Mattarella scrive a Trump: “Stati Uniti partner insostituibile per l’Italia”

È il secondo messaggio inviato da Sergio Mattarella a Donald Trump dopo il ritorno alla Casa Bianca. Come ogni 4 luglio il capo dello Stato scrive, a nome della Repubblica e suo personale, al presidente Usa per celebrare l’Independence Daydell’amico popolo americano”, ma quest’anno il significato è particolarmente importante.

Mattarella già dalle prime righe sottolinea che “gli Stati Uniti costituiscono un partner insostituibile per l’Italia”. Nel pieno del negoziato con l’Unione europea per scongiurare la guerra dei dazi, a poche ore dalla fine della missione a Washington del commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, il presidente della Repubblica ricorda “la solidità dei rapporti bilaterali e la straordinaria intensità del dialogo politico” con l’Italia, “riflesso di un legame fortemente sentito e partecipato dai nostri popoli”. Non solo: “Proficui scambi a livello economico, culturale e sociale (che si avvantaggiano dell’apporto della dinamica comunità italo-americana) contribuiscono ad uno storico partenariato che intendiamo continuare a consolidare su basi di equità e reciproca prosperità”, scrive ancora Mattarella.

Nei primi mesi del nuovo mandato, Trump è stato in Italia soltanto lo scorso 25 aprile, per partecipare ai funerali di Papa Francesco, ma non c’è stato un passaggio ufficiale al Quirinale, né a Palazzo Chigi con la premier, Giorgia Meloni, che lo ha incontrato sul sagrato di San Pietro ma era stata ricevuta alla Casa Bianca, in visita ufficiale, appena una settimana prima. L’ultima volta in cui il tycoon è stato ricevuto al Colle risale al 2017, durante il suo primo mandato, mentre Mattarella è stato a Washington nell’ottobre del 2019, un anno prima delle elezioni presidenziali che segnarono il passaggio di testimone con Joe Biden. Da allora il mondo ha subito diversi cambiamenti, a partire dalla pandemia, seguita poi dalla guerra scatenata in Ucraina dalla Russia e quelle in Medio Oriente, tra Israele e Palestina prima e Israele-Iran poche settimane fa, dove c’è stato anche l’intervento militare Usa che ha preceduto l’accordo per il cessate il fuoco tra Tel Aviv e Teheran.

Le tensioni, però, restano. Di fatti, nella missiva inviata a Trump, Mattarella mette in luce che “di fronte a una congiuntura internazionale caratterizzata da sfide molteplici e complesse, a partire dalle drammatiche situazioni in Ucraina e Medio Oriente, Stati Uniti e Italia condividono l’obiettivo di promuovere percorsi di stabilizzazione e di pace, oggi così compromessi, favorendo la cooperazione e la sicurezza globale”. Nel passaggio, inoltre, il capo dello Stato ribadisce un concetto che più volte ha espresso: “In questo contesto, denso di criticità e tensioni, la perdurante centralità del vincolo transatlantico resta la chiave per affrontarle con efficacia”. Un punto cruciale nella fase storica che vive la Nato e l’Alleanza atlantica.

Rapporto Istat, calano le emissioni ma più del 40% di acqua va perduta

Bene, ma non benissimo. Nonostante alcuni segnali positivi sul fronte delle emissioni di gas serra, l’Italia resta in ritardo nella gestione delle risorse ambientali e idriche. A dirlo è il rapporto 2025 “Noi Italia” diffuso dall’Istat, che traccia un quadro articolato ma per certi versi ancora critico.

Nel 2023, le emissioni di gas serra prodotte dal sistema economico italiano si sono attestate a 399 milioni di tonnellate di Co2, in calo rispetto all’anno precedente. Anche quelle complessive sul territorio nazionale sono diminuite del 7,3% rispetto al 2022, segnando una riduzione del 26% rispetto ai livelli del 1990. Tuttavia, il miglioramento sul piano delle emissioni non basta a compensare altre fragilità strutturali specie in ambito urbano e idrico. L’inquinamento atmosferico, intanto, continua a rappresentare uno dei principali problemi percepiti dai cittadini, in particolare nelle aree metropolitane.

Secondo l’Istat, nel 2024 il 40,6% delle famiglie italiane ritiene che l’aria della propria zona sia inquinata, con percentuali che salgono sensibilmente in Lombardia e Campania, dove si registrano rispettivamente il 57,2% e il 48,1% di segnalazioni. Anche gli odori sgradevoli vengono lamentati da quasi un quinto delle famiglie, con picchi in Campania (29%) e Puglia (27,5%). E’ però soprattutto sul fronte dell’acqua che emergono dati allarmanti.

Nonostante un leggero calo nei volumi prelevati, l’Italia continua a detenere il primato europeo per quantità di acqua dolce estratta per uso potabile, con oltre 9 miliardi di metri cubi nel 2022. Il problema è che una porzione significativa di questa risorsa non arriva mai agli utenti: il 42,4% dell’acqua immessa nella rete va perduta lungo il tragitto, una dispersione che sarebbe sufficiente a soddisfare i bisogni idrici di oltre 43 milioni di persone in un anno. Inoltre, 13 comuni italiani – in cui vivono circa 58.000 persone – risultano del tutto privi di un servizio pubblico di distribuzione dell’acqua potabile. Anche il sistema fognario e di depurazione mostra evidenti lacune.

Circa 6,6 milioni di residenti non sono allacciati alla rete fognaria pubblica e oltre 1,3 milioni vivono in comuni che non dispongono di alcun sistema di depurazione delle acque reflue urbane. Si contano ancora 41 comuni completamente privi del servizio di fognatura, che interessano quasi 400.000 persone. Infine, sul piano del degrado costiero, i rifiuti marini spiaggiati restano un fenomeno diffuso: nel 2023 si sono registrati in media 250 oggetti ogni 100 metri di litorale, ben lontani dal limite di 20 fissato dalla Commissione europea. Il problema è acuito dall’elevata densità abitativa e turistica delle aree costiere italiane, dove si contano oltre 4.000 presenze turistiche per km2, cinque volte superiori rispetto alle zone interne.

Italia-Grecia, partnership si amplia. Accordo Terna-Ipto per 2 mld. Fs in campo su trasporti

Italia e Grecia stringono ancora di più i nodi della partnership. Il Vertice intergovernativo di Roma porta in dote diverse intese firmate in molti campi strategici: dall’energia con i quasi 2 miliardi di investimenti di Terna e Ipto sulle interconnessioni elettriche, ai trasporti, all’industria della difesa.

Senza le nostre nazioni non esisterebbe l’idea stessa di Occidente che conosciamo”, dice Giorgia Meloni al termine del summit. La premier ricorda come fino a qualche anno fa Roma e Atene fossero considerate le ‘cicale’ d’Europa, perché “sarebbe stato difficile immaginare che Paesi storicamente considerati frugali e molto spesso, a torto, definiti poco seri, un po’ allegri, si incontrassero e parlassero delle grandi questioni che riguardano la sicurezza, la difesa”. Oggi, invece, lo scenario è cambiato. La dichiarazione congiunta adottata dai due governi prevede un’azione congiunta in ambito Ue per una strategia industriale comune, compatibile con i valori Nato, ma che porti al progresso di tutti gli Stati membri.

Allo stesso modo, toccando un altro tasto dolentissimo per le imprese europee, spingeranno per realizzare “una vera Unione dell’energia” che abbatta finalmente costi diventati insopportabili, anzi un ostacolo per la competitività. La collaborazione in quest’ambito avrà confini molto ampi: dal gas naturale all’elettricità, all’idrogeno, i progetti di cattura della Co2 e, ovviamente, le rinnovabili. Ma anche infrastrutture, sfruttando il “vantaggio straordinario della nostra collocazione geografica nel Mediterraneo, tornato centrale nelle dinamiche globali come via più breve tra Atlantico e Indo-Pacifico”. Per non parlare, poi, dei trasporti e la mobilità, visto che Ferrovie dello Stato italiano ha firmato un memorandum di intesa con il ministero dei Trasporti ellenico “che rilancia un’importante collaborazione strategica”, sottolinea Meloni. “Una rinascita delle nostre relazioni, dopo la tragedia di Tempe, dove hanno perso la vita 57 dei nostri connazionali”, conferma conferma il primo ministro greco, Kiriakos Mitsotakis. Al momento gli scambi commerciali tra i due Paesi si aggirano sui 12 miliardi di euro, ma “vorremmo rafforzarli”, ammette ancora Mitsotakis.

La sintonia è forte anche sulla sicurezza e la gestione dei flussi migratori, con la ‘battaglia’ politica condotta a Bruxelles sulla difesa dei confini, i rimpatri e la lotta ai trafficanti da due nazioni che sono per ragioni geografiche il primo approdo naturale per chi parte dal Nordafrica. Sull’economia il capitolo è corposo, soprattutto in considerazione del fatto che le aziende operanti sui due territori sono tante e impegnate in vari campi.

In questo senso l’intesa siglata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il ministro dello Sviluppo della Repubblica Ellenica, Takis Theodorikakos, e il ministro per la Governance Digitale, Dimitris Papastergiou, abbraccia una moltitudine di settori, per affrontare le “sfide comuni della politica industriale europea”. Il rafforzamento delle relazioni economiche bilaterali e le sinergie si svilupperanno nei campi dell’Intelligenza artificiale, le tecnologie emergenti, la meccanica quantistica, l’industria farmaceutica e la microelettronica. Scenario nel quale anche le pmi avranno uno spazio importante, riconoscendo il valore di un tessuto produttivo caratteristico dei due Paesi.

Per quanto riguarda l’agricoltura, poi, Italia e Grecia, che già hanno una storica tradizione di cooperazione, confermano di voler portare avanti la comune visione per una Pac “Pac rinnovata e innovativa, che includa la sicurezza alimentare e un sostegno sostanziale semplificato per i piccoli agricoltori”.

Inoltre, considerando che “le catastrofi naturali incidono notevolmente sulla produzione agricola”, Roma e Atene sottolineano la necessità di un “sostegno speciale dell’Ue per le misure di adattamento” al cambiamento climatico. Argomento che si lega anche a uno dei maggiori campi di cooperazione, quello sulla prevenzione degli incendi boschivi, piaga che negli ultimi anni sta mettendo a dura prova sia Italia che Grecia. Sulla protezione civile i due Paesi saranno dalla stessa parte “nel chiedere all’Unione europea un cambio di passo nella mitigazione del rischio terremoti e una iniziativa concreta nel rinnovo della flotta aerea antincendio dei Canadair”. Meloni e

Mitsotakis, infine, condividono la visione per una “pace giusta e duratura” tra Ucraina e Russia, nell’attesa che Vladimir Putin risponda alla disponibilità di Volodimyr Zelensky a incontrarlo giovedì prossimo in Turchia: “chiarendo in pochi minuti, rispetto a una certa propaganda, quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia certamente a favore della pace e quale, invece, sia ancora una volta responsabile della Guerra”, sottolinea la presidente del Consiglio. Così come in Medio Oriente tra Israele Palestina la traiettoria non devia dalla necessità di avere “due Stati”. La richiesta ribadita da Villa Doria Pamphilj è per un cessate il fuoco immediato su tutti i territori dove c’è conflitto, appoggiando i negoziati intavolati da Donald Trump. Perché, ribadisce Meloni ma annuisce anche Mitsotakis, “dagli Stati Uniti può arrivare un impulso decisivo”.

agricoltura biologica

Nel 2024 torna a crescere l’agricoltura, Italia prima nell’Ue27 per valore aggiunto

Produzione agricola in aumento dell’1,4% e valore aggiunto a +3,5%. Sono i dati positivi che diffonde l’Istat nella sua stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura, che vedono l’Italia addirittura prima nell’Ue27 per valore aggiunto. I primi a festeggiare sono i membri del Governo, a partire dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che parla di un “primato storico che ci rende particolarmente orgogliosi e che è frutto del lavoro, della dedizione e della determinazione delle imprese e dei lavoratori del comparto. E siamo altrettanto fieri di aver sempre fatto la nostra parte per raggiungere quest’obiettivo. Il Governo, fin dal suo insediamento, ha rimesso al centro l’agricoltura, ha dedicato stanziamenti record e adottato politiche di sistema per promuovere e rilanciare il settore agroalimentare italiano e le nostre eccellenze. La strada intrapresa è quella giusta, e continueremo a lavorare in questa direzione“. Le fa eco il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, parlando di dati che “dimostrano la validità delle politiche messe in atto dal Governo. Il sostegno alle imprese agricole ha favorito l’incremento della produzione, l’aumento dei contributi, la riduzione dei costi e rilanciato un settore fondamentale per la nostra economia. Ciò che mi rende particolarmente orgoglioso è la crescita del reddito medio degli agricoltori che è aumentato del 12,5%. Questi dati testimoniano inequivocabilmente, che abbiamo intrapreso un percorso corretto, mettendo al centro questo settore economico, fin dal primo giorno del nostro mandato, essenziale per il futuro della Nazione. Un sentito ringraziamento va alle associazioni di rappresentanza degli agricoltori, il cui contributo è stato determinante nel rafforzare il sistema agricolo italiano. Questo successo dimostra che il Sistema Italia, fondato sulla collaborazione tra istituzioni e operatori del settore, è una risorsa strategica per guidare la Nazione verso un futuro di crescita e competitività in Europa”.

Le stime per il 2024 hanno evidenziato un incremento dell’1,4% dei volumi dei beni prodotti dal settore agricolo e una crescita dello 0,8% dei relativi prezzi di vendita. Pertanto, il valore a prezzi correnti della produzione complessiva del settore è aumentato del 2,2%, raggiungendo 74,6 miliardi di euro (era 73,0 miliardi di euro nel 2023). Il ridimensionamento dei costi intermedi (-1,0% in volume), associato ad una significativa contrazione dei prezzi dei beni e servizi impiegati (-4,5%), ha rafforzato l’andamento positivo del valore aggiunto ai prezzi base del settore, che è aumentato del 3,5% in volume e del 9,0% in valore, portandosi nel 2024 a 42,4 miliardi di euro, dai 38,9 miliardi dell’anno precedente. Le unità di lavoro occupate in agricoltura si sono ridotte del 2,6% a causa di una marcata flessione (-4,4%) dei lavoratori indipendenti non compensata dal lieve aumento di quelli dipendenti (+0,9%). Con l’aumento dei contributi alla produzione ricevuti dal settore (+2,5%) e la sostanziale stabilità degli ammortamenti (-0,1%), il reddito dei fattori in valore ha mostrato nel 2024 un incremento dell’11,3% e, conseguentemente, l’indicatore di reddito agricolo ha registrato un notevole incremento (+12,5%).

Le stime del 2024 delineano un’annata positiva per il complesso delle coltivazioni (+1,5% in volume). In aumento sono risultati i volumi prodotti di patate (+13,0%), frutta (+5,4%; in particolare, +11,5% la frutta fresca), ortaggi freschi (+3,8%) e vino (+3,5%); in forte contrazione i quantitativi prodotti di cereali (-7,1%) e olio d’oliva (-5,0%), più modesto il calo di foraggi (-2,5%). I prezzi dei prodotti delle coltivazioni hanno evidenziato un incremento medio del 2,9%. Consistenti rialzi si sono registrati per patate, olio d’oliva e vino, mentre in notevole contrazione sono stati i prezzi di cereali e foraggi.

In base alle stime preliminari, nel 2024 la produzione del comparto agricolo dei paesi Ue27 ha mostrato un incremento in volume dello 0,5% ma, per la diminuzione dei prezzi dei prodotti venduti, si è registrata una riduzione in valore dell’1,5%, scendendo a 529 miliardi di euro rispetto ai 536,9 miliardi raggiunti nell’anno precedente. Dopo i rialzi degli ultimi tre anni, nel 2024 si stima a livello europeo una diminuzione del 2,0% dei prezzi alla produzione (misurati in termini di prezzo base) e una flessione più marcata dei prezzi dei beni e servizi acquistati (-6.4%). I consumi intermedi sono diminuiti in valore del 5,7%, mentre si è osservato un modesto incremento dello 0,8% in volume. Di conseguenza, il valore aggiunto lordo è aumentato rispetto all’anno precedente dello 0,2% in volume e del 4,4% in valore, passando da 223,7 miliardi di euro del 2023 a 233,6 miliardi nel 2024. Nella crescita dei volumi prodotti nell’Ue nel 2024, spiccano le performance positive di Spagna (+10,6%), Portogallo (+4,4%), Polonia (+1,6%) e Italia (+1,4%); i risultati peggiori si registrano, invece, in Ungheria (-4,4%), Romania (-4,3%) e Francia (-3,5%). La graduatoria 2024 del valore della produzione a prezzi correnti conferma la Francia in prima posizione (88,4 miliardi di euro, -7,7% rispetto al 2023), seguita da Germania (75,4 miliardi di euro, -0,9%), Italia (74,6 miliardi di euro, +2,2%) e Spagna (68,4 miliardi di euro, +4,3%).

In termini di valore aggiunto, invece, l’Italia conquista nel 2024 la leadership europea (42,4 miliardi di euro, +9,0% rispetto al 2023), seguita da Spagna (39,5 miliardi di euro, +16,2%) e Francia (35,1 miliardi di euro, -7,2%), che nel 2023 deteneva il primato. Riguardo ai principali comparti, le stime indicano per il 2024 un’annata positiva nella Ue27 per l’olio d’oliva (+9,1% in volume), con una produzione in forte espansione in Spagna (+22,6%) e Grecia (+5,9%). Buone performance si sono registrate anche per patate (+7,8%), foraggi (+7,2%), frutta (+4,5%) e ortaggi freschi (+2,1). In sensibile riduzione, invece, sono stati i volumi prodotti di vino (-10,2%), principalmente a causa del crollo registrato in Francia (-22,8%). Andamenti negativi si osservano anche per il comparto florovivaistico (-4,2%) e per i cereali (-3,1%). Risultati soddisfacenti si hanno nelle produzioni zootecniche (+0,9% in volume) e, in particolare, per le carni (+1,4%). Le attività secondarie e quelle dei servizi hanno invece subìto una leggera flessione della produzione (-0,5%). I maggiori decrementi nei prezzi alla produzione si sono registrati in Spagna (-5,7%), Danimarca (-5,3%), Portogallo (-4,7%), Polonia (-4,3%) e Francia (-4,3%), mentre sono risultati in aumento in Grecia (+7,8%), Irlanda (+4,9%) e Italia (+0,8%). Nel 2024, la riduzione della spesa per consumi intermedi per il complesso Ue27 (-5,7% in valore rispetto all’anno precedente) è stata generalizzata, ma più consistente in Spagna (-8,5%), Francia (-8,0%), Romania (-7,7%) e Danimarca (-7,2%). I prezzi dei beni e servizi impiegati si sono ridotti mediamente per l’Ue27 del 6,4%, con le diminuzioni più consistenti in Spagna e Francia. Si è ridotta nell’anno l’incidenza dei consumi intermedi sul valore della produzione che, per il complesso Ue27, è scesa al 55,8% dal 58,3% nel 2023 (-2,5 punti percentuali). Le maggiori incidenze sono state rilevate in Danimarca, Ungheria, Polonia, Portogallo e Francia, mentre si sono poste al di sotto della media Ue27 per Italia, Spagna, Grecia e Romania. L’andamento dell’indicatore di reddito agricolo, che misura la produttività del lavoro in agricoltura, evidenzia per il 2024 un incremento positivo per l’Ue27 (+1,6%). Un andamento particolarmente positivo si osserva in Portogallo (+14,7%), Italia (+12,5%), Grecia (+11%) e Spagna (+9,2%) mentre le diminuzioni più significative si sono registrate in Romania (-16,8%), Polonia (-12,5%), Francia (-8,9%).

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stellantis, Fim Cisl: Nel primo semestre 2024 produzione a -25,2%

“I dati della produzione nei primi sei mesi del 2024, dopo tre anni di crescita segnano un’inversione di tendenza negativa rispetto al semestre dell’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 303.410 unità contro le 405.870 del 2023”. Lo dichiara il segretario generale di Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, che stamattina a Torino ha presentato un report sulla produzione di Stellantis. La produzione di autovetture segna un -25,2%, pari a 186.510, mentre quello relativo ai veicoli commerciali evidenzia una crescita del 2% raggiungendo una quota di 117.000 unità. Nell’infografica INTERATTIVA di GEA i numeri comunicati dal sindacato.
stoccaggio gas

INFOGRAFICA INTERATTIVA Gas, stoccaggio italia stacca di oltre 4 punti la media Ue

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 3 luglio), l’Italia sale a quota 82,78%, mentre la media Ue è quattro punti sotto a 78,10%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa rimane il Portogallo, stabile a 100,5%.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Ue, Eurostat: Pil eurozona +0,3% in primo trimestre 2024

Nel primo trimestre del 2024, il Pil è aumentato dello 0,3% sia nell’area dell’euro sia nell’Ue, rispetto al trimestre precedente. Ad attestarlo è una stima pubblicata da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione europea. Nel quarto trimestre del 2023, il Pil era diminuito dello 0,1% nell’area dell’euro ed era rimasto stabile nell’Ue. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, nel primo trimestre del 2024 il Pil è cresciuto dello 0,4% nell’area dell’euro e dello 0,5% nell’Ue, dopo il +0,2% dell’area dell’euro e il +0,3% dell’Ue del trimestre precedente. Nell’infografica INTERATTIVA di GEA è illustrata la crescita del Pil in Ue ed Eurozona dal 2017 ad oggi per trimestre.

Urso torna dalla Libia con accordo su energia, materie prime e rinnovabili

Photo credit: Mimit

 

Italia e Libia coopereranno anche su transizione ecologica e digitale. Dalla sua missione a Tripoli il ministro delle Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, torna con la sigla sulla dichiarazione congiunta con il ministro dell’Industria e dei Minerali del Governo di Unità nazionale dello Stato della Libia, Ahmed Ali Abouhisa, per promuovere iniziative di collaborazione economica e industriale nei campi dell’energia, delle materie prime critiche e della tecnologia green. “I nostri Paesi hanno numerosi punti di complementarità sul piano economico e industriale“, commenta il responsabile del Mimit. Spiegando che proprio per questo motivo “una cooperazione sempre più stretta rappresenta un valore aggiunto sia per l’Unione europea sia per il continente africano, così come prevede il Piano Mattei“.

L’accordo, infatti, prevede la facilitazione degli investimenti diretti e delle iniziative congiunte tra le imprese di Italia e Libia, attraverso lo scambio di informazioni e conoscenze nel campo della ricerca, dell’innovazione applicata all’industria manifatturiera e la formazione di nuove competenze. “I nostri Paesi hanno una storica cooperazione nel settore energetico che intendiamo rafforzare, soprattutto nell’energia rinnovabile e al suo trasporto attraverso i cavi di interconnessione tra i Paesi – continua Urso -. L’attenzione alle fonti rinnovabili emerge anche alla luce del fatto che l’Italia diventerà presto il primo produttore europeo di pannelli fotovoltaici di nuova generazione con lo stabilimento di 3Sun di Catania“. Il ministro, poi, parlando come ospite d’onore alla Conferenza internazionale per l’industria e la tecnologia di Tripoli, ha allargato gli orizzonti: “Tra i nostri Paesi c’è un fondamentale partenariato strategico che si può rafforzare nel settore del gas e del petrolio, ma ancora di più nel settore minerario e dell’energia rinnovabile in questa fase storica dell’Italia e dell’Europa, della Libia e del Mediterraneo“.

Nell’accordo è prevista la cooperazione anche nel settore minerario, in particolare sull’approvvigionamento di materie prime critiche. Ragion per cui Roma è pronta “a mettere a disposizione il suo know-how ingegneristico e imprenditoriale per avviare sinergie che possano guardare ad accordi di collaborazione win-win, volti all’estrazione e alla lavorazione in Libia, a beneficio di entrambe le nazioni e in piena coerenza con la legge sulle materie prime critiche italiana che approderà tra poche settimane in Consiglio dei ministri“.

L’Italia, inoltre, sosterrà anche i progetti libici per la realizzazione delle interconnessioni con l’Europa per il trasporto di elettricità da fonti rinnovabili, di cui la nazione nordafricana ha necessità di sviluppare infrastrutture dedicate. Fattore che passa anche dallo sviluppo dell’economia digitale, e in questo senso “la Libia può essere anche un attore prioritario“. Inoltre, aggiunge Urso, “l’Italia nel suo ruolo di presidente di turno del G7 ha voluto dare particolare attenzione al continente africano. La trasformazione digitale è uno straordinario strumento per avvicinare l’Africa agli obiettivi di sviluppo sostenibile“.

Nel corso del colloquio bilaterale, Urso e Ali Abouhisa hanno toccato anche il tema della siderurgia, soffermandosi sui possibili investimenti delle imprese italiane in Libia e del trasferimento di competenze nella tecnologia digitale, anche attraverso l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile in cooperazione con l’Undp, come indicato nella dichiarazione ministeriale del vertice G7 dei ministri dell’Industria, Tecnologia e Digitale del marzo scorso. Il responsabile del Mimit ricorda anche le prospettive italiane, perché il nostro Paese “sta diventando leader nella produzione mondiale di pannelli solari di ultima generazione“, grazie “alla fabbrica del gruppo Enel 3Sun Gigafactory in Sicilia, a Catania, che sarà la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa producendo pannelli fotovoltaici bifacciali ad altissima prestazione con una capacità produttiva di tre GW all’anno è una tecnologia d’avanguardia unica al mondo“.

Mattarella in visita all’Onu per ribadire l’impegno dell’Italia per il multilateralismo

Ribadire l’importanza del multilateralismo e fare il punto sul monitoraggio dell’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 dell’Onu. Sono questi gli scopi principali della visita ufficiale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Onu da domenica 5 maggio a martedì 7.

Fitta l’agenda del capo dello Stato, che avrà anche incontri bilaterali per confrontarsi sui temi più stringenti dell’attualità geopolitica. L’arrivo a New York è fissato per domenica 5 maggio e prevede una visita al Metropolitan Museum, accompagnayto dal direttore, Max Hollein, per alcune opere permanenti e la mostra ‘The Harlem Renaissance and transatlantic modernism‘.

Da lunedì 6 maggio si entra subito nel vivo, con l’indirizzo di saluto di Mattarella alla Conferenza sullo stato di attuazione dell’obiettivo di sviluppo 16 ‘Pace, giustizia e istituzioni per lo sviluppo sostenibile’, organizzata dalla Rappresentanza permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, dal segretario dell’Onu e dall’Idlo, che per la prima volta si svolge al Palazzo di Vetro, in ambito Ecosoc (Consiglio economico e sociale), uno tra i primi tre organismi più importanti dell’Onu, che opera sulle questioni di carattere economico, sociale ed ambientale. Sarà un appuntamento molto importante per l’Italia: il numero 16 è di sicuro il goal più complesso dell’Agenda 2030, perché si prefigge di raggiungere un equilibrio a livello mondiale su temi come la pace, la democrazia, la governance e la giustizia. Proprio la delicatezza degli argomenti ha spinto, anni fa, il nostro Paese ad attivare una sorta di monitoraggio lo stato di attuazione di questo obiettivo, i cui risultati sono stati presentati ogni anno, a Roma, in una conferenza che stavolta si terrà negli Usa in concomitanza con la visita del presidente della Repubblica.

Mattarella in tarda mattinata vedrà anche i funzionari italiani delle Nazioni Unite e a seguire, al Metropolitan Club, una rappresentanza qualificata della comunità italiana che vive negli States.

Nel pomeriggio, invece, si svolgerà il bilaterale con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Saranno due ore intense per discutere di tutte le questioni più importanti che sono attualmente sullo scacchiere internazionale. Sicuramente Mattarella e Guterres discuteranno delle due grandi crisi, quella in Ucraina con l’invasione russa, e in Medio Oriente, dove il conflitto tra Israele e Palestina continua a destabilizzare l’area espando, però, gli effetti negativi anche oltre i confini regionali. Ci sarà spazio anche per discutere dell’Africa e delle altre criticità che esistono in diverse zone della terra. Si parlerà, poi, di cambiamenti climatici, dell’Agenda 2030, ma soprattutto degli obiettivi che si è posta l’Onu con il Summit del futuro‘, in programma il 22 e 23 settembre prossimi. Un vertice che dovrà riaccendere una riflessione collettiva sulle possibili riforme per le Nazioni Unite, ma che dovrà essere anche l’occasione per attivare decisioni concrete che aiutino a superare non solo i problemi strutturali, ma anche le difficoltà politiche ad affrontare e risolvere divisioni e contrapposizioni, che finora non hanno consentito di fare sintesi.

All’incontro tra Mattarella e Guterres seguirà un pranzo di lavoro, al quale sono attesi anche la vice segretaria generale, Amina J. Mohammed, e la segretaria generale aggiunta per gli Affari politici e il Pacebuilding, Rosemary DeCarlo.

Il momento clou della visita del capo dello Stato a New York sarà il giorno dopo, 7 maggio. Mattarella, infatti, interverrà all’Assemblea generale dell’Onu con un’allocuzione dal titolo ‘Italia, Nazioni Unite e multilateralismo per affrontare le sfide comuni. L’intervento sarà di ampia portata e servirà a ribadire l’impegno dell’Italia in questi 75 anni, anche in altri ambiti come il G7 e l’Unione europea, ritenendo il sistema multilaterale l’unico strumento per portare avanti i principi della Carta delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo quello di trovare soluzioni alle controversie con mezzi pacifici. Il presidente della Repubblica, poi, prima di rientrare a Roma, sarà all’Italian Academy della Columbia University per incontrare il Comitato dei garanti, e al Consolato generale italiano, per un saluto con il console, Fabrizio Di Michele, e il personale della struttura.

agricoltura

I giovani agricoltori in Italia? Solo il 9,3%, ma con aziende più grandi

I giovani imprenditori in agricoltura? Pochi ma buoni. In Italia sono soltanto il 9,3% del totale: la metà rispetto alla Francia, poco più di un terzo paragonati all’Austria. Ma rispetto agli agricoltori italiani over 40, gestiscono aziende con una dimensione economica maggiore e con più ettari coltivati.

I dati elaborati dal Centro studi GEA su base Eurostat e Istat, presentati durante l’evento ‘Nuove coordinate per la sostenibilità dell’agricoltura Ue’ in corso a Bruxelles, mostrano una fotografia del settore agricolo in Italia: gli imprenditori sotto i quarant’anni gestiscono il 16% delle superfici coltivate in Italia, ma, in media, la singola azienda controlla circa il doppio del terreno. “I dati sono da leggere con cautela”, spiega Danilo Bertoni, professore al dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’università degli Studi di Milano, “spesso infatti entrano nel conteggio anche aziende semi professionali o hobbistiche, ma in media le imprese guidate da giovani sono sicuramente più estese e più produttive”.

La produzione standard (cioè la quantificazione in euro del valore della produzione) delle aziende ‘giovani’, infatti, vale 1,7 volte quella delle aziende guidate da over 40. Si tratta sempre di un valore medio, ma che in assoluto vale il 15% della produzione totale italiana.

Non solo. Le aziende condotte da under 40 presentano maggiore propensione all’attivazione di attività multifunzionali: servizi attività connesse, trasformazione vendita diretta, agriturismo. Anche il titolo di studio dei capi azienda è mediamente più alto (19,4% laureati rispetto a 8,7%): sono più portati all’innovazione, hanno aziende informatizzate e tendono ad adottare pratiche agricole ecocompatibili. Propensione, questa, confermata anche da un’indagine del centro studi Guglielmo Tagliacarne-Unioncamere, che, su un campione di 800 aziende, individua il 55% di imprese agricole condotte da giovani e il 61% condotte da donne più propense a investimenti green.

Iniziare un’attività da zero, però, rimane molto difficile per un giovane, “soprattutto a causa degli altissimi costi della terra” spiega Danilo Bertoni. In Italia, dice Eurostat, il prezzo medio all’ettaro è di 22.600 euro (47mila nel Nord Est), contro una media europea di 10.578 euro. “Non a caso” continua Bertoni, “la maggior parte delle nuove attività si concentra in aree montane, dove l’investimento è meno oneroso”. La percentuale più alta degli imprenditori under 40 sul totale delle imprese agricole si trova infatti in Valle D’Aosta (15,4% sul totale), a Trento (13,87%) e Bolzano (14,12%).

In ogni caso, come emerge dall’indagine dell’Istituto Tagliacarne, nelle imprese dove il controllo è nelle mani del titolare e della sua famiglia, lo stadio generazionale è ancora alla prima generazione di fondatori dell’impresa (45% dei casi), solo il 16% alla terza o successiva.