Ue-Usa lanciano forum su piccoli reattori nucleari: “Importante per decarbonizzazione”
Il Consiglio Energia Ue-Usa “ha preso atto del ruolo che l’energia nucleare può svolgere nella decarbonizzazione dei sistemi energetici nei paesi che hanno deciso o decideranno di affidarsi all’energia nucleare”. Per questo, l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno deciso di organizzare congiuntamente un forum ad alto livello sui piccoli reattori modulari (SMR) entro la fine dell’anno. E’ quanto si legge nella dichiarazione congiunta firmata da Bruxelles e Washington a seguito del 10° Consiglio sull’energia Ue-Usa che si è tenuto oggi nella capitale belga, co-presieduto dall’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, insieme al segretario di Stato americano Antony Blinken e il vice segretario americano per l’Energia, David Turk.
Intanto, la Commissione Europea ha firmato con le parti interessate dell’industria Nucleare una dichiarazione sui “piccoli reattori modulari (SMR) dell’Ue per il 2030: ricerca e innovazione, istruzione e formazione“, per lo sviluppo di ricerca e innovazione nel campo dei piccoli reattori modulari, reattori nucleari più piccoli, sia in termini di potenza che di dimensioni fisiche, rispetto ai tradizionali reattori nucleari su scala gigawatt. Questa tipologia di reattori utilizza reazioni di fissione nucleare per creare calore che può essere utilizzato direttamente o per generare elettricità e la Commissione europea li considera “un’opzione promettente per sostituire le vecchie centrali a carbone e per integrare la penetrazione delle energie rinnovabili”. La dichiarazione è stata firmata dalla commissaria europea per la Ricerca e l’Innovazione, Mariya Gabriel, e dalle parti interessate del settore Nucleare dell’Ue: nucleareurope, Piattaforma tecnologica per l’energia Nucleare sostenibile (SNETP), Società Nucleare europea (ENS) e Rete europea per l’educazione Nucleare (ENEN).
“La sovranità tecnologica dell’Ue richiederà sforzi congiunti in materia di istruzione, formazione, ricerca e innovazione, per gestire correttamente i rifiuti radioattivi e il combustibile esaurito e sviluppare le tecnologie di domani”, ha spiegato la commissaria Gabriel. La Commissione osserva che di fronte a una “forte concorrenza internazionale, l’Ue deve essere all’avanguardia dei nuovi sviluppi, garantendo una catena del valore industriale europea e al tempo stesso essere al top degli standard di sicurezza e protezione dalle radiazioni per i piccoli reattori”. Aggiunge che per “garantire la leadership e l’indipendenza strategica dell’Ue è necessario sostenere i migliori standard normativi e istituzionali“.
La pressione di una decina di Stati membri Ue guidati dalla Francia spinge la Commissione europea ad aprire al nucleare di nuova generazione e poche settimane fa ha confermato che metterà a disposizione dei governi degli orientamenti con standard comuni che possano aiutare nello sviluppo di una industria europea dei piccoli reattori, sebbene la scelta del mix energetico sia esclusivamente dei Paesi membri. La conferenza di oggi è stata anche l’occasione per presentare il programma di lavoro Euratom (Comunità europea dell’energia atomica) per la ricerca e la formazione del periodo 2023-2025 che mobiliterà fino a 132 milioni di euro, dentro il quale la Commissione sta lanciando la prima azione per l’innovazione di 15 milioni di euro sostenere la sicurezza dei piccoli reattori modulari ad acqua leggera. Inoltre, questo programma di lavoro destinerà 12 milioni di euro al cofinanziamento di ricercatori e industria per lavorare insieme sulla sicurezza dei reattori modulari avanzati (AMR), compresi gli SMR, con gli Stati membri interessati.