Italgas non teme l’inverno e aumenta gli utili
Ridurre i consumi di gas del 15% per fronteggiare le bizze di Putin e i rigori dell’inverno? “Misure di questo tipo devono essere discusse a livello politico, ma da un punto di vista tecnico in Italia non ce n’è bisogno”, puntualizzava mostrando una certa serenità, Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, durante la conference call per presentare agli analisti la semestrale. In generale “l’inverno non sarà auspicabilmente così critico come qualcuno pensa. E comunque non vediamo impatti per Italgas”. In effetti i conti dei primi sei mesi sono più che lusinghieri, nonostante il periodo gennaio-giugno 2022 non sia stata una passeggiata tra guerra e inflazione. La società ha comunque registrato ricavi totali per 707,4 milioni di euro (+6,3%), un Ebitda (margine operativo lordo) di 513,3 milioni di euro (+4,9%) e un utile netto adjusted di gruppo pari a 188,3 milioni di euro (+6,9%).
“I risultati del primo semestre sono l’ulteriore conferma della solidità di un gruppo capace di continuare a crescere in maniera ininterrotta nonostante uno scenario caratterizzato da condizioni economico-sociali e geopolitiche sempre più complesse. Raggiungiamo il primo giro di boa dell’anno – ha commentato l’amministratore delegato – registrando la crescita di tutti gli indicatori economici e gli investimenti (374 milioni di euro) stanno realizzando la trasformazione digitale della rete, sempre più smart, capillare e flessibile al servizio della transizione energetica e della decarbonizzazione dei consumi. In Sardegna – ha concluso Gallo – prosegue il nostro impegno per la completa metanizzazione dei territori in concessione. Il network, che si estende per circa 1.500 chilometri di reti intelligenti, è già oggi il più all’avanguardia del Paese sia perché già in grado di accogliere gas rinnovabili come biometano e idrogeno, sia perché l’approvvigionamento è garantito soltanto da forniture di gas naturale liquefatto“.
Cinque anni fa il titolo in Borsa valeva 4,6 euro, mentre ieri – in una seduta che ha visto oscillare l’azione tra -0,2% e +0,2% – il prezzo era di 5,2 euro. In questi cinque anni ne sono successe di tutti i colori, ciò nonostante – come direbbe lo stesso Paolo Gallo – Italgas si è confermata anche nei momenti più bui “solida”. In generale le nostre utilities rappresentano un punto fermo per risparmiatori e per chi cerca un porto sicuro sia a livello di dividendi che di garanzia per la tenuta del nostro sistema energetico-infrastrutturale. E con 180 anni di esperienza alle spalle, Italgas continuerà a garantire lo sviluppo economico e sociale del Paese: non a caso è il più importante operatore del Paese nel settore della distribuzione del gas e il terzo in Europa. Con oltre 4.100 persone gestisce, direttamente o attraverso le proprie partecipate, una rete di distribuzione che si estende complessivamente per circa 72.700 chilometri attraverso la quale distribuisce il gas a 7,7 milioni di utenze. Un colosso, capace comunque di flessibilità e modernità: riduzione delle emissioni, rispetto dei target ambientali comunitari prima del 2030 (precisamente per il 2028) e investimenti tecnologici per migliore l’efficienza distributiva. Ecco perché l’indebitamento, più o meno stabile intorno ai 5 miliardi, non fa paura all’amministratore delegato e nemmeno alla Borsa. Per investire, servono soldi. Serve debito buono, come direbbe Mario Draghi.