giornata di sabato, si punta dritti verso il G7 Clima, Ambiente e Energia. Ancora un appuntamento, prima dell’avvio dei lavori di lunedì. Domenica 28 aprile, sempre nella sede storica di Italgas a Torino, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e l’amministratore delegato, Paolo Gallo, accoglieranno le delegazioni ministeriali e i rappresentanti diplomatici per un confronto dal titolo ‘Bridging tradition and sustainable energy’. Poi via verso il vertice di Venaria, in cui Gallo spera che si discuta “in maniera aperta sulle varie tecnologie e sui vari percorsi per arrivare ai target. Mi aspetto – aggiunge – che vengano sentite tutte le voci e che si faccia una sintesi. Noi cerchiamo di trovare sempre la soluzione e la soluzione per un problema così complesso come il sistema energetico non è una, ma una molteplicità di soluzioni che devono essere applicate”.

Meloni annuncia: “Il Papa al G7 in Puglia nella sessione sull’Ia”

Photo credit: Palazzo Chigi

Papa Francesco è atteso in presenza al G7 dei leader, in Puglia, per partecipare alla sessione sull’Intelligenza artificiale, non è ancora chiaro se in presenza o in videocollegamento. L’annuncio lo dà la premier, Giorgia Meloni, in un video diffuso sui social, in cui parla dell’Ia come la “più grande sfida antropologica di quest’epoca“. I dettagli sul giorno e l’ora di partecipazione saranno forniti più avanti.

Dopo la nomina di uno dei consiglieri del Papa, il francescano padre Paolo Benanti, esperto di etica delle tecnologie e docente alla Gregoriana e all’Università di Seattle, come presidente della commissione parlamentare AI per l’informazione, c’è una nuova impronta del Vaticano su una delle materie più controverse del presente.

La Santa Sede, d’altra parte, ci lavora da tempo. Nel 2020 la pontificia accademia per la Vita ha firmato con Microsoft, Ibm, Fao, Governo italiano una ‘Call for an AI Ethics‘, documento nato per sostenere un approccio etico all’Intelligenza Artificiale e promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un “senso di responsabilità condivisa con l’obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione“. I firmatari della Call avevano quindi già espresso il desiderio di lavorare insieme per promuovere una ‘algor-etica’, ovvero lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale secondo i principi di trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy.

Di due giorni fa, il 24 aprile, è l’impegno sottoscritto da Fondazione RenAIssance in Vaticano davanti a Francesco con il ceo di Cisco System, Chuck Robbins, su un patto per un’etica globale nelle nuove tecnologie. Con la ‘Rome Call for AI Ethics’, le aziende si impegnano ad assumere un approccio etico nei confronti dell’Intelligenza Artificiale, secondo il concetto della ‘algoretica’.

L’intelligenza artificiale, osserva Meloni nel video, può generare “grandi opportunità” ma porta con sé anche “enormi i rischi“. Roma lavora quindi a sviluppare meccanismi di governance per garantire che l’Ia sia “incentrata sull’uomo e controllata dall’uomo, ovvero che mantenga al centro la persona e abbia la persona come il suo ultimo fine“.

La presidenza italiana del G7 intende, spiega la premier, valorizzare il percorso promosso dalla Santa Sede portandolo all’attenzione degli altri leader, in occasione del vertice in Puglia. In questo senso, ribadisce, la presenza di Francesco “dà lustro alla nazione e all’intero G7“. Si tratta della prima volta nella storia che un Pontefice partecipa ai lavori del gruppo dei sette. Il Papa lo farà nella sessione Outreach, aperta anche ai Paesi invitati e non solo ai membri del G7. Meloni si dice convinta che dalla presenza del Pontefice verrà un “contributo decisivo” per la definizione di un quadro regolatorio etico e culturale all’intelligenza artificiale, perché su questo terreno, insiste, “sul presente e sul futuro di questa tecnologia, si misurerà ancora una volta la nostra capacità“.

Nel corso del G7, saranno affrontate anche le altri grandi sfide del momento, dal nesso clima-energia fino alla sicurezza alimentare. E poi il Piano Mattei: “Getteremo insieme le basi per costruire un rapporto nuovo da pari a pari e di reciproco vantaggio con le nazioni in via di sviluppo e l’economia emergenti – fa sapere Meloni – e in particolare con il continente africano, così come concentreremo la nostra attenzione sulle questioni migratorie con l’obiettivo di combattere le reti di trafficanti di esseri umani e gettare le basi per garantire il diritto non il dovere a migrare“.

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G7, a Venaria summit su Energia e Clima. Pichetto: “Idee chiare e risultati veri”

Materie prime critiche, economia circolare, Africa e Piano Mattei, biodiversità della terra e dei mari. Sul tavolo del G7 Clima, Energia e Ambiente, il 28 e 29 aprile nella Reggia di Venaria a Torino, c’è tanto di cui discutere. Sui temi energetici, terrà banco il passaggio dai fossili alle energie pulite. Nelle intenzioni di Gilberto Pichetto, il summit sarà “un ponte tra la Cop28 e la Cop29, con uno sguardo al prossimo G20“.

Tra gli invitati, infatti, oltre ai paesi del G7 e alla Commissione europea, ci saranno anche la delegazione emiratina che ha guidato Cop28 e quella azera che guiderà Cop29, così come il Brasile, prossima presidenza del G20. E, data l’importanza che assume il continente africano in ottica del Piano Mattei, saranno presenti la Mauritania, presidenza di turno dell’Unione Africana, il Kenya in rappresentanza dell’Africa subsahariana, l’Algeria, in rappresentanza del Maghreb, e la Banca Africana di Sviluppo.

Vogliamo imprimere una forte spinta allo sviluppo delle rinnovabili e allargare gli orizzonti a tutte le fonti che, con il supporto scientifico, possano garantirci la sicurezza energetica, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali”, spiega Pichetto presentando l’iniziativa nella nuova sede della Stampa Estera, a Roma. A Venaria, garantisce, “l’Italia arriva con idee chiare e con la determinazione necessaria per rendere questo G7 portatore di risultati reali e ambiziosi”.

I gruppi di lavoro a cui hanno preso parte i negoziatori dei rispettivi Paesi hanno definito in questi mesi i temi al centro del Comunicato finale, che traccerà il percorso verso le prossime scadenze globali. Per la parte Ambiente, il focus sarà su consumo e produzione sostenibili, economia circolare ed efficienza delle risorse, con particolare riferimento al tema del riciclo delle materie prime critiche e della circolarità nell’industria tessile e nella moda. Verranno poi affrontati gli ambiti legati al contrasto dell’inquinamento per natura e persone, la biodiversità, gli ecosistemi, il mare e gli oceani. Centrale sarà il tema dell’uso sostenibile delle risorse idriche. Particolare rilievo avrà la collaborazione con Paesi terzi, in particolare con l’Africa su temi trasversali quali il contrasto al degrado del suolo e la lotta alla desertificazione, l’uso delle tecnologie avanzate per il monitoraggio e la prevenzione degli effetti dei cambiamenti climatici e la sostenibilità delle filiere produttive.

Nella sessione Clima ed Energia, si affronterà il tema della ‘Net-zero’ agenda, con obiettivi volti a potenziare i sistemi di accumulo e flessibilità, in modo da gestire il forte apporto delle rinnovabili. Al centro anche il potenziamento dell’efficienza energetica e il rafforzamento della sicurezza, in particolare per la catena di approvvigionamento dei minerali critici necessari per lo sviluppo delle rinnovabili. E ancora, puntare su nuove tecnologie energetiche tra cui ricerca e sviluppo del nucleare sostenibile, ridurre le emissioni di metano e promuovere la collaborazione con i Paesi terzi, specie con quelli più vulnerabili e con gli Stati africani, sul fronte dello sviluppo di risorse energetiche, infrastrutture locali e adattamento.

Al G7 Salvini in pressing su Ue per salvare auto: “Siamo circondati da cinesi”

(Photo credit: MIT)

Al G7 dei trasporti in corso a Milano, il ministro Matteo Salvini alza il volume su auto, nucleare e grandi opere. “Sacrosanto parlare coi cinesi. Spero di andare presto in Cina, avere buoni rapporti è fondamentale”, ma “distruggere un settore produttivo e imprenditoriale come quello dell’auto per l’ideologia di sinistra, per cui bisogna andare tutti in giro a piedi, a cavallo o in monopattino è spalancare le porte di casa nostra alle moto e alle macchine cinesi, che hanno prezzi fuori mercato rispetto ai nostri, perché non ci sono le normative sindacali e ambientali. E’ una follia, l’Europa dovrà ripensare a questa marcia ideologica”, sottolinea il vicepremier a margine dell’evento.

Non va giù al segretario leghista anche che la nuova Alfa Romeo ‘Milano’ sia prodotta in Polonia. “Che dia lavoro a operai, a terzisti, a piccole imprese fuori dal territorio italiano non rende onore alla storia di questo marchio, di questa azienda. La gestione degli ultimi anni non rende merito al sacrificio di tanti operai e di tanti ingegneri e delle precedenti proprietà”, continua Salvini, che aggiunge: “Io tifo sempre italiano però a Mirafiori e non solo, dove gli operai sono in cassa integrazione, è rimasto ben poco di italiano. Sono un liberale e per il libero mercato però faremo tutto il possibile per evitare… non so se avete visto che alle spalle del Duomo c’è un marchio cinese… per evitare che ormai siamo circondati”. Il riferimento è alla vetrina del concessionario Byd, gruppo cinese leader mondiale nelle auto elettriche, proprio dietro al duomo meneghino. Il concetto, Salvini, lo rimarca anche in apertura della prima sessione di lavoro ‘Futuro della Mobilità’ all’interno del G7 Trasporti, sottolineando le responsabilità dell’Europa che mette al bando i motori tradizionali aiutando la produzione cinese.

Il vicepremier ribadisce anche il suo ‘sì’ al nucleare. “L’unico modo per abbassare le bollette è prevedere anche il nucleare, ormai assolutamente pulito e sicuro. Ci sono aziende italiane che stanno lavorando in Europa e noi diciamo di no… Ci sono 400 centrali funzionanti nel mondo, siamo circondati e le nostre imprese non possono pagare di più”, dice a margine dei lavori. Il tema è, aggiunge Salvini, che “troppi ‘no’ frenano lo sviluppo. Per ogni opera pubblica, in Italia spunta qualche comitato del No. Per questo, negli ultimi anni è stato difficile investire”. Parlando ai colleghi ministri, puntualizza inoltre che proprio questi comitati “ritengono le nuove infrastrutture inutili, obsolete, dannose per l’ambiente. E il giudizio non cambia nemmeno per infrastrutture strategiche come la Tav o il ponte sullo stretto di Messina che invece avranno effetti positivi a cascata”. La tragedia alla centrale idroelettrica di Suviana? Bisogna “capire chi eventualmente ha sbagliato” ma pure in questo caso – conclude – non vorrei “che qualcuno mettesse in discussione anche l’idroelettrico”.

G7, dominano intelligenza artificiale e sicurezza su chip. Urso: “Stop nuove dipendenze”

Dopo sette anni torna a riunirsi il G7 Industria, Tecnologia e Digitale 2024. E il primo vertice si è tenuto a Verona, città “dove lavoro e industria sono in sintonia con arte e cultura”, perno dei “valori della nostra civiltà”, spiega Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha presieduto la riunione. La prima ‘ministeriale’ legata proprio alla presidenza di turno italiana del G7.

Foto di rito dentro l’Arena alle 8.30 e poi via ai lavori. Tre le sessioni di lavoro, ma anche numerosi bilaterali. Urso ha incontrato, nell’ordine, il viceministro giapponese degli Affari Interni e Comunicazione, Junji Hasegawa, per parlare dell’approccio antropocentrico all’Intelligenza Artificiale. Il ministro ha poi visto Jean Koh, presidente della Commissione coreana sulle Piattaforme Digitali, per “potenziare la nostra cooperazione nei campi della microelettronica e del quantum computing, per sostenere l’innovazione e la trasformazione digitale delle nostre imprese“. Con la vice premier ucraina e ministro dell’industria, Yulia Svyrydenko, l’esponente del governo italiano ha approfondito i contenuti e i prossimi sviluppi del progetto della piattaforma logistica intermodale di Horonda che mira a sostenere gli scambi commerciali da e verso l’Ucraina, annunciando “la comune volontà di procedere alla sottoscrizione di un memorandum, il prossimo 9 aprile a Trieste, nell’ambito di una riunione dei ministri dei Paesi del quadrante est europeo“. Nel bilaterale con la vicepresidente della Commissione Europea e Commissario Europeo per la Concorrenza, Margrethe Vestager, il ministro ha invece evidenziato come “i recenti conflitti ci hanno dimostrato che, oggi più che mai, il nostro continente deve raggiungere l’indipendenza strategica e a questo fine in ambito G7 collaboreremo sui semiconduttori con la Commissione, per salvaguardare la nostra economia e le nostre industrie“.

Le tre sessioni di lavoro sono partite con una novità. “Abbiamo aperto a una forma inedita, ovvero un confronto pragmatico con i rappresentanti dei portatori di interesse, ovvero i rappresentanti delle imprese dei nostri Paesi. E’ la prima volta che accade. Questo ci ha permesso di entrare subito in quelle che sono le tematiche principali di questo G7 – ha spiegato Urso – anche con altri rappresentanti di governo che hanno contribuito in maniera significativa alle nostre elaborazioni”. Elaborazioni che continueranno fino a ottobre, alla prossima ‘ministeriale’ industria-digitale, ma che oggi hanno già preso forma.

Nella prima sessione è emersa una piena convergenza dei Paesi del G7 sull’idea di favorire sempre più e di allineare sempre più le regole fra i nostri Paesi per favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, valorizzando i principi del ‘processo di Hiroshima’ e coinvolgendo di più le piccole e medie imprese anche per l’alfabetizzazione di massa delle nuove tecnologie e la formazione professionale dei nostri lavoratori. Abbiamo inoltre sottolineato come l’Ai possa essere fonte di crescita e opportunità dei nostri Paesi purché essa sia percepita come affidabile da imprese e cittadini“, ha sintetizzato nella conferenza stampa finale Urso. “Nella seconda sessione abbiamo convenuto che bisogna evitare nuove dipendenze, dopo quella energetica, che mettano a rischio le nostre catene del valore. Abbiamo già introdotto meccanismi di protezione e ne abbiamo proposti di altri. Creeremo un punto di contatto che lavorerà in maniera continuativa in questi mesi – ha proseguito il ministro – per elaborare una condotta comune sulla protezione degli investimenti soprattutto nella catena del valore dei semiconduttori, fondamentali per la transizione ecologia e digitale”. In questo senso il “garantire l’autonomia strategica parte dalle materie prime critiche, molte delle quali sono presenti nel nostro Paese. Un tema molto sfidante per i processi autorizzatori. Ne ho parlato nell’incontro con il ministro canadese Champagne, il cui paese è leader nell’estrazione mineraria. Alcune aziende stanno procedendo nella fase di esplorazione nel nostro Paese, che potrebbe garantire la nostra indipendenza energetica. La mappatura delle miniere risale a oltre 30 anni fa, ma la tecnologia fa enormi passi in avanti. C’è ora consapevolezza che quei prodotti e minerali preziosi possano essere individuati in aree che non erano prima mappate“.

Infine “nella terza sessione abbiamo individuato nella realizzazione di un hub dell’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile lo strumento per aiutare i Paesi in via di sviluppo. Un messaggio importante per il Sud del mondo, che parte dall’Italia, ovvero il ponte tra Europa e Africa, continente del futuro. Speriamo – ha sottolineato Urso – che questo progetto diventi una realtà attivata durante la successiva presidenza canadese“. Si è parlato comunque anche “di space economy in riferimento allo sviluppo sostenibile. Siamo leader mondiale nell’osservazione della Terra dallo spazio, fattore necessario proprio ad esempio nel contrasto alla desertificazione o nel miglioramento della produzione agricola, tutte attività fondamentali per l’Africa. Quindi dallo spazio si può meglio intervenire o prevenire gli eventi catastrofali, come è accaduto in Giappone…“, ha aggiunto Urso.

La curiosità però si è concentrata sull’investimento da 3,2 miliardi in Italia annunciato ieri a Verona dal Ceo della società di Singapore, Silicon Box. Un investimento che non nasce per caso, ha voluto sottolineare il ministro. “Nei mesi scorsi abbiamo presentato un dossier per progetti sulla micro-elettronica a numerosi Paesi, nello specifico in Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Stati Uniti. Da questo è nato l’interesse e l’investimento della società di Singapore, Silicon Box. Abbiamo assistito il gruppo già nell’estate dello scorso anno. Loro hanno concentrato la loro attenzione in alcune regioni del Nord. Non sarà comunque l’unico investimento sulla micro-elettronica quest’anno. Ne seguiranno altri nei prossimi anni, anche più consistenti”.
Altro tema caldo, ovviamente, l’intelligenza artificiale. “Privilegiamo la collaborazione con Paesi con cui condividiamo valori. Noi abbiamo una visione antropocentrica dell’intelligenza artificiale, in cui l’uomo è al centro del processo produttivo, seguendo i valori della nostra civiltà”, ha precisato Urso, il quale ha ricordato che “Giorgia Meloni vuole portare avanti nelle prossime settimane un disegno di legge sull’intelligenza artificiale, che sarà accompagnato anche da investimenti finanziari. Mi riferisco al miliardo che sarà investito da Cdp per sviluppare la nuova tecnologia e per dare vita a un campione nazionale nell’Ai”.