INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio gas, Italia sale oltre 77% e media Ue a 72%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 15 giugno), l’Italia sale oltre quota 78%, mentre la media Ue aumenta a 73,18%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa rimane il Portogallo, in aumento a 94,72%.

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INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio gas, Italia sale a 77,79%, media Ue a 72,50%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 12 giugno), l’Italia cresce ancora e si assesta a 77,79%, mentre la media Ue sale a 72,50%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa c’è il Portogallo in crescita al 92,83%.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio gas, Italia sale a 77,56%, media Ue 5 punti sotto

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata all’11 giugno), l’Italia cresce ancora e si assesta a 77,56%, mentre la media Ue sale a 72,33%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa c’è il Portogallo in crescita al 91,89%.

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INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio gas, Italia a quota 76,37% e media Ue a 71,62%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata all’8 giugno), l’Italia cresce ancora e raggiunge il 76,37%, mentre la media Ue sale a 71,62%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa rimane il Portogallo, in calo a 91,32%.

Besseghini: “Fer 2 costerà 8-10 euro/MWH in bolletta. Mercato gas ancora nervoso”

Dagli stoccaggi di gas alle rinnovabili che incideranno nelle bollette per effetto del decreto Fer 2, ai costi della Tari e la nuova Europa. Stefano Besseghini a tutto campo ai microfoni del #GeaTalk. Il presidente dell’Arera fa il punto sui prezzi per gli approvvigionamenti di gas: “Tutto apposto? Magari è un po’ eccessivo, sicuramente non abbiamo più quei livelli di prezzi e questo molto ci tranquillizza. In ogni caso siamo più vicini ai 40 euro al Megawattora che ai 30 euro, il ché è indice di una situazione dei mercati ancora nervosa”, spiega. Chiarendo che “siamo grossomodo al doppio del valore storico di valorizzazione della commodity gas“, ma rispetto al passato “abbiamo alcuni cambi di assetto fondamentali, uno su tutti il ruolo dell’Lng, che non essendo collegato tubi fisici ci espone di fatto al mercato globale“.

Altro tema caldo è il decreto Fer 2, appena approvato dalla Commissione Ue, che consente di realizzare degli impianti per la produzione di energia rinnovabile. L’unica controindicazione è che può costare fino a 35 miliardi in venti anni, da coprire con aumenti in bolletta nella componente Asos, con un onere da calcolare nel delta tra la richiesta dei produttori nelle procedure competitive e i prezzi dell’energia elettrica sui mercati spot. “E’ molto difficile fare una stima – dice subito Besseghini -. Diciamo che, probabilmente, parliamo di circa 8-10 euro al MWH per la bolletta del consumatore, ma vedremo il suo dispiegamento nei prossimi vent’anni e a partire da quando questi impianti diventeranno operativi“.

Nel frattempo si andrà avanti con i metodi ‘tradizionali’, perché “il gas lo abbiamo raccontato, in tempi non sospetti, come combustibile di transizione e in fondo questo ruolo non viene meno. Ci accompagnerà, soprattutto nella generazione elettrica, ancora per qualche tempo“. Dunque, meglio capire che cosa aspettarci nel prossimo inverno. “Dal punto di vista delle forniture, che sono un po’ la sonda principale, pur rimanendo sempre cauti sulle previsioni di prospettiva, non si vedono indicatori di criticità particolari“. Ergo “guarderei a questo autunno con ragionevole fiducia, nel convincimento che poi entrando nel 2025/2026 le cose andranno tendenzialmente migliorando“.

Il dibattito politico, e non solo, è acceso anche sulla fine della finestra per il rientro nel mercato tutelato, in scadenza il prossimo 1 luglio. La Lega vorrebbe allargare le maglie almeno fino alla fine del 2024. “Questa è una valutazione che deve fare il governo“, mette il primo paletto Besseghini. Che vede anche delle potenziali criticità: “Questi termini hanno anche vincoli rispetto agli impegni presi e i processi già definiti, visto che l’assegnazione delle gare è avvenuta a inizio anno e rinviare alla fine di dicembre vorrebbe dire assegnare il consumatore, a distanza di un anno“. Poi, però, tutto va valutato nel contesto delle dinamiche” ma “una dilatazione di tempi porta anche a disperdere questo tipo di convenienza” dovuta alle gare ben costruite, avvisa.

Passando da un argomento all’altro, il presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ritiene “estremamente virtuoso” che l’Antitrusteserciti una moral suasion sul suo approccio, cioè la visione ex post delle dinamiche di mercato che si instaurano, soprattutto in un momento di transizione in cui la chiarezza e la precisione delle informazioni aiuta a orientarsi“, commenta l’uscita dell’Agcm verso le aziende del settore energivoro. “E’ una ‘never ending story’ quella del miglioramento della chiarezza delle bollette, tant’è vero che abbiamo in corso uno specifico procedimento, che non voglio chiamare ‘bolletta 3.0’ ma è esattamente finalizzata, con un ascolto attento delle associazioni dei consumatori, a trovare un meccanismo omogeneo delle informazioni che i clienti trovano nella bolletta – prosegue -. Perché molto spesso il problema è non trovarla sempre nello stesso posto e questo è molto disorientante. Per parte nostra cerchiamo di costruire strutture di regolazione che portino a elementi formativi chiari“.

Infine, i rifiuti. “E’ abbastanza difficile dire, genericamente, che si spende troppo per la Tari – sottolinea Besseghini -. Ciò che conta è che si spenda coerentemente con i servizi che si ottengono“. Allo stesso tempo “è drammaticamente vero che abbiamo ancora zone del Paese, lo abbiamo letto in tutte le relazioni annuali, in cui il rapporto tra il costo che si sostiene e il servizio che si ottiene, o il servizio ambientale, quindi la capacità di aderire alle indicazioni su smaltimento rifiuti e riciclo, sono molto sbilanciato. Questo, però, tipicamente dipende da assetti industriali un po’ deboli, da gestioni in economia o, appunto, dalla mancanza di impianti“. Situazione che si verifica più al Sud che al Nord, ma anche sulla separazione territoriale, il presidente di Arera invita a non essere “così netto nel tracciare la divisione“.

Energia, Besseghini (Arera): “Autunno caldo? C’è ragionevole fiducia, miglioramenti dal 2025”

Dal punto di vista delle forniture del gas, che sono un po’ la sonda principale, pur rimanendo sempre cauti sulle previsioni di prospettiva, non si vedono indicatori di criticità particolari”. Lo dice il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ai microfoni del #GeaTalk, rispondendo a una domanda sulla condizione dei mercati per l’approvvigionamento del gas. “Certamente – continua -, se terremo la tabella di marcia, con il rigassificatore di Ravenna, la costruzione della terza linea di gas che porta da sud a nord, la cosiddetta e famosa Adriatica, oltre a continuare con questo impulso di installazione di rinnovabili che ha caratterizzato gli ultimi due anni, progressivamente andremo verso una situazione di nuova normalità, in cui bisognerà sempre attenti ma in una situazione meno critica”. Ragion per cui “io guarderei a questo autunno con ragionevole fiducia, nel convincimento che poi entrando nel 2025/2026 le cose andranno tendenzialmente migliorando”.

Besseghini (Arera): “Mercato del gas ancora nervoso, più vicini ai 40 euro/MWH che ai 30”

Tutto apposto magari è un po’ eccessivo, sicuramente non abbiamo più quei livelli di prezzi e questo molto ci tranquillizza. In ogni caso siamo più vicini ai 40 euro al Megawattora che ai 30 euro, il ché è indice di una situazione dei mercati ancora nervosa”. Lo dice il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ai microfoni del #GeaTalk, rispondendo a una domanda sulla condizione dei mercati per l’approvvigionamento del gas. “Siamo grossomodo al doppio del valore storico di valorizzazione della commodity gas – aggiunge -, con tutto quello che abbiamo attraversato il momento è diverso, ma abbiamo anche alcuni cambi di assetto fondamentali. Uno su tutti è sicuramente il ruolo che gioca l’Lng, diverso da quello che giocava qualche anno fa. E visto che non è collegato a dei tubi fisici che legano i Paesi, siamo di fatto esposti al mercato globale”.

Besseghini (Arera): “Il Fer2 inciderà per 8-10 euro/Mwh sulle bollette”

E’ molto difficile fare una stima, perché gli stessi 35 miliardi sono una stima a loro volta che assume una certa dimensione dei costi dell’energia“. Lo dice il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ai microfoni del #GeaTalk, rispondendo a una domanda sul decreto Fer 2, per la realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, approvato ieri dalla Commissione Ue, ma che avrà costi quantificati per un massimo di poco più di 35 miliardi, da diluire sui prossimi quattro lustri su alcune componenti della bolletta energetica. “Il meccanismo di incentivazione è comunque solo una parte, visto che il Fer 2 riguarda una certa categoria di impianti, quelli a più elevate caratteristiche di innovazione, mentre il Fer X è il meccanismo incentivante che andrà a guardare la produzione più significativa e rilevante – aggiunge -. Diciamo che, probabilmente, parliamo di circa 8-10 euro al MWH per la bolletta del consumatore, ma vedremo il suo dispiegamento nei prossimi vent’anni e a partire da quando questi impianti diventeranno operativi“.

INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio gas, Italia verso 75% e media Ue oltre 70%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata all’1 giugno), l’Italia cresce ancora e si attesta a 74,78%, mentre la media Ue sale oltre 70%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa rimane il Portogallo, stabile a 96,01%.

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INFOGRAFICA INTERATTIVA Stoccaggio gas, Italia sale a 74,11% e media Ue a 69,48%

Nell’infografica INTERATTIVA di GEA viene mostrato l’aggiornamento degli stoccaggi di gas nei Paesi dell’Ue. Secondo la piattaforma Gie Agsi-Aggregated Gas Storage Inventory (aggiornata al 29 maggio), l’Italia cresce ancora e si attesta a 74,111%, mentre la media Ue sale a 69,48%. Agli ultimi posti Lettonia e Croazia, mentre in testa rimane il Portogallo, stabile a 96,26%.